Mente, sentimenti.. perché non andate mai d’accordo? Perchè ogni volta che entrate in contrasto create un marasma all’interno della malcapitata creatura che ha a che fare con voi? Che ho fatto di male? E il sistema nervoso? Perché gli volete così male? Lasciatelo in pace, per carità! È sempre stato abbastanza vivace, ma ultimamente lo è particolarmente!

Sono in un tempio. Immobile da oltre ottomila anni. Sono nato molto tempo prima che tutti questi umani poco evoluti dimorassero la terra. In questa terra gli uomini più importanti sono i samurai. Che nome stupido. Significa servire nella loro lingua. Si fanno un sacco di problemi sull’onore, il dovere verso la patria e il loro signore. Anche se in realtà passano il tempo a combattere fra di loro e a bere sakè. Sono sempre ubriachi. Inoltre si allenano con una specie di stuzzicadenti che chiamano katana. Se solo sapessero che una creatura come me potrebbe farli tutti a pezzi e che quegli spadini non possono attraversare la mia pelle.. mi farei quattro risate!

In questa storia ho deciso di immedesimarmi nella mia gatta, come segno del mio affetto. Sono convinta che gli animali che abbiamo accanto abbiano dei sentimenti molto profondi, che purtroppo spesso infrangiamo senza accorgercene... Ecco un trafiletto del primo e brevissimo capitolo: Sono in un luogo stretto, al buio. Non posso scappare. Non so perché continuo a muovermi e a venire ballonzolata di qua e di là. Ho tanta paura. Dove mi staranno portando? E queste strane voci.. di chi sono? O meglio, che razza di creature possono emettere suoni tanti orribili?

La ragazza si gira alterata e pronta a disintegrare il nuovo venuto ma… sgrana gli occhi incantata. Davanti a lei si trova un bellissimo ragazzo alto sulle 1.80, occhi color ametista, molto intensi, con dei curiosi capelli bicolore blu e argento e un fisico a dir poco fantastico… lo si poteva notare dalla maglietta a collo alto nera abbastanza aderente che faceva risaltare il suo fisico scolpito. Sopra la “mitica” maglietta indossava un giacchino di pelle nera dalle maniche corte da cui uscivano delle braccia scoperte abbastanza muscolose. Il tutto era accompagnato da dei jeans blu scuro quasi neri normali, una cintura con le borchie argentate, una catena e degli anfibi.