Recensioni per
Giovani lezioni per vecchi che non sono tali
di Kastel

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/12/13, ore 14:58

Pian piano sto andando avanti anche io xD tra esami da preparare e vita familiare ho sempre meno tempo *me ne scuso*
Comunque, per quanto riguarda il capitolo.
Eh, anche qui, pian piano si va avanti :D mi piacciono le parti di vita familiare, davvero molto. I tuoi personaggi originali, se così li si può chiamare, mantengono una coerenza di fondo sempre e comunque - e il personaggio della nonna, per quanto umanamente non rientri nei miei gusti, è assolutamente perfetto nel suo ruolo, perché è come se fosse quel "ponte" che permette il contatto tra Akashi e Kuroko, in qualche senso, o almeno io la percepisco anche così xD
Ovviamente non poteva mancare l'elemento del basket, dati i personaggi e il manga da cui sono tratti xD sveli in questo anche i sentimenti di Akashi, e questo è più che ottimo xD imparo a familiarizzare con questa tua interpretazione del personaggio, perché assume sempre più fattezze a tutto tondo, e si evolve come si evolvono i fatti. Bello, e davvero ben giostrato.
Al prossimo capitolo :D

Recensore Master
08/12/13, ore 12:26

Sei andata due volte a capo nel mezzo della frase e c'è uno "sparò" che dovrebbe essere "sparo", verso la fine del primo grande pezzo.
Detto questo.
Oh, finalmente Kuroko e Akashi si incontrano. A parte che nell'epilogo, questa è la prima volta, dall'inizio della tua long, e già parti piuttosto carica xD forse l'ho percepita un po' frettolosa io, ma Akashi non ha perso tempo a far intravedere all'altro parti di sè che oserei definire quasi "inquietanti", almeno per un normale essere umano. Quel rigore e quella freddezza che porta seco risulta squilibrata - specialmente nelle reazioni "normali" di Kuroko - e benché sorrida e parli come una persona qualunque, porta dentro i segni di un'educazione che definirei quasi violenta, sia da parte di madre che da parte di padre, così repressiva e impositiva. Kuroko ne ha timore ma allo stesso tempo prova curiosità, e penso che sia questa la base di un rapporto di reciprocità - perché tu affermi e hai descritto, sempre di base, una curiosità di Akashi per l'altro, quindi la vera sfida sono i sentimenti di tetsuya, non di Seijuro.
Interessante, sicuramente. Al prossimo capitolo :D

Recensore Master
08/12/13, ore 12:14

Posso dire di essere rimasta a mia volta colpita da questo primo ritratto della madre di Akashi. Tutto, ma proprio /tutto/, della sua famiglia, rientra nell'idea di rigore e fermezza, di dovere e imposizione. E' una scelta che, a conti fatti, è molto IC, o comunque si avvicina a quello che è l'Akashi del canon, ma sono curiosa di vedere come la gestirai, perché posso solo immaginare quanto sia difficile farlo in maniera efficacie. Per quanto riguarda il primo paragrafo, dico questo, l'ho trovato interessante.
la parte di Kuroko pure, ecco xD vivace la presenza di Aomine - l'Aomine spensierato e tranquillo dei primi tempi delle medie, dove rideva spesso e faceva lo stupido è qualcosa di così carino e a tratti puccio xD - che da comunque una nota di familiarità e serenità nel vivere di Kuroko. E poi l'epifania, lenta, di Tetsuya, venuta ovviamente per caso ma ricercata e inseguita fino alla sua completezza. Mi piace, sìsì.
Al prossimo capitolo :D (L)

Recensore Master
08/12/13, ore 11:50

Se posso permettermi altri piccoli appunti, penso che quel "mica" derivi dal parlato, e sei andata a capo senza mettere la lettera maiuscola, subito dopo. Chiedo scusa per queste annotazioni, non vorrei sembrare fastidiosa xD
Comunque, penso di aver capito cosa hai fatto in questi due capitoli: hai cercato di far incontrare in qualche modo i due tuoi protagonisti, cercando e trovando elementi che potessero unirli. Nel primo caso, nel capitolo scorso, era il codice di comportamento di vecchio stampo, in questo caso è una certa conoscenza sempre "antica", "classica" diciamo, di un certo tipo particolare di teatro. Mi incuriosisce e ammalia un sacco come stai descrivendo quel tipo particolare di teatro che ha seguito le vecchie generazioni dei Kuroko, sono stata attrice a mia volta e queste cose per me valgono sempre la pena di essere raccontate - senza contare che il primo pezzo di questo capitolo l'ho trovato davvero molto bello ed efficacie, me lo sono letta emozionata *A*
Bene, al prossimo capitolo :D

Recensore Master
08/12/13, ore 11:36

Letto con piacere anche questo capitolo :D
Allora, volevo fare solo un piccolo appunto iniziale. Mi è piaciuto come stile e tutto, ma non ho particolarmente apprezzato l'uso continuo di termini giapponesi, specialmente nella prima parte, quella riguardante Akashi. Ho compreso che volesse essere una specificazione ulteriore - e che sicuramente oggetti di uso quotidiano là non lo sono qui e che ogni traduzione sarebbe errata - ma già per una persona come me che non è pratica sono stati quasi una continua interruzione alla lettura, e questo non mi è piaciuto particolarmente.
Per il resto, mi ha colpito molto sia la parte dedicata ad Akashi sia quella dedicata a Kuroko, in modo ovviamente diverso. Lo stesso particolare, ovvero il rispetto di un codice etico e di comportamento, è vissuto dai due in maniera diammentralmente opposta, o almeno così ho capito leggendo questo capitolo. Akashi lo ricerca di propria sponte, come se il rispetto di quelle norme fosse per lui la ragione di una nobiltà d'animo che a lungo ricerca ed ha ricercato; Kuroko, dall'altra parte, lo vive quasi come un peso o un'imposizione di quel rispetto continuo che /deve/ e vuole dare a sua nonna, persona sicuramente molto molto cara. Il mescolarsi di dovere e affetto produce questo genere di cose, e mi è piaciuto come lo hai descritto qui: l'ho trovato particolare e ben gestito.
Così come anche il "dibattito" tra le due parti di Akashi. L'hai messo lì, come se fosse la cosa più naturale del mondo per Akashi in primis, e l'ho trovato anche io estremamente naturale.
Bel capitolo, in definitiva :D al prossimo <3

Recensore Master
08/12/13, ore 11:22
Cap. 1:

"Il genio è frutto dell'impegno"
Non so se sia una frase tua o del manga - sono abbastanza indietro con le scans e molta roba la devo recuperare, perdono - ma penso che sia qualcosa di davvero molto bello.
Ho iniziato questa tua fic perché già ho letto altre tue AkaKuro e sono sinceramente curiosa di vedere come hai intenzione di sviluppare il loro rapporto, passo dopo passo, per arrivare quindi alla "canonizzazione", diciamo così, della tua opinione su di loro.
Qui siamo proprio alla base, com'è giusto che sia, tratta abbastanza strettamente dal vero e proprio canon del manga, e mi fa comunque piacere notare come Akashi si riservi dal porre fiducia in una persona che a conti fatti per lui non è ancora /nessuno/, se non un vago interesse. Vedremo come si evolverà lui, quello che prova e il rapporto con Kuroko.
Al prossimo capitolo :)

Recensore Junior
05/12/13, ore 00:56

Mi piace, mi piace come hai tratteggiato il rapporto tra Nijimura e Akashi. Come Sei-chan mantenga le distanze, il rispetto, senza piegarsi o mettersi da parte gratuitamente. Mi piace il loro "guardarsi" silenzioso, il campo invisibile in cui l'uno traccia i confini dell'altro. È un riconoscersi che mi affascina...
Molto divertente leggere così la scena di Haizaki preso a colpi spietati!
Ma andiamo alle cose serie... Akashi... Il suo contegno, il suo impegnarsi al massimo nonostante i limiti del suo corpo, nonostante pure #2 che è lì un po' a "gufare".
L'immagine del ponte da attraversare è bellissima... Mi ricorda il ponte della tradizione persiana, che andava attraversato dall'anima dopo la morte (forse lo associo anche perché la personalità integrale di Akashi è tutta luce/ombra, il che fa molto Zoroastrismo)... Lentamente, con difficoltà, Akashi e Kuroko si accostano. Quando Kuroko mette in discussione la disattenzione degli altri, quando si interroga sulla capacità di nascondersi di Akashi, ho avuto una fitta tra le costole. Perché proprio perché Akashi è così luminoso che deve nascondere quello che va nascosto. E più la luce diventa grande, più grande è il sacrificio e l'ombra. Un'ombra rimossa poi torna ad azzannarti nel modo più atroce e doloroso... Ma per ora mi godo questa relativa "pace".
Bel capitolo! :3

Recensore Master
15/11/13, ore 19:17

Bene, direi che è venuto il momento di lasciare un commento. Mi scuso per tutto questo ritardo, ma la scuola non mi concede proprio tregua; inoltre il mio computer ha la brutta abitudine di cancellarmi senza motivazione gran parte dei commenti che cerco di lasciare su EFP.
Comunque sia, ottimo capitolo. Davvero. Veramente spettacolare, su tutti i punti di vista. Stai lentamente sostituendo le vicende del manga con quelle "proprie" della storia; abbiamo così modo di poter vedere un Kuroko sonnecchiante e un Akashi in lotta con sé stesso.
Parlando di quest'ultimo posso dire di essere sinceramente sorpresa da questo suo atteggiamento. Ero convinta che i suoi sentimenti sarebbero sbocciati molto più lentamente o, comunque, si sarebbero mostrati solo in seguito. E ivece lo vediamo proprio nel pieno della gelosia più forte e cruda. Come non capirlo, tuttavia, finalmente ha trovato una persona simile a lui non può certo permettersi che questi gli sfugga dalle mani con così tanta facilità! D'altra parte, non può certo interferire direttamente su Aomine e Kuroko visto che il loro gioco di squadra si rivelerà presto vincente sul campo. Il nostro Akashi si trova perciò su un bivio in cui a lottare non sono solo le sue due personalità ma lo stesso "piacere" e "dovere"; il fatto che alla fine abbia preso a chiamarlo per nome vuol dire che, effettivamente, è stato #2 a prendere il sopravvento fra i due. Del resto la rabbia o comunque la follia più assoluta non faticano mai ad ottenere quello che voglio; il problema viene, poi, quando devono mantenere quello che hanno conquistato.
Passando a Kuroko, è stato davvero meraviglioso poter leggere di lui. E, in particolare, il suo flashback è stato un qualcosa di sconvolgente. Non tratta di un argomento molto forte o particolarmente delicato, tuttavia ha saputo colpirmi dal profondo. Quello che Kuroko ha vissuto è forse la cosa peggiore peggiore che possa capitare un bambino. Ovvero, il venir condizionato nel seguire una certa strada e praticare una certa passione. Kuroko, per quanto si mostri interessato al mondo del teatro, non sembra affatto intenzionato a ripristinare l'onore della sua famiglia; non si sente affatto "il guerriero" che la propria nonna ha cercato di scolpire sul nipote e quello che lo ha probabilmente attirato in quel mondo sono state semplicemente le fiabe (che da sempre sono il metodo migliore per convincere i bambini a fare qualcosa). Naturalmente questo non è avvenuto con la forza, ma forse sarebbe stato anche meglio se così fosse stato; almeno Kuroko avrebbe fiutato meglio il pericolo e si sarebbe reso subito conto di quell'atteggiamento ambigua del parente, cercando di prendere come meglio poteva le proprie distanze. Così non è stato. E ora si trova sfortunatamente immerso in un mondo che, per quanto possa apprezzare e riuscire a riprodurre con grazia ed eleganza, non riesce a praticare appieno - si trova anche lì confinato in un ruolo, o in un compito, se così la vogliamo vedere.
In generale, posso dire che è veramente piacevole vedere la Generazione dei Miracoli interagire così fra di loro. All'epoca era tutto così innocente e puro, così meravigliosamente facile; lo sport appariva in un altro modo ai loro occhi e forse erano semplicemente mossi dal semplice desiderio di volersi divertire ( a parte Midorima. Lui non si diverte. Lui svolge in maniera proficua il suo tempo libero).
In particolare, questo lo possiamo vedere con Aomine. In questo capitolo è un qualcosa di meraviglioso ed ho apprezzato davvero molto il modo in cui lo hai descritto; qui lo vediamo così puro e semplice, non c'è traccia della sua strafottenza e della sua superbia. Il modo in cui cerca di "proteggere" Kuroko è stato un qualcosa di veramente dolce.
Davvero bellissimo da poter leggere.
Finalmente anche il basket comincia ad entrare fra i personaggi della squadra, mi è piaciuto molto come hai descritto la partita e l'arrivo della Teiko alla palestra. E, in generale, la discussione fra Nijimura e Haizaki mi è piaciuta davvero tantissimo; per quanto sia rimasta magnificamente fedele a quella del manga, ho apprezzato molto il tuo modo di descriverla e come hai reso il carattere del capitano. Premetto che questi due li shippo, quindi ogni tanto mi sentirai commentare loro e il loro comportamento.
Tornando alla storia, davvero grandiosa. Mi è piaciuta davvero molto. Spero che aggiornerai presto.
mughetto

PS: Solo una piccola annotazione, siamo sicuri che sia Midorima a "mangiare schifezze"? Ho trovato questa strana affermazione all'altezza del terzo paragrafo di questo capitolo.

Recensore Veterano
14/11/13, ore 12:51

Eccomi qui a commentare l’ultimo capitolo, che ho letto giorni fa e ancora non sono riuscita a recensire. Ma ora cerco per bene di rimediare, che non è possibile che con tutti i “mi piace” che ha non sia ancora stato commentato per benino – soprattutto visto tutte le belle cosine che ci hai piazzato dentro ~
La prima parte, con i pensieri di Kuroko, mi è piaciuta moltissimo. Sei molto brava a narrare i pensieri dei personaggi in prima persona, una cosa non affatto facile e che io, personalmente, evito perché ho sempre paura di fare strafalcioni. Invece, tu sei abilissima in questo e leggere lo scorrere dei pensieri di Kuroko ti fa perdere in essi, capirlo e capire come mai si è avvicinato al teatro senza capire a che cosa lo avrebbe condotto; ma soprattutto ti fa comprendere come mai successivamente lui non senta di essere richiamato dal professore, perché si percepisce la perdita di connessione con la realtà in questo flusso di pensieri.
Nonostante tu abbia fatto molta fatica nel scrivere il pezzo della prima partita di Kuroko, io l’ho molto apprezzata perché sei riuscita a descrivere bene lui e i suoi pensieri. Il tema del talento naturale e dell’impegno dall’altro è, alla fine, uno dell’opera stessa e per questo mi è piaciuto che tu l’abbia ripreso basandoti sulla figura del protagonista.
Io poi amo Nijimura, non so, è un personaggio che mi piace veramente tanto – nonostante non è che sia apparso molto – e ritrovarlo nella tua fic mi fa proprio piacere. Per di più lo hai usato come metro di confronto proprio per quest’ultimo tema e non se ne poteva trovare uno migliore ~
E la parte finale… Allora, mi spieghi come faccio a commentare senza dire cose che non devo dire? Adoro come descrivi il conflitto interiore tra i due Akashi, come questo si traduca in un dolore fisico e in conati di vomito, riuscendo a trasmettere in questo modo ancora meglio questa lotta tra le due personalità. Dato che mi ci sono ammazzata su Akashi e so cosa significa renderlo IC, ti ammiro tantissimo per come riesci a farlo senza nemmeno troppa fatica - almeno apparente -, tanto farmi provare quasi compassione per lui.
Comunque Akashi che si preoccupa di capire come mai Kuroko ha fallito rende in modo implicito un’attenzione verso quest’ultimo del primo che è un po’ sospetta. Ampliamo questo sospetto con lentezza ma continuità, raccomando, che io amo crogiolarmi nello sbocciare dell’aMMMore, struggermi nei piccoli dettagli e nei passi piccoli e ben calibrati che si susseguono prima di arrivare al dunque – insomma, amo farmi del male.
Penso di aver finalmente concluso questa recensione leggermente più delirante del solito. Io non so nemmeno più come farti i complimenti, come rendere bene l’idea che adoro il tuo modo di fare introspezione e rendere le sfaccettature della personalità di tutti i personaggi – anche di quelli che di personalità ne hanno più del dovuto.
Alla prossima,
 
Ilse

Recensore Veterano
08/11/13, ore 15:10

Eureka!
Un'esclamazione che non c'entra proprio niente, ma volevo festeggiare la mia felicità per essere approdata finalmente all'ultimo capitolo postato ed essermi così rimessa in pari; e soprattutto aver mantenuto la promessa di farlo - un pochino in ritardo, perdono ;;
Comunque, veniamo a noi. Devo dire che i capitoli un po' più lunghi come questi sono belli densi di cose e così posso sbizzarrirmi con la recensione, quindi parto immediatamente con il primo pezzo con Akashi. L'ho adorato. Già quando l'avevo letto la prima parte ne ero rimasta veramente colpita, perché è narrato con una calma inquietante, veramente inquietante, per la naturalezza di un gesto che viene comunque percepito come distorto. E poi le bambole mi mettono soggezione, mica mi piacciono molto, nascondono fin troppi misteri, come sicuramente lo nasconde questa dai capelli rossi e il nome che si perde nelle pieghe della memoria, ricordi lontani e non del tutto smarriti.
Ho apprezzato anche la monotonia delle giornate di Akashi, lo inquadra bene nella sua posizione e nel suo modo di pensare, fermo in una macchina a ingranaggi di cui può solo far parte senza staccarsi, assecondando i voleri del padre che ora sono pure i suoi.
E poi c'è Kuroko. Finalmente è riuscito nel suo intento e può finalmente sperare di mantenere una promessa a cui tiene più di qualsiasi altra cosa in questo momento. E la sua apparente delusione nel non sentire il proprio nome, delusione anche verso Akashi, mi è molto piaciuta, perché è un sintomo di una relazione che si deve ancora prendere il suo spazio ma che comunque è ai suoi primi passi. Cosa che viene magnificamente messa in risalto più avanti, quando vi è l'incontro finalmente tra i due, quello che Kuroko cercava da un po' e finalmente è riuscito ad ottenere.
Decisamente non ha gradito le indagini sulla propria famiglia, un'invasione di campo che non può lasciar correre anche se è fatta da chi lo ha aiutato a muovere quel passo essenziale per ottenere il posto in prima squadra. Credo che questa irritazione per un'indagine di questo tipo sia anche dovuta al modo di vivere di Kuroko, sempre come invisibile, come ombra, ed essere messo sotto i riflettori, anche da qualcuno verso cui sente un minimo comune denominatore, è troppo.
Poi quelle frasi in grassetto. Ok, se vuoi essere diabolica ci sei riuscita, bravissima. Le ho trovate indizi molto succulenti per ciò che vuoi fare e poi sono costruite a regola d'arte per poter essere ambiguamente interpretate. Ovviamente hanno un qualcosa di strano nel loro tono ed è proprio questa nota diversa che fa sorgere l'interrogativo finale nella mente di Kuroko, un quesito che per molto tempo credo lo tormenterà ed insieme affascinerà.
Come sempre il capitolo mi è piaciuto assai, con una narrazione attenta alla psicologia come piace a me, ai pensieri e alle emozioni, che sa non essere mai scontata e ricca nella sua semplicità, delineando con precisione i personaggi. Insomma, bellissimo ~
Ora non mi resta che attendere il prossimo capitolo!
Alla prossima,

Ilse

Recensore Veterano
08/11/13, ore 13:30

E finalmente approdo ai capitoli che già avevo letto, perché io giustamente parto dal fondo - ma per una volta c'è una valida ragione alle mie stranezze.
Bando alle ciance e diamoci una mossa a commentare in modo sensato il capitolo in questione.
Come già in precedenza, le parti di tua creazione risaltano particolarmente e si nota come in esse stai impiantando i pilastri sui quali costruire la relazione tra Kuroko e Akashi. Il discorso di quest'ultimo ovviamente ha colpito e inquietato un po' l'altro, che non può fare a meno di continuare a domandarsi se sia giusto o meno un pensiero così freddo e disumano sotto molti punti di vista, ma che affonda comunque nelle tradizioni di entrambi e che è alla base delle regole di entrambe le famiglie.
Il discorso con la nonna ha un sapore velato di tristezza, soprattutto alla fine quando lei si perde a rivivere malinconicamente i ricordi del proprio passato così disperatamente perso - mi fa tenerezza quasi, perché non riesce a staccarsene e si trova ad appiccicarsi a qualcosa che ormai non potrà più riavere, cercando di riottenerlo tramite il nipote. E Kuroko comprende che Akashi ha investigato su di lui, sulla sua famiglia, qualcosa che sicuramente non si aspettava (e ha sbagliato a non aspettarselo u_u).
Venendo alla partita, ovviamente mi è molto piaciuto anche questo pezzo, soprattutto come hai incentrato su di essa l'importanza che riveste per Kuroko questo momento. Una determinazione profonda, talmente radicata in lui da riuscire a risaltare anche agli occhi di Akashi, che, incredibilmente, viene sorpreso dalla tecnica messa a punto dal giovane. Hai reso tutte le emozioni come al solito in modo perfetto, risaltando la psicologia dei personaggi e mantenendoli loro nelle loro azioni e modi di ragionare, con uno stile pulito che non fa intoppare il lettore e fa scorrere via ogni riflessione di Kuroko e Akashi come se fosse propria. Quindi, complimenti ♥
A presto, che approderò al settimo capitolo, spero prima che tu pubblichi l'ottavo!


Ilse

Recensore Veterano
06/11/13, ore 16:15

E giungo a recensire il quinto capitolo con somma gioia per me, perché questo capitolo l'ho davvero molto apprezzato ~
Come ti avevo accennato nel capitolo scorso, apprezzo maggiormente le scene completamente costruite da te perché si nota a tutto tondo la tua capacità narrativa e la cura per la trama. Questo capitolo mi è piaciuto veramente molto perché risalta in maniera particolare l'attenzione che hai infuso nel costruire l'intero scenario e i personaggi, rendendoli perfettamente amalgamati con una cultura che seppur distante dalla nostra, sei riuscita a interpretare senza che un giudizio basato sulla nostra potesse influenzarti - e questo si vede benissimo da come hai impostato e reso Akashi.
Partendo dall'inizio, il background della biblioteca mi soddisfa molto, sarà che lo trovo uno dei pochi ambienti fuori da casa mia in cui potrei stare ore senza sentirmi stanca, ma poi lo vedo molto affine ad Akashi e a Kuroko. Non so, ma entrambi mi sanno di persone "da biblioteca" - vaneggiamenti miei, posso chiuderla qui questa parentesi.
Il discorso come sempre è molto fluido e naturale, per niente forzato e segue un flusso che guida il lettore nei suoi risvolti, sapendo come mettere in risalto piccoli dettagli che formano un tessuto in cui riesci a rendere benissimo i personaggi, in un'introspezione non solo fatta di pensieri ma anche di gesti - come Kuroko che sfugge allo sguardo di Akashi soffermandosi sul titolo del libro.
Ovviamente ho apprezzato molto il discorso che si basa sul libro, per quando ovviamente non possa concordare con il punto di vista in esso espresso, il tutto è stato reso molto bene. La cultura e l'ideologia con la quale è stato cresciuto Akashi si è fusa con lui e lo ha plasmato in questa sua naturalezza nell'ottenere la vittoria, che ormai è parte di sé e non riesce più a distinguerla - e tanto meno separarla. Mentre Kuroko, nonostante sia cresciuto anche lui con un'educazione simile, non ha interiorizzato nello stesso modo questi insegnamenti e li rifiuta, basandosi su una morale sua che non gli è stata imposta e a sviluppato probabilmente più autonomamente. Nonostante le similitudini tra i due, mi piace molto come hai delineato le sottili ma sostanziali differenze tra i due e come le riesci a rendere in modo tanto naturale.
La parte finale... Io sto un po' male, perché so più del dovuto e non dovrei. È un po' inquietante, in senso buono, nel senso che le doppie personalità sono molto affascinanti e insieme hanno quella nota distorta che lascia un po' interdetti. E lo sforzo che fa Akashi per mantenersi se stesso, talmente alto da fargli male, da farlo star male, l'ho trovata una scelta molto adatta e, soprattutto, piena di una nota di teatralità (in senso, ovviamente, positivo) che rende bene questo conflitto interiore - in senso più che mai letterale!
Niente, credo di aver terminato questa mia recensione e prossimamente approderò su gli altri capitoli che mi mancano (come vedi sto recuperando per bene il tempo perduto ♥).
Alla prossima,


Ilse

Recensore Veterano
04/11/13, ore 19:16

Ed eccomi, finalmente.
Ci ho messo un po', scusami, ma da malata non riuscivo a concentrarmi molto - per niente - e quindi ho rimandato un po' il mio recupero dei capitoli come ti avevo promesso!
Allora ~
La parte che più mi è piaciuta del capitolo è stata la prima, forse perché del tutto tua e quindi è riempita maggiormente in tutte le sue parti dal tuo stile, cosa che la esalta maggiormente - o forse solo perché un tassello che sembra importante per la storia vi è racchiuso, chi lo sa, eh?! Comunque sia, ho veramente amato moltissimo come hai descritto Kimiko, ovvero questo rispecchiarsi di lei nel proprio fisico e la rassegna dei vari pezzi che si assestano li uni sugli altri dandoci un quadro di com'era questa donna. La bellezza, la fierezza, l'alterigia, la determinazione sono dipinte mentre dipingi il quadro delle sue forme, mentre ci fai scoprire come fosse il suo aspetto e insieme il suo carattere. E le similitudini con il figlio, che non serba molti ricordi di lei, o forse li ha me se ne è dimenticato con la sua morte e il dissolversi di quel rapporto di cui non conosce il contenuto. Ho apprezzato molto anche che Akashi non sappia come poter definire quale legami li unisse, quali sentimenti vi fossero e come fossero palesati, cosa che ci regala un particolare in più su Kimiko e sul suo modo di essere. Nonostante la freddezza di questa imperatrice, la sua forza ha un fascino che il figlio ha pienamente ereditato e che ha portato il marito a un gesto quasi più umano rispetto al pudore con cui circonda le azioni in cui lo abbiamo visto indirettamente, custodire le sue foto come tesori - con una cura che mi ha saputo quasi di dolce e che non ho mai riscontrato nei confronti di Akashi.
Insomma, mi è piaciuto moltissimo, come avrai immaginato ♥
E anche il secondo pezzo, con Aomine è stato come sempre rappresentato in modo perfetto, raccontando e facendoci vedere i sentimenti di Kuroko. Il pezzo in cui dici che non gli è bastato molto capire come fosse Akashi, se non specchiarsi con qualche assestamento, m ha colpito molto. Ancora una volta riaffiorano similitudini ad unirli, due mondi distanti e insieme così vicini che non sembra occorrere molto altro di un dialogo per comprendere questa affinità.
Va bene, io ho finito di delirare ~
Arriverò presto anche agli altri capitoli, non ti preoccupare - o preoccupati, non so, le mie recensioni sono deliranti!
A presto,


Ilse

Recensore Veterano
30/10/13, ore 10:55

Rieccomi qui, così veloce, così celere che non sembro io.
Un capitolo molto bello, che non so da dove partire a commentarlo, perché vorrei dire che ho trovato tanto perfette ogni singola frase che potrei chiuderla qui, ma non mi pare sia una recensione sensata, quindi cerco di essere più specifica.
Ti dico subito qual è stata in assoluto ciò che più ho apprezzato, e amato, di questo capitolo: il fatto che Kuroko si dedichi alla recitazione interpretando il samurai Atsumori e che questo sia il nome del cavallo di Akashi. Magari sono io che do troppa importanza ai dettagli, ma mi ha dato un senso di vicinanza ai due mondi in cui si ritrovano a vivere entrambi, nonostante la distanza, è come se ci fosse un filo ad unirli e a congiungere aspetti della loro esistenza che non possono ancora conoscere.
Bene, ora passiamo a tutto il resto ~
La descrizione di Kuroko, intento nella recitazione, è stata stupenda, davvero. Sembrava quasi di vederlo, perché ci hai regalato gesti precisi e delineato le sensazioni abbellivano la stanza tramutata in palcoscenico, da sembrare veramente di assistere alle sue prove, confinato in un altro mondo. Si coglie facilmente la cura con cui ti sei dedicata a questa storia, l’attenzione per i dettagli, le ricerche per rendere il tutto in linea con l’ambiente reale che questi due ragazzi respirano, è una cosa che apprezzo moltissimo. E rende questo momento con Kuroko reale, nel senso che è esattamente così che si comporterebbe in questa data circostanza, e lo si ritrova facilmente, senza problemi. Altra cosa che ho molto apprezzato è la cura che ci ha messo in quello che sta facendo, anche se non è per diletto personale come il basket – accostamento tra queste due attività che ho gradito, appunto per la differenza emotiva con cui le vive.
Passando ad Akashi, è molto facile ritrovare l’Akashi del manga nella tua storia. Si vede che è lui, nella sua dedizione a qualsiasi attività da lui compiuta, nell’apparire degno delle aspettative che il suo nome comporta e soprattutto nel dare un unico gesto di intimità non a una persona, ma al suo cavallo, perché di persone a cui concedere un pezzo più vero di sé non ne ha – e forse nemmeno vuole averne. Non credo ci sia molto da dire su quanto trovi azzeccata la scelta di aver posto un giorno per la valutazione di Akashi da parte del padre, non so, credo che se mi dicessi che è una cosa che mi sono persa leggendo il manga, non faticherei a crederti.
Come sempre è molto apprezzata l’introspezione che contraddistingue il tuo stile. Dato che io non riuscirei mai a leggere una storia che ne sia priva, che non dedichi attenzione alle psicologie, leggere una tua storia in cui ti dedichi così bene e approfonditamente a questi aspetti è veramente una gioia per me e il mio amore per le pare mentali ~
A parte dirti che continuerò presto la lettura, non mi rimane che salutarti, alla prossima ~
 
Ilse

Recensore Master
28/10/13, ore 22:49

Io te lo dico, Kuroko. Fatti 'li cazzi tua. Fidati. Che è meglio. Qui ci si imbosca in brutte cose, Kuroko. Fatti 'li affari tuoi. Da bravo.
.
.
.
E con questo brillante esordio do il via al mio commento su questo meraviglioso capitolo che ho appena letto. Davvero, è stupendo. Se questa recensione ti apparirà un po' più sconessa e delirante del solito è perché, sono di ritorno da una giornata sconvolgente e il trovare la tua storia aggiornata mi ha reso letteralmente euforica. Ho adorato questo capitolo molto più che gli altri e ti posso assicurare che ti sei davvero superata.
Partiamo subito con Akashi, perchè quello che mi ha colpito essenzialmente di più è stato proprio lui. Ok, nella precendente recensione avevo detto che Akashi se l'era cavata con poco eprché, essendo la madre morta, non aveva subito una grande influenza. Invece, oggi ho scoperto che non è così. E che Akashi ha avuto  un trauma. Un bel trauma. Un gran bel trauma. Purtroppo gran parte dei genitori non si rende conto dei complessi che instillano nei figli con i loro comportamenti sconsiderati. E, nonostante questo, io continuo ad amare Himiko con tutta me stessa. Davvero. è un'ottimo personaggio e mi piace molto come scrivi di lei. Ma, tornando ad Akashi, credo di aver capito chi sia Hibiki. Insomma, non ne sono certa ma ... se mai l'Akashi n2 dvesse avere un nome, credo che si chiamerebbe così. Sbaglio?
Andando avanti. Parliamo di Kuroko. Il piccolo e innocente Kuroko che tira finalmente fuori quel bel lato del suo carattere che io apprezzo davvero tanto, ovvero quello più suscettibile ed orgoglioso che non esita ad entrare in azione ogni qual volta il ragazzo si senta minacciato da qualcosa. è inutile far notare quanto sia adorabile quando dice ad Akashi, seppur con le parole più gentili, che deve farsi gli affari suoi. E che saranno guai seri se la questione comincia a circolare, speriamo che Akashi abbia il buon senso di tenersi tutto per sé. Anche perché Kuroko mi sembra il tipo tanto carino e coccoloso che per poco non ti fulmina con lo sguardo non appena cominci a inoltrarsi, sena il suo permesso, negli affari privati.
E ... Ogiwara. Ogiwara. Ogiwara. Ogiwara. Ogiwara. Credo che potrei parlare di lui per ore ed ore anche se è apparsa di lui solo l'email che ha mandato a Kuroko. Lui è il mio personaggio preferito; da quando l'ho visto per la prima volta ho capito subito che sarebbe stato lui il personaggio con cui avrei shippato Kuroko e, più si sussegue il manga, maggiore si fa questa mia convinzione. Nonostante apprezzi davvero molto l'Akakuro e, in generale anche la KagaKuro, trovo che questa coppia sia davvero perfetta. Triste, appassionante, travolgente e colma di lacrime. Credo di aver pianto per loro due come mai ho fatto. Spero che sia tu che l'autore me lo citerete un po' perché, davvero, è un personaggio che merita sotto ogni forma ed aspetto.
Tornando alla storia, finalmente la Generazione dei Miracoli comincia a prendere forma e vediamo finalmente comparire sulla scena anche Murasakibara e Midorima. C'è anche Haizaki. Che cosa carina! <3 Sono curiosa di vedere come lo tratterai e come svilupperai il suo rapporto con Nijimura!
Per il resto, gran bel capitolo. Io lo ripeto. E soprattutto grazie per avermi citato Ogiwara. Spero che riuscirai a pubblicare i restanti capitoli con facilità e velocità così da poter recensire questa storia senza penare troppo per un'aggiornamento. Ancora i miei più sinceri complimenti,
mughetto

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