Sasuke ansimò, sgranò gli occhi, il cuore si fermò, la stanza prese a girare, il sangue si freddò nelle vene e il mondo sembrò tremare sotto i suoi piedi. E quel che c’era di più grave fu che il nome di Hanabusa Aido si impossessò della sua mente, replicando mille volte il suo nome. E’ uno scherzo..?
- No…- Naruto guardava il medico come se volesse farlo a pezzi. Non… potrà… più… essere…

Sasuke è docente di poesia all'Università di Konoha, Naruto un suo studente che però nasconde un segreto. Si troveranno invischiati in una storia molto più grande di loro. Riusciranno a gestirla senza uscirne bruciati?

Naruto non è uno shinobi ma un normale ragazzo di 18 anni, non troppo spensierato se pensiamo a tutte le difficoltà che la vita gli ha posto davanti.
Ha un tutore che lo sfrutta e lo maltratta e non ha una grande quantità di amici. Ma il caso vuole che incontri i fratelli Uchiha che in qualche modo si intrometteranno prepotentemente nella sua vita.
Dal capitolo 3
“ Ricordati che tra due giorni devi venire da Orochimaru Sama”
E come farei a dimenticarmelo? Che ****!
“Ehi tu! Ehi dico a te! Ma che sei sordo?”
Il tipo che mi aveva appena investito con la sua 24 ore di pelle nera si era fermato nel mezzo della strada e si stava girando lentamente, ma che capelli ha questo qui? Sembrano il didietro di oca.
“Cosa vuoi dobe?”
“Dobe? Mi hai appena chiamato dobe? Ma io ti spacco la faccia teme!”
“ Ti piacerebbe, ti risparmio la scenata di correre in lacrime dalla mamma”
Come si permette questo damerino di dire certe cose, adesso gli faccio vedere io chi è Naruto Uzumaki!

Lo stato dove vive Naruto è diviso in distretti, anche chiamati ghetti per il loro squallore.
Ai confini vivono i Puri, che si dividono in due razze completamente diverse fra loro, ossia i Ventagli e i Serpenti. Controllano tutto lo stato, e tengono dei registri di tutte le persone che vivono nei quartieri e le loro rispettive razze.
Gli Impuri, le persone normali, vivono una vita semplice. Non si può dire così dei Bronze, dei Silver e dei Gold, considerati come specie "speciali".
Naruto sa poco della sua razza e delle altre, non gli interessa. Per lui tutti sono uguali allo stesso modo, forse è per questo che è stato eletto capo della Foglia.
Dal testo:
-Seguimi. – disse, raccattando anche la giacca in pelle, mettendosela.
-Perché dovrei? – mormorò il Ventaglio, voltando il viso verso di lui quando lo sorpassò, zoppicando.
-Perché ti sono debitore, e io odio avere debiti con la gente. Soprattutto se si tratta di uno come te. – sbuffò, per poi legarsi nuovamente i capelli dentro la bandana, riprendendo a zoppicare con le mani nelle tasche della giacca.
Scusatemi, sono una frana con le introduzioni.

[STORIA IN REVISIONE CAP 2/11. Per chi si apprestasse a leggerla, consiglio di fermarsi al Cap 2]
Correvo veloce attraverso il vicolo buio, perché, al di là di esso, sapevo che sarei stato al sicuro; sentivo i battiti del cuore rimbombare nelle orecchie e le gambe stanche, sul punto di cedere.
Ma non potevo.
‘Non ancora - mi ripetevo, cercando di farmi forza – Ci sei quasi.’
Eppure la luce alla fine della stradina sembrava sempre più distante, mentre i passi del mio inseguitore si facevano vicini, sempre più vicini.
Con la coda dell’occhio cercavo di scorgerne la posizione, di rassicurarmi che Lui non fosse ancora riuscito a raggiungermi, ma non vedevo altro che rifiuti e buio.
Gridai a qualcuno, chiunque, di salvarmi.
Gridai la mia disperazione, ma nessuna mano si sporse per soccorrermi; avvertì Lui, invece, avvertì la sua mano afferrarmi da dietro ed arrestare la mia fuga.
“Ti ho preso.”

Il celare la propria identità al mondo non era mai stato un problema per Naruto. E neanche l'obbedire agli ordini dello zio senza fare domande. Non si era mai lamentato, nemmeno una volta. Eppure all'udire una notizia così inaspettata si ribella, non sapendo che in realtà questa scelta gli cambierà per sempre la vita...

salve a tutti ^^ sono qui per presentarvi una nuova ff, parla di un ragazzo che da bimbo ha perso i suoi genitori ed ha dovuto domare un mostro rinchiuso dentro di se. Ora deve andare a vivere in una grande città: Khonoa, dove incontrerà tante persone, chi simpatico, chi meno...
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DAL TESTO:
-NO! MAI!-
-Sasuke non usare questo tono con me intesi?-
-Io uso il tono che voglio chiaro vecchiaccia?!-
-Come mi hai chiamato brutto insetto?!-
-Io ti ammazzo!-
-Allora fatti sotto-
-Aspetti signorina Tsunade, Sasuke non voleva offenderla, voleva solo sapere perché una squadra di assassini scelti come noi dovrebbe andare a fare da scorta ad un individuo qualunque-
-Perchè colui che andrete a prendere è un jinchuuriki-
Spero di avervi incuriosito ^^
[SasuNaru-?Naru]

I bambini furono abbandonati, i piccoli Sasuke e Naruto rimasero irrimediabilmente soli tra le setole di quel tappeto candido a cui la signora Uchiha teneva così tanto.
Le voci delle loro madri e dei loro padri gli arrivavano discontinue e confuse nel grande ambiente, non colsero nessuna certezza a cui aggrappare il loro piccolo mondo in mezzo a quel marasma di gambe e scarpe di persone sconosciute, tranne quella di essere uno di fronte all'altro, insieme. E si trovarono.
Forse no, o forse può darsi. A dirla tutta, chi lo sà -o meglio- cosa importa? Si contemplarono ancora, e ancora. Si erano già incontrati altre volte, ma non erano mai stati lasciati così sperdutamente soli. Adesso si fissavano come se non si fossero mai visti.
Piacere, sono un Uchiha. Oppure, fatti i fattacci tuoi, i loro sguardi erano incompresibili e le loro parole mute in quell'angolo ovattato dell'affollato soggiorno, un soleggiato sabato pomeriggio di Luglio. E questi zitti, fermi, insieme. A guardarsi e guardarsi e guardarsi.
Cosa capirono? Boh, si guardarono e basta. Nessuno seppe niente dell'accaduto, nè se ne sentì parlare. Loro crescendo di sicuro non ricordarono nulla, ma certamente qualcosa in quel momento, una qualunque cosa, la capirono.

"Vuoi stare con me?", chiede Naruto un po' imbarazzato.
"Nel senso che dovrei essere la tua ragazza?", risponde Sasuke con un tono strano, ma sorridendo in un modo quasi sfacciato, quasi troppo felice per essere credibile.
"Non essere ironico. È strano anche per me", risponde Naruto abbassando lo sguardo.