Scusa il ritardo per la recensione. Capricci del computer e esami, sorry.
Il capitolo è molto bello ed offre interessanti sviluppi e mi ha strappato anche qualche risata te lo confesso.
1. Andréè. Il duca pare abbastanza infastidito dalla scomparsa di Marie-Anne e giudica la cosa come un'irritante bambinata, fatta appositamente per tenerlo lontano dai suoi propositi. La sua Juliette è in un Paese straniero, abbandonata a sé stessa e lui deve fare da balia a quella che considera una copia della donna che ama. Credo che sia comunque molto esasperante avere di fronte qualcuno che sembra la persona amata ma che non lo è. In fondo, a lui non interessano gli scandali e potrebbe benissimo andarsene, infischiandosene della sorte e dei capricci di questa ragazzina ma ha il cuore troppo tenero e, di fatto, non odia Marie-Anne, anche se non sopporta la sua somiglianza con Juliette. Ugualmente, vedendola di ritorno, si rende conto di averla giudicata male e forse è meno incapace di quello che ha sempre pensato. Non ho potuto fare a meno di essere solidale con lui...non deve essere uno scherzo essere tampinato dalla cameriera di Marie-Anne.
2. Susan. La giovane futura sposina è una fine conoscitrice dell'animo femminile e anche se non l'ha mai vista, sa come ragionano le perfette damine come Marie-Anne. Non le piace ma vuole bene a Gerard e rispetta i suoi sentimenti. E'un'amica d'oro...ah, ma quanti anni ha il futuro marito di Susan?
3. Juliette & Louise. Coppietta di tutto rispetto, altroché. La prima comincia ad avere le prime avvisaglie della nascita del piccolo e, dopo tante difficoltà, alla fine sembra che si sia ripianato qualcosa. La scelta del nome è molto bella perché è come se volesse allacciare un legame con il suo amore lontano. La sua richiesta di considerare Louise come madrina del nascituro è davvero generosa e controcorrente. Nessun nobile avrebbe mai fatto questo ma Juliette è una persona leale e riconosce che in questo momento difficilissimo, Louise è stata la sua ancora di salvezza. Entrambe comunque hanno dimostrato di essere dannatamente coriacee. Hanno saputo usare quel poco che avevano, riuscendo a rimanere in piedi in questo momento poco sereno.
4. Jean-Pierre. La parentesi comica del capitolo, se permetti. Una sorta di fratello maggiore di questo duca, un po'melodrammatico e quasi una controparte. Pungente e sarcastico, con quella simpatica misogenia che in lui non stona per niente. Me lo immagino pure belloccio ma non so se hai anche te questa idea. Avrà una trentina o giù di lì, se ho capito bene. Senza saperlo, la sua donna ideale assomiglia pericolosamente a Louise...mmm, ho come l'impressione che i suoi giorni felici di scapolo impenitente saranno presto un ricordo.
5. Gerard, l'eroe del capitolo. Personaggio che ora comincia a muoversi, il solo che corre immediatamente in cerca di Marie-Anne, riuscendo nell'intento di trovarla. Anche così malridotto non perde il suo fascino...ed il bello è che non se ne accorge nemmeno. La padrona della casa da gioco ci ha fatto un pensierino...ma è comprensibile. Pochi si darebbero tanto da fare per una donna, almeno all'epoca. Le sue riflessioni sono giustissime. Perché devono assillarlo con i loro problemi? Ha pena per Valcar...ma, caspita, a lui chi ci pensa? Ora come ora, vorrebbe mandare al diavolo tutto e portarsi via Marie-Anne ma sa che è una donna sposata, come sa che lei non mollerebbe la presa sul titolo. La conosce bene ma questo incontro così diverso dal solito gli ha dato nuova speranza. Massì, il duca può partire sereno...tanto ci pensa lui a Marie-Anne. Forza Gerard, ce la puoi fare!
6. Marie-Anne. L'antieroina della storia, come hai detto tu. La sottovalutano tutti ma, che lo voglia o no, è pur sempre sorella di Juliette. Buon sangue non mente! Si comincia a sentire questa stanchezza di fondo nel personaggio. Ha fatto tanti sacrifici ma gli insuccessi ottenuti cominciano a mettere in dubbio che i suoi obiettivi non corrispondono affatto ai suoi desideri. Aveva l'opportunità unica di lasciare questa incombenza a Juliette, grazie alla loro somiglianza spaventosa ma non lo ha fatto perché i sentimenti e le ambizioni del tutore hanno corrotto le sue scelte e le sue esigenze. Marie-Anne ha in comune con Gerard il fatto di non condividere completamente gli intenti di Henri ed ora si trova in un limbo da cui non sa come venirne fuori. Anche la sua ambizione di tenersi il titolo vacilla e Marie-Anne si rende conto che tutto quello per cui ha sempre lottato non conta molto per lei. Non sono i suoi sogni ma quelli del tutore...e lei non sa quali siano le sue aspirazioni. L'allontanamento dalla casa del duca mi è sembrato un modo di fuggire da quella gabbia opprimente in cui si è cacciata di sua spontanea volontà e che sopporta sempre meno. Ha cominciato a prendere coscienza di essere capace di avere un minimo d'indipendenza ma si vede anche quale sia l'effettivo peso degli affetti per lei. Il marito e la servitù non contano niente per lei. Sono estranei. Per paradosso, Gerard comincia a ritagliarsi uno spazio non da poco. Non è la prima volta che nota che non è proprio da buttare via e che sta diventando una persona sempre più importante. Sono più simili di quanto sembra...mmm, chissà cosa ne verrà fuori, se Gerard avrà l'onere di prendersi cura di lei per tutto il periodo di assenza del duca. Sembra che il titolo di Andrée abbia meno importanza del previsto per Marie-Anne che tuttavia non ha mollato la presa purtroppo. Mi chiedo come riuscirà Gerard a trovare il modo di estorcere la verità a suo padre...e, considerando che ora il titolo di duca è un progetto che la signorina non ha ancora mollato, mi chiedo cosa escogiterà. A questo punto, entra anche in gioco l'orgoglio, dovuto alle fatiche passate...e chissà se Marie-Anne non avrà altre brutte sorprese. Se non fosse per l'orgoglio, avrebbe mollato il titolo alla sorella ma forse ci vogliono altri incentivi per farla cedere. Per ora sarebbe una sconfitta per lei e, anche se il premio non la attira, non vuole cedere il trono a Juliette. Ahi, ahi, Gerard, dovrai sfoderare tutto il tuo fascino per far crollare quest'algida pulzella. |