Schiaffo.
-lo capisci che sono preoccupato per te?-mi urla Tom guardandomi con disprezzo.
-ti rendi conto che ti stai uccidendo con le tue mani?-
Altro schiaffo,e stavolta cado a terra.
-guardati!-mi tira verso lo specchio ed io mi dimeno,pur di non vedere quello schifo riflesso.
-guarda cosa cazzo sei diventata!-mi urla tirandomi per i capelli,ponendo il mio viso a pochi centimetri dallo specchio.Io mi limito come sempre a singhiozzare e a pregarlo di smetterla,cosa che a lui fa imbestialire ancora di più.

Il suo nome è davvero strano per la zona in cui viviamo ma l'ho scelto perchè suona come “cherry” cioè ciliegia.
Beh lei è la ciliegina sulla torta della mia vita. É il regalo più grande che il suo papà avesse potuto farmi.

(Cross-over: Tokio Hotel - Queer as Folk)
Bill osservava le nuvole dal finestrino non troppo pulito dell’aereo che lo stava portando dall’altra parte del mondo.
Vivere in Germania non era più possibile per lui e suo fratello, Tom, per questo avevano deciso di allontanarsi e fuggire da quella gabbia che li aveva tenuti in trappola durante la loro adolescenza.
Scelsero di lasciare alle spalle il passato e costruire nuovi ricordi in questa nuova città.
«Voglio vivere, Tom.»
«Lo faremo, Bill. Vivremo.»
Los Angeles offriva un mucchio di nuove opportunità e i due erano pronti a sfruttarle tutte.
Nuova musica, nuovi amici, nuove persone.
Una in particolare fu come un ciclone che si abbattè sulle loro vite.
Il suo nome era Brian.

La mia mente viaggia nel tempo e arriva a quel giorno. Il giorno in cui è cominciato il nostro inferno. Il giorno in cui abbiamo scoperto che per un fottutissimo scherzo del destino, Astrid sarebbe dovuta crescere senza la sua mamma.

Si rigirava tra le mani quei due anelli, senza sapere cosa pensare.
Era tornato a casa e li aveva trovati abbandonati, sul tavolino d’ingresso e di Emmeline non c’era più traccia: sembrava sparita nel nulla, proprio come aveva fatto lui l’anno precedente.
Non c’erano più i suoi vestiti e nemmeno quelli della bambina: aveva portato via tutto e se n’era andata e davvero non sapeva cosa pensare e fare.
***
Los Angeles non sembrava più la stessa senza la donna che amava: stava pensando di andarsene anche lui, cambiare aria, cambiare città, cambiare addirittura Paese, magari sarebbe potuto andare in India.
La sua vita era cambiata dalla sparizione di Emmeline e il rapimento della piccola Arabella.
A proposito, che fine ha fatto la loro bambina?
Sequel de "Gli stessi di sempre")

Per un minuto siamo solo due persone che si chiedono perché le cose vanno come vanno.
-
Quando finiscono nel letto dei suoi genitori, le mani sudate e i capelli tutti bagnati dalla pioggia, Blaine prende Bill in un modo strano e mai provato – un modo che non è né scopare né fare l’amore, ma che è solo KurtKurtKurt per lui e qualcosa di diverso ancora per Bill – qualcosa che è lacrime trattenute tra le ciglia, e un nome singhiozzato che non è il suo.

Mia, il modo in cui la definiva
Sua, il modo in cui si sentiva
Poi tutto cambiò.
- Mi sei mancata… - Le sussurrò fra i capelli.
– Non ti sono mancata…ti è mancato che non potessi più avermi per te -.

“Non mi toccare!” urlai all'improvviso, guardandolo con occhi sgranati e spauriti ed indietreggiando fino a cadere seduta per terra, nell'angolo del bagno, dove mi avvolsi con le braccia e nascosi il mio viso fra di esse.
Piansi perché sapevo che stava soffrendo.
Piansi perché il sangue di cui mi ero macchiata era suo.