E' la notte di Natale, ma non nascerà nessun Bambinello oggi.

[Scritta per il p0rnfest 2016/2017 - Prompt: dom/sub]
Seishiro non ha mai pensato a sé stesso come un uomo così debole da cedere a un qualunque tipo di dipendenza, eppure nel momento in cui le sue palpebre si sollevano sull'immagine di Subaru Sumeragi fermo nell'ingresso del suo salotto qualcosa gli dice che si è sempre sbagliato. Forse non è un uomo debole, ma non è neppure abbastanza forte da resistere alle tentazioni – e nel corpo di Subaru, nella sua posa timida, nei suoi tentativi di coprire ciò che non può essere coperto c'è qualcosa di tossico che lo ammalia e rifiuta di lasciarlo andare.

“Non toglierli mai. Riesci a capire, Subaru?”
Subaru si guardò le mani, sollevandole un po’. Solo allora Hokuto se ne accorse.
Le mani di suo fratello erano coperte da piccoli guanti neri.
“Nessuno dovrà vederti le mani, mai più. Nemmeno tua sorella. Promettimelo.”
Hokuto vide suo fratello sussultare, vide i suoi occhi posarsi su sua nonna, pieni di colpevole smarrimento, pieni di supplica senza voce.
Ma il viso della nonna rimase severo. “Promettimelo!” Ripeté, con tanta forza da non ammettere proteste.
E Subaru abbassò il capo, lasciando che i capelli gli finissero sul viso.
“… Lo prometto …”

Dal testo: « Restare nella paralisi gli aveva confermato che tenere quei guanti, impedendo a chiunque di osservare quanto il sentimento per Seishiro fosse una ferita aperta sulla pelle, onnipresente traccia nell'animo, aveva ridotto il cerchio a un cappio asfissiante da condividere in due ».
Raccolta di os incentrate su Subaru Sumeragi, alle prese con la propria lotta interiore per tornare alla normalità.

Nei suoi sogni Subaru Sumeragi vede i petali di ciliegio danzare e un uomo di fronte all'albero di sakura.

La fine di una scommessa, e un tempo bloccato.
Loro aspettano.
[tripla flash-fic, 1500 parole]

«“Di’, Subaru-kun, non hai niente da darmi?”
Subaru trasecolò completamente. “D-darti?” Balbettò sconcertato.
Il sorriso di Seishiro si fece più largo. “Ma sì, non hai niente per me?”
Era aspettativa, capì all’istante: quella che illuminava i suoi occhi era decisamente aspettativa impaziente. Voleva qualcosa da lui, era chiaro. Il problema era che non aveva la minima idea di cosa potesse essere.» [...]
Sumeragi Subaru non controlla abitualmente il calendario.

Poteva porre fine ai loro mali, o esserne solo l'inizio. [Prompt di juuhachi_go: Seishiro/Subaru, Timeo Danaos et dona ferentes]

«Ti avevo detto che l’avrei tenuto... che me ne sarei presa cura... finché non fossi stata più forte.»
«Ma puoi tenerlo...»
«No. Sono abbastanza forte per dirti addio.»
{Subaru/Kuniko ♥}

Un anno si è consumato - è tempo di riunire chi è stato separato a forza.
Subaru attende qualcuno che, assieme al suo amore, gli porterà anche il ruolo a cui era destinato.
Subaru ascolta una persona cara, preparandosi a crescere.
Una domanda, una risposta e una promessa, nel tempo in cui c'era ancora la speranza.
[Tokyo Babylon]

Così tanti spiriti infelici, così tante mani allungate a cercarti, dal buio della terra. Così tanto dolore da sciogliere fra le tue dita – le tue soltanto.
[Tokyo Babylon - 3 years later]

Lady Sumeragi appoggiò la tazza di tè sul tavolino, con un tintinnio scintillante nel silenzio dell’alba.
Un tributo al dodicesimo capofamiglia della stirpe dei Sumeragi, la roccia del XX secolo; ai suoi nipoti; e a Nanase Ohkawa, mente delle CLAMP, per il suo compleanno.
[Tokyo Babylon]

“Suuuubaaaaaru-kuuuun!”
[...] “Ohohohohoh, sì, sono sicura che ti starà benissimo!”
“Ehr… Che cosa, esattamente, dovrebbe--“
“Questo!” esclamò, esibendo un cappello nero – nero come l’abisso delle più perse anime di Tokyo -, attraversato da una sola striscia rosso fuoco – sgargiante e lucente, potente quanto la forza che costringe ogni spirito del Giappone a vagare ancora in quella devastata Babilonia -, e, decisamente, fin troppo sobrio per gli standard di Hokuto.
[Tokyo Babylon] [Subaru & Hokuto]

Come sarebbe un eventuale anime di Tokyo Babylon se andasse in onda sulla Mediaset degli anni '90?