Sono successe delle cose a Beacon Hills, cose terribili e inspiegabili. E se invece una spiegazione ci fosse ma semplicemente non ce l'avessero fatta vedere? E, dopo l'ultima avventura, cos'altro potrebbe succedere di peggio, col Nemeton ancora attivo e i nostri eroi non ancora del tutto ripresi dalle recenti fatiche?
Il Nemeton, come un faro per le navi, continua ad attirare a Beacon Hills creature mostruose... bisogna essere uniti e pronti a tutto, bisogna scendere a patti con ciò che c'è fuori e con ciò che ci portiamo dentro, con chi siamo e con chi ci circonda. Perché, per accettare il sovrannaturale, bisogna prima accettare sé stessi.
Il titolo è a libera interpretazione: aspettando la quinta stagione, aspettando Sterek, aspettando che i nostri eroi tornino a farci compagnia con le loro avventure vere o immaginare che siano... perché tutti aspettiamo qualcosa, in fondo.
ATTENZIONE! Pesante SPOILER su tutta la quarta stagione. Chi non l'avesse vista e non vuole rovinarsi la sorpresa non legga! Poi non dite che non vi ho avvertiti!
[CHRISTER]
[STEREK]
[SCIAM]
DAL CAPITOLO 8 CESSERÀ LA PARTE SPOILER E INIZIERÀ QUELLA ORIGINALE, QUINDI TUTTI POTRANNO LEGGERE SENZA PROBLEMI, PERCHÈ SARÀ AUTONOMA RISPETTO AL TELEFILM.

Sentì che qualcosa lo liberava… come la sensazione di libertà che si prova nel sentirsi togliere delle catene… o come l’abbandono di un fiore che si sciupa, chinando il capo all’incedere dell’inverno…
I fili argentei della barba e dei capelli si staccarono volteggiando sino a terra, spargendosi sui suoi abiti e disfacendosi come polvere, petali di soffioni che docili, si lasciano spogliare da mani gentili.
Le rughe si distesero e i capelli corvini comparvero sino a sfiorare la fronte, leggeri.
Ma le lacrime seguitarono a cadere, anche quando si alzò, reggendosi al divano per l’ansia, con le ginocchia che cedevano.
Avvicinarsi e vacillare… e aggrapparsi alle sue spalle… e toccarlo...
Merlino si accasciò a terra, reggendosi alla sua vita e pianse.
La mano di Artù fra i capelli, come l’ultimo tocco che gli aveva donato.
Ancora, le lacrime di mille anni, non erano stanche.