Era sabato sera ed io come il solito stavo andando dalla mia migliore amica, Jenny , avevo nella borsa tanta cioccolata e popcorn, passavo il week-and da lei, avevamo programmato quella sera in modo perfetto, noi due, cibo e tanti fazzoletti per il film strappalacrime che dovevamo vedere.
Mentre pensavo alla nostra serata, mi venne in mente la mia scuola, tutte quelle stupide cheerleaders, i ragazzi che giocavano a basket erano tutti così odiosi, ma uno ne odiavo in particolare, il suo nome era, LIAM PAYNE, lui frequentava l'ultimo anno come me,e lo odiavo,insieme a quei suoi amichetti tutti pompati, ma chi si credevanodi essere.
Ma lui non è stato sempre così odioso,era dolce affettuoso, sorrideva a tutti e ora è diventato un bullo del cazzo.

-Senti coso alza quel culo e vieni alle prove.-dissi con tono di chi non accetta un no come risposta.
-Ora arrivo.-
-Si può sapere cosa ti prende?-
-Disse quella acida.
-Io non sono acida.Sei tu a rendermi acida.
-Bene.
-Bene.Senti io mi arrendo fa come cazzo ti pare.
-Ti ci vuole tanto ad essere gentile?
-Con te ? Scordatelo non sarò mai gentile.
-Perfetto.Ma almeno spiegami perché.
-Perché si.Perché sei un montato.Perché ti interessa solo il sesso.Perché sei stronzo e ti senti superiore.
-Io?Qui la sottuttoio sei tu cara.
-Se solo fossi meno stronzo e meno montato saresti anche carino ma quel carattere di merda da puttaniere che ti ritrovi rovina tutto- Buttai fuori le parole piena di disprezzo e rabbia.
-Aspetta un attimo...hai detto che sono carino?-disse lui sorridendo maliziosamente.Capiva sempre male.Ho detto "se".Se non avesse quel carattere di merda.Se non fosse un montato.Se non fosse un puttaniere.Allora FORSE sarebbe carino.
-Vaffanculo Styles.

Perché è questo il problema, non vero? Sono io il problema. Sono io la stupida che si è innamorata di te. Te, con i tuoi occhi azzurri cielo che mi fissano di sbieco. Te, e i tuoi capelli a “funghetto che ho sempre desiderato toccare . Te e il tuo sorriso mai rivolto a me ma sempre e solo silenzi assordanti.

A piccoli passi ci muoviamo, respiriamo il tempo andando incontro alla luce. E se l'aria pungente del primo mattino attende il calore del sole, lui, ogni giorno risorge senza aspettative, non indugia, e dai suoi caldi raggi abbraccia ogni cosa. Così è il vero amore: non ha schemi né obiettivi, non pondera, avvolge l'anima e illumina il cuore che lo accoglie.