Sono Lucy Malik e ho 17 anni compiuti. Sono alta,magra con delle belle curve,non mi lamento. Mio fratello gemello,Zayn,ed io abbiamo gli stessi occhi scuri e profondi e gli stessi capelli scuri come la pece,i miei sono lunghi e mossi. Lui sfoggia sempre un bel ciuffo che ogni tanto si schiarisce. Lui è nel quarto anno,invece io ripeto per l’ennesima volta il secondo,ma non perché non sono molto brava,cioè a parte questo,ma perché il mio comportamento non è dei migliori:vengo chiamata in presidenza due volte al giorno e sospesa due volte all’anno certe volte anche il doppio. Io e mio fratello siamo diversi. Lui è l’intelligente,il gentile,l’educato e difende a tutti. In poche parole:il bravo ragazzo. Io sono l’esatto opposto:fumo,rozza,minaccio,insulto,formo delle risse,ecc. In poche parole:la ragazza cattiva.
I miei migliori amici sono Louis,Niall e Harry. Siamo il gruppo di cattivi ragazzi nella nostra scuola. Sono il leader di questo gruppetto. Loro sono di un anno più grande,ma sono bocciati. Facciamo lo stesso lavoro. Il nostro lavoro? Per niente gentile e per niente buono...

Harry l'aveva baciata un'ultima volta. Dolcemente. Gli occhi offuscati dalle lacrime e le braccia avvolte al suo esile corpo. Inspirando profondamente, si girò e se ne andò per le strade notturne di Londra.
Era questa l'ultima cosa che aveva visto Chloe. L'ultimo attimo in cui il suo cuore era ancora intero.
Chissà poi che rumore fa un amore infranto. Forse lei aveva sentito qualcosa mentre s'accasciava a terra, con le mani sul petto dolorante e le lacrime che sgorgavano. Urlava piano, in silenzio, come se le parole le morissero in gola.
Socchiuse gli occhi e se andò anche lei, conscia che la fine era arrivata prima di quanto lei avesse previsto.

E Nikki non chiede niente, perché sa che si rovinerebbe ciò che non è disposta a perdere, e allora sta zitta e si morde la lingua, perché nonostante tutto Sophia è una sua amica anche se non come prima e perché comunque Liam è Liam.
E questo è abbastanza.

C’è stato un momento in cui Harry ha pensato che la sua vita fosse perfetta.
[Harry/Louis] [416 words]

Sta tremando, eppure non fa poi così freddo.
''Io...me ne vado a casa Harry, se hai bisogno chiamami''
''No...aspetta...'' dice tirando fuori una mano dal piumone per prendere la mia ''resta con me, ti prego, io...ho bisogno di te, non te ne andare''
Quelle parole mi commuovono. Da ora in poi devo essere la sua forza. Ma come posso essere la sua forza se riesco a malapena a rimanere in piedi?
''Non me ne vado, sta' tranquillo'' dico sorridendo leggermente e mettendomi accanto a lui. Poggia la testa sul mio petto e comincio ad accarezzargli i ricci e poco a poco lo sento smettere di tremare.
''Ti amo'' sussurra prima di addormentarsi

"Anche quella sera l’ho chiamata. Da me era sera, in Inghilterra era pomeriggio inoltrato. Stava leggendo un libro, uno di quei libri noiosi che solo se ami la letteratura riesci ad apprezzare. Mi ha anche attaccato in faccia, dicendomi di averla interrotta nel momento più bello. Quattro minuti dopo, li ho contati, il mio schermo si è acceso, e nel bel mezzo di una conversazione con i ragazzi ho risposto al telefono nonostante loro protestassero. Mi sono chiuso in camerino, mancava poco all’inizio del concerto e ho passato tutto il tempo rimanente a parlare con lei. Mi ha raccontato di come in panetteria tutti le chiedessero impressioni su come fossi fatto, poi le ho chiesto cosa avesse risposto.
«Ovviamente ho detto che sei una palla al piede.»
Ride."

Louis, Andy e Harry, amici da sempre. Hanno passato insieme i momenti migliori, ma anche i peggiori...
Nonostante Lou e Haz facciano parte di una delle boyband più famose del momento, i tre riescono comunque a mantenere il loro rapporto unico.
Poi però arriva l'amore, che sconvolgerà le loro vite e li sottoporrà a delle prove che solo restando uniti potranno superare.
Tratto da un capitolo:
" Andy, possibile che non capisci. Hanno fatto di tutto per ostacolare la nostra 'troppa' amicizia, figurati se nascesse altro. E comunque loro non sanno niente di noi, ne dovranno mai saperlo perché un 'noi' non potrà mai esserci"
(FF Larry)

Harry guardava il corpo sopito di Louis nel suo letto da quelle che potevano essere ore, giorni, mesi. Con una tazza di tè ormai freddo in mano, sbirciava oltre le lenzuola, cercando i segni del suo passaggio, riassaporando nella mente i momenti in cui lo aveva toccato.
Dall'altra parte della stanza, appoggiato allo stipite della finestra, invece, Ed Sheeran osservava Harry, con una sigaretta tra le labbra.
«Mi hai detto che è il fidanzato di Eleanor»
Harry sembrò risvegliarsi solo in quel momento dal più dolce dei sogni. Levò gli occhi dalla pelle che quella notte aveva morso e baciato e cercò quelli critici del suo compagno di corso.
«Lo è» confermò, apatico, «Si sposeranno tra un mese al massimo»
Sheeran annuì soltanto. «Ed è per questo che è nudo nel tuo letto»
Un angolo della bocca di Harry si sollevò, come se l'udire quelle parole lo inorgoglisse.
«È nudo nel mio letto perché sono innamorato di lui» asserì, «È nudo nel mio letto perché tra un mese lo sarà in quello di mia sorella»
Sheeran sorrise attorno al suo filtro stropicciato, per poi voltare gli occhi sulla Londra che si stava svegliando. «Se non muore in guerra prima»

"Come mai quella mattina ti sei accostato per me?"
Lo scrutai corrugando la fronte, non so nemmeno io se c'era un vero e proprio motivo.
"Cosa farnetichi Louis?"
"Sai benissimo di cosa parlo" disse quasi rimproverandomi. "Dai Harry dimmi la verità, me lo avevi promesso" continuò con la sua solita vocina irritante. Lo fissai negli occhi per un po' di tempo mentre mi scaldavo le mani muovendole lentamente vicino al falò che avevamo acceso.
"Mi facevi pena te l'ho già detto" Studiò il mio sguardo per capire se stavo mentendo e, non soddisfatto della mia risposta, continuò ad insistere. Sembra un bambino certe volte.
"Dillo che ti sei accostato perché ti piacevo!"
Lo guardai perplesso
"Credo sia ora di andare a dormire Louis, hai anche bevuto"
"NO. Aspetta.."

[Dal primo capitolo]
Sapevano che erano esattamente come tante piccole mine vaganti, senza passato né futuro, anime che si affannavano per sopravvivere, che si sbracciavano per rimanere a galla nell’oceano increspato della vita. Si sforzavano di cercare contatti, di trovare stabilità, amore ed affetto. Fingevano di comprendersi, di esserci l’uno per l’altro, di essere uniti, ma in realtà sapevano di essere terribilmente soli. Non erano un gruppo, ma solo l’unione di individualità problematiche, di adolescenti troppo presi ad affrontare le difficoltà del piccolo mondo nel quale si rinchiudevano. Erano fragili, talmente tanto che sarebbe bastata una sola folata di vento per raderli al suolo, ridurli a brandelli. Erano forti, tanto forti da mascherare le loro più grandi paure, l’incolmabile vuoto che sentivano nei loro petti e nelle loro menti.
STORIA ISPIRATA ALLA SERIE TELEVISIVA "SKINS".

Labbra screpolate e nocche in processo di cicatrizzazione
Riscaldamento che non va e polvere sugli scaffali
Odore di candeggina e cocci sparsi sul pavimento
Sudore e yogurt scaduti
Abbracci da far scoppiare il cuore e neve che si attacca al suolo

Becky:>Io: e le do tanti baci. Becky:Io:

“Sorellona, alzati. E' tardi, dobbiamo andare a scuola!” e fu a quelle parole che la ragazza scattò in posizione eretta, colta da un'improvviso attacco di panico.
Eh? Scuola? Ma non è sabato? Erano questi le domande che affollavano la mente della povera Cora, che ancora non riusciva a collegare il cervello.
Con un gesto veloce si scrollò di dosso i pesanti piumoni che la tenevano imprigionata su quel materasso, così morbido e invitante, prima di correre verso il calendario personale appeso al frigorifero.
Oggi è il diciassette, e il diciassette è... merda!
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E mentre la ragazza era immersa nel suo mare di pensieri, la campanella trillò facendola sobbalzare e per poco non cadde dalla sedia, ma riuscì in tempo ad evitare una figuraccia, ad afferrare le sue e correre come un fulmine verso il suo armadietto.
Sicuramente ora vi starete chiedendo del perché della sua agitazione, vero?
Beh, perché alla prossima lezione ci sarebbe stato matematica, e matematica era una – o meglio l'unica – materia che aveva in comune solo con Louis e questa volta non si sarebbe tirata indietro.
Che la vendetta verso Eleanor Calder abbia inizio.

Ehi ciao a tutti! Questa è la primissima fanfiction che scrivo e che pubblico quindi fatemi sapere cosa ne pensate.
Cosa succede quando sei la sorella di un membro dei One Direction e condividi la casa con tutti loro? Beh è quello che succede a Maya Payne,ragazza solare e simpatica di 17 anni,quando si trasferisce nell'appartamento del fratello e va a vivere con i ragazzi.Il carattere euforico della ragazza e delle amiche unito alla nota simpatia dei ragazzi porterà a non poche situazioni divertenti in quella casa,ma anche qualche momento molto tenero tra lei e uno di loro...ma non vi svelo più niente adesso leggete e fatemi sapere!

Ti amo.
Te l’ho detto tante volte, così tante che ormai quando comincio a formulare queste due semplici parole mi tappi la bocca e ti metti a borbottare qualcosa di scontroso.
Ti amo.
Due parole, cinque lettere, tempo di pronuncia media 1,5 secondi.
Nella mia testa suona molto più lento. Sono due parole molto lunghe quando le penso mentre ti guardo. Sarebbe meglio se durasse di più, un ti amo. Così mentre lo dici potresti rimangiarti tutto, oppure mentre te lo dico io potresti godertelo di più.