Grazie, John.

[George/OC]
"Nessun altro uomo avrebbe trovato qualcosa di bello in un semplice respiro, ma George non era un uomo qualsiasi. Lui amava la semplicità di un volo di un gabbiano, il soffio leggiadro della natura attorno a sé, la rinascita del sole all’alba. Amava quelle piccole cose che gli uomini non si degnavano di considerare, quei piccoli tasselli di un puzzle troppo grande per essere facilmente trovati. Amava la vita in tutte le sue forme.
Ecco, anche quel respiro faceva parte di quella vita complessa e lui era stato così fortunato da scovare un tassello così piccolo ma così bello.
Rimasero quindi lì, a guardarsi, a perdersi nell’eternità di pochi respiri. No, le parole non servivano."
Terza classificata al contest "Have you heard? The word is LOVE" indetto da Slayph_ sul forum di EFP.

- Lo ami tanto? – Mi chiese John senza smettere di sorridermi.
- Più della mia stessa vita… - Disse cominciando naturalmente a piangere di nuovo.
John mi accolse in un bellissimo abbraccio, ed avvicinò la sua bocca al mio orecchio dicendomi:
- Come dice Macca…..Let it Be Veronica. – Sussurrò dolcemente.

Guerre, discriminazioni, assassini.
E’ già Natale, sta per iniziare il nuovo anno. E cosa è cambiato?, pensava.
Niente, e non cambierà mai niente.
La gente è troppo egoista e strafottente per pensare a ciò che non la riguarda.
Intanto il mondo va a rotoli e nessuno muove un dito; anzi, nessuno sta proprio a guardare.
Si dice che il Natale sia la festa della nascita di Gesù, no? Che sia un giorno di pace, giusto?
* * *
Una flashfic piccola e senza pretese, giusto per augurare un buon Natale.

John aprì lentamente la porta e sorrise, c’era una ragazza in intimo nella sua stanza, che si muoveva sensualmente ascoltando Elvis.
La storia di una ragazza americana che va a vivere a casa di John Lennon, semplici amici o molto di più(?)

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Raccolta di 7 drabble in cui George saluta i suoi cari poco prima della sua dipartita, prima metà di 12 incontri totali.

La mia testimonianza, la conferma della magia presente quella sera in quel teatro.
Il secondo concerto di Macca in Italia, dopo ben otto anni !
Raccontato alle persone che mi stanno vicine, che hanno le mie stesse passioni e i miei stessi interessi, che avrebbero voluto venire con me, al posto di mia cugina !
Persone che avrebbero voluto assistere alle mie emozioni, al mio insieme di sentimenti espresso in lacrine che, sotto le note di quel grandissimo musicista, mi rigavano il viso la sera del ventisette novembre proprio lì, a Milano ! :)

Mi volto, lasciando la vista del palazzo alle mie spalle e non riesco neanche a fare un passo che una mano mi afferra.
Merda.
Mi giro rivolgendo al dottore un sorriso più che falso. Però, mi trovo completamente a mio agio, guardandolo. Porta degli occhialetti dalle lenti arancioni, ha un po' di barbetta e non riesco a distinguere se i suoi capelli sono rossi o castani.

31 anni sono passati. Chiedo perdono se non l'ho postata prima, ma la mancanza di connessione me lo impediva.
In quante cose non credevi, John?

Storia con Dhani!
Parlerò dei difetti della società contemporanea facendo finta di essere una ragazza obbligata a fare qualcosa che non vuole.
All'inizio dei capitoli ci sarà scritto o Edith (la protagonista) o Dhani (dovreste sapere chi è!), questo vuol dire che punto di vista si vuole prendere in considerazione.
Dhani non è mio, la storia è pienamente frutto della mia fantasia, non c'è nessun scopo di lucro!
"Nella vita non si puó sempre essere felici" così ogni sera uscivo dalla mia prigione chiamata lavoro."

John Lennon. un pomeriggio solo nella sua stanza, un giradischi ed i sogni che si perdono dietro agli ultimi accordi di Elvis Presley.
Sogni, speranze, dubbi. Un piccolo regalo per John e per tutti quelli che l'hanno amato, senza la pretesa di risultare bello.

John Lennon | Raccolta di drabble/flash!fic | Introspettivo, malinconico
John Lennon ha dieci anni, una chitarra e tanti sogni nel cassetto.
Nella squallida casupola che divide con una zia e tre gatti, quando il sole si rintana dietro una coltre di tenebre, insegue le stelle che si nascondono sotto le sue coperte; ogni tanto riesce anche a toccarle, ma voci e grida e pianti lo riportano alla realtà – e lui è solo un bambino di dieci anni circondato da pareti di cartongesso.
In memoriam.

Arrivederci John, a domani. Ad un'altra giornata, con te e la tua musica. A ricordare la tua voce. A farci sentire per quello che siamo.

Chi era Lui? John Winston Lennon.
Colui che ha fatto sognare tutti noi almeno con una sua canzone o forse è meglio dire “poesia”.
Colui che vuole solo un sorriso e un po' d'amore, nulla di più.