Uno scrittore dall'ironia pungente, spassionatamente sincero e dal misterioso passato, in cerca dell'ispirazione perfetta.
Un liceale scostante e altero, con un talento innato per la musica e il bisogno di trovare una sua strada nel mondo, un'alternativa a quella orchestrata per lui da altri.
Uno strano ragazzo-bambino che vede ciò che agli occhi di molti sfugge, venuto da lontano e in cerca di risposte.
Gli echi persi della voce di una giovane donna che risuonano tra le pagine dei suoi diari e delle sue lettere.
Una melodia di parole che accompagna il tortuoso tragitto delle vite di tre perfetti sconosciuti.
Anime che vagano nei labirinti di strade di una Tokyo avvolta nell'abbraccio immobile di un Inverno che sembra non voler avere mai fine.
[SasuNaru/KakaNaru]

Spalanchi gli occhi e la guardi preoccupato, ma al suo ennesimo urlo, ti rendi conto che, il solo guardarla la, riversa sui tatami non le è di aiuto. Ti fiondi su di lei e la aiuti ad alzarsi, lei sembra a primo avviso più sconvolta di te, ma si sa. Tu sei un bravo attore Sasuke.

Quando si è una coppia, ci sono alti e bassi... Sasuke e Naruto lo sanno. Ma Naruto non è intenzionato a perdonare a Sasuke l'aver ritardato il giorno del loro anniversario...
Così, attua la sua vendetta in discoteca, complice una canzone... ma non tutto va come si era aspettato.

Traduzione dall'inglese a cura di Sasha e Trinh89. Riassunto: Si sono incontrati…sono cresciuti assieme… ma le cose tra loro sono state sempre più profonde di quanto abbiamo mai potuto realizzare. Insieme lotteranno e sconfiggeranno norme e pregiudizi. -SasuNaru is love- questa fic vi sorprenderà, non è la solita trama, non ha la solita struttura, Qui abbiamo un inizio e una fine parallele.

Tira. Aspira. Getta.
Tre semplici azioni che erano diventate familiari nella sua routine quotidiana, e che oramai eseguiva meccanicamente.
Si portava la sigaretta alla bocca con una leggiadria particolare, e saggiava il dolce sapore del tabacco, posando di volta in volta la lingua umida sul filtro, inumidendolo.
Oscar Smith faceva l’amore con le sigarette. Le scopava con una dolcezza e una lentezza nei movimenti immane, per un uomo rude come lui. Univa le sue labbra e il cilindrico involucro ripieno di tabacco in un amplesso quasi musicale, che si concludeva ogni volta con un orgasmico sospiro, quando oramai il fumo non solleticava più le sue narici, nonostante, in minima parte, facesse ancora sentire la sua presenza saturando l’aria del suo ineguagliabile aroma.