Mara e Serena hanno un mondo di cose da dirsi, ma non sempre riusciranno a dirle tutte. O almeno a dirle ad alta voce.
Mara e Serena si osserveranno da lontano, si avvicineranno, si allontaneranno di nuovo.
È difficile capire qualcosa di sé, ancor più capire l’altro.
E se il mondo avesse già scelto un destino per te? E se non ti avesse neanche lasciato lo spazio di esplorare i tuoi sentimenti? O almeno di vederne le infinite possibilità?
“Siamo in una piccola bolla, il mondo attorno sembra sfocato, anche la musica improvvisamente più bassa.
“Che vuoi da me?”
A mia giustificazione, devo dire che a parlare è la birra mixata alla coscienza.
“Domanda troppo generica. Non posso darti una risposta soddisfacente.”

Il profumo di caffè appena fatto stuzzicavano le narici di Ruka che ne rendevano il risveglio assai piacevole.

Un tempo ormai lontano

Laurits è nato e cresciuto in Islanda - e alle volte il posto più bello del mondo rischia di diventare, per un'anima libera come la sua, una prigione dorata. A salvarlo ha poche cose: suo fratello e i suoi due migliori amici, le loro gite per spiare i troll rocciosi di Reynosdrangar, la propria fantasia. Attento osservatore, nella vita di Laurits un giorno entra un imprevisto, un qualcosa di completamente inatteso: Tancredi, un ragazzo italiano con lo zaino in spalla e mille speranze, che gli offrirà nuove, insperate scelte. Fingere o dire la verità, partire o restare, farsi del male negandosi la felicità o essere felici, anche a costo di farsi male?

Senichi aveva completamente perso il conto di quanto anni fossero passati dall’ultima volta che era stato così male, non che avesse una salute di ferro fosse chiaro, ma non aveva preso una simile influenza da davvero troppi anni.

Non avevo mai capito perché gli abbracci di Bunta mi facessero sentire così protetto e al sicuro, forse perché mi sembrasse che lui avesse delle braccia possenti, sviluppate anche per via della sua passione per il tennis; mi sembravano così forti da renderle delle poche cose al mondo in grado di rassicurarmi.

Anita riceve un messaggio - è Ginevra. Si sentono solo due volte all'anno, ormai. Eppure il cuore le sale sempre in gola e ogni volta, Anita ripensa a chi Ginevra è stata, ed è, per lei.

“Vedi, Nori, se provi un forte affetto per una persona, delle volte non sono necessarie le parole per descrivere quello che provi”.
Noriyuki aveva solo sei anni quando sua madre si risposò con un uomo muto, all’epoca era ancora troppo piccolo per comprendere queste cose, ma quelle parole lo avevano colpito al punto da fargli desiderare percepire un sentimento simile.

Era timido ed impacciato, suonava il campanello quasi timoroso di poter disturbare, nonostante quello fosse il suo lavoro. Arrossiva e abbassava lo sguardo quando veniva invitato a prendere un caffè per fare una pausa.
Maurizio aspettava sempre con ansia l’arrivo di Renzo il postino.