«Cosa vuoi da me?»
Taehyung ridacchiò, un suono basso eppure gioioso. Così contrastante con il suo vero io.
Poi la risata morì e lo sguardo di Taehyung si fissò in quello del minore, mortalmente serio.
«Tutto, Jeongguk».
E Jeongguk, in fondo, sapeva anche questo.
[Taekook]

Le vecchie abitudini non muoiono mai, anche se è passato un anno il drago perde le scaglie ma non il vizio :
Dal Testo-il materasso che si appesantisce dal lato opposto e lo svolazzare del lenzuolo fanno sussultare il mio cuore, un sorriso celato dal buio nasce sul mio viso ma un -Che stai facendo!?- ringhiato tra i denti esce dalla mia bocca -Sto andando a dormire no?- replica prontamente, l'oscurità non mi permette di intercettare la sua espressione, ma scommetto che sta ghignando.
Sento la sua pelle sfiorarmi e respirando il suo profumo che violento s'insinua nelle narici, boccheggio a fatica combattuta sto per assestargli uno dei miei poderosi calcioni ma quel -Fammi restare con te stanotte- mi blocca lasciandomi paralizzata.
Schiudo le labbra ma ciò che ne esce è solo un rantolo soffocato -Lu allora posso?- domanda in un sussurro che uccide una volta per tutte i miei ragionamenti celebrali, la mia rigida postura quasi si sgretola al suono di quella implorazione, certo perché se gli dicessi di no lui andrebbe via.
è a quel pensiero che ghigno -Anche se continuerò a dirti no, non te ne andrai lo stesso vero?-
-certo che no-

Sette anni dopo la sconfitta di Naraku la vita al villaggio scorre tranquilla: protetti da Inuyasha e i suoi compagni, gli abitanti cominciano ad accettare anche la sporadica presenza di Sesshomaru che, di tanto in tanto, torna a far visita a Rin. Ma la pace è destinata a non durare. Una nuova e oscura entità in cerca di vendetta sui due fratelli è disposta a tutto pur di ottenere il suo scopo, anche a macchiarsi le mani di sangue innocente: quello dei loro figli.

Fanfiction interamente delena ambientata nel diciannovesimo secolo.
Dal capitolo 3 - The Dance :
'-State ballando con una schiava, vi rovinerò la reputazione.- detti voce ai miei pensieri.
-Non mi interessa.- rispose senza mostrare alcun sentimento.
-Sono una fuggitiva, questo dovrebbe farvi cambiare idea.-
-Quale peccato può aver compiuto una tale linfa?-
-Quello di essere nata.- sussurrai più che mai fra me e me.
Lui mi guardò comprensivo.
-Non mi interessa se siete una fuggitiva del re, ai miei occhi sarete sempre un'umile ragazza che meriterebbe molto più dalla vita.-
-Non vi interessa del giudizio della gente che vi vive intorno? Questo è sconsiderato e peccaminoso.- dissi rivolgendogli un flebile sorriso alla sua precedente affermazione.
-Compierei altri mille peccati pur di poter condividere nuovamente un altro momento come questo, con voi.-'

Mio padre morì il 28 gennaio 2010. Era un poliziotto. Mia madre il 14 febbraio 2011. Lei era un'ex attrice e modella. Entrambi erano seppelliti nel cimitero a due passi da casa. Questo era tutto ciò che sapevo dei miei genitori all'età di cinque anni. Anzi, questo era tutto quello che volevano farmi sapere.

Song-fic sulle note della canzone degli Skillet 'Monster'. Ho pensato che rispecchiasse a meraviglia le emozioni di Inuyasha quando ancora non sapeva sopprimere il suo lato demoniaco.
cit. dal testo
Doveva continuare a uccidere... sì, non avrebbe mai più smesso... dopotutto, cos'erano quei miserabili esseri umani in confronto a lui?
-INUYASHA BASTA, TI PREGO, SMETTILA!
La voce di una ragazza. Una ragazza? Ma chi era?
Si voltò e incontrò la verità in uno sguardo.