Dal testo
"Lei trema un attimo, poi prende il pennello e lo poggia sulle strisce di colore che avevo già fatto. Con una mano le cingo il fianco e l’altra la chiudo nella sua mentre guido i suoi movimenti sulla tela. Continuiamo per diversi minuti, e il suo profumo invade le mie narici facendomi sussultare. Dei brividi mi percorrono, quando sento il suo corpo avvicinarsi sempre di più al mio. Ma penso davvero di perdere il controllo quando poggia l’altra su mano sulla mia che le cinge il fianco, mentre continuiamo a dipingere il cielo stellato della notte sulla spiaggia. Ti voglio, Katniss. Ti voglio così tanto che vorrei poterlo fare qui, adesso. Il tuo profumo è come droga per me e il mio corpo non risponde più ai miei comandi. Ti amo, Katniss. Ti voglio baciare, Katniss. Smettila di guardarmi in quel modo, perché le nostre labbra sono troppo vicine, troppo. Invece lei alza il pennello e lo passa sul mio naso, riempiendolo di tempera. E ride. Katniss ride. E inizio a ridere anche io e senza farmi vedere, con le mani prendo del colore e le sporco tutta la guancia sinistra mentre lei continua a ridere"

"Ma in questo giorno più triste di altri, la certezza che due di noi potrebbero morire nelle prossime settimane ci fa sentire già tutti morti, e forse un po' lo siamo già."

Peeta appoggia la sua fronte sulla mia e lo vedo sorridermi, intrecciando la sua mano con la mia, baciandomi la punta del naso come ha fatto prima. Il suo viso è accaldato ed i miei occhi si muovono per osservarlo negli occhi, e sulle labbra, come se fossi attratta da lui, anche se non dovrei esserlo. Non ora, né mai. Ma alla fine, la prima a muoversi sono io, ricongiungendo la mia bocca alla sua, bramando altri baci, altre carezze, stringendomi a lui come se non ne potessi fare a meno. E forse è esattamente così, forse, in questo momento, Peeta è il pane di cui ho bisogno per sopravvivere.
Until the day I die non è solo una storia d’amore, è la storia di come una singola scelta può cambiare il corso della vita e delle vite di molti, influendo sulla storia stessa.
{A LaGattaImbronciata ♥ Non sarebbe nata senza di te}

L'amore non è semplicemente una bella sensazione.
L'amore è oscuro, famelico, un fuoco che brucia nel petto.
L'amore è possesso, potere, libertà, dolore, piacere.
E queste cose Mia e Ash lo sanno, nel loro amato letto di piume.
Tra corde e frustini.

Katniss, Peeta finalmente a casa dopo tante lotte per la loro libertà. Cosa succede durate la loro nuova rinascita?
Quanto dura può essere per entrambi a convivere con i loro demoni?.
Dal testo, capitolo 4:
Avrebbe visto una Katniss, completamente distrutta tanto diversa da come si ricordava in quella classe a cinque anni, facendosi più coraggio che poteva Peeta apre la porta ed eccola lì, avvolta da un solo banale asciugamano, con le gambe strette al corpo i suoi capelli neri sciolti bagnati che le ricadono sulle spalle umide, Peeta si piega sulle sue gambe e si siede accanto a lei chiudendo l'armadio dietro di se "E io, che pensavo di essere messo male" Pensa, Peeta indugiando a guardare più dettagli possibili, molte delle ciocche dei capelli corvini di Katniss erano bruciati, perché diamine nessuno si era occupato di tagliarti i capelli, una volta erano perfetti, e ora rovinati come la sua pelle rosso fuoco le ustioni dopo un mese non avevano nemmeno attenuate il colore?. "Che cosa ti hanno fatto, Katniss? Perché, perché nessuno si occupa di te?. Tranquilla, ora ci sono io con te e non lascerò mai più che ti facciano questo." Pensa, Peeta

Seguito di "Russian Roulette".
Los Angeles: le strade della Black List non sono più quelle dei piloti clandestini, da quando c'è Irina Dwight a fare l'agente di polizia. Eppure, anche nelle notti più tranquille, lo spirito della Black List si agita ancora. Uno spirito diverso, distorto, più nero di quanto non lo è mai stato; uno spirito risorto dalle ceneri della leggenda dello Scorpione e delle sue auto. Uno spirito fatto rinascere da chi non ha mai conosciuto il lusso dei locali della costa, da chi non ha mai giocato il proprio denaro dei casinò di Las Vegas, da chi non ha mai accarezzato il volante di un'auto da duecentomila dollari.
Questa volta, il passato da pilota clandestina e il presente da agente di polizia non basteranno a Irina per affrontare la partita a scacchi che le verrà proposta. Non basteranno le sue capacità, né la sua auto. Non basterà nulla di tutto ciò che ha già.
L'unica cosa che potrà salvarla sarà il suo nome, il nome con la quale porta ancora vivo addosso il ricordo della Black List: Fenice.

Le Cronache sono scritte perlopiù in terza persona. E se alcune parti fossero scritte in prima persona? Se l'autore di questi pensieri fosse proprio Sennar? I suoi sfoghi di mago e uomo incompreso e deluso prendono vita in questi racconti, assieme al sempre più innegabile e crescente sentimento per Nihal.
P.s: vi prego di commentare con una, anche piccola, recensione; vorrei capire se scrivo bene o se devo ancora migliorare. Grazie del feedback e buona lettura!

Entrò nella prigione una figura incappucciata che Dubhe riconobbe all’istante, infatti, lo guardò con occhi adoranti, non riusciva a credere a quel miracolo....“ ciao Dubhe, ti ricordi di me?” Disse la figura, quando Dubhe risentì dopo tanto tempo quella voce dolce e severa allo stesso tempo disse stupita e spaventata “ Sarnek??”

{Post Mockingjay / Pre Epilogo}
Dal testo:
“Peeta non rispose; digrignò i denti e spostò lo sguardo ancora più in basso di prima.
Era come se non volesse più toccarla, nemmeno con gli occhi. E ciò la fece stare tremendamente male.
«Vattene.» Sibilò allora Katniss, con quell'orgoglio solo suo, cercando le iridi blu che non incontravano il suo sguardo. «Vattene...» Ripeté più roca e meno convinta forse, sull'orlo di una crisi. Stringeva i pugni pur di non lasciare andare quelle lacrime bastarde.”
{Mini-Long}

-Izzy! Apriresti questa dannata porta?- urlò di nuovo Cary in preda al panico. Un’ Isabelle in vestaglia ed una massa di capelli neri aggrovigliati la guardava interrogativa davanti la porta. – wow. Sei davvero...

(Pacific Rim au) L'imbarazzo non è durato a lungo una volta effettuato il primo drift.
Emma/Julian | Lady Midnight spoiler

“Una porta sbatte, al piano di sotto, interrompendo il mio ripercorrere mentale degli eventi.
Il mio corpo è ripreso da spasmi violenti, mentre dei passi pesanti zoppicano sulle scale del nostro vecchio mentore, che evidentemente non è ancora tornato a casa.
Ho paura.
I miei occhi tornano a riempirsi di lacrime, la vista si offusca e gli oggetti si annebbiano.
Ho paura di quel mostro.
I suoi passi in questa camera.
Le mie mani ancora sanguinano, e la gola ancora brucia per la sua violenza.
Emetto un gemito di dolore, nel mio pianto, e mi ritrovo a pregare che non mi abbia sentita, da qui dentro.
Potrebbe uccidermi.
Qualcuno apre l'anta dell'armadio.
Sicuramente mi ucciderà.”

Dal testo: Questo arduo compito è finalmente terminato, perciò raccolgo la coperta da terra e gliela metto di nuovo sulle spalle. La copro bene e le accarezzo i capelli per guardarla negli occhi un ultima volta.
Non sono più persi come prima, ma mi guardano attentamente.
Non resisto alla tentazione e mi abbasso per darle un bacio a fior di labbra.
- Ben tornata – mormoro ad un centimetro dalla sua bocca.
Scritta in una sola notte dopo essere stata ispirata dalla fic "se non fosse per il bambino" , morivo dalla voglia di pubblicarla e quindi vi troverete parecchi errori all'interno, mi dispiace. Spero comunque vi piaccia!

[In revisione]
{Everlark}
Cronache è la storia di Katniss e di Peeta. Inizia con il ritorno di lei al distretto dodici e termina con una prospettiva di vita migliore.
Cronache è crescita, è dolcezza, è amore, è dolore, è passione, è tormento, è condanna.
Cronache è un mondo tutto da scoprire.
Dal XIII capitolo: "Quanto avrebbe voluto avere la forza di prenderla per le spalle, staccarsi da lei, guardarla negli occhi e dirle che non doveva andare così, che l’oblio della passione non scacciava via il dolore con uno schiocco delle dita… ma non ci riuscì. Gli sembrava tutto dannatamente giusto in quel momento, che nel giro di pochi minuti dimostrò di avere la stessa e identica foga disperata di Katniss. Si ritrovarono nudi e avvinghiati sul tappeto del salotto senza nemmeno rendersi conto del come fossero riusciti a spogliarsi senza staccarsi dalle labbra dell’altro. Non c'era la lenta esplorazione dell’altro a fare da padrone, così com'era accaduto nelle notti precedenti, soltanto una necessità primordiale.
L'unione di due anime, prima dei rispettivi corpi."

La vera difficoltà non sta nel cambiare se stessi, ma nel riconoscere ciò che si è realmente e, soprattutto, nell'accettarlo.
IN REVISIONE - CAPITOLI RISCRITTI 4/X (DA DEFINIRE).
POST COG, POSSIBILE RIVISITAZIONE DELL'INTRODUZIONE.