Questa volta i capitoli da recensire sono di più, ben quattro, perché mi sono piaciuti così tanto che ho dovuto fermarmi solo per finire col leggere senza recensire.
Quindi, partiamo con questo di capitolo.
Tra banner e citazioni iniziali sono stata gettata nello sconforto, e ancora adesso non ne capisco del tutto il motivo, salvo tirarmi un po’ su non appena mi accorgo chi è il narratore. Hugo!
E, donna, non avevo capito niente – NIENTE – di quel piccoletto. Lo facevo un Ron in miniatura, e per me finiva lì. Questa tua scelta narrativa, oltre ad offrire spazio al personaggio, ci ha permesso di approcciarmi a lui diversamente e tentare di capirlo veramente.
Hugo, punto numero uno e fondamentale, non è uno stupido. Sa quello che fa, salvo rari casi (vedi attaccare briga con Poliakoff), e – cosa non meno importante – è l’unico che capisce Lily. Certo, non bene come Lily potrebbe capire lui, ma comunque bene. Lily, oltretutto, si fida di lui ed è proprio per questo che possiamo assistere alla scena dal punto di vista di Hugo. Ed è stato molto meglio che fosse il suo punto di vista e non quello della ragazza, ho il presentimento che avrei perso il filo logico dei suoi pensieri molto prima di incontrare Poliakoff.
Poliakoff che è un gran bastardo, fra parentesi. Credo di averlo inquadrato adesso. Che voglia mettere i bastoni fra le ruote a Sören è scontato ormai, e tutto per pura gloria personale. Non so fino a che punto il suo piano potrebbe risultare vittorioso, perché se Hohenheim si infuria “so cazzi” per tutti.
Per fortuna, in ogni caso, arriva Dom a salvare Hugo da un improbabile duello in cui avrebbe perso di più che i denti da latte. (Ma che sto dicendo?) Non capisco perché Poliakoff si spaventi così tanto di lei, al di là dell’atteggiamento aggressivo. Probabilmente, visto che è una dei Campioni in lizza per il Tremaghi, l’idiota Poliakoff crede sia meglio non discutere con lei – proprio in quanto Campionesse – e anche perché, per essere estratta dal Calice qualche capacità la deve pure avere.. o no?
Sören sta bene quindi, ma preferisco non aggiungere altro al momento o finirei per ripercorrere i capitoli successivi.
Dom, l’ho già detto, è straordinaria e i suoi siparietti con Violet sono grandiosi. Non vedo l’ora di leggere del loro Settimo anno, anche perché – se non avessi letto Domi is not a boy’s name – avrei iniziato a sospettare qualcosa a questo punto. (Capitoli successivi, capitoli successivi. *-*)
Poi eccoci alla lezione di Trasfigurazione, e – devo ammetterlo – dopo tutto quello che si è precedentemente detto sulla di lei media scolastica, l’Oltre Ogni Previsione di Lily mi ha sconvolto. Positivamente, certo. Beh, a quanto pare lo studio con Sören ha dato i suoi frutti. E Lily torna a perdersi nei suoi pensieri anche solo con un accennato collegamento al ragazzo. Lily, Lily.. what’s happening?
Mi è molto piaciuto il breve tête-à-tête tra la McGranitt e Lily. Dimostra come ancora adesso, ad una più che veneranda età, la McGranitt sia professoressa nell’anima e riesca a capire i problemi dei suoi studenti. Bisogna considerare anche che ha combattuto una guerra al fianco dei genitori di questa particolare studentessa, militando nella stessa organizzazione, e dunque più o meno conosce bene anche i figli. Cioè, non intendo fisicamente o personalmente. E’ solo che la McGranitt è una persona intelligente e ha anche un passato non invidiabile – che conosciamo grazie a Pottermore – ed è comunque una donna. Capire Lily e capire qual è il problema alla base della sua violenta reazione non deve essere così complicato per lei.
Nonostante quella reazione, Lily è comunque riuscita a mettersi in luce agli occhi della McGranitt, che non la ritiene una studentessa nella media, ma solo e soltanto una studentessa svogliata.
L’aiutino finale mi ha ricordato di quando sembrò che la McGranitt aiutasse Pix, suggerendogli in che direzione svitare un lampadaio. O candelabro, poco male. E mi sento come se stessi paragonando Lily a Pix, ma non è questo quello che intendevo. Solo, beh, mi è ritornata in mente la McGranitt dei NOSTRI anni ad Hogwarts.
Il modo in cui James riesce a trovare Malfoy Manor è assurdo. Quel ragazzo ha una fortuna sfacciata. E’ un’idiota, ma è un buon amico. Dal silenzio di Scorpius capisce che c’è qualcosa che non va e si precipita a casa sua in barba all’etichetta.
Dio, quanto mi piace la tua Astoria. Mamma Astoria. Se non ricordo male tu sei una di quelle che ritiene fosse una Corvonero, e devo dire che ciò traspare perfettamente dal personaggio. Assolutamente fantastico. E prima dei pregiudizi Serpeverde, solo un po’ irrigidita da anni di finta freddezza e austerità.
E’ solo una donna qui, però, solo una madre che accoglie il migliore amico del figlio. Mi è piaciuta davvero tantissimo, infatti ecco che – puntualmente – mi mancano le parole.
Breve parentesi a proposito dei quadri, avrei voluto tanto che Jamie dicesse di voler parlare con un Potter. Ci doveva essere sicuramente un quadro di un o una Potter, dato che Astoria pensa siano rappresentate tutte le famiglie Purosangue. Sarebbe stato GRANDIOSO.
A parte certi miei sogni, torniamo a James e Scorpius. Ti avevo già detto che mi era piaciuto tantissimo quando avevi definito James e Scorpius come “una sola persona, in due corpi diversi” e qui sembri ribadire il concetto, per cui io non posso che restare nella mia posizione di apprezzamento. Quei due si capiscono davvero, penso passassero molto tempo ad analizzarsi a vicenda quando ancora non si parlavano. Sì, entrambi. James che parte nell’insultarlo è stato fantastico, perché ho capito che Scorpius avrebbe ceduto. Hanno uno strano modo di capirsi, ma lo fanno e si aiutano tantissimo per questo.
(La battuta sul legnetto, “non è un legnetto, è 14 pollici”, beh.. sono morta dal ridere)
Le parole di Jamie sono quanto di più intelligente io gli abbia mai sentito dire (al di fuori di certe discussioni con Teddy). E’ vero, tutto il Clan – in un modo o nell’altro, chi più, chi meno – si è affezionato a Scorpius.
A loro non importa se è un Campione, era già parte della loro grande famiglia allargata. Non era una coppa il lasciapassare di Scorpius per il Clan, ma solo il suo sorriso e il suo buon carattere. Se davvero vuole vincere il Torneo, Scorpius deve farlo solo ed unicamente per sé. Per dimostrare A SE STESSO che una persona va al di là del proprio cognome. Perché sì, prima di dimostrarlo agli altri deve convincersene lui stesso. Oddio, ogni volta che parlo di Scorpius finisco per scrivere tanto e sentirmi come se l’avessi psicanalizzato. Mi fermo qui, donc.
Ultima cosina: il tatuaggio, non vedo l’ora di vederlo. Cioè, vabè, sapere qual è insomma. Lo potrei vedere solo nel caso in cui tu ci linkassi un’immagine, ma non credo. Donc, la smetto di blaterare a riguardo.
A questo punto credevo di aver concluso, invece vado a ricontrollare il capitolo e mi accorgo che c’è ancora l’ultima parte. Che poi è quella che mi è piaciuta di più, ma ero convinta che fosse già nel capitolo successivo. Beh, l’hai detto tu che è mastodontico. Mi sa che tale sarà anche la mia recensione una volta concluso. xD
Allora, veniamo a noi. Sì, Lily. Tempistica perfetta. Delle volte credo sarebbe meglio essere impulsivi proprio per questo, perché a ragionar troppo si arriva a giuste soluzioni in momenti inadeguati. Beh, l’importante è che comunque Lily cominci a rendersene conto, perché i mie pon-pon cominciavano a prendere polvere. LOL Facendo le persone serie, fino a quando il tipo che accompagna Lily non si accomiata presentandosi, avevo una specie di pulce nell’orecchio che mi diceva qualcosa tipo “è lui, il rumeno” (che non ho ancora capito se lo è, rumeno. Per me sì. u.u) e immaginati la mia faccia quando si è presentato. Mi faccio prendere dai personaggi, mi sento una LeNa come Lily! AHAHAHAHAHAHA LOL
Questo perché dovevo essere seria. No, vabè. In realtà la parte che più mi piace/interessa parte proprio dalla presentazione di Radescu. Il tipo è sorpreso dal fatto che Lily capisca quello che provi. Infatti, più che di pensieri, credo che sia questione di emozioni/sensazioni; in effetti Lily non aveva capito a chi era rivolta la rabbia di Sören durante il duello con Jamie. Dicevo di Radescu, sì. E’ sorpreso dal fatto che Lily faccia centro con i suoi pensieri, e ancora di più quando lo previene sull’invito ad Ballo. D’altronde quello avrebbe potuto essere facilmente intuibile anche senza le doti LeNa. Am I wrong?
Quando Lily dice “Ma al Ballo ci vado già con qualcun altro.”, lì ho capito che LEI ha deciso che si sarebbe andata con Sören, poco importa se il ragazzo ancora non lo sapeva.
Tutta la scena successiva è stata un susseguirsi di diverse sensazioni, mi stai trasformando da “cucchiaino” ad essere umano. LOL
Osservare Sören in allenamento è stato interessante, e il punto di vista di Lily era molto analitico e in cerca di approfondimenti. Non so se perché si trattasse di Sören o perché quello è il suo modo di capire le persone. Sono piuttosto certa Sören pensasse a suo zio o a Poliakoff, o che avesse fatto piazza pulita di tutti i pensieri e si fosse ridotto semplicemente ad un automa da combattimento.
Poi scorgiamo il suo viso insieme a Lily, e lo vediamo sofferente. Ecco la certezza: Sören sta rimuginando su ciò che deve a Lily e sulla conversazione con suo zio.
Lo troviamo freddo e distaccato, ancora preso dall’allenamento in veste di Hohenheim. Alle parole di Lily però capisce di dover rimediare, approcciarsi diversamente, riguadagnare la sua fiducia. Non che l’abbia persa, ma questo non lo sa. Fuori dalla porta è solo Sören Prince, in preda ai suoi pensieri. Sempre gli stessi, che gli stanno corrodendo il cervello. Entrando diventa Sören Luzhin, ma Sören Prince non sparisce del tutto. Non credo lo farà più d’ora in poi, sia per tutto l’agitarsi di emozioni, sensazioni e dubbi, sia perché il “debito” che ha con Lily lo farà mettere un po’ a nudo. Sarà un po’ meno controllato, un po’ più adolescente. Fino a quando Sören Hohenheim non prenderà il sopravvento. Mi sembra un po’ come l’uomo di Freud, in cui troviamo es, io e super-io. Ecco, questo tuo Sören è un po’ così.
L’es (quello dai contenuti inconsci, per una parte ereditari e innati, e per un'altra acquisiti) è Sören Prince, quello che obbedisce ad un codice morale che condivide con padre e quello in cui si origina la spaccatura data dalle nuove rivelazioni; il super-io (quello per cui sono importanti i rapporti con le persone che si prendono cura del neonato e che incidono sulla sua mente in formazione) è Sören Hohenheim e infine, in un certo senso, l'io è Sören Luzhin, il compromesso fra quello che è inconsciamente e quello che deve essere. Anche se sono piuttosto convinta che il vero "io" (quello che cerca di trovare equilibrio tra Es e Super-Io) di Sören sia rappresentato da Lily. Il che non ha senso, ma ce l'ha lo stesso. Oddio, spero tu mi abbia capito.
Okay, tralasciamo le mie speculazioni filosofiche (che spero comunque tu possa capire, perché credo sia la descrizione migliore che io possa fare di quello che ho capito di Sören) e parliamo di quel che viene dopo.
Cioè, prima una parentesi: mi chiedevo, ma il VERO Sören Luzhin che fine ha fatto? Imprigionato o casa a chiedersi perché Lily non gli scrive più?
Comunque, torniamo a noi. Il dare una risposta negativa ad una domanda non ancora esposta di Radescu ha fatto nascere in Lily il desiderio che Sören la inviti al ballo. La cosa la stravolge, perché la fa sentire infantile, soprattutto alla luce di ciò che ha capito poco prima. Tenta di giustificare la sua espressione vacua e/o imbarazzata dicendo di essere arrabbiata, cosa che è comunque vera. Ottenere il perdono di Lily non è facile, ci aveva fatto capire tempo fa James, e non so se per Sören sarà diverso. Forse. Pff, ho letto i capitoli successivi io. D:
Sören comunque è un tipo sveglio, e capisce che non è tutto lì, quindi Lily azzarda. A quanto pare, però, Sören è un tipo su sveglio su quasi tutto, e in quel quasi sono comprese questioni come questa.
E una cosa la so per certa, e non smontarmi please, Sören non è contento per la riuscita della missione in sé (perché effettivamente, da quel punto di vista, sta andando molto bene), ma perché Lily voleva essere invitata al Ballo da lui. E’ con lui che vuole andare. Qualcosa sta cambiando nella testolina di Sören, finalmente. E il sorriso finale allo specchio non è quello di Sören Hohenheim-Prince “esultante”, ma è quello di un adolescente dopo che la ragazza che voleva portare al Ballo ha risposto positivamente al suo invito.
Detto questo, concludo questa MASTODONTICA – per usare il tuo termine – recensione e spero veramente, veramente, veramente di essere più breve con le prossime.. perché è stata una faticaccia. D:
Baci,
Jane.
ps. Radescu. Mi piace. Il tipo ha proprio la faccia da Dionis Radescu. (Parlo dell'immagine, sì) (Recensione modificata il 31/07/2012 - 12:20 am) |