Signore e signori, bambini dai 0 ai 200 anni (eccediamo, non si sà mai!), benvenuti tutti in questo piccolo buco che qualcuno chiama Nulla, ma che io preferisco definire un Paese-delle-meraviglie-che-non-c'è.
Mi tocca esser chiarò però, perché è sì vero che non mi entusiasma parlar di me stesso il qui presente medesimo in carne, ossa e spirito.
Rimedierò, dunque, prima di tutto piantandola di parlare così, e poi rassicurandovi con queste rime, poiché io metto l'emozioni per prime (?):


In altre parole anche voi, se siete davvero così pazzi da rischiare, potrete conoscermi! Vi basterà dare un'occhiata a quelle storie laggiù, o anche scrivermi!

Piccola nota: spesso, se non sempre, scrivo di notte. E be', voi sapete com'è la notte! Buio, stanchezza, sonno, idee, poco tempo...
Se trovate scritte qua e là cose assurde e ai limiti del reale, fatemelo sapere e sistemerò tutto (spero)!

Grande nota: avete presente i black out? Sì, quelli in cui tutto si spegne e si resta al buio per un po' di tempo, finche non torna la luce.
«Sappiamo cos'è un black fucking out, genio!»
Be', a me andava di spiegarlo in ogni caso. Comunque, mi scuso in anticipo se all'improvviso, un (bel) giorno (per voi tutti), non arriveranno più aggiornamenti, ma vi assicuro che quando l'omino nella mia testolina avrà trovato il generatore d'emergenza, riprenderò a scrivere!

Nota di-dimensioni-poco-considerevoli: a volte mi capita una cosa alquanto strana: una voce mi parla, mi sussurra, raccontandomi eventi misteriosi, divertenti, tragici, agghiaccianti; fatti che sarebbe meglio dimenticare, ma anche storie che non dovrebbero essere scordate: storie che non posso tenere solo per me. Non è forse per questa ragione che tutti noi scriviamo "in pubblico"?

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