Flash scritta per il Drabble Week-end indetto nel gruppo We are Johnlocked.
Prompt: Derek si accorge all'improvviso, mentre Stiles gli porge una tazza di caffè da cui Derek inizia a sorseggiare senza prima annusarne il contenuto, di aver iniziato a fidarsi ciecamente di Stiles.

Tra il delirio del Drabble Week-end, mi sono fatta ispirare pure da un'immagine.
John Watson ed i baffi non erano una buona accoppiata, Sherlock lo sapeva. Quello che non sapeva era che il suo amico dottore era ancora in cerca del suo look ideale.

Febbraio 2093. In un mondo sopravvissuto alla crisi del petrolio e alla Terza Guerra Mondiale, retto dal Terzo Governo degli Oligarchi e trasformato in un Sistema dove le persone non sono esseri umani, ma ingranaggi di una macchina informatica, gruppi di Cyber Resistenza tentano di ripristinare l'ordine naturale delle cose e di risvegliare le coscienze assopite della popolazione. Aileen e le sue Mine agiscono nell'oscurità da anni per mettere a punto un piano capace di ridare speranza all'umanità, ma un evento improvviso sembra metterne in pericolo la riuscita.
[Prima classificata al concorso "Distopia" indetto da BabyJenks sul forum di EFP]

Era bastato un attimo. Un gioco di sguardi con quell'infermiere che stava prendendo l'ascensore, un lungo gioco di sguardi che malcelavano l'imminente evoluzione dalla situazione.
Quel ghigno, Isaac inerme sulla sedia a rotelle.
Ringhiò e sfoderò gli artigli.
Era pronto. Doveva salvare e proteggere Isaac.
Era stato il suo unico e martellante pensiero, poi le gambe si erano mosse da sole e con uno scatto si lanciò all'attacco.
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Per tutta la sua vita, Soraya Baratheon era vissuta dietro ad una maschera; un drago rinchiuso in una gabbia d'oro.
Aveva cercato di essere la figlia perfetta, di rendere il padre orgoglioso di lei nonostante il sangue Targaryen nelle sue vene.
Mai si sarebbe aspettata che tutto potesse svanire, che l'amore e l'affetto non fossero in grado di vincere.
La sua famiglia, il suo mondo, la sua vita si stavano sgretolando di fronte ai suoi occhi.
Perché tutto stava cambiando, travolto dall'odio e dall'alienazione, in un turbinio di fuoco e sangue.
La morte porrà fine alla vita, ma fomenterà gli animi della guerra.
E quando i Corvi banchetteranno sui campi di battaglia, i Figli del Ghiaccio e del Fuoco urleranno Vendetta.
Revisionata fino al Capitolo 7.

Voldemort ha vinto la guerra, ma cinque Horcrux sono andati distrutti; rimangono Nagini, il ragazzo e strade inesplorate. Le sue ricerche per sconfiggere la Morte si fondono col tentativo, da parte di Harry, di tenere in vita un’illusione dolceamara.
“Le Arti Oscure hanno il vantaggio di vendere al mago ciò che vuole, vedilo come uno scambio. Prendi un mago nobile e altruista, e ponilo di fronte alla scelta di salvare uno dei suoi cari o rimanere puro e incorrotto. Che cosa farà, a quel punto?”
[Mentor!Voldemort, Gray!Harry]
SOSPESA.

Draco Malfoy e Blaise Zabini sono fidanzati, ma la loro non è una storia normale, ma bensì regolata da tre semplici regole, le regole di Blaise:
1: E' concesso tradire con quante persone si voglia.
2: Non si deve andare a letto per più di tre volte con la solita persona e non si bacia nessuno sulla bocca.
3: Il compagno dev'essere messo al corrente di ogni minimo avvenimento.
Draco accetta tutto questo e decide di comportarsi come Blaise, fino a che nella sua vita non capiterà una persona inaspettata: Ronald Weasley...e all'orizzonte si staglierà l'orrenda minaccia della guerra.
Questa è una storia che parla d'amore e della devianza dell'amore, del sesso, della voglia febbrile di sentirsi importanti e potenti e, al tempo stesso, di soffocare le proprie fragilità nell'affetto di qualcun altro, perchè tutti sono umani, in fondo...
Spero che la mia nuova storia vi piaccia ^^, se mi lascerete un commentino (nel bene o nel male) mi farete felice =)!

Almeno con se stesso poteva ammetterlo: era stato terrore allo stato puro ad invadergli il corpo, il terrore di essere abbandonato anche da lui, che anche quella volta i suoi sentimenti sarebbero stati calpestati e gettati via con la massima indifferenza, che si sarebbe ritrovato ancora una volta da solo in quella stanza gelida. Il terrore di non essere più guardato da quei grandi occhi azzurri, di non sentire più quella voce sottile pronunciare il suo nome, di non poter più vantare un posto nel suo cuore. Per la prima volta nella sua vita si era ritrovato geloso di qualcuno, per la prima volta aveva assaporato quel sentimento molto più violento ed irrazionale di quello che avrebbe creduto. E la sua inesperienza e la sua innata possessività, mescolate insieme, avevano dato vita a quell’ira che aveva investito Merlino. Serrò i denti fino a farsi sanguinare le gengive alla vista dei lividi che macchiavano il candore di quella pelle. Il senso di colpa iniziò a roderlo impietosamente.