"E ciò che avevi crolla, come un castello di sabbia al vento." Attimi di vita, farò il vostro specchio. Sarò come lo specchio di una regina.

Non so da dove a volte trovi la forza, il coraggio di andare avanti, di alzarmi da quel pavimento e trascinarmi, trascinare i resti di questa non vita. Dentro, per ora, sento solo il bisogno di lavare via ogni singola traccia di lui su di me.

La testa mi gira,comincio a vedere tutto al rallentatore,sintomo che la pezza sta salendo,sta arrivando inesorabilmente come ogni sera. Una fottuta ruotine questa,un pozzo senza fondo nel quale sono caduta molto tempo fà,all'incirca tre o quattro. -Eh,ti sei incantata,piccola?- Matthew mi ripassa la canna,aspiro piano e butto fuori altrettanto piano. La mia gola brucia,tossisco,ho buttato fuori troppo piano,davvero troppo piano. -Kate,dovresti essere abituata.- la mia migliore amica mi tira su e comincia a ballarmi accanto,una canzone reggae aleggia nell'aria. Mi struscio sul suo corpo,mentre lei sorride,sballata. Matthew e altri tre riprendono con il telefonino,ma in questo momento mi importa poco,il fumo arriva al cervello colpendolo. Bacio delicatamente la sua guancia,passando la lingua su quel puntino di metallo che esce dalla stessa,quel maledetto percing che le buca la guancia da parte a parte che ho sempre odiato. La sfigura,sfigura quella bellissima faccia che si ritrova. La lingua passa da quel punto all'angolo delle labbra,lei muove il suo corpo attaccato al mio.

Una ragazza chiusa in un castello. Non sa chi è,sa solo che non può continuare a stare lì. Una prigione da cui vuole scappare per raggiungerne un mondo migliore, dove ricominciare a vivere. Solo un incontro riuscirà a cambiarle la vita per sempre...

È da molto che io e te non ci salutiamo, chissà perché.. Tra me e te i rapporti sembrano dei ghiaccioli, io non ti cerco e tu non mi cerchi ma.. ora le cose sono molto cambiate..

Il sereno non sembra essere destinato ad arrivare molto presto. Perchè la tempesta di sentimenti che albergano nel mio cuore non sembra essere destinata a finire mai più?

Questa è la storia di Akil, un bambino africano nato in un piccolo villaggio in cui zanzare, malattie, superstizione e povertà regnavano incontrastate sulla popolazione.[...]Il giorno in cui la sua mamma morì Akil aveva quattro anni, non avendo più chi lo proteggesse dalla famiglia non passò molto tempo che un uomo dalla pelle color del latte lo portasse via. Da quel momento l’inferno del piccolo Akil ebbe inizio.[...]

Io lavoro al bar di un albergo a ore
porto su il caffè a chi fa l’amore
vanno su e giù coppie tutte uguali
non le vedo più manco con gli occhiali.
Ma sono rimasto lì come un cretino
vedendo quei due arrivare un mattino...

Eri una vera e propria mania, in un solo secondo eri diventata la mia droga, sembrava quasi che non riuscissi a vivere senza di te e senza i tuoi occhi. Ma erano solo illusioni, mi alzavo ogni giorno con la speranza di rincontrarti davvero e andavo a dormire ogni sera deluso. Non volevo parlarti, volevo solo vederti, anche solo di sfuggita, volevo perdermi mentre contemplavo il tuo viso, volevo risentire il tuo odore inebriante. Non mi lasciavi in pace neanche nei sogni, continuavo a sognare il tuo volto, continuavo a sentire la tua voce.

Quando si ha poca voglia di vivere

Esistevo. Non potevo dire di aver mai vissuto davvero. Ogni futile dettaglio di quella mia vecchia vita ha perso importanza. Da quando ho incontrato lui. Da quando lui se n'è andato.

Ad una persona. Ad un uomo che avrebbe solo desiderato rimanere bambino ancora un po'. Solo un po' di più. Ad un amico. Ad un'anima gemella. Ad un angelo che non ha mai chiesto, nè desiderato le ali che gli sono state conficcate a forza nella schiena. Al mio angelo.