Mi guardavano come se fossi un fottuto mostro. E tutto questo perché? Perché oltre a piacermi i ragazzi, mi piacevano anche le ragazze. E ora? Ora che anche la ragazza di cui ero innamorata mi aveva voltato le spalle, cosa avrei dovuto fare? Continuare a sentirmi osservata quando camminavo per strada? Continuare a sentirmi chiamare "la lesbica", come se fosse il peggior insulto del mondo? Continuare a sentirmi disprezzata da chiunque, persino da mia madre?
(...) Si poteva morire di dolore? Perché ero sicura che fosse ciò che mi stava succedendo.

Ciao, io sono Sophie ho diciannove anni, la mia vita non è delle migliore purtroppo sono affetta da una malattia psicologica e soffro molto!
Cominciò tutto quando avevo quindici anni con la morte della mia gemella Evelin, a causa di un maniaco che la perseguitava, era testarda e faceva un po’ di testa sua.. quel giorno le avevo detto che non doveva andare a quell’appuntamento ma come al suo solito non mi diede ascolto…

Tratto da testo:
"Il gelido vento mi punge le orecchie, ora scoperte. Ricordo che ho pianto quando mi hanno tagliato i capelli. Ora questo non succede più, ora non piango più."

Aspettare il domani per vedere se mi riserva qualcosa di positivo, ecco cosa mi tiene in vita.
Questa Flashfic è per tutte quelle persone che si sono sentite perse o inutili almeno una volta.
Se sei sul punto di mollare ricordati sempre che un giorno la tua vita ti ricompenserà per quello che hai passato.

Molte persone dicono di stare male per una gamba rotta, vanno all’ospedale e la gente li cura. Ma nessuno si accorge mai di un cuore spezzato o sgretolato quando se lo ritrovano davanti e questo dolore è molto più lacerante di qualsiasi arma… e non esistono ospedali, cure o medicine per far passare quella leggera voglia di morire.

"E' davvero giusto rincorrere quel briciolo di felicità anche se siamo consapevoli che è solo un'illusione? E se decidessimo di lasciare andare quel miraggio potremo mai essere felici?"

Il mio nome è Samantha Finnigan. Sono nata e cresciuta a Rossville, una cittadina con poco più di mille abitanti nell'Illinois, Stati Uniti.
Sto per compiere ottanta anni.
Ho vissuto una vita meravigliosa, ho avuto un marito affettuoso e tre fantastici bambini.
Ma non è di questo che sto per scrivere. Sono convinta che alla gente piacerebbe leggere di una grande storia d'amore, con un bel lieto fine, ma purtroppo io e i lieti fine non siamo mai andati d'accordo.
Ciò che state per leggere, perchè se adesso avete queste righe sotto gli occhi, presumo lo stiate per fare, non ne ha neanche l'ombra, o, per meglio dire, dipende dai punti di vista.
Voglio raccontarvi di un periodo particolare della mia vita, di molti anni fa, cinquantacinque per l'esattezza. Per me è come fosse ieri, forse perchè non ho mai dimenticato quello che successe. Impossibile farlo.

A volte, sono gli altri a svelarci noi stessi.

MELISSA ERA CORAGGIOSA E VISPA, COME UNA TIGRE IN CERCA DI PREDA. MA QUESTO ADESSO NON E'[ IMPORTANTE, PERCHE' IL PERICOLO LO CORRE SUA MADRE, ELISA. MA LO CORRE SENZA RENDERSENE CONTO

Questa one-shot non è a scopo di istigare al bullismo, anzi.
Sono solo pensieri (inventati dalla sottoscritta) su come si ci può sentire ad essere vittima di un qualcosa di più grave di noi. E si pensa di non aver più speranze.
Dalla one-shot:
E ora sarò tra altri tanti.
Tra altri tanti autolesionisti. che si suicidano.
Tra altri tanti adolescenti incompresi. che si suicidano.
Tra altri tanti omosessuali giudicati, che si suicidano.
Tra altri tanti chiamati “froci” solo per i propri gusti, che si suicidano.
Tra altri tanti ragazzi vittime di un qualcosa di più forte, che si suicidano.
Tra altri tanti che avrebbero voluto essere solo delle stelle, che si suicidano.

Lui era lì davanti a me... Era perfetto in tutti i modi.

Elen era una ragazza normalissima.
Viveva con la madre e presto sarebbe andata a vivere con il suo fidanzata quando, all'improvviso, la sua vita cambia: l'amore le viene portato via dal fato e nulla sarà più come prima. E arduo sarà la missione che i suoi amici e i suoi parenti dovranno affrontare con pazienza e sacrifici per aiutare Elen ha superare l'immenso dolore che prova tutti i giorni.

In attesa della conclusione del work in progress della mia storia "Venti giorni con Rupert Grint", ecco una mia nuova creazione molto profonda, per tutte le donne che combattono una lotta senza fine tra le mura della propria casa.
E come diceva Marracasch in "La mia prigione." : la libertà è una decisione.

ciaooooo :) io sono Giulia,e sinceramente nonscrivo molto bene le storie, spero che questa non vi deluda, e che possiate apprezzarla, io ci ho messo del mio :) e questa storia parla di un ragazzo e una ragazza. lei muore di cancro, e lui ci sta malissimo, lui pero riuscira a superare il brutto momento ricordando i bei mopmenti passati con lei, e poi... beh leggetela!!! ;)

Un ragazzo ormai castigato e oppresso da ogni cosa smette di credere di poter trovare la felicità e pensa, molto seriamente e abbastanza serenamente di suicidarsi.
Sarà questo il suo destino o potranno le sue aspettative essere infrante prima che sia troppo tardi?