-Vattene.-mormorò
-Stai bene?-chiesi ignorando la sua domanda,lui sorrise e poi si mise seduto sulla strada,alzò il viso e sobbalzai appena lo vidi. Era ricoperto di sangue.
-Faccio così schifo eh?-rise amaramente.
-Avanti,vieni ti aiuto a ripulirti-gli ordinai alzandomi e porgendogli la mano che afferrò.

Scarlett, diciassette anni, sfigata.
Così l'ha etichettata il resto della scuola, a partire dai giocatori di football e dalle cheerleaders. Fino a quell'anno. Fin quando durante il ballo di primavera non lasciò di stucco tutta la scuola. Fin quando il primo ragazzo di tutta la sua vita la invitò a ballare. Fin quando l'amore non s'impossessò della sua mente. Fin quando non soffrì, non per la prima volta, capendo che lui era 'il male'. Fin quando non capì che quel male avrebbe sempre fatto parte della sua vita.
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Prego di non plagiare, grazie. -©
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Molly Jones ha diciassette anni quando a sua madre è diagnosticato un cancro.
Nessuno può/vuole aiutarla.
Da quel momento il tumore della madre era il suo tumore.
Non avendo il denaro necessario per le cure, decide di vendere il suo corpo.
Prostituzione.
Ecco perchè si ritrova un Harry Styles a letto, tenebroso e arrogante.
Il classico bullo della classe, il prepotente della scuola.
Ma Styles è più interessante di quanto sembra.
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E' già successo e non vorrei si ripetesse: non plagiare. -©
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Louis ha 22 anni, gli occhi azzurri, un sacco di tatuaggi e vive a Londra dove ha la fortuna d'intraprendere la carriera dei suoi sogni. Un giorno, proprio nel suo "ufficio", avrà il piacere d'incontrare una cliente molto speciale.

*Os. con accenni di violenza.*
-Alla fine capisco, capisco che non posso scappare dal diavolo.-
"Nessuno può farti male. Solo io."

Louis Tomlinson era malato di sesso.
Era un porco fatto e finito, con tutti i crismi che si richiedono.
Ed era fiero di esserlo.

Mi stacco piano e leggo nei suoi occhi che è sorpresa e confusa.
-Harry?- sussurra. Non mi accusa di niente, vuole solo una spiegazione. E gliela do.
-Io ti amo, Brooks.- dico, finalmente liberandomi da questo peso sulle spalle. –Amo ogni fottuta cosa. E tutte quelle ore a Geografia a guardarti, con il cuore decisamente troppo veloce, a contemplare ogni centimetro. Ma io sono invisibile.
Lascio cadere le mie mani dal suo viso. Ma con un gesto abile le prende e le intreccia con le sue.
-Io ti vedo benissimo.- sussurra.
Apro la bocca per dire qualcosa, ma mi posa un dito sulle labbra.
-Zitto, coglione.- dice con un sorriso malizioso. Appena toglie il dito l’avvicino a me e la bacio.
-Seguimi.- dico, portandola in camera mia.

-Perché non mi guardi negli occhi?
-Perché mi perderei in quel mare verde, e perché mi ritroverei nel tuo letto in pochi minuti.

Entrò nella vecchia villa di sua zia e andò dritto da sua sorella, gli chiese qualcosa che poteva far soffrire i due ragazzi eternamente e lei lo accontentò, gli chiede solo una goccia del loro sangue e lui acconsentì.
Decise che doveva sapere chi fosse quell'uomo tanto somigliante al suo Edward, appoggiò la candela per terra e lo chiamò sussurrando, ma lui sembrò udirla tanto forte da farlo girare verso la ragazza.
Il vento soffiò forte, talmente forte che la candela, si spense.

“Odio questo gioco, mimì.” le soffiò nell’orecchio, con la sua voce bassa, dolce, rauca e quel nomignolo a Marianne si incastrò nel cuore e nelle orecchie, come ogni volta. 

[...]
“Scommetto cinquecento dollari che non ti porteresti mai a letto la tua amata sorellina, così magari la fai anche felice, visto che non la dà a nessuno perché innamorata di te!” gridò il ragazzo, scattando in piedi. 


Harry aveva avuto qualcosa di più importante da fare che telefonarle.. evidentemente quello stupido provino.
Forse anche lei avrebbe potuto dimenticarlo, forse... se non avesse dovuto guardare ogni giorno quei piccoli occhi verdi.
Ma la popstar non ricordava.. la popstar l'aveva dimenticata.
L’illusione che aveva fatto provare a Maddy, ora avrebbe dovuto provarla anche lui.. quadruplicata.
''–Oddio, Harry Styles si scopa la mia migliore amica!-
–No, sono io che mi scopo Harry Styles- precisai.''
'Incitamento alla vendetta’. Questo provava adesso Madison.

“Sei così bravo? Allora insegnami tu. Tirami fuori dal casino in cui tu mi hai buttato e aiutami a diventare ‘una bomba a letto’. ” Dissi d’un tratto, trasformando in parole l’idea che mi frullava per la testa.
“Sei seria Iv? Lo sai che non fa bene ubriacarsi di prima mattina?”
“Sono seria Louis. Hai appena detto che ci proveresti con me, quindi perché no?”
“Ma perché sei la mia migliore amica! È è… Contro le regole!” gridò leggermente scioccato.
“Mi garantisci che non rovinerà la nostra amicizia?”
“Sicuro, non ho intenzione di sposarti o avere figli con te, né tantomeno di non parlarti più”
“Niente coinvolgimento di sentimenti quindi?” chiese ancora, voleva esserne sicuro al cento per cento.
“Nessuno.” Replicai, sicura delle mie parole.

Quando la sua maglietta coprì la visuale, Charlotte uscì dalla sua trance e concretizzò la realtà.
Harry era un ragazzo di 19 anni, alle dipendenze del suo uomo, e lei era una donna di 24 anni, fidanzata del suo datore di lavoro. La sua mente proiettava immagini che non doveva.
«Questo è sbagliato, in ogni modo. Potrei avere un sacco di problemi con.. si, hai capito con chi. E lo stesso vale per te. Questo sarà il nostro piccolo segreto?»
«Non dirò una parola»

"Hey va tutto bene??" cercai di sembrare più gentile possibile
"Si va tutto bene.. Cosa vuoi? Una foto? Un autografo? Offendermi? Fai pure quello che ti pare, non me ne importa una sega!" disse Harry leggermente irritato.
"Hey hey calma bello eh! Non c'è bisogno di alterarsi in questo modo! Volevo solo vedere se era tutto ok, calmati ".
"Bene ora la risposta la sai. Ciao".
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"E'-è sbagliato tutto q-questo"
"Non è sbagliato se lo vuoi anche tu. Ti voglio come non ho mai voluto nessuna.
Le morsi il lobo dell'orecchio, accarezzandolo con la lingua
"Lasciati andare, lascia che aggiusti il tuo cuore".
Le sussurrai sperando che capisse.

"Non potevo sapere di amarti, fino a quando non sei morto.."
-Larry ff