Recensioni per
Against the Odds
di andromedashepard

Questa storia ha ottenuto 94 recensioni.
Positive : 94
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/10/13, ore 14:05
Cap. 15:

Ed ecco che arriva Legion! Amo quel Geth alla follia, ed è un peccato che sia stato inserito così tardi nel gioco. Avrebbe aggiunto molte tematiche nel gameplay, di tutto ME2 e si ha poco tempo per conoscere lui e il suo popolo. Probabilmente non è l'esatta definizione, ma passami pure questo termine.
Comprendo le paure di Tali, il dialogo tra lei e Garrus è stato un qualcosa di eccezionale e mi fa un po' effetto vedere un Garrus non in Romance, lo ammetto senza pudore alcuno. E' caratterizzato benissimo, le dinamiche tra lui e Tali sono quelle di due vecchi amici che si scoprono innamorati l'uno dell'altro, e che si confidano timori su un'amica che finge di stare bene, riuscendo a vederla e a leggerla dietro ad una maschera. A proposito, ho adorato il punto in cui Shepard dice che avrà bisogno di un tiratore scelto, e a Garrus si accendono gli occhi. Immaginando poi il Turian smontarsi quando lei preferisce a lui Thane, tornandosene sconsolato in Batteria Primaria a dimenticare lo smacco concentrandosi sulle calibrazioni del Thanix.
Andromeda e Thane, dall'altra parte, direi che li hai calati alla perfezione in una situazione molto realistica, data anche la spada di Damocle che pende sul capo di Thane.
Sono meravigliosi nel loro tiramolla, nel loro continuo mettersi in discussione.
E poi, l'IFF...e la certezza che il Portale di Omega 4 si sta avvicinando sempre di più.
Concludo facendoti ancora una volta i complimenti per questa tua storia che ci stai regalando e che appassiona sempre di più.
Un grosso abbraccio. Finisco di rimettermi in pari.
A presto.
Nad.

Recensore Junior
07/10/13, ore 13:44
Cap. 14:

Chiedo profondamente scusa per il ritardo con cui recensisco. Sono stati giorni un po' particolari e non avevo la testa abbastanza in ordine per farlo.
Ora rimedierò, riportandomi in pari.
Che cosa posso dire? Ci sono molti argomenti da cui trarre spunti di riflessione, non ho un passo preferito in questo capitolo, mi è piaciuto tutto in blocco, ma se devo trovare un punto su tutti...credo che il dialogo avuto da Andromeda con Jack, vinca a piene mani. Hai fatto un'analisi di Akuze perfetta, del motivo per cui amo particolarmente quel background, così doloroso, secondo forse al Background coloniale, come intensità e drammaticità. E inevitabilmente, la collaborazione con Cerberus, anche se forzata, apre molti dubbi, esacerbati appunto dal fatto di essere stata a sua volta una vittima di Cerberus e dei suoi esperimenti non proprio etici.
E ci regali anche l'immagine di una Kasumi imbarazzata che sbaglia frase su frase, pur volendo fare una cosa giusta.
Non so cos'altro aggiungere. Capitolo stupendo, lettura scorrevole e avvincente...non so trovare altri aggettivi.
Un grosso abbraccio. Ora passo all'altro capitolo.
Nad.

Recensore Junior
05/10/13, ore 13:16
Cap. 15:

Dillo che mi vuoi morta, così mi metto il cuore in pace e via …
Ok perdona lo sfogo solo che … dannazione è possibile essere più cocciuti di quei due? Da una parte mi fanno una rabbia tremenda ma dall'altra … beh non riesco ad immaginare un finale diverso. Continuano a farsi del male, coscientemente, preoccupandosi solo di se stessi e, a vederla tutta, ne hanno anche pieno diritto.
Thane che sta per morire, Thane che ha perso la moglie e ha abbandonato il figlio, Thane che per dieci anni si è limitato ad esistere senza vivere niente … possiamo biasimare la sua chiusura? Le sue paure, il terrore di soffrire e far soffrire di nuovo? Io, onestamente, non ci riesco.
Capisco benissimo le sue ragioni, come capisco quelle di Shepard.
Shepard con tutto quello che ha passato: la morte, Cerberus, Horizon a cui si aggiungono tutte le responsabilità e i tormenti che si porta dietro la missione suicida. Con tutto questo carico di fardelli sulle spalle credo che nessuno avrebbe il coraggio o la forza o la volontà di aggiungerne altri. Penso al mio Alex: lui sarebbe fuggito a gambe levate.
Non riesco a pensare a nulla di più complicato e doloroso di innamorarsi di una persona che sta morendo, sapere fin dall'inizio che il proprio tempo è limitato che non si ha tutta la vita davanti, ma solo qualche mese.
Soffro per Ann ma tutti i miei pensieri vanno a Thane: dopo anni passati in un limbo scopre il vero sapore della vita, ora, nel momento in cui sta per abbandonarla.
Tu mi vuoi morta, davvero.

Il capitolo è lungo e intrigante ma mi trovi d'accordo con shadow nel dirti che tutto sfuma di fronte a quest'ultimo paragrafo. Ma le parti iniziali meritano eccome di essere recensite: ho particolarmente apprezzato la battaglia, ma soprattutto il modo con cui ti soffermi a riflettere sui mutanti. Penso che non ci sia nulla di più terribile di combattere persone, fratelli, che un tempo erano come te … scoprire ciò che i Razziatori fanno a coloro che prendono è … non credo che esista destino peggiore.
Legion … quel Geth ha sconvolto il mio mondo, letteralmente. Mi sento come Will Smith nel film "Io robot" che dopo una vita passata ad odiare i robot si trova davanti Sonny che rimette in discussione tutto.
"Quest'unità ha un'anima?"
Credo che non esista un'anima più pura in tutto l'universo di Mass Effect.
Ma passiamo a Tali: l'hai resa in maniera perfetta. è lei, assolutamente, con tutti i dubbi le incertezze e quella sfiducia, latente e ben nascosta, che serpeggia costantemente. Anche se l'adoro non posso fare a meno di provare un certo risentimento nei suoi confronti e non sono certa che il cambiamento che ha sviluppato nel corso del gioco sia stato per il meglio.
Tali è e rimarrà sempre uno dei personaggi che meno capisco nel gioco.
Beh che dire: un altro splendido capitolo che si aggiunge alla lista :)

Alla prossima!

Recensore Veterano
04/10/13, ore 18:08
Cap. 15:

Non so come spiegartelo, ma mi ha preso un magone assurdo con questa conclusione. E' come se le cose si fossero ingarbugliate al punto che ogni tentativo di avvicinamento si risolvesse inevitabilmente in un nuovo e più deciso allontanamento. E pare un processo che non possa invertirsi, se non a causa di un evento esterno di una potenza inaudita.
Ossia, sembra che il casino sia diventato talmente profondo che solo uno sconvolgimento mostruoso riuscirà a creare un ponte fra i bordi di un dirupo che continua ad allargarsi. E ogni maldestro tentativo di costruire un ponte si risolve con un ulteriore allontanamento.
Sentirsi feriti da qualcosa, o meglio da qualcuno, credo possa instaurare questo processo distruttivo.
Pensieri impazziti e senza senso comune, minati dalla mancanza di un ragionamento e della comprensione dell'altro. Qui né Thane né Ann vedono al di là del proprio naso. Non capiscono più l'altro perché non capiscono se stessi. Soffrono senza riuscirsi a liberare dalla sofferenza e senza quindi tornare ad essere abbastanza lucidi per leggere le sensazioni dell'altro. Sono due microcosmi sull'orlo del collasso e nessuno dei due esce fuori da se stesso e guarda all'esterno. Davvero mi è venuto un magone allucinante.
Non si tratta neppure più di dare una botta in testa all'uno o all'altro per farli rinsavire. Sono letteralmente "andati". Sono disfatti, confusi, inquieti, pronti al collasso.
Un intervento esterno? Mah, onestamente non riesco a capire chi potrebbe aiutarli. Li immagino chiudersi a riccio se appena qualcuno provasse a farli ragionare.
Non vorrei pensassi che sto criticando questo capitolo, perché volevo dirti esattamente l'opposto. In realtà mi è passato tutto in secondo piano, come se quei due testoni avessero letteralmente rubato la scena alla battaglia (che pure è descritta con perizia unica) e al colloquio fra Tali e Garrus. Anche a questo proposito devo farti i miei complimenti, perché li hai descritti perfettamente entrambi.
Però la potenza del finale del capitolo ha convogliato tutto il mio interesse e stavo lì, attonita, a seguire il tuo Thane e la tha Ann, pervasa da quel senso di impotenza ansiosa che odio di più nella vita. Come quando vedi qualcosa di terribilmente sbagliato e sai di non poter far nulla. A me manda letteralmente fuori di testa.
Ed è con questo sentimento che chiudo questa recensione, sperando che non mi farai aspettare troppo per un seguito.
A presto,
S.

Recensore Junior
04/10/13, ore 13:07

Cominciamo con l'ammettere candidamente che sono la peggiore compagna di fandom che si possa immaginare, perché leggo poco e recensisco ancora di meno. Credo di essere - in assoluto - la persona più pigra che tu possa incontrare. Però stamattina ho finito di scrivere "la quarta scelta" ed ero molto in mod "ho voglia di Thane", quindi mi è venuto naturale pensare a te. Sei davvero molto brava a scrivere ma, cosa secondo me ancora più importante, a rendere i personaggi. Adoro come riesci a scrivere di Thane, rendendolo assolutamente alla perfezione. Inoltre, Andromeda mi sta davvero molto simpatica e riesce spesso a strapparmi un sorriso. Inoltre adoro come riesci a mescolare l'umorismo ed il cameratismo generale dell'equipaggio a momenti di tensione e di riflessioni sofferte. Non esiste una vita solo spiritosa o solo drammatica, però a volte il mix rischia di suonare artificiale, mentre tu riesci a trovare un equilibrio a mio avviso perfetto. Inoltre, Andromeda è molto umana ma al contempo estremamente tosta (altrimenti non potrebbe essere il comandante Shepard! XD)... ha tutta la mia stima (per capire a fondo il valore di quest'affermazione, sappi che io raramente provo vera simpatia per le protagoniste femminili. Non so, forse sono sessista o più probabilmente sono stata plagiata da anni di Mary Sue assortite). Infine, mi piace la tematica "conflittuale" fra Andromeda e Thane: rende il loro rapporto molto più reale e credibile. Insomma, sono pentita per non averti recensita prima - e mi cospargo il capo di cenere - ma ti ringrazio infinitamente per questa storia che riesce a far sentire il lettore "vicino" ai protagonisti.
I miei più sentiti complimenti!
- La Matta -
P.S.: rileggendo la recensione mi sono resa conto della sequela infinita di banalità che sono riuscita a scrivere. Pardon, temo di essere fuori allenamento! 

Recensore Junior
02/10/13, ore 11:24
Cap. 14:

Beh questa volta sono io ad aver rivisto il mio Alex nella tua Ann: quando le domande su Cerberus diventano troppo pesanti, quando quel compromesso diventa insopportabile entrambi vanno a cercare Jack.
Forse è inevitabile, dopo tutto quello che Cerberus ha fatto a jack la sua presenza su quella nave è qualcosa di incredibile e anche commovente; penso che sia la massima dimostrazione di affetto e fiducia che ci si possa aspettare, da chiunque. Anche se non lo ammetterà mai, anche se fa di tutto per negarlo, penso che Jack si fidi ciecamente di Shepard e la rispetti profondamente, non ci sarebbero altre spiegazioni per la sua presenza altrimenti: Shepard non è Cerberus. E questo è un bel sollievo.
Questo capitolo è molto inteso e, malgrado tu lo apra con Shepard alla ricerca del bianco e del nero, è ricco di parecchie sfumature.
Come dici tu: un passo avanti e due indietro. Però non è detto che sia un male, questa romance non può essere gestita con superficialità, non c'è spazio per leggerezza o impulsività e ogni azione, ogni frase, ogni gesto deve essere attentamente ponderato altrimenti si rischierebbe di rovinare un equilibrio ben fragile. Una storia destinata a finire in tragedia come dice Kasumi. Il paragone con Romeo e Giulietta è assolutamente perfetto e quando penso ai due protagonisti della tragedia shakespeariana mi viene da chiedermi quale sarebbe stato il loro destino se non si fossero incontrati, e li vedo uguali ai loro genitori talmente imbevuti di preconcetti e odio e banalità da non accorgersi nemmeno di essere infelici, di aver sprecato le loro vite; alla luce di queste considerazioni penso che la morte non sia, dopotutto, la cosa peggiore che ci possa capitare. E non è detto che si possa avere la fortuna di vivere un amore tranquillo, a tratti monotono, forse per alcune persone c'è la tragedia o niente.
per andare avanti, anche se per poco, Thane non deve fare altro che accettare il passato, rendersi conto che era così o niente. Le cose sono andate come dovevano andare e sono sicura che, tornando indietro, le cose non sarebbero cambiate comunque.
L'ultima discussione tra Ann e Thane … beh ammetto che prenderei a testate entrambi, però se si fossero gettati l'uno nelle braccia dell'altra sarebbe stato davvero poco credibile. Forse, a volte, essere tanto cerebrali non è sempre un bene ma affrontare tante difficoltà, pensieri, paranoie adesso forse renderà più semplice accettare ciò che gli riserva il futuro … diamine se è complicata questa storia!
Comunque voglio davvero farti i miei più sinceri complimenti per come riesci a gestire Thane; è perfetto, veramente perfetto. Le parole, la gestualità, le riflessioni … partendo da ciò che ci ha dato la Bioware sei riuscita a creare un personaggio meraviglioso e complesso, originale ma estremamente fedele a come lo conosciamo.
Forse sarò ripetitiva ma questa storia mi affascina davvero molto e sono davvero felice di aver avuto il privilegio di leggerla :)

A presto!

Recensore Veterano
30/09/13, ore 19:56
Cap. 14:

Come ho avuto modo di dirti nel breve messaggio che ho avuto il tempo di mandarti prima di questa recensione (o non-recensione, vedremo...), questo capitolo è veramente intenso e bellissimo. E' pieno di considerazioni importanti e di sentimento. Non intendo sentimentalismo, ma sensazioni ed emozioni. E' ricco e carico di pathos.
Intendo proprio pathos, nel suo senso letterario, come opposizione al logos. Il primo è emozione, il secondo è logica. In questo capitolo domina il pathos e coinvolge il lettore, portandolo a perdersi nei tuoi ragionamenti.
La tua spiegazione nella mail mi ha chiarito l'unica parte che mi era risultata oscura. Ammetto adesso che la spiegazione era nel seguito del tuo capitolo, ma non ero sicura che ti riferissi proprio a quello. Ora lo so e mi pare che tu abbia detto quanto doveva essere detto nei tempi e nei modi corretti. La colpa di non aver compreso immediatamente il significato della scena finale dell'incontro fra Kasumi e Thane è da ascrivere solo alla mia cecità o, meglio, all'insicurezza che ho provato.
Devo ammettere anche che il tema fondamentale mi ha colpito moltissimo. E' tutto bello e interessante, ma quel messaggio che si palesa per la prima volta nella scena a cui mi sono riferita poco fa, ma guida la stesura di tutto il capitolo, vale da solo tutte le righe che hai pubblicato.
Thane ha preso coscienza di quello che il passato significa, ma quel ragionamento del Drell, apparentemente così personale, può essere allargato a chiunque. La speranza di poter alterare il proprio passato, se si disponesse di una bacchetta magica, deve avere affascinato chiunque. Nella maggior parte dei casi sono certa che, come Thane, quasi tutti penserebbero istintivamente di voler cambiare almeno qualcosa del proprio passato. Io cambierei molte cose, anche se non tutte.
Eppure ci sono aspetti della propria esistenza che derivano necessariamente da un passato che si potrebbe aver voglia di cancellare. Faccio un esempio: si potrebbe desiderare di non essersi mai sposati o di aver sposato una persona diversa. Poi si pensa ai propri figli e ci si rende conto che si tornerebbe ad accettare quello stesso matrimonio, con quella stessa persona, solo per poter avere gli stessi figli.
Il presente è indissolubilmente legato al passato e cambiare ciò che è stato porterebbe a necessarie variazioni nel nostro vivere quotidiano. Siamo certi di volerlo fare, ammesso che potessimo?
Riporto l'esempio che mi hai scritto tu, perché riguarda Mass Effect e non potrei scrivere nulla di altrettanto potente se mi riferissi alla mia romance con Garrus.
"Se mi chiedessero di decidere se far morire o meno Thane in Mass Effect io cosa risponderei? Istintivamente è probabile che opterei per la seconda, com'è ovvio.. ma poi subentrano i dubbi. La romance avrebbe avuto quello stesso carico emotivo? Cosa sarebbe cambiato? E il cambiamento fa paura."
Esatto, il cambiamento fa davvero paura, così come lo fanno i desideri che poi improvvisamente si avverano...
Il passato di Thane è anche quello che gli consentirà di incontrare Shepard e, di conseguenza, di riallacciare un rapporto affettivo profondo anche con il figlio. Ripudiare il passato significherebbe cambiare anche il presente e non è possibile. Credo che Thane si renda conto, forse ancora a livello inconscio, di poter usufruire di una seconda occasione, del tutto inattesa e addirittura insperata. Una seconda occasione la cui grandiosità in termini di coinvolgimento emotivo riuscirà a superare il dolore per la relativa brevità del tempo che sarà loro concesso.
Grazie di cuore per questo bellissimo capitolo, così denso di riflessioni. A presto!
S.

Recensore Junior
28/09/13, ore 15:38

Finalmente sono riuscita a leggere questo capitolo senza essere continuamente interrotta, sono tre giorni che ci provo! Che fastidio, soprattutto perché questo capitolo merita tutta l'attenzione possibile. Non è affatto noioso, anzi, direi che è decisamente avvincente. Non è facile scrivere di eventi già narrati senza risultare noiosi o ripetitivi, invece nel tuo caso non è affatto così. Ci hai ributtato negli eventi del DLC con un carico di adrenalina non indifferente e una grande introspezione. Mi è sembrato di rigiocare quelle scene con tutto il carico di angoscia, rabbia, frustrazione che si portano dietro. Tela Vasir è un personaggio ambiguo, inquietante: è quello che Shepard avrebbe potuto diventare. Ho adorato come hai sottolineato questo aspetto, le due facce della stessa medaglia … sì, sono assolutamente d'accordo con te: non c'è molta differenza tra Tela e uno Shepard rinnegato, quello che prende la via più corta per risolvere i problemi.
Ah ah vedo che anche tu hai avuto i tuoi problemi a guidare quel cavolo di taxi XD meglio tenere Shepard lontano dai veicoli …
Ma veniamo all'Ombra. Ti devo fare i miei complimenti per come hai descritto ogni scena, ogni scontro, arricchendolo di volta in volta con riflessioni accurate e coinvolgenti … quando Liara osserva Thane e Shepard combattere l'uno accanto all'altra, beh mi sembrava di essere lì con lei.
Si vede che ami molto Liara, le hai dato il giusto spessore, tratteggiandola con dolcezza e attenzione. Io non riesco ad essere così comprensiva nei suoi confronti, c'è sempre qualcosa in lei che mi blocca, è dolce e sensibile ma sovente l'ho vista molto egoista … nonostante tutto non riesce a piacermi incondizionatamente, eppure leggendo le tue righe … beh ho cominciato a guardarla con occhi diversi, ha sofferto molto e altrettanto si è colpevolizzata. Credo che gli ultimi due anni siano stati più difficili per lei che per chiunque altro. Tutti gli altri hanno qualcuno o qualcosa da cui tornare (Tali la flottiglia, Ash/Kaidan l'Alleanza ecc …) ma Liara … Liara non ha nessuno. La sua gente la considera pazza, sua madre è morta … beh è un bel fardello da portare a cui si aggiunge la perdita di Feron.
Mi piace quel Drell, in realtà non c'è un Drell che non mi piaccia, forse perché ne abbiamo visti davvero pochi, ma la loro razza è forse quella che più amo nell'universo di Mass Effect assieme ai Quarian … forse perché hanno perso il loro mondo e sanno bene cosa vuol dire essere degli emarginati ….
Molto intenso il dialogo finale, ricordo che è forse uno dei momenti che ho amato in assoluto in tutto il gioco, uno dei rari momenti in ME2 in cui Shepard si mostra umana/o e fragile, in cui si lascia un po' andare …
Arg, gente che mi interrompe di nuovo! Ma forse è meglio per te, avrei potuto continuare all'infinito … ti devo abbandonare di corsa. Chiedo scusa per gli errori ma non ho tempo di rileggere :(
Davvero brava, complimenti!
Alla prossima!!!

Recensore Veterano
25/09/13, ore 15:36

Non credo fosse affatto un'impresa facile scrivere un capitolo su un DLC così complesso come questo. Ci sono tanti temi che vengono affrontati e le scene di azione sono numerose.
Ti faccio i miei più vivi complimenti perché, in realtà, quello che tu definisci "mattone" risulta estremamente scorrevole e piacevole da leggere. Il fatto di conoscere bene la storia e di sapere cosa si leggerà nelle righe successive non toglie nulla alla gradevolezza della lettura.
Hai fatto un lavoro eccellente per descrivere i combattimenti. Pur conoscendo a memoria le scene e quasi tutti i dialoghi, sono certa che chiunque avrebbe potuto leggerti senza fatica alcuna, anche se non avesse mai giocato quel DLC. E' tutto estremamente curato e dettagliato e non mancano, come sempre, le tue personali interpretazioni su quello che sta accadendo davanti ai nostri occhi. Sono proprio questi pensieri che hai aggiunto ad arricchire la vicenda donandole non solo maggiore realismo, ma anche uno spessore non comune.
La dolcezza infinita con cui ti occupi dei drell è davvero commovente. In questo capitolo mi accorgo di questo amore viscerale che secondo me tu provi per tutta quella razza (un po' come Johnee adora incondizionatamente tutti i turian). Io non ho mai provato nulla del genere, anche se nella mia storia futura ci saranno delle parti importanti dedicate ad alcuni familiari di Garrus. Tuttavia non adoro incondizionatamente i turian. Ne adoro alcuni (e sono anche pochini, in realtà). Li ammiro generalmente per certi versi, ma li trovo sgradevoli per altri. Di certo sono troppo "rigidi" e poco "umani".
E alla fine mi trovo a concordare con te proprio sulla tua scelta. Se c'è una razza in Mass Effect che io posso adorare in blocco è proprio quella dei drell. Forse mi affascina l'aspetto mistico, la ricchezza interiore, la necessità di analizzare profondamente se stessi e il mondo che li circonda. Non si può essere drell senza farsi domande di carattere "filosofico" e senza cercare continuamente le risposte più convincenti.
C'è un mondo sconfinato e misterioso dietro quegli occhi grandi e nerissimi che sembrano assorbire tutto, ma restituiscono solo quello che loro desiderano venga rivelato.
I discorsi fra Shepard e Liara sono vitali per la tua storia perché servono per descrivere il processo che porterà Shepard ad accettare completamente il futuro. Non sarà facile, ma si capisce che ormai è diventato inevitabile. E' una delle non-scelte del gioco.
Non avevo mai pensato ad un possibile paragone con la durata della vita di una asari, però è vero. E questo parallelismo credo aiuti parecchio, anche se per una asari è una constatazione con cui si impara a convivere fin dal momento della nascita, mentre il tuo comandante dovrà farla sua nell'arco di pochi giorni (e non credo sia un procedimento tanto facile o tanto meno spontaneo).
Chiudo qui rinnovandoti ancora una volta la confessione dell'entusiasmo con il quale leggo ogni capitolo di questa storia bellissima.

Recensore Junior
25/09/13, ore 13:32

Eccomi, finalmente recensisco. Ti chiedo scusa per il ritardo con cui lo faccio, ho voluto prima rileggerlo più volte perchè non sapevo come recensire questo capitolo meraviglioso.
Parto dal confronto con Tela Vasir. Il DLC dell'Ombra è uno dei migliori a mio avviso, una storia ben congegnata, ricca di personaggi, anche controversi, come appunto Tela. Una delle Asari meglio sviluppate, secondo il mio modesto parere.
Non è facile descrivere quella battaglia tra Vasir e Shepard, soprattutto per me che sono Infiltrator, ma posso dire che l'hai descritta molto bene, avvincente, scorrevole. Insomma, mi è piaciuto molto. Le parole finali dello Spettro Vasir creano sempre dubbi, tu sei stata brava a descrivere lo stato d'animo del tuo Comandante rispetto a quelle frasi( che penso toccherebbero chiunque abbia Akuze nel background...). I miei complimenti.
Riguardo alla romance con Thane, le immagini che ci regali ogni volta sono splendide, molto dolci. Mi piace come poni sia Andromeda che Thane, lui di per sè è un gentiluomo d'altri tempi, come già ti scrissi in un'altra recensione.
Vogliamo parlare dell'inseguimento di Tela in taxi? La parte più divertente del DLC, quando l'ho giocato la prima volta ho detto istintivamente "segua quella macchina!", sempre sognato di farlo, il banter poi tra Shepard e Liara è esilarante, con l'Asari terrorizzata e Shepard che invece si esibisce nelle sue, ehm, eccelse qualità di pilota. Mi sono sempre immaginata Garrus aggrappato disperatamente ai sedili anteriori, mentre loro due si scambiavano quei banter.
Infine, il dialogo con Liara sulla Normandy. Non avresti potuto descriverlo meglio, soprattutto se ci si mette nei panni della tua Shepard. Che altro posso dire al riguardo di questo capitolo?
Mi è piaciuto moltissimo. Ora aspetto con ansia il prossimo, sicura che sicuramente farai un altro ottimo lavoro.
E vado a rimettermi in pari con i capitoli che ancora non ho recensito, e per cui ti chiedo scusa.
Un grosso abbraccio. A presto.
Nad.

Recensore Junior
22/09/13, ore 10:35
Cap. 12:

Questo capitolo mi ha fatto venire la pelle d'oca … ogni istante è speciale, intenso e vedere Shepard e Thane così spensierati e felici è davvero impagabile …
Sono davvero felice di aver iniziato a leggere questa storia, adoravo il personaggio di Thane già prima ma ora grazie a te … beh questa storia è davvero qualcosa di speciale :)
E' assolutamente da Shepard negarsi un attimo di felicità, sentirsi in colpa per fare qualcosa di normale, per essere in una stanza d'albergo invece che su una nave da guerra impegnata a salvare la galassia. Il dovere prima di tutto.
Ma, alla fine, quell'istante di felicità arriva lo stesso, suo malgrado …
Non mi aspettavo l'incontro con Liara ma l'ho apprezzato molto, il suo ruolo nella resurrezione di Shepard è fondamentale e moralmente complesso, penso che ogni Shepard prima o poi debba affrontare questo momento e voltare finalmente pagina.
Complimenti, come sempre e grazie per questa splendida storia.
A presto :)

Recensore Veterano
18/09/13, ore 08:02
Cap. 12:

Mi ero sbagliata: avevo letto altrove anche questo capitolo. Mi aspettavo di restare sorpresa dalla storia nuova e invece mi ritrovo sorpresa dalla mia dimenticanza, perché non era possibile dimenticare davvero una scena come quella che hai descritto.
Sono certa di avertelo già scritto in un messaggio, ma voglio ripetere ancora una volta quanto io sia rimasta soddisfatta dal taglio che hai voluto dare all'incontro fra Ann e Thane. Tutto è perfetto (fin troppo) e tutto congiura perché si lascino andare ai loro sentimenti e al desiderio reciproco. L'ambiente, i dettagli, le piccole bugie di Kasumi. Difficile resistere a una tale perfezione. Eppure non è quello lo sfondo su cui si muovono in genere i tuoi personaggi. Lontano dalla guerra, dalla realtà, dal dolore, sembra siano finiti nel mondo di una favola che non può esistere allo stato attuale delle cose. Ricorda molto lo sprezzo con cui Joker irride agli abitanti della Cittadella, persi dietro a feste, proiezioni cinematografiche e attività ludiche in genere, mentre i Razziatori sono alle porte e hanno già attaccato alcuni pianeti. Qui siamo in un periodo precedente, ma i Razziatori sono già una realtà per il tuo comandante e per il suo equipaggio. Trovarsi scaraventati su una specie di palcoscenico ricco di finzioni sceniche può essere una grande tentazione, ma non riesce a far dimenticare. Il paragone con la tua Shepard sui tacchi alti è l'esemplificazione del suo disagio di fondo: loro non appartengono a quel posto. Non ci si muoverebbero a proprio agio in un posto del genere neppure se i Razziatori fossero già stati sconfitti.
Tornare alla Normandy era la scelta più sofferta, se vista come rinuncia alla soddisfazione di un desiderio così intenso come quello che evidentemente provano, ma è anche la scelta più "giusta". Non posso immaginare un incontro vero che si svolga nella falsità più assoluta. Non avrebbe avuto senso. Spero di essermi spiegata, perché secondo me tu lo hai fatto alla perfezione. Io invece sto provando vanamente a commentare quello che tu hai saputo esprimere in modo perfetto. Ok, basta, la finisco qui e passo a Liara.
Questo è un punto piuttosto complicato della storia. Non l'ho mai affrontato direttamente e me ne pento. Hai avuto ragione a sottolineare la presa di coscienza degli eventi successivi alla distruzione della SR1. Difficile la scelta della asari, difficile, per Shepard, l'accettazione delle scelte della sua amica. Hai scelto la comprensione assoluta, sia pure con il bisogno di rifletterci un po' sopra per proprio conto. A questo punto della tua storia è la reazione più realistica. Shepard è in una posizione di equilibrio e ha una solida certezza alle spalle che la sostiene e la aiuta. Se questa rivelazione le fosse giunta in un momento diverso (prima o dopo) non credo che sarebbe stato altrettanto facile. Ma in effetti non poteva esserci un momento migliore per assorbire questa notizia.
Così come ci hai sempre abituato, il tuo comandante è assolutamente coerente con se stesso e reagisce in maniera del tutto condivisibile agli avvenimenti che le accadono.
E' un capitolo bellissimo e molto coinvolgente, in cui si avvertono in maniera intensa le emozioni dei protagonisti, che diventano un po' anche le nostre, mentre ci lasciamo trascinare dalla narrazione.
Ti rinnovo i miei complimenti più sinceri. A presto,
S.

Recensore Junior
15/09/13, ore 13:28

Io continuo a ribadirlo: non sono una fan di Krios, ma questa tua storia me lo sta facendo scoprire, capitolo dopo capitolo, e apprezzare. Thane e Garrus sono forse le uniche due romance per Femshep( parlo di quelle per chi come me non ama un altro tipo di romance.), Kaidan esclusa, che sono costruite veramente bene. Nonostante la tragicità di quella di Thane, mi piace la coppia. Entrambi hanno vissuto un'esperienza simile(Shep resta morta per due anni, Thane, come dice, è "morto" per dieci e sta per morire.). E tu sai rendere alla perfezione questa romance che in gioco è difficile da portare avanti.
In questo capitolo, poi c'è il parallelismo con la storia di Kasumi, altra storia molto potente dal punto di vista narrativo e romantico.E mi è piaicuto molto il ruolo che le hai dato alla fine, facendole fare da "guastafeste"(per modo di dire). Forte dell'esperienza precedente, la ladra ha fatto a capire una cosa importante sia a Shep che a Thane, e cioè che avendo poco tempo, non possono perdersi in dubbi e godersi il poco tempo che è stato loro concesso.
Concordo con lei, con Kasumi, si pensa di avere tutto il tempo del mondo, ma poi, quando meno ce ne accorgiamo, la clessidra si svuota, e non restano più granelli di sabbia. E dobbiamo sfruttare ogni singolo momento che abbiamo a disposizione con la persona amata. Il tempo sprecato è fonte di rimpianti, poi, per tutta la vita.
Concludo, non riesco a trovare altre parole per descrivere quanto mi sia piaciuto questo capitolo, e aspetto con ansia di leggere il prossimo. Scusami se ho recensito con ritardo, ma da un paio di giorni ho un forte mal di denti che mi impedisce anche di pensare.
Un grosso abbraccio e a presto.
Nad.

Recensore Junior
13/09/13, ore 16:09

Bello questo capitolo, commovente. Il paragone tra Shepard e Kasumi è perfetto, chi meglio della ladra può capire quello che sta provando Shepard? Il dolore di perdere la persona amata per sempre … eppure sarebbe peggio non avere niente. Anch'io ho sempre lasciato che Kasumi tenesse la greybox e non per le informazioni che vi erano contenute ma per tutti i ricordi che, altrimenti, sarebbero andati perduti. Certo non serve un'impianto neurale per poter rivivere certi momenti, però il tempo sbiadisce ogni cosa, ti fa dimenticare il volto, la voce, l'odore delle persone che hai amato e sarebbe bello avere qualcosa di più di una fotografia o di un filmato per ricordarli …
Eppure Shepard, dopo la morte d Thane, non avrà nemmeno quello. Nessuna memoria perfetta, nessuna greybox … niente …
C'è molta malinconia in questo capitolo ma anche molta dolcezza e ogni volta che leggo la tua storia mi commuovo …
Grazie davvero per aver condiviso questa storia con tutti noi, è un apporto prezioso a questa sezione!

Complimenti e a presto!

Recensore Veterano
13/09/13, ore 10:15

Ti ripeto le scuse per il ritardo (non voluto) nella recensione del capitolo precedente e passo con entusiasmo a questo che è uno di quelli che ho adorato di più, già alla prima lettura (nell'altro posto).
“Io non ho niente da darti, Siha”. Questa affermazione, del tutto giustificabile da parte di Thane, non potrebbe contrastare più fortemente con l'immagine delle stelle che piovono addosso ad Ann. Mi dà l'idea di essere stata colpita da una secchiata di acqua gelida mentre ero intenta a crogiolarmi al sole.
Difficile immaginare una visione più potente di questa cascata di stelle per palesare gioia e meraviglia. Non si può dar torto al drell, ma non si possono non condividere le emozioni di Ann. L'eterno dissidio fra gioia effimera e dolore duraturo che segnerà il futuro di Shepard non poteva essere descritto in modo migliore. Si viene catturati da quell'immagine in parte scherzosa e lieve, per ritrovarsi poi quasi inermi ad affrontare i dubbi condivisibili di Thane. In realtà quello che le può dare non è il nulla, ma la sicurezza di un dolore. E, amandola, è ovvio che lui stia tentando di evitarle questa sorte. Un ultimo disperato tentativo, direi, anche se non ho più le mie certezze a sorreggermi, perché era qui che ero giunta a leggerti, nell'altro posto.
“Dannazione, Thane… cosa vuoi sentirti dire?” Secondo me è l'unica risposta che sia sensata. Cosa può dire? Non c'è una possibilità di scelta, per nessuno dei due. L'immagine della corrente di un fiume è perfetta. Ci sono momenti nella vita di chiunque in cui ci si rende conto che non si ha una possibilità di scelta. Bisogna solo saper accettare uno stato di cose, perché la speranza di potervisi opporre è inesistente. Si potrà avere paura, proprio come se ci si trovasse nelle rapide, senza la possibilità vera di manovrare e solo con la speranza di passare illesi. E se non si conoscesse il corso del fiume si potrebbe avere anche la paura che poco più oltre ci possa trovare una cascata che distruggerà la nostra imbarcazione. E questa cascata, nel loro caso, non è solo prevedibile, ma è certa. Non possono sapere quando la incontreranno, ma è certo che prima o poi questo avverrà.
Da accompagnamento a questa loro storia, c'è quella di Kasumi. Diversa, ma anche uguale. Lì non si tratta o meno di abbandonarsi all'amore, ma al ricordo di quell'amore. E se il rischio è diverso (morte di Kasumi contro dolore di Ann) non importa. Si può comunque prendere una decisione basata su considerazioni razionali, sulla logica, o ci si può abbandonare alle emozioni, decidendo di mettere da parte la ragione.
Ann e Kasumi sceglieranno questa via, perché non possono neppure immaginare di prendere una decisione diversa. E Thane farà altrettanto, come traspare chiaramente dalla fine di questo splendido capitolo. Te lo ripeto ancora una volta, a mio parere è uno dei più belli e profondi che tu abbia scritto, anche se adesso sarò davvero curiosa di leggerne uno nuovo che ancora non conosco.
Un abbraccio forte. A presto!