Recensioni per
Ab Umbra Lumen
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 1319 recensioni.
Positive : 1319
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/08/12, ore 00:19

Eccoci ad un altro capitolo.
L’inizio mi è piaciuto tantissimo. L’atmosfera familiare, il tuo inconfondibile stile. Bellissimo, davvero.
Ritroviamo Lily in veste di narratrice e sono contenta di vedere che, quantomeno, l’insistenza di Tom abbia risvegliato in lei il desiderio di capire.
Piccola parentesi: ma Percy non sposò Penelope Light? O ha trovato un’altra donna capace di sopportarlo? XD
La conversazione con Audrey, ad ogni modo, chiarisce un po’ di cose. Capiamo meglio la caratteristica di Lily, forse proprio perché affrontata da un punto di vista medico. O almeno, è così per me.
Ad ogni modo, le successive affermazioni della donna mi hanno dato da pensare. Non avevo mai riflettuto sul fatto che la magia non è inesauribile. È tipo il carbone, no? Prima o poi finisce. E ci vorrà del tempo per recuperarla. Nel complesso è stata una conversazione interessante. Lily sembra rassegnarsi a rinunciare ad usare il suo dono per capire meglio Sören, e mi dispiace perché – in un certo senso – volevo vederla in azione. Beh, forse avrò modo di vederla comunque.
Passando ad altro, ho adorato rivedere Dudley. E ritrovare il vecchio Dudley. La sua diffidenza è piuttosto comprensibile, considerate le esperienze che ha avuto con la magia. E non bisogna sottovalutare nemmeno il fatto che lo scherzo dei gemelli Weasley non fu esattamente di buon gusto. È pur sempre alla Tana, dimora Weasley per eccellenza, che i Dursley sono diretti. XD
Mi è piaciuto come tu abbia reso Vern più simile al padre (forse anche per il nome che porta AHAHAHAH XD) e Alice più simile a Robin. E mi è anche piaciuta Meike in questo frangente.. e il suo stupore di fronte agli gnomi! Cioè, per noi che siamo “cresciuti” alla Tana con Ron ed Harry sono scontati.. ma non lo sono di certo per la streghetta tedesca! :D
Per non parlare dell’assoluta ingenuità – tipica dei bambini – con cui chiede a Tom e Al se si baceranno sotto al vischio. Adorabile, davvero. :)
Da accanita lettrice e fan della tua saga (e anche insospettabile romantica, ma questo è meglio non dirlo in giro.. u.u) ho riconosciuto subito le battute di “10 songs” è ho capito perché “il diciassettesimo Natale è stato tanto meglio”. ;)
È assurdo quanto sia cambiato Tom! L’anno prima non avrebbe insistito così tanto sul parlare con Harry!
Mi stavano iniziando a mancare le confidenze da donnine fra Al e Rose. In questo capitolo la ragazza mi è piaciuta tanto. La caparbietà è una delle caratteristiche che più apprezzo nelle persone, e lei ne ha molta.
Ad ogni modo, sono contenta che i Dursley si siano se non ambientati, almeno trovati a loro agio. Voglio dire, chi avrebbe mai pensato che Hugo potesse parlare di videogiochi con Vern? E, anche dopo averlo letto, non riesco a capacitarmi di come Ron e Dudley possano sostenere una conversazione.
Sì, ha ragione Al. È davvero la magia del Natale…
Al, invece, ha una sola cosa in mente: parlare con Lily. Parlare di Sören con Lily. E, nonostante la ragazza provi a cambiare argomento, il Serpeverdissimo Al non gliene dà l’opportunità.
Credo che se non fosse per l’episodio con la fenice ad Al potrebbe anche piacere Sören. Ad Al piace Sören, solo che stavolta fa il Tom della situazione e si è intestardito su un episodio che sembra provare tutto tranne che Sören è un bravo ragazzo. A differenza di Tom, però, Al non lo fa perché crede di essere l’obiettivo del crucco (Scorpius mi ha contagiato… alè!), ma solo perché è preoccupato. Per Tom e per Lily, per il ruolo che involontariamente la sorella potrebbe giocare in tutta la faccenda.
Ho ammirato Al quando ha deciso che esporre parte dei sospetti alla sorella era una giusta mossa per farla capire e per farla parlare. E dopotutto è vero, perché solo mettendole davanti dei sospetti reali riuscirà ad insinuare nella mente di Lily il dubbio, così da farle fare dei collegamenti e portarla a capire meglio certi comportamenti sospetti e certe sensazioni fino ad allora inspiegabili. Viene comunque ripagato, infatti Lily gli confessa le sue sensazioni sul fatto che Sören sembri tormentato da qualcuno o qualcosa.
E nei pensieri successivi vediamo quanto anche Al sia cambiato, vediamo la sua forza.
Eccoci ad un altro spezzone, quello più interessante.
Tralasciamo i pensieri di Sören rivolti ad Hogwarts e parliamo invece di quello che succede. Il dialogo fra i servi è servito a darci un primo punto di vista su quello che sta succedendo, e a convincere Sören che era meglio controllare di persona.  Ed ecco la rivelazione. Hohenheim è malato, deperito e non fa nulla per migliorare la sua condizione. A sentire Sören, che certo lo conosce meglio di noi, quello non è un comportamento tipico di suo zio. È malato gravemente, a detta del nipote, perché nulla di diverso da una malattia grave avrebbe potuto ridurlo in quelle condizioni.
Quando ho scritto che Hohenheim era un fanatico, totalmente ossessionato con l’idea di riavere suo figlio, il suo esperimento, non pensavo di essere arrivata così vicino alla realtà dei fatti.
In effetti Hohenheim è tormentato da un solo pensiero, tanto da non riuscire a pensare ad altro. L’uomo vuole suo figlio, perché è il suo esperimento, ma anche perché è suo figlio. Ha bisogno di avere un successore, qualcuno a cui passare le redini di tutto (e il suo posto nella Thule) quando la malattia avrà il sopravvento su di lui. Sono sconvolta, letteralmente.
Piccola parentesi: se questo fosse il vero obiettivo di Hohenheim, se alla fine proponesse a Tom di entrare nella Thule, Tom avrebbe il coraggio – e la forza – di mettere a tacere la sua coscienza per amore della conoscenza?
A parte ciò, abbiamo avuto modo di notare – ancora una volta – quanto Sören sia diverso da suo zio e quanto inizi a discostarsi dagli insegnamenti che gli sono stati impartiti. Abbiamo visto la sua umanità, nel semplice gesto di portare la cena a suo zio, ben sapendo che non la accetterà, e rinunciare ad averla per sé.
E da una semplice decisione, quella di chiamare il Guaritore, vediamo come si stia iniziando ad affermare una volontà propria. Iniziativa personale. Sören sta cambiando, e lo sta facendo in meglio.
Mi è dispiaciuto vedere con quale spirito il ragazzo accogliesse in Natale. E dire che non sono il tipo che crede nella magia del Natale, che si convince che “a Natale siamo tutti più buoni”, o a cui – più generalmente – piace il Natale.. eppure, boh, mi è dispiaciuto.
Per fortuna arriva il regalo di Lily, e un piccolo regalino anche per me: il flashback!*­-*
Il regalo comunque, anche stavolta, è originale. Niente di esagerato, ma – come si dice in questi casi – è il pensiero che conta.. in questo caso il pensiero è quello di Sören, che appunto pensa alle mani di Lily che sferruzzano quella sciarpa. E non può che avere il suo profumo.. e poi,sì..  sei innamorato, Sören! O sì che lo sei! “Mi manchi anche tu..”… ti servono altre prove, crucco? XD
Proseguendo, eccoci ad una scena che in DG non avremmo visto neanche fossimo stati noi lettori a scriverla. Al e Tom (soprattutto lui) che confessano i loro sospetti ad Harry.
Mi è parso che Harry accogliesse quelle informazioni con uno stato d’animo professionale, sembrava quasi che stesse parlando con degli informatori. La sua preoccupazione, ad ogni modo, è palpabile e va di pari passo con quella di Al.
Apprezzabile anche la frecciatina di Tom, “Diversamente da te, lui si fida del mio intuito”. Intuito, Tom? A volte sospetto sia lui il Legimante Naturale. Che poi, Voldemort era un Legimante, no? Tom potrebbe aver “ereditato” questa qualità. *parte con i suoi flip mentali*
A quanto pare Tom non ha ancora perdonato Lily per aver ferito il suo orgo.. averlo schiaffeggiato. xD
Mi immagino proprio Meike che chiama “Mammina” Al… ho riso per due minuti buoni leggendo quel Mutti. LOOOL
E mi è piaciuto tantissimo quando sia Al che Tom (principalmente lui) ammettono che Sören non sembra malvagio. Non lo è ragazzi, non lo è. Sì, è come parlare col muro. Stanno già pensando al regalo loro… AHAHAH! XD
Bah, meglio concluderla qui con i miei deliri!
Baci,
Jane.

Recensore Junior
03/08/12, ore 00:18

Mentre aspetto di riavere i minuti sulla chiavetta spero di portarmi avanti con le recensioni.
Dunque, parliamo di questo fantastico capitolo.
Sono stata incuriosita parecchio dal titolo e il capitolo non mi ha deluso affatto. (Come se potesse!)
Ma parliamo di Teddy. Quella che ha preso è davvero una scelta fantastica. A proposito di Teddy, mi hanno fatto molto piacere le tue parole sulla mia ultima recensione/analisi. Dovrei davvero trovare il tempo di risponderti in privato. Tornando a Teddy, invece, ancora una volta mi ha sorpreso.
Anche questa volta vuole compiere un gesto eclatante per rifarsi agli occhi di James. Probabilmente Hogsmeade non è il posto giusto, ma è l’unico compromesso accettabile.
Prendere casa non è mai una scelta facile, figuriamoci in questo caso. Teddy deve assicurarsi di fare la scelta giusta per Jamie, deve trovare una casa ad un buon presso e Hogsmeade è l’unico posto abbastanza vicino ad Hogwarts che gli permetterebbe di essere ad un passo da James e ad un passo dal lavoro. Se poi la casa odora di libri, è ancora meglio.
Capisco perfettamente il fascino che il profumo di carta e inchiostro esercita sul nostro Teddy, è lo stesso per me. O per qualsiasi altro lettore incallito. Bibliofilo, volendo. Bookaholic, sarebbe la giusta definizione.
Ho fatto male? Lo sapevo che era un’idea… No. Dannazione. E’ un ottimaidea.
Ho adorato Teddy in questo pezzo. Fiducia in se stessi, Teddy. Quella non deve mancare mai. Dovrebbe stare alla base di ogni rapporto umano. Come puoi altrimenti avere fiducia negli altri? Teddy dovrebbe essere più sicuro, dovrebbe avere più autostima. A ventiquattro anni non può sempre sentirsi oppresso da un giudizio esterno. Dovrebbe iniziare a fare delle scelte in funzione a se stesso. Sì, grazie a questo pensiero Teddy ha guadagnato un bel po’ di punti.
Mi è piaciuto anche il breve momento sui Paciock. Ai Potterhead affezionati non dispiace mai saperne di più sulla vecchia generazione. Fin’ora avevamo visto Neville quasi come un personaggio a sé – a parte che per il compleanno di Cedric, altro momento “familiare – e, personalmente, iniziavo a vederlo come il Professore di Erbologia più che come Neville Paciock. Il nostro Neville. Questo “momento”, ripeto, è stato un bene.
Teddy vaga per la casa perso nei suoi pensieri, ben sapendo che da lì a poco dovrà uscirne perché un altro “odioso aspirante acquirente” ha il suo stesso diritto di vederla.
Trovare Jamie nei panni di quell’altro acquirente è stata una vera sorpresa, non me lo aspettavo proprio. Tutto avrei potuto pensare fuorché James che cerca casa a Hogsmeade. Per la stessa ragione di cui ti parlavo prima, probabilmente. Una casa a Hogsmeade permetterebbe ai nostri due cari piccioncini di vedersi più spesso, di vivere davvero insieme.
La tenerezza con cui James  dice “..una casa dove aveva vissuto gente che amava i libri…” mi ha commosso. Fossi stata al posto di Teddy, mi sarei sciolta come un ghiacciolo al sole. Paragone infantile a parte.. Tenero, tenero Jamie. *-*
Poi Teddy se ne viene fuori con certe risposte equivoche (“..provarci. Con te.”) e non so se mettermi a ridere o se arrabbiarmi con lui per aver rovinato l’atmosfera. Fortuna che poi confessa.
Quante volte avrò detto che la forza delle parole è sottovalutata? Gli occhi umidi di James.. dio, quanto amo quei due! *-*
E, per concludere con Teddy e James, ho adorato – ADORATO, davvero – come entrambi notino che una macchia sul soffitto somigli a Grop. Sulla stessa lunghezza d’onda, sempre. Non so se ti rendi conto di quello che scrivi.. io adorerei qualcuno che nota le stesse stronzate che noto io. Se non è amore questo!... E’ stupidità congenita, ma.. stiamo parlando di sdolcinate romanticherie. u.u
Per quanto riguarda la “scena” successiva, sono totalmente d’accordo con Al. Ma è davvero Tom, quello?
Cioè, Tom avrebbe approfittato di quella confessione per convincere tutti di quanto sia cattivo Sören.
Quando spiega la sua teoria (un po’ anche la tua, no?) è tutto più chiaro. Tom non è infastidito da Fanny. Ha paura di lei, e non perché è un volatile. No, ne ha perché è una fenice. In effetti la possibilità che il canto della fenice spaventi non un mago malvagio, bensì un mago che usa la magia oscura è molto più plausibile.
La differenza è sottile, ma comunque abissale. Usare la magia oscura non è indice di malvagità, non in tutti i casi. Si può usare la magia oscura per mille motivi, fra cui l’esserne obbligati o l’esserne “fatti”. (Che definizione idiota, ma è la migliore che mi è venuta in mente!)
Tom ha paura di Fanny perché in lui alberga l’anima di qualcuno che di magia oscura ne ha usata parecchia, forse la più oscura (basta prendere come esempio il modo in cui è risorto Voldemort e va ricordato che il caro Riddle ha anche ucciso un unicorno per berne il sangue), e inoltre – in un certo senso – egli stesso è “fatto” di magia oscura, perché è stato riportato in vita e di certo non grazie all’uso di magia bianca.
Per quanto riguarda Sören, invece, la magia oscura è legata a lui per diversi motivi. Di certo è magia oscura quella usata per trasformarlo in un’arma e il fatto che lui si serva di questa sua capacità implica l’uso della suddetta. Inoltre credo sia obbligato ad usarla nel corso di alcune missioni per conto della Thule, perché è il solo metodo che conosce. Ho questa convinzione secondo la quale se pure ci fossero due modi per fare un qualcosa e uno dei due è collegato alla magia oscura, la Thule insegni ai propri adepti e soldati quello oscuro.. anche solo per essere più sicura della riuscita. Capisci quello che intendo?
La decisione finale, comunque, è la migliore che potessero prendere. Al e Tom sono soltanto due ragazzi. Sono maggiorenni, ma essere maggiorenni –nel Mondo Magico - nel 2023 non è come esserlo nel 1998. (vabè, neanche in quello Babbano, ma non è di questo che stiamo parlando!) I diciassettenni di allora hanno combattuto una guerra, Harry – poi – ha sconfitto il più grande mago oscuro (tanto per restare in tema) di tutti i tempi. Decisamente l’esperienza degli adulti è molto più indicata in casi del genere. E non sto sottovalutando Al e Tom, solo tentando di pensare razionalmente.
Per quanto riguarda il confronto tra Ron e Rose sapevo che sarebbe dovuto succedere. Me lo aspettavo, ma non così.
Iniziamo col dire che ho apprezzato la determinazione con cui Rose cerca un confronto col padre. O forse è testardaggine? La stessa che ha sempre caratterizzato Ron. Ron sbaglia sapendo di sbagliare, ma non lo ammetterà mai. L’odio generazionale fra Malfoy e Weasley (a proposito, perché “gli Weasley”? Io dico sempre “i Weasley” #feelsstupid) è appurato, quasi scontato ormai. Pensavo che a questo punto potesse essere superato, o che si cercasse di superarloo grazie a Rose e Scorpius.
Non biasimo Rose per essere delusa da Ron, lo sarei anch’io. E anche tanto. Non sarebbe stato meglio accantonare un odio secolare in favore del tanto decantato amore per i figli? Da questo punto di vista vedo più malleabile Draco, più propenso a cambiare idea. Anche se credo che Ron abbia solo bisogno di un motivo valido (che lo sia la prospettiva di non parlare più con l’adorata figlia?); penso che Ron non odi Draco (e Scorpius di conseguenza) in sé, ma  il cognome che porta. Malfoy è sempre stato simbolo di Purosangue, agiato Purosangue. Quel tipo di Purosangue che disprezza i Weasley, in quanto Traditori del Proprio Sangue. Se entrambi, sia Ron che Draco, si fossero dati la pena di conoscersi, forse questa faida avrebbe potuto finire prima. Quest’odio reciproco, in effetti, mi sembra piuttosto ridicolo e infondato. Sarà cominciato secoli prima, con una qualche sciocchezza, e non si è mai concluso.
Ma non è questo il punto. Il punto è che Ron è un caprone testardo, e tale è Rosie. Non ha intenzione di rinunciare a Scorpius, non a causa di faide familiari vecchie di secoli. E, fra le altre cose, l’ho adorata quando dice “io sono Rose, non una Weasley del campionario”. Il punto di tutto è proprio questo. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Rose e Scorpius l’hanno capito, resta da vedere quanto ci metteranno i cosiddetti adulti a rendersene conto.
E Hugo è assolutamente fantastico. Le parole giuste, al momento giusto. Adorabile, Hughie! :)
Per quanto riguarda Tom, invece, sì.. manca completamente di empatia. I sentimenti gli sono estranei (tranne che con Al), forse proprio a causa del precedente proprietario della sua anima. Che poi, mi chiedevo: ma si può propriamente parlare di una sua anima?
La piccola Meike mi ha fatto una gran tenerezza quando, alla fine, ha sputato fuori il rospo e ho odiato Tom quando pensa a portarla fuori per non far vedere ad altri che – quando vuole – sa essere sensibile. Al contempo, però, l’ho eletto a mio eroe personale quando minaccia mentalmente di trucidare i Durmstranghiani. xD
Piccola parentesi: non riesco più a scrivere “al” senza scambiarlo per “Al” e temere di aver fatto un errore. Come ci riesci tu? Dico, tu ne scrivi.. come può sembrarti normale scrivere qualcosa tipo “Al al parco”? *parte con i suoi flip mentali* DDDD:
Tornando ad essere seri.. per grande fortuna di Tom, Meike sembra riprendersi alla notizia che potrà andare a studiare ad Hogwarts. E allora via alla ricerca del regalo. L’idea di Tom è geniale, ma d’altronde lui è geniale (come la sua creatrice, sì, checché ne dica tu). Una bacchetta.
E così eccoci introdotti all’ultima parte di questo capitolo. Tutto questo parlare di bacchette mi ha stordito, ma mi è piaciuto. Ho sempre trovato interessante l’arte delle Bacchette (ho letteralmente divorato le notizie che zia Row ci da a riguardo su Pottermore).
Cercherò quindi di procedere il più ordinatamente possibile per non dimenticare niente.
Partiamo dal particolare della cecità del fabbricante: non so se in seguito assumerà un altro significato, ma personalmente l’ho interpretato come un modo di dimostrare che la conoscenza delle Bacchette è qualcosa di profondo. Qualcosa che non può essere visto, ma solo capito. Percepito. Come un iceberg. Il dieci per cento soltanto sarà quello che potremo sperare di conoscere, la punta, mentre il restante novanta resterà un mistero, per sempre protetto dall’acqua e dalle sue oscure profondità.
Ora, vediamo quello che ho capito. La bacchetta di Meike era di suo padre, che – stando a quanto dice Stevens – non è stato un mago buono. Che c’entri qualcosa la vicinanza del castello degli Hohenheim?
Ad ogni modo, ho trovato molto interessante la parte in cui Stevens spiega il rapporto mago-bacchetta. Il fatto che l’uomo capisca bene l’Arte delle Bacchette, come dimostra il fatto che riesca a percepire il tipo di incantesimi che la bacchetta di Tom ha dovuto produrre, lo rende molto affidabile. Ollivander  ha sempre detto che è la bacchetta a scegliere il mago, ma non è mai stato un mistero – da quando ci è stata data la possibilità di saperne di più – che ogni bacchetta dovrebbe funzionare con qualsiasi mago. È stato detto che un buon mago è in grado di piegare la bacchetta al proprio volere, informazione che ho sempre creduto leggermente sbagliata. Personalmente sono convinta che una bacchetta sia, se non in grado di pensare, capace – almeno – di provare dei sentimenti. Lo stesso dice il tuo Stevens. Una bacchetta sa chi è il suo proprietario, vi è fedele. Sente il rapporto che ha con chi la possiede, avverte le sue sensazioni e anche la sua instabilità emotiva. Soffre, se vogliamo, e gioisce insieme al proprietario. Il passaggio ad un altro proprietario non sarà mai completo. Certo, un mago abile potrà compiere qualsiasi magia con una qualsiasi bacchetta, ma sarà solo la sua abilità a determinare la buona riuscita di un incantesimo e non quella della bacchetta. Ed è anche certo che quello stesso abile mago otterrebbe dei risultati straordinari con una sua bacchetta, con la sua prima – per usare le parole di Tom. Silente, ad esempio, è sempre stato un mago eccezionalmente dotato. Lo sarà stato molto con la sua bacchetta, ed è riuscito a fare bene anche con la Bacchetta di Sambuco. Quest’ultima, in effetti, è un caso piuttosto diverso. Secondo me, certo. Il nucleo della Bacchetta di Sambuco è un pelo dalla coda di un Thestral, e solo un mago (o una strega) in grado di fronteggiare la morte con assoluto sangue freddo sarà in grado di ottenere la fedeltà della suddetta. Come sappiamo, Silente non ha paura della morte; ne parla come “l’ultima grande avventura”, non la teme. È questo a fare la differenza, secondo me. La Bacchetta di Sambuco riconosce in Silente il suo proprietario, o perlomeno qualcuno a cui essere fedele, perché egli non la usa per evitare la sua morte, bensì per evitare altre morti. Per evitare che altri sconsiderati si tolgano la vita nel tentativo di possedere la Bacchetta di Sambuco, la Stecca della Morte, la bacchetta che protegge dalla morte, senza capire che non ti protegge dalla morte. Protegge. Sottile differenza, ma grande. Allo stesso modo Harry si guadagna la fiducia della Bacchetta di Sambuco, proprio perché non teme la morte, ma le va incontro per evitare che siano altri a morire. Mi stai seguendo, vero?
Quindi, in sostanza, non credo che la Bacchetta di Sambuco sia capace di tradire intenzionalmente il suo proprietario. In realtà credo sia completamente sprovvista della capacità di tradire. Il suo è più un passare di mano in mano alla ricerca di colui che si guadagnerà la sua fiducia. Di colui che saprà usarla per quello che è, e non per quello che si dice che sia. O che si spera che sia.
Spero di essere stata chiara, perché l’Arte delle Bacchette è qualcosa che mi sta a cuore.
Tra l’altro, mi incuriosisce parecchio l’interesse dimostrato da Stevens per la bacchetta di Tom (e, eventualmente, per Tom stesso). Anche il personaggio in sé, Stevens, sembra tutto da scoprire. Chissà se lo rivedremo…
Concludo – finalmente, si dirà – con due paroline su quello che Tom pensa riguardo al suo futuro. Come prima cosa mi è piaciuto che ci pensi, appunto, perché vuol dire che il discorsetto di Al ha fatto il suo effetto o – più probabilmente – Tom è convinto che avrà un confronto con suo padre, per poi toglierselo definitivamente dai piedi. Non mi ha sorpreso vedere il suo interesse per questa Arte, e a dirla tutta lo capisco perfettamente. Abbiamo sempre saputo che un lavoro d’ufficio non era la massima aspirazione di Tom, lui vuole sapere. La conoscenza è ciò che gli interessa, l’unica cosa che lo accomuna al vecchio Hohenheim probabilmente. E, sinceramente, ce lo vedo proprio Tom fra alambicchi e trattati da studiare. È la cosa che gli riesce meglio, no? Potrebbe provarci, e di certo ci riuscirebbe. Spero proprio ne abbia la possibilità!
Baci,
Jane.
 
Ps. Ero convinta di aver appena finito di recensire il capitolo 41 (XXXIX) e invece era ancora il 40. Ho perso le mie doti riassuntive da qualche parte fra tutte le recensioni che ho scritto, per Ab Umbra Lumen e non solo. XD

Recensore Master
02/08/12, ore 14:43
Cap. 63:

Tu sai di essere una cattiva persona vero?

Mi ero stampata gli ultimi capitoli per leggermeli con comodo, certa di non trovare brutte sorprese, arrivo all'ultima pagina e....

UN ALTRO CLIFFHANGER! Ti odio sappilo!

Scherzo, lo sai. La storia è bellissima, il finale di questa parte è perfetto e ti lascia la voglia di leggere ancora, Tom e Al stanno insieme di nuovo (Harry ha capito, mi sa), Scorpius è stato accettato dal suocero e Lily ha perdonato (o quasi Ren)

Che dire ancora? Non vedo l'ora di sapere cosa accadrà a Ren e Lily e soprattutto CHE SIGNIFICA L'ULTIMO PARAGRAFO!

a presto

Recensore Junior
02/08/12, ore 00:17

Trovo così ingiusto che a leggere tre capitoli ci si metta così poco e poi io perde ore per scrivere una recensione. D: Aveva ragione Einstein. v_v
Ma veniamo a noi.
Sören sottovaluta parecchio Hogwarts. Voglio dire, il castello è magia pura. Noi affezionati sappiamo benissimo come se ne possa sentire la mancanza, anche solo chiudendo un libro.
Per quanto riguarda il dialogo con Piton non posso dire di non essermi aspettata qualcosa del genere. Piton è sempre Piton e persino da quadro trasuda il suo sempreverde sarcasmo. A sua risposta c’è da dire che le domande di Sören sono molto dirette, mancano un po’ di tatto in effetti. Ma il ragazzo è solo guidato dal desiderio di sapere. Così tanto che ha anche sottovalutato Piton. Era naturale che l’uomo conoscesse la sua famiglia, che si fosse informato sui Prince. La curiosità vince sempre sull’odio. E quindi Piton legge facilmente la bugia di Sören, perchè appunto sa che gli unici parenti Prince ancora in vita potrebbero venire solo dal fratello della madre. E non da una sorella. Errore, Sören. Comprensibile anche l’astio di Piton nei confronti dei Prince, che lo avevano ripudiato ancora prima che venisse al mondo e che nulla hanno voluto sapere di lui. In effetti Piton aveva voluto sottolineare il suo essere un Prince Mezzosangue, dunque avremmo potuto aspettarcelo.
Per quanto riguarda la seconda domanda, anche quella è stata piuttosto indelicata. Anche supponendo che oltre all’amore per Lily ci sia stato qualcos’altro a far ritornare Piton sui suoi passi, è comprensibile che non voglia parlarne. Un po’ perché è pur sempre Piton e ciò che per anni si è mormorato alle sue spalle ancora non gli va giù e un po’ perché – dato che ha subodorato la menzogna di Sören – non capisce perché dovrebbe dirlo proprio a lui.
Giustamente Sören non può fare altro che battere in ritirata, perché non può dire altro senza scoprirsi troppo. Già quella è un’iniziativa personale, una di quelle che non avrebbe dovuto prendere. Non era stato messo in conto che si informasse sulla sua famiglia.
Se la spaccatura a livello anima di Sören si sia risolta in meglio in peggio con questa conversazione non ci è dato saperlo, anche se avrei dovuto capire che la prima conversazione fra i due cugini (tra cui sono scursi fiumi di odio familiare) non poteva dare che questi risultati. Intendo dire che Piton non si sarebbe di certo messo a raccontare la sua commovente storia al primo venuto, perché per lui Sören è esattamente come il primo venuto, che per di più gli ha mentito. Certo, parzialmente e in buona fede, ma il caro, vecchio, arcigno Piton questo non lo sa. Ho appositamente scritto “prima conversazione” perché credo proprio che questa non sarà l’ultimo incontro tra i due Prince; ci scommetterei quel che vuoi che Silente ci metterà il suo zampino, oppure lo farò io. LOL
Per quanto riguarda Radescu (è rumeno, avevo visto giusto! *feelsstupid*), devo dire che mi piace sempre di più. Non sembra analizzare Sören, ma piuttosto osservarlo per capirlo. E in parte credo l’abbia fatto. Lo dice lui stesso, “Tu sei fedele. E lo saresti a discapito della tua vita”. Considerando che segue le considerazioni di Sören riguardo ai suoi anni a Durmstrang, a come non si sia piegato al motto “Durmstrang über alles” perché era già piegato a qualcosa, credo che Dionis abbia riassunto il tutto alla perfezione.
E poi quella piccola rivelazione di Sören, quella sul nome. Beh, non me la sarei aspettata. Insomma, lui è tutto un tipo sulle sue. Non credevo avrebbe mai potuto scoprirsi così, e invece lo fa. Non so perché se tranquillizzato dal Voto Infrangibile (trovata geniale!) o se per uno slancio di fiducia nei confronti di Dionis.
Sì, Dionis sarebbe decisamente il tipo che potrebbe essere un buon amico per Sören. Anche un migliore assistente, tra le altre cose. Magari Poliakoff si infortunerà.. chissà! *incrocia le dita*
Piccola parentesi: ma chi poteva aver scritto quel libro se non la Skeeter? La copertina fucsia è stata il colpo di grazia. XD
L’arrivo di Meike mi stava mettendo in tensione almeno quanto Tom. Volevo vedere come stava, anche se mi sarei immaginata una sofferenza più mentale che fisica. Evidentemente, invece, Meike deve aver saltato più di un pasto per starsene chissà dove a piangere. La lettera di Cordula, almeno, mi ha fatto sorridere un po’. E’ sempre Cordula, anche a chilometri e chilometri di distanza. Se non sapessi che è una Maganò avrei pensato quella fosse una Strillettera. “Stronzetto”. AHAHAHA
Tornando a Meike, mi si è spezzato il cuore a vederla (vabè, sì) piangere a quel modo. Al solito Tom dimostra l’empatia di un ferro da stiro. Non ci vuole tanto a capire che è finalmente contenta di rivederti, di rivedere visi amichevoli, persone che non la trattano come uno sputo. Soprattutto dopo le tue brillanti deduzioni, genio! *si infuria con Tom*
Andiamo alla scena successiva. “Ti sei incantata le tette?” Dio, lì ho sbattuto la testa al muro per quanto ho riso. XD Al di là di questo, mi ha fatto tanto piacere notare come Scorpius fosse attento ai dettagli anche prima di mettersi con Rose. Cioè, lui SA che lei ha tolto l’apparecchio per i denti al Quarto Anno! Solo io vedo l’alto potenziale romantico di questa cosa?
Rose vuole solo fargli vedere la spilla, ad ogni modo. Che è comunque anche un modo per dire: “ehi, farò parte della delegazione! Dove sarai tu sarò anch’io, non ti libererai di me tanto facilmente!”
Non che Scorpius voglia farlo, comunque. Il suo piano è chiarissimo adesso, anche se non avrei mai pensato che proprio Violet lo avrebbe aiutato! Per quanto riguarda i regali mi piacciono perché sono anticonvenzionali, speciali per loro. Bellissimi.
Dopo l’incontro con Rose, che a quanto pare ha rischiato l’incidente diplomatico pur di rifugiarsi dal cugino, Al ha finalmente occasione di parlare con Sören. Il modo in cui lo convince ad accompagnarlo da Fanny è totalmente Serpeverde, e va benissimo anche per questo. Al può parlare con Sören e riesce a capirlo perché conosce la sorella. Se non fosse stato per Fanny credo che l’incontro di sarebbe concluso con Al che cerca di convincere Tom a lasciar perdere tutto, perché Sören non nasconde nulla. Invece il canto della fenice fa scappare Sören e il giudizio di Al è totalmente condizionato dalla cosa. Ammettiamo pure che il canto della fenice terrorizzi i malvagi (non voglio anticipare nulla sulle recensioni ai capitoli successivi), ma io credo che se Fanny ha iniziato a cantare non è perché voleva terrorizzare Sören, bensì perché voleva infondergli coraggio. Come ai buoni, sì. Sören si trova più o meno nello stato d’animo in cui si trovava Al l’anno prima (in quanto a disperazione e dubbi, intendo) e credo che su di lui il canto della fenice abbia un effetto del tutto singolare. Non gli infonde coraggio, perché non è uno dei buoni, né lo terrorizza, perché non è neanche uno dei cattivi. Penso che in Sören il canto della fenice risvegli la sua coscienza sopita, che lo terrorizza molto più di qualsiasi altra cosa.
Per quanto riguarda Neville e Teddy, non smetterà mai di sorprendermi il modo in cui sembrano intendersi alla perfezione con poche parole.
Neville non è il tipo da pregiudizi, l’unico motivo per cui un po’ non approva il comportamento di Teddy p dato solo da una deformazione professionale. Secondo lui tra professore e alunno non dovrebbe intercorrere alcun rapporto che non sia strettamente accademico.
Anche lui però non ha proprio un rapporto convenzionale con i ragazzini del Clan, anche se non è la stessa cosa. Quello è più sostegno morale. Neville è comunque l’unica figura dell’ambiente familiari che i ragazzi hanno trovato ad Hogwarts dopo aver abbandonato la casa per la prima volta. Neville però è anche ragionevole e conosce Teddy, sa che non potrebbe mai fare qualcosa di ingiusto. Non avrebbe potuto favorire James, perché non sarebbe stato GIUSTO per gli altri alunni, e non avrebbe nemmeno potuto innamorarsi di qualsiasi altro studente, perché le regole morali e della scuola dicevano che non è GIUSTO. Con Jamie però è diverso. Quello che c’è tra loro, come ben dice Nev, c’è sempre stato e alla fine è stato GIUSTO dare un nome a questo sentimento. Capisci che intendo, right?
Ad ogni modo, Teddy non voleva parlare di questo e quando avanza il vero argomento della discussione risolve la questione in meno di niente. In fondo Teddy ha sempre saputo quello che voleva, aveva solo bisogno di essere spronato. Dall’esterno. Come sempre. :D
- “..Dicono che chi è smistato a Grifondoro non rifletta mai… beh, non è vero. Quando arriviamo alle cose importanti, lo facciamo. Eccome. Solo, non rimuginiamo. Capisci la differenza?”
“È cristallina.” Convenne, capendo l’allusione. – questo “spezzone” mi è piaciuto da impazzire.
Quella frase di Neville riesce a far capire perfettamente la frustrazione di Jamie e la sua reazione esagerata la sera della festa. Non era esagerata, per nulla. Jamie aveva già deciso. Si supponeva che anche Teddy l’avesse fatto. E’ stata la sua paura a far andare su tutte le furie James. Decisamente.
E tu sei fantastica per come riesci sempre a spiegare tutto in due parole. Non so se lo fai di proposito, ma se ti viene naturale.. beh, allora qualcuno dovrebbe iniziare a preoccuparsi che tu gli faccia concorrenza!
Baci,
Jane.

Recensore Veterano
01/08/12, ore 10:39
Cap. 63:

Finalmente ho trovato un attimo di tempo per fuggire in un angolino silenzioso e leggere ultimo capitolo ed epilogo.
Questa non sarà una vera e propria recensione, perché è la fine e sono depressa. E la canzone (<3) non aiuta, proprio no.
Quindi ti dico solo che al 59° capitolo ansimavo - neanche fossi io quella seguita dal fuoco di drago - e all'epilogo ero isterica. Io e il "The End" abbiamo un rapporto complicato.
La scena finale Tom-Lily è bellissima, nient'altro avrebbe coronato così bene questa meraviglia che è Ab Umbra Lumen. Anche se, nella mia galoppante pazzia, sono convinta che Al li stia guardando dalla finestra.
Riguardo all'enorme e peloso troll finale, mi nasce un dubbio: ok che Von Hohenheim era pazzo, ma non è che con un tardivo e folle sentimento paterno voleva proteggere Tom da qualcosa, uccidendolo?
Mi aspetto una lunga e succosa Terza Parte, per rispondere alla mia domanda :D
Intanto ti saluto, ci vediamo con le due pazze francesi, e ti ringrazio tanto perché con le tue parole sei capace di farmi volare. Avrei un sacco voglia di abbracciarti ma vabbè, ti mando un bacio.

Recensore Junior
01/08/12, ore 00:19
Cap. 1:

Hey ciao :)
Ho deciso che visto che la storia è finita recensirò tutti i capitoli.Vai con la seconda lettura!
Non so quando e se finirò ma ci devo almeno provare,mi sento un po' in colpa di aver scoperto questa ff quando AUL era già al 52º capitolo e non aver recensito niente tranne la fine. Doppelgaenger sarebbe troppo lungo ma ti dico che è un capolavoro, Ad umbra lumen invece ce la posso fare.
Devi capire la mia disperazione alla fine di Doppelgaenger che però non aveva senso visto che avevo già i capitoli pronti.
Ti faccio sapere che ormai considero questa saga come il degno continuo di Harry Potter.
Non riesco a leggere ff dove Al non è gay o dove non ci sia Tom è impossibile.
Potresti far finta di essere la Rowling che nessuno se ne accorgerebbe. Le uniche diversità da Harry Potter sono più sesso che va bene,a una certa età non può non esserci, e coppie gay e lesbiche che credo sia giustissimo. Perché anche il loro è amore e non è giusto che non venga preso in considerazione,mentre tu lo fai e in modo fantastico rendi normale un amore che per certi cretini è contro natura e cazzate varie.
Parlando di questo capitolo invece,si apre con Soren e quel bastardo di suo zio. Non parlerò di lui.
Invece Tom oooh anche se ancora non hai fatto il suo nome si capisce che è lui. Quando il sindaco dice per la prima volta la parola ragazzo mi si è acceso un campanello in testa e ho pensato: 'si cazzo si cazzo Tooooom <3'
Però mi ha straziato il cuore quando dice: 'non sono antisociale semplicemente odio le persone' o qualcosa del genere perché l'ho collegato subito ad Al. Poi quando anche lui lo dice, più o meno,oddio che triste. O anche quando la madre chiama il figlio...basta che mi deprimo come se non sapessi come va a finire ;)
Renditi conto io ho già letto tutta la storia ma non vedo l'ora di arrivare a quando si rincontrano.
Adoro Meike e la nonna ;)
Nic

Recensore Junior
31/07/12, ore 22:17
Cap. 63:

O mio dio.
Questa storia fantastica è finita. L'unica cosa che non mi spinge a suicidarmi è il fatto che ci sarà la terza parte fra pochissimo.
Allora parlando del capitolo che è veramente indescrivibile, in senso buono, partirei dall'inizio a quando Lily abbraccia il nostro musone e lui ricambia.Abbiamo scoperto che è capace di gesti affettuosi con un'altra persona che non sia Al.Bravo Tom fai progressi.
Invece ho capito cosa voleva fare quel bastardo di Von Hohenheim; lui sapeva di dover morire e voleva portarsi con sé Tom. Essendo la sua anima un settimo di una normale ed essendo quella di Voldemort uccidendolo per Tom sarebbe stato fatale. Peccato lurido bastardo che le cose non siano andate secondo i tuoi piani.
Poi menzione speciale ai segreti dei Potter:
-Primo segreto dei Potter. Si,sarebbero stati tutti bene a Serpeverde,pensare che io prima li odiavo ma leggendo Doppelgaenger non potevo,c'erano i miei adorati Al e Tom!
-Secondo segreto dei Potter. Harry sa o non sa della storia tra il figlio e il figlioccio??? Io credo che a questo punto lo sappia o se no è proprio coglione.
Aspetto però le dichiarazioni ufficiali che ci saranno nella terza parte vero???
Poi Scorpius che dice -“Grandioso! Devo raccontare quanto sono stato eroico alla mia Rosie. Mi amerà e non faremo che fare sesso per le prossime venticinque settimane!”-mi ha fatto veramente morire è un mito :)
E l'addio fra Lily e Soren che non è un addio è un arrivederci spero,proprio fa venire le lacrime.
Lui che chiede di poterle scrivere quando sarà in prigione è veramente emozionante; poi quando si abbracciano sono dolci dolci.
Mi immagino assolutamente la scena dove Ted tira via di peso James dalla casa e direi che se lo sono meritati. Il povero Tom invece non può mettere le mani addosso ad Al ;)
Mi piace quando Tom pensa riferito a Scorpius "Dopotutto si è quasi fatto ammazzare. La prova di rito per essere ammesso l’ha passata a pieni voti." Credo sia azzeccatissima per la famiglia Weasley-Potter. Chi di loro non ha mai rischiato di morire??? ;)
Sono felice che Scorpius sia stato accettato anche perchè c'è Rose con un certo anello al dito. Ma io mi chiedevo,Ron ed Hermione lo sanno??? Vorrei la reazione di Ron :)
Poi la scena fra Lily è Tom è stata unica ;)
Mentre la scena finale...cosa?!? Chi è il tizio avvelenato??? Le ombre??? Chi è la regina???
Oddio non ci ho capito niente e mi sento una cretina.
Va be mi rallegro del fatto che ci sarà la terza parte e in questa terza parte mi parlerai un po' di più di Hermione che fino ad adesso c'è stata poco vero? Io l'adoro :)
Poi piccola cosuccia...ma il Torneo Tremaghi? Come finisce?
Ti prego scrivimi qualche spin off che li adoro se no non so come arrivare a settembre grazie mille. :)
Un bacione.
Nic

Recensore Junior
31/07/12, ore 15:29

Eccomi di nuovo, yo! *si schiaffeggia*
Finalmente vediamo Ron alle prese con le lettere di Rose, e devo proprio dire che in certe cose è rimasto il solito idiota. Fortunatamente Harry cerca di farlo ragionare, anche se non ho ben capito se perché crede veramente in quello che dice o se perché non vuole fare una brutta figura con la Gillespie.
Ad ogni modo, l’incontro fra i tre è davvero illuminante. A parte il fatto che scopriamo che, come sempre, l’America è sempre in via di sviluppo e continua a depositare brevetti su brevetti, finalmente abbiamo una più chiara visione della Thule.
Quel primo caso di cui parla la Gillespie non è lo stesso che vediamo nel sogno di Sören, giusto? Inizialmente (fino a un momento prima di scriverlo) avevo pensato di sì, poi ho visto che la donna nomina un centro brevetti e in quel ricordo Sören entra chiaramente in un’abitazione.
Ad ogni modo, sapevo che la Thule era un organizzazione complessa, ma non immaginavo così tanto. La gerarchia è del tutto insolita, senza un capo singolo. A Hohenheim non è riconosciuto nessun privilegio da capo all’interno della Thule, è chiamato Magister solo perché è stato lui quello che si è preso la briga di riformare l’Organizzazione. Se vogliamo usare il paragone dell’azienda di Harry, Hohenheim è una specie di socio di maggioranza, la cui decisione pesa un po’ più delle altre, ma che comunque – singolarmente – non ha alcun valore. La frase di Harry riassume il tutto perfettamente. E ci mette di fronte alla difficoltà reale del distruggere la Thule. Essendo formata da diverse cellule non in contatto fra loro, la cattura di una (con tutti i suoi membri) non implica la cattura di un’altra. Se, come suppongo, la rete di comunicazione è piuttosto sviluppata e ben organizzata, la cattura di una cellula vorrà dire l’impossibilità di prendere le altre. O almeno l’assottigliarsi delle possibilità di farlo. Diffondendosi la notizia, le altre cellule avrebbero modo di essere allertate e mettere in pausa le loro attività per prevenire la stessa fine. E’ un’organizzazione geniale, devo dirlo. Starei qui a parlarne per ore, ma devo proseguire.
Andiamo quindi a Poliakoff. E’ chiaro ormai che il tipo non è un’idiota, piuttosto un doppiogiochista idiota. Anche se bisogna ammettere che nelle sue parole vi è nascosta la verità, e probabilmente è proprio questo che infastidisce il nostro Sören. E’ proprio questo a scatenare la sua reazione e non mi piace la velata minaccia con cui si conclude la questione. Perso fra le sue incertezze Sören vaga per il castello e capita a puntino di fronte al quadro di Silente. Piccola parentesi: ma i quadri dei Presidi non dovrebbero trovarsi solo nell’ufficio del Preside? Voglio dire.. se un personaggio ritratto in quadro può andare a trovare solo un identico quadro, come può Silente essere ovunque? Okay, è Silente, avrà trovato il modo. Ti concedo questa licenza. Tra l’altro mi sembra che l’amato Barba-Bianca sappia (nel senso pieno del termine) tutto e cerchi di giostrare tutti (il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh?!) affinchè le cose vadano per il meglio.
A quanto pare, però, l’incontro tra i due cugini non va piuttosto bene. Certo che Piton ne avrà avute di cose da dire, di insulti da rivolgere all’ultimo Prince in vita, per riscattarsi dalla triste e misera infazia (poi vita) che ha avuto.
Lily deve avere una sorta di radar con cui becca Sören, sempre. E non è una sua sensazione che Sören voglia nascondergli qualcosa. Probabilmente il ragazzo non vuole che si sappia che si è confrontato con Piton, o forse non vuole fargli sapere che ci ha discusso. Comincio a perdermi nei meandri del cervello di Sören.
A proposito di Lily, la sua reazione alle domande di Tom (il siparietto comunque mi è piaciuto tantissimo. Lily capisce le persone davvero) può sembrare esagerata, ma non lo è. E’ solo un meccanismo di difesa automatico. Sia per se stessa, per le sottintese insinuazioni sulla sua dote, sia –come dirà Al dopo- perché Tom sta attaccando una persona a cui lei tiene.
Il ragionamento di Al, a tal proposito, non fa una piega. Se Tom si fida delle sue doti deduttive-intuitive, Al ragiona razionalmente sulle cose. Ci mette di più a fare i collegamenti giusti, ma quando li fa questi hanno impliciti la certezza di essere esatti. Al osserva, assimila, riordina e poi –solo poi - sentenzia.
Piccola parentesi: Tom sembra sospettare che Sören sia un mago oscuro (lui e le sue deduzione, dannato Serpeverde!), ma se c’è una cosa che posso affermare con assoluta certezza è proprio questa: Sören NON è un mago oscuro. Implicato con essi, forse. Ma non un mago oscuro.
Per quanto riguarda Al e Tom, questo loro momento è fantastico. Cioè Tom che si lamenta per uno schiaffo è del tutto inaspettato e .. comico? Dai, è solo uno schiaffo. Neanche dopo la scazzottata con Zabini si è lamentato così tanto. Forse è l’orgoglio che lo fa piagnucolare. Sì, decisamente. Piagnucola più per lo schiaffo al suo orgoglio che per quello alla sua faccia! Ahahahaha LOL
Ad ogni modo Al è stato davvero fantastico. Il suo sangue freddo, la sua mente lucida, l’esasperante lentezza nella ricerca di un rimedio al ceffone.. vuole far soffrire ancor di più l’ego di Tom. LOOOL
Per quanto riguarda la scena finale, invece, sono stata piacevolmente sorpresa. Sorpresa perché non mi aspettavo una scena “domestica” (se mi passi il termine) e perché, non so per quale oscuro motivo, non credevo che Harry si sarebbe confidato con Ginny. E con questo confermo le tesi sulla mia idiozia. Dio, Harry e Ginny sono marito e moglie, è normale che si confidino anche sulle questioni di lavoro (vedi il cameo indiretto di Baston che ho adorato. E’ pur sempre Baston! xD); aggiungiamo poi che hanno vissuto la loro adolescenza in contemporanea all’ultima guerra magica, dove hanno imparato che mentire non porta mai a nulla di buono e che la sincerità è sempre apprezzata, dovuta in certi contesti. E premia sempre.
E poi, in questo modo, Harry si alleggerisce un po’ dalle sue preoccupazioni almeno.
La velata tristezza del finale del capitolo mi ha lasciato un retrogusto amaro che non riesco a spiegarmi.
Anche se lo dici alla fine che questo non è un capitolo esattamente allegro, e ciò potrebbe giustificare quel retrogusto amaro. Ad ogni modo spero di riprendermi grazie alla piccola Meike… cominciava a mancarmi! Non vedo l’ora di assistere al Ballo, e alle crisi esistenziali del mio Teddy. E beh, la conversazione tra Sören e Piton.. Okay, ci siamo capiti! AHAHAHAHA LOL
Corro al prossimo capitolo per saperne di più! :)
Baci,
Jane.

PS. Assurdamente, mentre leggevo delle giunchiglie anch'io ho pensato al St. Stephen. Ma, vabè, ci ho trascorso interi pomeriggi per una settimana. E capisco te ne sia innamorata, l'ho fatto anch'io. Come di ogni cosa a Dublino. Ho lasciato un pezzettino di me in quella città!

Recensore Junior
31/07/12, ore 14:33
Cap. 37:

Nuovo giorno, nuova recensione! Ho la giornata libera, donc.. mi tratterrò per non finire la storia! LOL
Il capitolo, per me, è iniziato nel migliore dei modi: con un enorme flashback, o sogno che fosse.
E’ stato bello vedere un po’ della vita di Sören, un po’ di quel passato che custodisce tanto gelosamente.
Sören dice che quella non è la sua prima missione per la Thule, ma ha solo quattordici anni. Mi domando quando, esattamente, Hohenheim ha iniziato ad usarlo per i suoi scopi personali. Sören deve aver avuto all’incirca dieci/undici anni quando gli hanno fatto quella cosa al braccio. Un altro degli esperimenti della Thule, suppongo. Sören non ha bisogno di armi, perché egli stesso è un’arma. Alla luce di quello che vediamo in questo flashback, anche quello che è successo durante la Prima Prova mi sembra più chiaro. Ho delle ipotesi, anche se suppongo di essere ancora molto lontana da quella che hai scelto essere la verità.
Piccola parentesi: Johannes. E’ Doe, o un altro soldato? Sembra essere uno di cui Hohenheim – e la Thule – si fida molto. Uno dei soldati più “valorosi”. E’ stato nominato spesso nel corso di AUL e se non ricordo male anche qualche volta in DG. È per questo che mi è venuto il dubbio che potesse essere Doe. O potrebbe anche non essere un dubbio, ma il vacuo ricordo di qualcosa che hai detto/scritto a riguardo.
Tornando al flashback, vediamo Sören davanti alla sua prima possibilità di “redenzione”. In quel frangente però, a mio avviso, era ancora troppo presto. Sören era giovane, sì, ed è questo che ha mosso l’agente americano, ma proprio perché era giovane gli insegnamenti della Thule erano “freschi” (almeno credo) e quindi il ragazzo vi si affidava ciecamente; proprio per questo non capisce l’azione dell’agente, la sua comprensione. E non vacilla un attimo, non si allontana dalla sua posizione. Quando Johannes lo uccide, però, forse qualcosa si sblocca in Sören. Come l’inizio di un lungo processo, processo non ancora terminato. La compassione, e il pensiero rivolto a quell’estraneo e al fatto che non sarebbe più tornato da sua figlia.
Quel “che spreco farlo con me per l’ultima volta” di Sören credo spieghi bene quello che ho cercato di dire. Con gli insegnamenti della Thule radicati in lui di fresco, Sören crede di star percorrendo una strada giusta, una strada che non lascerà mai; è “uno spreco”, quindi, provare a fargli cambiare idea.
La differenza col Sören di adesso sta proprio in quello “spreco”. Siamo tanto sicuri che Sören non accetterebbe una mano tesa adesso? Gli insegnamenti della Thule sono ormai radicati profondamente, Sören vi ha ragionato su e li ha accettati come unica via perché – effettivamente – è l’unica via, dovendo lui obbedire e soltanto obbedire. A differenza del Sören quattordicenne, però, adesso ha qualcosa per cui varrebbe la pena ribellarsi Ribellarsi a suo zio, alla Thule e soprattutto a se stesso. Ammettere che tutto ciò in cui si è creduto fin’ora è sbagliato, o meglio che tutto ciò a cui si è finto di credere. Nel profondo, in quello che qualche recensione fa avevo definito il suo “es”, sono convinta che Sören sappia cos’è giusto e cosa sbagliato, e qual è la strada che dovrebbe percorrere. La realtà è che è molto più semplice seguire una strada già tracciata che scavare con le unghie e con i denti per tracciare una propria.
Ogni volta che inizio a parlare di Sören mi avventuro in analisi approfondite che farei meglio ad evitare. Donc, proseguiamo.
Passiamo un attimino a Lily. Ci avevi già lasciato intendere che le piacesse Divinazione, ma pensavo di ritrovarmi davanti alla Cooman piuttosto che a Fiorenzo. È stata una buona scelta, comunque, la tua.
Evidentemente, però, i pensieri di Lily sono così “presenti” che fanno persino distrarre da una delle poche lezioni che solitamente segue con interesse.
Devo dire di non aver mai capito a fondo il suo rapporto con Roxanne, che - come ti avevo già detto - non ricordo se abbiamo già visto in DG o se la prima volta è stata per la Prima Prova.
Ad ogni modo, è un bel rapporto, come lo sono tutti quelli tra “cugini preferiti” (chiamiamoli così) nella tua storia. Solo parlando con Roxanne Lily riesce ad ammettere ad alta voce, e con se stessa, che forse qualcosa in lei è cambiato. In lei, e nel suo rapporto con Sören. Per dirla alla Lily, forse non voleva essere invitata al Ballo solo perché sarebbe stato un ottimo palcoscenico, ma perché prova qualcosa per Sören.
Il cinismo col quale le due cugine concludono in flashback è perfettamente condiviso.
Sta ancora rimuginandoci su e pensando a Sören e alle sue stranezze (parola non pescata dal mucchio.. riferimento al prossimo capitolo) quando viene fermata da Fiorenzo. Come ogni buona quindicenne distratta in classe crede di essere stata beccata, invece Fiorenzo sembra avere l’urgenza di fare l’enigmatico su qualcosa che – se si è deciso a dire – o è grave/pericoloso o avverrà presto. O entrambe le cose, più probabilmente. Le stelle sono più luminose del solito… Fortuna che Lily sembra capire!
La scena successiva mi è piaciuta tanto, un po’ perché mi ha fatto sorridere e un po’ perché è la prima volta che vediamo Tom e Scorpius da soli, insieme. Il risultato è fantastico.
Tom, da buon misantropo, preferirebbe applicarsi sull’enigma da solo, eppure Scorpius da un suggerimento che lo porta sulla strada giusta. Due, veramente. Il primo serve a distoglierlo dall’autocelebrazione. Ricorda di non essere bravo con le sciarade e accetta definitivamente l’aiuto di Scorpius, il secondo (“torna a riflettere”) gli da l’illuminazione. Quando cerca lo specchio nella borsa di Scorpius ho pensato che lo ritenesse un vanesio.. cosa che comunque Scorpius potrebbe fare benissimo. Specchiarsi per controllare che tutto sia al suo posto, intendo. Comunque, dicevo, alla fine trova la soluzione. Cioè, riesce a capire cosa dice l’enigma. A me, forse perché sono esterna alla storia, a questo punto sembra tutto chiaro. Hanno pure avuto un doppio indizio. Cosa hanno usato per leggere l’enigma? Uno specchio. Cosa fa uno specchio? Riflette. E qual è lo specchio che non riflette gli occhi, ma il cuore? Lo Specchio delle Brame. Però beh, noi sappiamo della sua esistenza. Chissà se Tom e Scorpius lo sanno.
A quanto pare, oltre a Tom, abbiamo un certo biondino piuttosto dotato in quanto a spirito di osservazione. Tutta quella storia dell’Occlumanzia è geniale. Non avrei pensato che si potesse vedere dall’esterno se si usa l’Occlumanzia. Certo, Scorpius riesce a percepirlo meglio in quanto Occlumante, ma sono certa che adesso Tom si applicherà di più mentre lo osserva e scorgerà la stessa espressione.
In ogni caso tutta questa rivelazione danno l’illuminazione a Tom, deve parlare con Lily.
Eccoci giunti, quindi, al frammento “conclusivo”. Avendo letto il capitolo successivo l’organizzazione interna della Thule mi appare molto più chiara. Questo finale di capitolo mi aveva lasciato piuttosto perplessa. Mi chiedevo come mai Hohenheim, dall’alto della sua posizione di Magister, dovesse rispondere ai “fratelli” di quanto sta facendo. Pensavo fosse solo perché era una faccenda personale, visto che un eventuale ritorno di Tom non cambierebbe molto per la Thule. E’stato interessante, comunque, vedere una parte di Hohenheim e – soprattutto – vederlo grazie ad un altro punto di vista. Sören è piuttosto “assoggettato” allo zio, quindi il suo non sarà mai un punto di vista obiettivo. Certo non lo è del tutto neanche quello di tal Bretch Van Der Linde (che, per la cronaca, mi ricorda Dutch van der Linde).
Naturalmente, la conclusione non poteva che essere questa. Ogni cattivo che si rispetti minaccia i suoi compari di portarseli dietro (in galera o in qualunque altro posto, concreto o astratto che sia) se osano ribellarsi a lui.
Alla prossima!
Baci,
Jane.

Recensore Junior
30/07/12, ore 20:44

Pfuuu! Mi sembrava che non sari più arrivata a questo capitolo! Libera dai bimbi, finalmente, cercherò di recensire il più velocemente possibile per buttarmi a capofitto nella lettura del prossimo. O meglio, dei prossimi. Credo finirò per leggerne più di uno, con conseguente situazione disastrosa in lista da recensire.
Bah, non ci pensiamo, e parliamo invece di questo capitolo. u.u
Anche la canzone di apertura di questo capitolo mi piace molto, mi sembra quasi sia Tom a cantarla. *immagina Tom che canta sotto la doccia* *ride come una cretina*
Beh, ultimamente le canzoni di apertura mi piacciono quasi tutte. Sarà perché ho iniziato a prestarci più attenzione.. comunque, torniamo a noi.
L’apertura del capitolo è stata interessante, come del resto tutto il capitolo. Pensa che mi si è spento il pc e ho aspettato che ritornasse in vita solo per finire di leggerlo, ed erano tipo le due di notte. LOL
Vabè, parliamo di Harry. Come ci avevi dato modo di immaginare, il nuovo agente di collegamento del Governo Americano è una donna. Sono una che legge molto John Grisham, e questa parte iniziale del capitolo mi ha fatto sentire come se stessi leggendo uno dei suoi libri. Non sto esagerando. Ho respirato intrighi, misteri e voglia di giustizia. Una scena resa davvero bene, complimenti. Oltretutto Eleanor Gillespie mi piace davvero, al contrari di Ethan Scott. Mi ha fatto una buona impressione sin da subito, e mi sembra di capire che il suo odio per la Thule e per Hohenheim sia dettato da qualcosa di personale. D’altronde se la donna seguiva la Thule e Hohenheim già cinque anni prima che fosse creata una task-force a riguardo, non dubito affatto di un coinvolgimento personale. Diretto o indiretto che sia, qualcosa deve averla spinta a cercare di placare la sua sete di giustizia. Al di là di questo la Gillespie non mira ad una promozione, come Scott o –in precedenza – la Prynn; lei condivide con Harry un unico desiderio, che va ad identificarsi con l’obiettivo finale di una task-force dedicata: catturare Hohenheim e quanti più membri della Thule possibile e farli marcire in qualche prigione isolata.
Nel “frammento” successivo (non so mai come definirli. Scena, pezzo, frammento?) vediamo Tom e Al in giro per Londra in compagnia di Robin. Per Londra? Con Robin? Alt! Che succede?! Ah, giusto il ballo. Sono una cretina, mi son detta subito. Al e Tom sono maggiorenni, se possono andare ad Hogsmeade indisturbati da lì possono smaterializzarsi dove diavolo vogliono. La mia teoria era in parte esatta, ma stendiamo un velo pietoso. Continuiamo, invece. Mi piace Robin, te l’avevo detto.. o no? E’ un personaggio interessante. Una Babbana che SA e che si interessa, ma senza invidia e senza voglia di farne parte. Solo interesse, curiosità e sete di conoscenza. Da chi avrà mai preso Tom non si sa! AH. AH. AH. Che sono simpatica. Picchiami, ti autorizzo.
“Non fare il James”, qui ho riso per due minuti buoni. Rischiando di svegliare tutti, tra l’altro. LOL
No, dai. Al geloso fa davvero morire dal ridere, anche perché ha quel modo tutto suo di farla pagare a Tom. Tipo nel camerino, come già in infermeria. LOL
Visto che devo essere sintetica non mi soffermo oltre, e passo subito ad Al eccitato dal prendere ordinazioni in uno Starbucks. Me lo immagino a dare il suo nome alla cameriera per farglielo scrivere sul bicchiere. LOL (O questa è una cosa che chiedono solo a me? LOL)
Vabè, quello che volevo dire veramente è che ho capito – finalmente – da dove vengono le doti deduttive di Tom. Da Robin, semplice. Cioè, quando se n’è venuta fuori con la storia delle cravatte coordinate mi ha fatto morire. Seriamente. Ho rischiato di soffocarmi per non ridere. XD Tom è sempre Tom, e negherebbe fino allo sfinimento perfino l’evidenza. Poi però capisce che non ha niente da perdere a dire la verità, né niente da guadagnare a continuare a mentire. Se davvero è cambiato, allora deve esserlo anche con la sua famiglia. E il modo in cui Tom fa pagare ad Al l’imbarazzo provato in camerino? Fantastico. Anche lui è un Serpeverde, ed Al non è bravo come lui a mascherare l’imbarazzo (e lo sconcerto). LOL
Durante la scena nella stanza di Al (e di Tom) mi sono quasi messa a saltellare sul letto. Tu vedi che cose che mi fai fare! LOL A parte questo, il momento “pensieri sul Ballo” è stato taaaaanto fluff. *-* O forse no, boh, ma per me sì. Insomma, mi è piaciuto tantissimo e le affermazioni di Al sono belline. *-* Non vuole il Ballo con Tom, ma un ballo con Tom. Perché da che mondo e mondo gli innamorati ballano insieme, e perché sì.. è una fottuta principessina. AHAHAHAHA! “Tutta colpa di Lily”, davvero bellissima. Sì, colpa di Lily e della stanza coi cuscini rosa. *risate isteriche* *si calma*
Ma lasciamo i due piccioncini al loro destino e facciamo un passo indietro per parlare della scena che ho appositamente lasciato per ultima.
Rose che da di matto perché Scorpius è a braccetto di niente di meno che Violet, la sua fottuta promessa sposa.
Il fatto, in sé e per sé, non avrebbe dovuto sorprenderla. Voglio dire, loro sono in pausa e sarebbe stato assurdo andare al Ballo insieme. La reazione, poi, l’ho trovata un po’ esagerata. Ma Rose è fatta così, quando soffre o s’incazza tende a farlo platealmente. Di conseguenza Scorpius la segue e la blocca prima che possa dare in escandescenze e affatturare il primo malcapitato passante.
Scorpius tenta di far tornare in sè Rose, anche se lui è combattuto fra in sentirsi felice e il sentirsi incazzato. E’ ovvio che Violet non sia interessata a lui, lo è per noi. Rose non lo sa perché a Violet non interessa Scorpius per quello che E’. Non credo lo sappia nessuno, perché la tipa è abbastanza brava a nascondere la cosa. Doti Purosangue nel mentire, immagino.
La curiosità di Rose (“mi avresti invitata?”) è comprensibile, e mi è piaciuto in non-sbilanciarsi di Scorpius. O meglio. Certo che l’avrebbe invitata, ma lei.. lei avrebbe accettato? Le sta dicendo, insomma, che se anche non l’avesse posta davanti a quella crudele scelta davanti a suo padre, lei una scelta l’avrebbe dovuta fare comunque. Forse in maniera definitiva. Il fatto che, invece, l’obbligo di una scelta da parte di Scorpius sia arrivato in un momento “inopportuno” le concede un’attenuante. Quella pausa. E dovrà riconquistarlo. E dovrà mettercela tutta.
Certo, noi sappiamo che in realtà Scorpius potrebbe cedere da un momento all’altro e riprendersela senza indugi. Lei no però, quindi si darà da fare. Sarà bello assistere.
Cioè, Scorpius che PIAGNUCOLA è.. è.. fantastico. AHAHAHAAH! XD
Alla prossima!
Baci,
Jane.

Recensore Junior
30/07/12, ore 19:50

Torno all’attacco dopo aver preparato la merenda ai bambini. Schiacciare banane fa venire male al polso. D:
Sì, okay, non te ne può fregar di meno. Questo è il penultimo capitolo (della tua storia) che devo recensire, poi potrò finalmente continuare. Veniamo a noi, dunque.
Comincio col dire che la canzone iniziale mi è tanto piaciuta, soprattutto per il significato delle parole. Poi è un gruppo che pensavo di essere l’unica a conoscere. Seriamente, a sentire i miei amici sembrerebbe che io sia l’enciclopedia musicale. C’è da dire che comunque quella che ascoltano loro non è musica, secondo me. Dettagli, superflui in questo contesto. Dicevo della canzone, sì. E la strofa che hai scelto, oltre ad essere bellissima, mi ricorda Al e Tom. Mi sbaglio, forse? Anche se neanche per Sören e Lily sarebbe sbagliata.
Al di là della canzone, ci tengo a precisare che ho adorato questo capitolo. L’ho letteralmente divorato, tanto che sono andata avanti invece di fermarmi qui. (Di solito mi impongo un massimo di tre capitolo, per poi non dover fare i salti mortali con le recensioni).
In apertura del capitolo troviamo Lily e Sören. Così come piacciono a me. Just Lily e Sören, liberi dal peso di qualsiasi cognome, solo loro stessi. Mi sembrano più liberi, in un certo senso. Da soli quei due riescono a far uscire la loro vera essenza, e mostrarla all’altro. Dio, quanto mi piacciono. E poi è tutto un crescendo di sensazioni. La domanda di Sören - che anch’io ho trovato caduta dal cielo, almeno fino a quando non dice che gli è tornata in mente proprio perché vicino a dove a visto per la prima volta Piton – è il punto di partenza di questo crescendo. Mi è piaciuto tanto che i piccoli Potter abbiano scelto un loro eroe e preferito, fa tanto “momento fluff”. In ogni caso capisco Lily quando esita nel parlare a Sören di Severus Piton, il Prince, perché teme di rivelare quella parte PERSONALE di storia che suo padre ha mantenuto segreta. Poi Sören cede, rivela di essere parente di Piton, che entrambi sono dei Prince (e questo potrebbe essere un passo falso, mio caro ragazzo. Basterebbe fare qualche ricerca), e Lily inizia a raccontare.
Quello che succede subito dopo è raccontato terribilmente bene. Ho provato le stesse sensazioni di Lily, mi sono sentita partecipe. Cioè, e non è cosa da poco. Stava per succedere qualcosa, sarebbe successo qualcosa – tutto o niente – se non fosse arrivato Vitious. E’ stato davvero un bene? Sören sembra pensare di sì. Immagino – a questo punto - lo stato d’animo con cui Sören ha ascoltato la storia di Severus Piton. I due cugini hanno tanto in comune e allo stesso tempo poco. Ci eravamo già accorti di come fossero simili nell’aspetto, nell’aria austera che li caratterizza, e al contempo c’è qualcosa che li differenzia profondamente. Piton ha scelto la strada sbagliata, nonostante sia poi ritornato sui suoi passi e abbia passato il resto della sua vita espiando la sua colpa; e sia, ma ha scelto. E’ questo in punto cruciale, la sottile enorme differenza fra i due cugini. Mentre Piton ha potuto scegliere (e ha scelto in maniera sbagliata, inizialmente), a Sören non è stata data alcuna possibilità di scelta. Quella che il ragazzo sta percorrendo è l’unica strada che conosce, tracciata da mani che egli riconosce come più esperte. Che poi sia quella giusta non gli è dato saperlo, lui deve solo percorrerla. Deve obbedire, perché è l’unica cosa che sa fare. O che può fare. Come dice egli stesso, però, c’è un fondamentale punto di contatto con il cugino: Lily. Tutti e due hanno (o hanno avuto) una Lily che è la loro possibilità di redenzione. Mentre Piton l’ha capito solo quand’era troppo tardi, quando accontentarsi che lei fosse viva - anche se con un altro - non era più possibile, Sören può ancora redimersi in tempo. Può farlo adesso prima di doversi accontentare di una Lily viva, ma che lo odia. Viva, ma “ferita”. Viva, ma “lontana”. Erano i suoi pensieri questi, non me li sto inventando. Cerco solo di riordinarli.
Le battute finali della scena penso fossero un brevissimo dialogo tra il quadro di Silente e quello di Piton, mi sbaglio? *prega di no*
Passiamo alla scena successiva, su. Posso essere ripetitiva, posso? Ma quanto è bravo Tom a fare i collegamenti! Dico seriamente, io non avrei mai capito che Scorpius e Violet si stavano mettendo d’accordo per il ballo. Non seguendo lo stesso filo logico che ha seguito Tom. Mettendo da parte questa questione, perché voglio davvero essere breve, parliamo di Tom. Finalmente parla con Scorpius. E Scorpius non mi delude. Anche il biondino si trascina dietro la sua buona dose di intelligenza, per cui capisce subito che se Tom ha cambiato idea su una proposta che era stata quasi offensiva per lui, beh, allora c’è sotto qualcosa. Qualcosa di grosso. Ho apprezzato tanto la sincerità di Tom (sì, è davvero cambiato), come penso abbia fatto anche Scorpius. Adesso vedremo Tom scervellarsi appresso ad un indovinello, come l’anno scorso. Quello, però, era inciso sul medaglione se non sbaglio.
Poi stavo continuando a leggere con la mia consueta tranquillità quando mi blocco: oddio, la festa! E mi sono messa veramente comoda. Questo Ted insicuro mi far star male. E’ una situazione nuova per lui, perché sebbene abbia vissuto qualcosa di simile con Victoire, questa volta è del tutto diverso. Sia la persona con cui ha a che fare, un altro carattere decisamente, sia la situazione in sé. Le parole dell’ex-Tassorosso di cui mi sfugge il nome non lo hanno di certo aiutato. Piccola parentesi: quel tipo è la bussola dell’orientamento sessuale di Teddy? Ma seriamente? AHAHAHA! Cioè, Teddy aveva sì e no undici anni in quel periodo.. perché diavolo ce ne ha messi altri tredici prima di venire a patti con la realtà? LOOOL
No, vabè, a parte ciò. Avevo capito che il tipo era l’attuale ragazzo di Lionel, non un innamorato disperato che cerca di non farsi mollare. La reazione di Teddy è spropositata e quella di James invece mi è piaciuta tantissimo. Lo fa tanto non-sono-più-un-ragazzino-ascoltami (?). Comunque la sfuriata di James è servita, si è fatta chiarezza. Teddy è quello insicuro, l’eterno insicuro. Jamie può anche essere un ragazzino ancora, può essere una testa calda e un amante dei parties, MA ama Teddy e rinucerebbe a tutto quello che essere adolescenti e autonomi comporta solo per stare con lui. Riesce a far capire a Teddy che lui è pronto per andare a vivere insieme, che non è lui quello che vuole tirarsi indietro. Per fortuna le cose si concludono più o meno bene. Sì, per fortuna Jamie è uno dal perdono facile. Perdono facile, certo, ma comunque aiutato dal fatto che Teddy abbia deciso di dire la verità. Mamma quanto mi fanno penare ‘sti due! :)
Al prossimo capitolo!
Baci,
Jane.

ps. Violet è identica a come la immaginavo. E so che lo dico sempre, ma è merito delle tue capacità mia cara! :)

Recensore Veterano
30/07/12, ore 18:49
Cap. 63:

Genio genio genio genio (sto cantilenando il vero). Genio genio genio genio!
Beh, finalmente sono riuscita a leggere l'epilogo! La Real Life negli ultimi giorni è stata a dir poco massacrante. Ad ogni modo, beh... devo dirti una cosa che già ti ho detto più volte, e cioè GRAZIE!
Detto ciò, vengo al dunque. Non so bene se parlare prima dell'epilogo in sé o prima di tutto. Perché... beh, in questo epilogo si respirava proprio il concetto che Lily ha espresso nel parlare con Tom. Insomma, leggendo ho percepito letteralmente che con questa fine si inaugura anche un nuovo inizio. Diciamo che è una conclusione perfetta. Rispondi a qualcosa, lasci punti in sospeso, apri nuove domande (specie una, COLOSSALE, e tu sai qual'è! Avvoltoio! E "Regina". Mamma mia, già mi sto rodendo il fegato dalla curiosità!). Adesso andrò per punti, per tentare di organizzare i miei pensieri.
1. Il momento James/Teddy. Ci stava. Oh, se ci stava! Mi ha strappato una quindicina di sorrisi come minimo! James è così... così James, insomma. E mi mancava. E ha ragione nel dire che Teddy è il vero eroe della situazione! Insieme ad Al. Ecco.
2. Elucubrazioni sul perdono. Perché... mamma mia. La scena fra Lily e Soren (fai finta che ci sia la dieresi) è a dir poco commovente. Quando dici che Soren ricambia l'abbraccio per quanto sia possibile da ammanettati... beh, mi sono commossa davvero. E non vedo l'ora di scoprire come si svolgerà la cosa! Ho apprezzato molto l'atteggiamento di Harry in relazione alla faccenda: l'ho trovato molto saggio. Perché è severo, ma anche comprensivo. E soprattutto intuitivo: ha capito che Lily aveva bisogno di parlare con Soren, e l'ha lasciata fare. Insomma, si è dimostrato un bravo genitore una volta di più! Anche Scorpius mi è piaciuto moltissimo. Ha trovato le parole giuste per, se non consolare, almeno rasserenare Lily un pochino. E sempre su Scorpius: finalmente Ron si è tolto le fette di prosciutto dagli occhi!
3. Tom. Oh, Tom! Ho adorato i suoi pensieri iniziali. Anche in questo frangente è riuscito a strapparmi un sorriso (e se lo sapesse mi lancerebbe un'occhiata di tale indifferenza da farmi ghiacciare il sorriso XD Se sapesse di suscitare tenerezza e ilarità con la sua modalità orso bruno...). Quando pensa a non mettere le mani addosso ad Al in presenza di Fred e Hugo. Beh, per quanto mi riguarda avrei fatto finta di dormire profondamente! 
Ho apprezzato moltissimo il suo colloquio con Lily. E il fatto che abbia accettato di spingerla sull'altalena. E... tutto. Il fatto che prima o poi si accetterà, si accetteranno tutti. Te l'ho mai detto che secondo me le tue storie sono fra le altre duemila, splendide cose anche romanzi di formazione? <3
4. Il finale. Qui non mi esprimo più di tanto, perché nella mia testa lampeggiano cinquemila grossi punti interrogativi fluorescenti e fiammeggianti (okay, è un'immagine un po' pacchiana, ma è così XD). Posso ripetermi? Genio.

Insomma. Amo questa saga visceralmente. Le posso considerare nel novero dei miei libri preferiti! Perché... insomma, c'è così tanto! Ci sono sentimenti, maturazione psicologica, MISTERO! E sei maledettamente brava con il mistero! Perché il tuo è un mistero davvero mistero, ecco. Hai questa capacità di distribuire informazioni fondamentali con fare quasi casuale, e quando noi scopriamo il collegamento ci vengono gli occhi a palletta e pensiamo: ma quanto siamo stati idioti a non farci caso! Quanto è tutto pazzescamente ben organizzato!

In sostanza, beh... ti adoro. Te e AUL. Non vedo l'ora di leggere la terza parte! Sto in iperventilazione. 
E... ci sarà Filles D'Acier. Wow **

Grazie, ancora e mille volte grazie <3
Bacioni,
Daphne

Recensore Junior
30/07/12, ore 15:09

Ho notato che se recensisco da seduta tendo a scrivere di più, quindi torno a distendermi. u.u
Sto morendo dalla voglia di leggere una altro capitolo, ma mi sono auto-imposta di recensire quelli che ho già letto prima di continuare, quindi soffrirai con me.
Cercherò di essere breve e concisa dunque.
In apertura troviamo Harry e Smith a lanciarsi sguardi infuocati prima di essere chiamati da Hestia Jones e sapere a chi verrà assegnato il caso. La presenza di Malfoy mi aveva lasciato perplessa, poi però è stata chiarissima. Il caso, naturalmente, viene affidato ad Harry come è giusto che sia. E Draco è lì in funzione di rappresentante del suo Dipartimento, per fargli presente che dovrà collaborare col governo americano.
E’ stato un sollievo, comunque, sapere che Scott è stato riassegnato (anche se temo che lo rivedremo) dato che, in seguito ad una soffiata (Loki, suppongo), si è venuto a sapere del suo tentativo di avvicinare Tom.
Facciamo finta che io non abbia letto i capitoli successivi, e quindi ti dico: non vedo l’ora di conoscere il nuovo agente. Che ci lasci intuire sarà una donna.
I tuoi siparietti Draco-Harry venticinque anni dopo non la finiranno mai di mettermi di buon umore. Sono fantastici, e anche dopo una tregua e dopo tutta l’acqua che è passata sotto i ponti, i tuoi Draco ed Harry sono gli stessi di zia Row. Sei fenomenale! :D
La scena centrale, quella che da il titolo al capitolo, è quella che mi è piaciuta di più.
Ritroviamo quel Tom attento e intuitivo di cui tendo a ripetere spesso, e ancora una volta lo vediamo interessato a Sören. Vedendolo con i suoi occhi, da lontano, anch’io ho percepito il cambiamento caratteriale del ragazzo quando sa di non essere controllato. E’ rapito da Lily, gioca a palle di neve, la prende persino in braccio per evitare un attacco mortale con le suddette. E’ un Sören che si mostra raramente, quasi mai sin’ora.
Poi arriva Al, insieme a tutto il suo dubbio senso estetico. E dire che c’è quello stereotipo secondo il quale i gay vestono meglio, e sono anche dei fidati consiglieri in materia di abbigliamento. Bah, Al è Al. XD E poi alla ditta di abbigliamento estivo-invernale Weasley non si può dire di no. AHAHAHAHA XD
Mi è piaciuta la riflessione sui natali del corpo e su quelli dell’anima, e che comunque – indipendentemente da dove è nato – Tom consideri l’Inghilterra (e la Scozia) la sua terra.
Il ragionamento di Tom non fa una piega. Far parte della delegazione come assistente è, oltre al modo più sicuro di farne parte, il modo per destare meno sospetti esterni. Bisogna vedere se Malfoy accetterà. (Mi sento onnisciente adesso. LOL) In ogni caso è vero, anche a Malfoy il suo aiuto tornerebbe utile. Senza contare il fatto che Tom è terribilmente intelligente, Scorpius è da solo. Appunto, gli manca anche l’aiuto del suo assistente ufficioso. Essendo in pausa con Rose non credo che chiederebbe aiuto a qualcuno del Clan , è pur sempre un Malfoy. (E qui non voglio insultarlo, solo constatare.)
“Durante l'inverno ho trovato che dentro di me c'era un'invincibile estate…”: Tom, mio caro, non hai ancora capito CHI è la tua estate? *domanda retorica*
Fortunatamente Tom è cambiato, almeno quanto basta per parlare con Harry di quello che intende fare. Harry vorrebbe opporsi, vorrebbe averlo vicino, perché è vero che per proteggerlo e per poter esercitare la sua autorità deve essere in terra inglese. Tom è cresciuto, però, e non solo nei lineamenti – come ben dice Harry. Non può negargli quella possibilità, perché lui stesso capisce cosa di prova. Ha affrontato qualcosa di simile alla stessa età. Oltretutto Tom è maggiorenne e potrebbe seguire la delegazione a Durmstrang anche senza il consenso di Harry. Difatti non gli sta chiedendo il permesso, lo sta mettendo di fronte ad una decisione già presa a cui Harry non ha potere di obbiettare.
I ragionamenti di Tom su Hohenheim hanno fatto un po’ di chiarezza anche in me. Non avevo mai pensato che il Magister potesse avere dei doveri nei confronti della Thule, e che il furto dei Doni potesse essere solo una copertura. Avevo creduto che Hohenheim volesse prendere due piccioni con una fava. Evidentemente, sono molto limitata.
Quando dopo la discussione su Al e l’affetto e l’amore che si trasformano in armi a doppio taglio (qui credo Harry intendesse che Hohenheim potesse rapire Al per trarre in trappola Tom. Che poi è quello che EFFETTIVAMENTE vuole fare) Tom dice “Non succederà. Siamo serpeverde, non tendiamo ad immolarci, ma a vendere cara la pelle.”, beh, qui mi è piaciuto tantissimo. *orgoglio Serpeverde*
Ed ecco che finalmente scopriamo qual è il vero obbiettivo di Tom, incontrare Hohenheim. In fondo, io l’ho sempre sostenuto che per risolvere tutta la questione i due dovranno ritrovarsi faccia a faccia. Solo lì si concluderà questo capitolo della vita di Tom e lui potrà pensare al suo futuro senza l’ombra di suo padre ad oscurarlo.
Ed eccoci, infine, all’ultima scena. Sì, Lily, tutti a Durmstrang. A parte Hugo, forse. Credevo che in quanto Prefetto Rose avrebbe comunque fatto parte di quegli “studenti meritevoli” che compongono la delegazione, ma a quanto pare vuole assicurarsi di esserci proponendosi come Caposcuola. Il che è d’aiuto anche ad Al, comunque. E poi, se Scorpius va via e lei resta lì come faranno a riappacificarsi? *non vede l’ora di partire* (mi sono calata fin troppo dentro la storia, ahahahah LOL)
Stavo appunto pensando a questo e ad ammirare come Tom riesce a rilassarsi davanti al Clan e a farsi coccolare liberamente da Al davanti a loro, quando appare Scorpius.
Merda, ho pensato. Ora ci saranno piagnistei. A proposito, l’immagine di Rose che divora cioccolata mi fa sbellicare. Dicevo, i piagnistei. Invece no. Dopo un momento di stallo dato dall’imbarazzo è proprio Hugo il primo ad andare a salutare Scorpius, seguito da tutti gli altri. Questa scena, sì, proprio questa, è stata la conferma a quanto diceva James sul fatto che a loro andava bene così e non doveva vincere un Torneo potenzialmente mortale per entrare nelle loro grazie. C’è già.
Mi è piaciuta tanto Rose, che si è controllata e ha comunque tirato fuori un po’ del suo essere “mezza matta”. E sì, alla fine Scorpius si è fatto quel tatuaggio.
Comicio ad attendere il Ballo con crescente impazienza adesso. Sia per il Ballo in sé, sia per vedere questo tatuaggio. u.u
Al prossimo capitolo, let’s go!
Baci,
Jane.

ps: Tanti complimenti anche ad Iksia! Il disegno è magnifico! :)

Recensore Junior
30/07/12, ore 14:13
Cap. 33:

Questa volta i capitoli da recensire sono di più, ben quattro, perché mi sono piaciuti così tanto che ho dovuto fermarmi solo per finire col leggere senza recensire.
Quindi, partiamo con questo di capitolo.
Tra banner e citazioni iniziali sono stata gettata nello sconforto, e ancora adesso non ne capisco del tutto il motivo, salvo tirarmi un po’ su non appena mi accorgo chi è il narratore. Hugo!
E, donna, non avevo capito niente – NIENTE – di quel piccoletto. Lo facevo un Ron in miniatura, e per me finiva lì. Questa tua scelta narrativa, oltre ad offrire spazio al personaggio, ci ha permesso di approcciarmi a lui diversamente e tentare di capirlo veramente.
Hugo, punto numero uno e fondamentale, non è uno stupido. Sa quello che fa, salvo rari casi (vedi attaccare briga con Poliakoff), e – cosa non meno importante – è l’unico che capisce Lily. Certo, non bene come Lily potrebbe capire lui, ma comunque bene. Lily, oltretutto, si fida di lui ed è proprio per questo che possiamo assistere alla scena dal punto di vista di Hugo. Ed è stato molto meglio che fosse il suo punto di vista e non quello della ragazza, ho il presentimento che avrei perso il filo logico dei suoi pensieri molto prima di incontrare Poliakoff.
Poliakoff che è un gran bastardo, fra parentesi. Credo di averlo inquadrato adesso. Che voglia mettere i bastoni fra le ruote a Sören è scontato ormai, e tutto per pura gloria personale. Non so fino a che punto il suo piano potrebbe risultare vittorioso, perché se Hohenheim si infuria “so cazzi” per tutti.
Per fortuna, in ogni caso, arriva Dom a salvare Hugo da un improbabile duello in cui avrebbe perso di più che i denti da latte. (Ma che sto dicendo?) Non capisco perché Poliakoff si spaventi così tanto di lei, al di là dell’atteggiamento aggressivo. Probabilmente, visto che è una dei Campioni in lizza per il Tremaghi, l’idiota Poliakoff crede sia meglio non discutere con lei – proprio in quanto Campionesse – e anche perché, per essere estratta dal Calice qualche capacità la deve pure avere.. o no?
Sören sta bene quindi, ma preferisco non aggiungere altro al momento o finirei per ripercorrere i capitoli successivi.
Dom, l’ho già detto, è straordinaria e i suoi siparietti con Violet sono grandiosi. Non vedo l’ora di leggere del loro Settimo anno, anche perché – se non avessi letto Domi is not a boy’s name – avrei iniziato a sospettare qualcosa a questo punto. (Capitoli successivi, capitoli successivi. *-*)
Poi eccoci alla lezione di Trasfigurazione, e – devo ammetterlo – dopo tutto quello che si è precedentemente detto sulla di lei media scolastica, l’Oltre Ogni Previsione di Lily mi ha sconvolto. Positivamente, certo. Beh, a quanto pare lo studio con Sören ha dato i suoi frutti. E Lily torna a perdersi nei suoi pensieri anche solo con un accennato collegamento al ragazzo. Lily, Lily.. what’s happening? 
Mi è molto piaciuto il breve tête-à-tête tra la McGranitt e Lily. Dimostra come ancora adesso, ad una più che veneranda età, la McGranitt sia professoressa nell’anima e riesca a capire i problemi dei suoi studenti. Bisogna considerare anche che ha combattuto una guerra al fianco dei genitori di questa particolare studentessa, militando nella stessa organizzazione, e dunque più o meno conosce bene anche i figli. Cioè, non intendo fisicamente o personalmente. E’ solo che la McGranitt è una persona intelligente e ha anche un passato non invidiabile – che conosciamo grazie a Pottermore – ed è comunque una donna. Capire Lily e capire qual è il problema alla base della sua violenta reazione non deve essere così complicato per lei.
Nonostante quella reazione, Lily è comunque riuscita a mettersi in luce agli occhi della McGranitt, che non la ritiene una studentessa nella media, ma solo e soltanto una studentessa svogliata.
L’aiutino finale mi ha ricordato di quando sembrò che la McGranitt aiutasse Pix, suggerendogli in che direzione svitare un lampadaio. O candelabro, poco male. E mi sento come se stessi paragonando Lily a Pix, ma non è questo quello che intendevo. Solo, beh, mi è ritornata in mente la McGranitt dei NOSTRI anni ad Hogwarts.
Il modo in cui James riesce a trovare Malfoy Manor è assurdo. Quel ragazzo ha una fortuna sfacciata. E’ un’idiota, ma è un buon amico. Dal silenzio di Scorpius capisce che c’è qualcosa che non va e si precipita a casa sua in barba all’etichetta.
Dio, quanto mi piace la tua Astoria. Mamma Astoria. Se non ricordo male tu sei una di quelle che ritiene fosse una Corvonero, e devo dire che ciò traspare perfettamente dal personaggio. Assolutamente fantastico. E prima dei pregiudizi Serpeverde, solo un po’ irrigidita da anni di finta freddezza e austerità.
E’ solo una donna qui, però, solo una madre che accoglie il migliore amico del figlio. Mi è piaciuta davvero tantissimo, infatti ecco che – puntualmente – mi mancano le parole.
Breve parentesi a proposito dei quadri, avrei voluto tanto che Jamie dicesse di voler parlare con un Potter. Ci doveva essere sicuramente un quadro di un o una Potter, dato che Astoria pensa siano rappresentate tutte le famiglie Purosangue. Sarebbe stato GRANDIOSO.
A parte certi miei sogni, torniamo a James e Scorpius. Ti avevo già detto che mi era piaciuto tantissimo quando avevi definito James e Scorpius come “una sola persona, in due corpi diversi” e qui sembri ribadire il concetto, per cui io non posso che restare nella mia posizione di apprezzamento. Quei due si capiscono davvero, penso passassero molto tempo ad analizzarsi a vicenda quando ancora non si parlavano. Sì, entrambi. James che parte nell’insultarlo è stato fantastico, perché ho capito che Scorpius avrebbe ceduto. Hanno uno strano modo di capirsi, ma lo fanno e si aiutano tantissimo per questo.
(La battuta sul legnetto, “non è un legnetto, è 14 pollici”, beh.. sono morta dal ridere)
Le parole di Jamie sono quanto di più intelligente io gli abbia mai sentito dire (al di fuori di certe discussioni con Teddy). E’ vero, tutto il Clan – in un modo o nell’altro, chi più, chi meno – si è affezionato a Scorpius.
A loro non importa se è un Campione, era già parte della loro grande famiglia allargata. Non era una coppa il lasciapassare di Scorpius per il Clan, ma solo il suo sorriso e il suo buon carattere. Se davvero vuole vincere il Torneo, Scorpius deve farlo solo ed unicamente per sé. Per dimostrare A SE STESSO che una persona va al di là del proprio cognome. Perché sì, prima di dimostrarlo agli altri deve convincersene lui stesso. Oddio, ogni volta che parlo di Scorpius finisco per scrivere tanto e sentirmi come se l’avessi psicanalizzato. Mi fermo qui, donc.
Ultima cosina: il tatuaggio, non vedo l’ora di vederlo. Cioè, vabè, sapere qual è insomma. Lo potrei vedere solo nel caso in cui tu ci linkassi un’immagine, ma non credo. Donc, la smetto di blaterare a riguardo.
A questo punto credevo di aver concluso, invece vado a ricontrollare il capitolo e mi accorgo che c’è ancora l’ultima parte. Che poi è quella che mi è piaciuta di più, ma ero convinta che fosse già nel capitolo successivo. Beh, l’hai detto tu che è mastodontico. Mi sa che tale sarà anche la mia recensione una volta concluso. xD
Allora, veniamo a noi. Sì, Lily. Tempistica perfetta. Delle volte credo sarebbe meglio essere impulsivi proprio per questo, perché a ragionar troppo si arriva a giuste soluzioni in momenti inadeguati. Beh, l’importante è che comunque Lily cominci a rendersene conto, perché i mie pon-pon cominciavano a prendere polvere. LOL Facendo le persone serie, fino a quando il tipo che accompagna Lily non si accomiata presentandosi, avevo una specie di pulce nell’orecchio che mi diceva qualcosa tipo “è lui, il rumeno” (che non ho ancora capito se lo è, rumeno. Per me sì. u.u) e immaginati la mia faccia quando si è presentato. Mi faccio prendere dai personaggi, mi sento una LeNa come Lily! AHAHAHAHAHAHA LOL
Questo perché dovevo essere seria. No, vabè. In realtà la parte che più mi piace/interessa parte proprio dalla presentazione di Radescu. Il tipo è sorpreso dal fatto che Lily capisca quello che provi. Infatti, più che di pensieri, credo che sia questione di emozioni/sensazioni; in effetti Lily non aveva capito a chi era rivolta la rabbia di Sören durante il duello con Jamie. Dicevo di Radescu, sì. E’ sorpreso dal fatto che Lily faccia centro con i suoi pensieri, e ancora di più quando lo previene sull’invito ad Ballo. D’altronde quello avrebbe potuto essere facilmente intuibile anche senza le doti LeNa. Am I wrong?
Quando Lily dice “Ma al Ballo ci vado già con qualcun altro.”, lì ho capito che LEI ha deciso che si sarebbe andata con Sören, poco importa se il ragazzo ancora non lo sapeva.
Tutta la scena successiva è stata un susseguirsi di diverse sensazioni, mi stai trasformando da “cucchiaino” ad essere umano. LOL
Osservare Sören in allenamento è stato interessante, e il punto di vista di Lily era molto analitico e in cerca di approfondimenti. Non so se perché si trattasse di Sören o perché quello è il suo modo di capire le persone. Sono piuttosto certa Sören pensasse a suo zio o a Poliakoff, o che avesse fatto piazza pulita di tutti i pensieri e si fosse ridotto semplicemente ad un automa da combattimento.
Poi scorgiamo il suo viso insieme a Lily, e lo vediamo sofferente. Ecco la certezza: Sören sta rimuginando su ciò che deve a Lily e sulla conversazione con suo zio.
Lo troviamo freddo e distaccato, ancora preso dall’allenamento in veste di Hohenheim. Alle parole di Lily però capisce di dover rimediare, approcciarsi diversamente, riguadagnare la sua fiducia. Non che l’abbia persa, ma questo non lo sa. Fuori dalla porta è solo Sören Prince, in preda ai suoi pensieri. Sempre gli stessi, che gli stanno corrodendo il cervello. Entrando diventa Sören Luzhin, ma Sören Prince non sparisce del tutto. Non credo lo farà più d’ora in poi, sia per tutto l’agitarsi di emozioni, sensazioni e dubbi, sia perché il “debito” che ha con Lily lo farà mettere un po’ a nudo. Sarà un po’ meno controllato, un po’ più adolescente. Fino a quando Sören Hohenheim non prenderà il sopravvento. Mi sembra un po’ come l’uomo di Freud, in cui troviamo es, io e super-io. Ecco, questo tuo Sören è un po’ così.
L’es (quello dai contenuti inconsci, per una parte ereditari e innati, e per un'altra acquisiti) è Sören Prince, quello che obbedisce ad un codice morale che condivide con padre e quello in cui si origina la spaccatura data dalle nuove rivelazioni; il super-io (quello per cui sono importanti i rapporti con le persone che si prendono cura del neonato e che incidono sulla sua mente in formazione) è Sören Hohenheim e infine, in un certo senso, l'io è Sören Luzhin, il compromesso fra quello che è inconsciamente e quello che deve essere. Anche se sono piuttosto convinta che il vero "io" (quello che cerca di trovare equilibrio tra Es e Super-Io) di Sören sia rappresentato da Lily. Il che non ha senso, ma ce l'ha lo stesso. Oddio, spero tu mi abbia capito.
Okay, tralasciamo le mie speculazioni filosofiche (che spero comunque tu possa capire, perché credo sia la descrizione migliore che io possa fare di quello che ho capito di Sören) e parliamo di quel che viene dopo.
Cioè, prima una parentesi: mi chiedevo, ma il VERO Sören Luzhin che fine ha fatto? Imprigionato o casa a chiedersi perché Lily non gli scrive più?
Comunque, torniamo a noi. Il dare una risposta negativa ad una domanda non ancora esposta di Radescu ha fatto nascere in Lily il desiderio che Sören la inviti al ballo. La cosa la stravolge, perché la fa sentire infantile, soprattutto alla luce di ciò che ha capito poco prima. Tenta di giustificare la sua espressione vacua e/o imbarazzata dicendo di essere arrabbiata, cosa che è comunque vera. Ottenere il perdono di Lily non è facile, ci aveva fatto capire tempo fa James, e non so se per Sören sarà diverso. Forse. Pff, ho letto i capitoli successivi io. D:
Sören comunque è un tipo sveglio, e capisce che non è tutto lì, quindi Lily azzarda. A quanto pare, però, Sören è un tipo su sveglio su quasi tutto, e in quel quasi sono comprese questioni come questa.
E una cosa la so per certa, e non smontarmi please, Sören non è contento per la riuscita della missione in sé (perché effettivamente, da quel punto di vista, sta andando molto bene), ma perché Lily voleva essere invitata al Ballo da lui. E’ con lui che vuole andare. Qualcosa sta cambiando nella testolina di Sören, finalmente. E il sorriso finale allo specchio non è quello di Sören Hohenheim-Prince “esultante”, ma è quello di un adolescente dopo che la ragazza che voleva portare al Ballo ha risposto positivamente al suo invito.
Detto questo, concludo questa MASTODONTICA – per usare il tuo termine – recensione e spero veramente, veramente, veramente di essere più breve con le prossime.. perché è stata una faticaccia. D:
Baci,
Jane.
ps. Radescu. Mi piace. Il tipo ha proprio la faccia da Dionis Radescu. (Parlo dell'immagine, sì)
(Recensione modificata il 31/07/2012 - 12:20 am)

Recensore Junior
30/07/12, ore 10:56
Cap. 63:

Okkei. È giunto il momento che io lasci una recensione degna di questo nome.

Punto primo tu sei UNiCA. E altrettanto sadica anche. Suvvia diciamolo: la fine è da super-iper-mega-Troll. Spero tu abbia già pressochè pronta la terza parte, perché altrimenti diverrai bersaglio delle mie maledizioni.
No comunque a parte le battute, un nuovo "cattivo" e giunto sulla scena. E per giunta si tratta di una donna, una Regina. Io adoro i cattivi del gentil sesso, sono più credibili, del resto le donne sono capaci di raggiungere le punte estreme dell'amore, ma anche dell'odio. Questa giá me lo sento sarà una strega cattiva coi fiocchi.

Punto secondo: Sören. Povero cucciolo. Mi ha fatto tanta tanta pena. Lui e la sua promessa di diventare una persona migliore. Ci riuscirà ne sono sicura. E Lily e Tom sul finale con l'altalena sono tanto teneri e sperduti. Due adolescenti dispersi in una bufera di emozioni e sentimenti ai quali non riescono ancora a dare un significato. Ma come giustamente ha detto Tommy (si, si lo so è Tom) non saranno mai soli ad affrontare tutto questo.

Punto terzo ti devo ringraziare per avrei dato Scorpius. Io lo adoro. In tutti quello che fa. Hai creato un Malfoy Jr. unico, lontano dai cliché e totalmente inaspettato. Un ragazzo che brilla come il sole, ma non dimentica le sue ombre. E il discorso che ha fatto a Lily è stato sinceramente commuovente. Spero che ci sarà sempre un spazio per lui nelle tue storie, perché se lo merita e tu ti meriti un immenso abbraccio per averlo creato.

Punto quarto (poi basta co sti punti altrimenti rischio di arrivare a punto mille senza manco accorgermene) la tua OldGen mi stupisce sempre. Mi piace Harry. E devo dire che spesso in altre storie lo trovo invece altamente irritante. Il tuo Harry d'altro canto non mi irrita affatto. Riesco a ritrovare in certi suoi gesti e in certe sue parole il ragazzino di zia Jo e questo mi da l'idea di star davvero leggendo il continuo della storia e non solo una fanfic. Tu sei Canon e non smetti mai di dimostrarcelo. Mi piacciono anche Ron e tutti gli altri e adoro i tuoi personaggi originale come Milo e Nora, ma ancor di più come Sören e Tom, senza il quale non riesco più ad immaginare neppure Al. E Teddy e Jamie che si rotolano tra le coperte davnati al camino sono adorabili. Tu sei adorabile. E per favore non lascirci troppo a lungo a bocca asciutta. Intanto aspetto con ansia il settimo anno di quell'altra pazza bionda e della sua "tenera" compagna.

A presto e grazie per tutto. Per le tue storie, per la tua fantasia, per il piacere di averti incontrato e di aver condiviso con me qualcosa di bello e grazie anche per la tua grafomania, invoco la Dea della scrittura perchè tu non esaurisca mai la voglia di scrivere.
(Recensione modificata il 30/07/2012 - 10:59 am)