Mondo Celeste. Molti, molti anni orsono. Era una terra abitata da dei. Facevano tutti capo all’Imperatore Celeste, colui che governava, a dir suo, “giustamente e con saggezza”.
Fandonie. O almeno, non si poteva dire che Homura Taishi, Dio della Guerra, la pensasse allo stesso modo.
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~One Shot dedicata al Dio della Guerra Homura ed al suo generale Zenon. YAOI.

[Léon]
Ha quel “qualcosa” che mi fa letteralmente rimanere a bocca aperta. Sto pulendo le ultime stoviglie, eppure mi blocco per guardarlo lucidare la pistola. Mi immagino tra qualche tempo di essere lì, accanto a lui, a fare la messa in punto della mia arma personale, magari uguale alla sua, che avrò solo dopo essere diventata una fantastica donna delle pulizie anche io.
Delle volte mi piacerebbe abbracciarlo, non so. Magari anche baciarlo, perché è così che si fa tra grandi, no?
Dico, quando ami qualcuno.

[Starfighter]
Da quando quel pervertito gli aveva lasciato quella cicatrice sulle labbra mordendolo, Abel aveva fatto parte della vita di Cain praticamente ogni giorno. E la passione che li univa, in mezzo al mix di eccitazione che coinvolgeva gli occhi seducenti di Cain ogni volta che notava la sua principessa, era qualcosa che tra i due scatenava mille reazioni a catena che portavano entrambi i due giovani a scannarsi di morsi e baci sul letto bagnato dal loro sudore e dai loro umori.

Dal testo: "Sento che questa frase malinconica e cupa somma in sé molte verità che ti appartengono e distinguono.
Se devo essere sincera, ti paragono ad un eroe, molto più vero e presente di quelli che la fantasia umana ha inventato su carta stampata per far sì che si possa lenire tanta insoddisfazione ed anche tutto il male profondo del mondo che non si riesce malauguratamente a cancellare."
[DantexLucia]
Se temete che la vostra innocenza possa esser minata, allora non leggete.

L’uomo si stiracchiò pigramente nel letto mantenendo però inalterata la comoda posizione che aveva assunto in precedenza. Aveva abbandonato i pensieri riguardanti la notte appena trascorsa con il suo amante per concentrarsi su un’idea che gli era venuta in mente già da qualche settimana. [ Barnaby x Kotetsu ]

"Sei eccitante..." Gli sussurrò all'orecchio, tornando a muoversi in lui. Ogni spinta aveva sempre meno controllo, c'era solo godimento, non riusciva a percepire nient'altro. Solo quel corpo caldo e fremente che gemeva solo per lui.
"Più forte..." Un gemito acuto si fece strada tra gli ansimi sconnessi.
"Come vuoi principessa..."

La porta dell’appartamento si aprì con violenza, andando a schiantare la maniglia di metallo contro il muro e producendo così un suono a dir poco fastidioso. D’altronde, con una sola mano – la destra – e con un peso ingente sulle spalle, Tokito non aveva saputo fare davvero di meglio.
-Maledizione!-
In realtà non gli era mai importato d’essere tanto discreto, ma preferiva non far sapere a tutto il condominio che era appena rientrato portandosi appresso e di peso Makoto, almeno non a quell’ora di notte.
Kubota restò in silenzio mentre l’altro lo portava, come meglio poteva, verso il divano e lì lo depositava, dandogli in qualche modo tempo di sedersi con tutta la calma del mondo. Sospirò quando riuscì a sedersi, prendendo un profondo respiro e rilassando la schiena contro i cuscini morbidi. Guardò in alto, verso il soffitto, senza dire una sola parola.
-Non sarebbe meglio se ti facessi una doccia calda?-