Recensioni per
Schizzi di coscienza
di Chamelion_
E chi teneva in mano le redini si ritrova solo. |
Frida! |
caspita, il recensore di prima mi ha anticipato di qualche secondo. Avevo intenzione infatti di dirti le stesse identiche cose. Forse mi manderai a quel paese quando leggerai questa recensione così scarna, ma davvero non credo di poter entrare nel merito del significato. Di questa poesia ciò che colpisce subito è ovviamente la musicalità, anzi potrei osare anche dire che questa è una delle poesie più musicali che abbia mai letto, infatti scorrendo questi pochi versi, soffermandomi su ogni parola sembra quasi di udire il rintocco di una campana e di trovarsi accanto a te di fronte a quella magnifica struttura che ho avuto la fortuna di poter visitare in una splendida giornata di pioggia... cosa maolto rara a Barcellona... almeno così dicono gli spagnoli. Bellissima comunque, i miei più sentiti complimenti |
Dimmi adesso cos'è che dovrei scriverti. Le solite cazzate? Bella,bellissma, baci baci baci? No. Non ti dirò nulla. Solo una cosa penso di poterla affermare con certezza: quelle campane, tramite i tuoi versi, si possono "sentire." E non è da tutti, credo. No. Decisamente no. |
"Ma ch'anche le bambole treman, è ciò che non sanno i bambini; che anch'esse han paura del buio, no, questo non sanno i bambini." Qui è iniziata la lenta discesa delle lacrime. Due, piccole. Silenziose. Ma bruciavano parecchio, devo dire. Ho sempre avuto un atteggiamento sbagliato nei confronti di questa raccolta, non le ho mai dato l'attenzione che invece riservo per le altre cose che produci, ma questa volta devo ricedermi, pechè questa poesia fa male, e solo ciò che fa male insegna. I miei complimenti, Frida. Davvero. E' un pezzo davvero toccante, ben fatto, sentito. Chissà quante bambole hanno pianto silenziosamente, chissà quante lo fanno ancora, chissà quante lo faranno, e chissà quante di queste bambole sono donne e uomini. |
Non si inceppa mai. Nonostante l'uso di anastrofe e iperbato frequenti, che contribuiscono a mio parere moltissimo al tono mistico e netto della poesia, non è mai pesante. Leggendola, da lettore ignorante e emotivo quale sono, mi sembrava di avere la tela che mi scorreva fra le mani. E quella tela era fatta di sangue, seta, seta e sangue, e mi lasciavo scorrere addosso le ue parole come acqua e seta, seta e sangue. Mi è piaciuta. ma siccome non posso mettere tra i preferiti solo un capitolo, mi limiterò a lasciare un commento rozzo e poco rifinito. a presto. |
Questa è sin'ora la migliore delle poesie tue che ho letto. |
Hai proposto davvero una bellissima immagine. Ho immaginato una ragazza sognante che immergeva il capo nel pulviscolo d'aria che si era improvvisato vetro fatto di non-materia di una finestra quadrata; l'ho immaginata osservare due lontane falene nella notte - non so perchè; qualcosa della tua poesia ha richiamato alla mia mente la Notte -, due semplici falene; l'ho immaginata mentre volava lontana da quella finestra di inconsistenza ed approdare nei lidi dell'Immaginazione, dov'ero anch'io ad immaginarla; là, le due semplici falene parevano amanti. Lo erano per davvero! |
Oh, fenomenale! |
Ho aperto la raccolta e ho cliccato su una poesia a casaccio e m'è uscita questa. |
azzeccato senso dell'irresistibile potere sugli altri e conflitto con te medesima.. lunga e la via che mi separa dal leggere tutto ciò che di tuoi hai lasciato in questo luogo, grazie per avermi letto ad ogni modo. |
Ecco! In questa poesia, finalmente, riesco a riconoscerti. |
Amara. Questa è la prima cosa che ho pensato dopo aver letto questo tuo componimento. Quanto dolore ho sentito leggendo. Un dolore (secondo la mia modesta interpretazione personale) legato alla perdita di qualcuno, di una persona veramente importante. Una persona per cui le lacrime versate sono state così tante che hanno perso l'essenza... Poi gli ospedali, i dottori, il glucometro... non so ma, leggendo, mi sono rivista proprio nell'attimo antecedente la morte di mio padre... |
Mi sembra addirittura un peccato vedere gli ultimi due schizzi senza neanche un commento. Per cui mi voglio soffermare a dire qualche cosa, nonostante parlare sembri addirittura fuori luogo, in questo dialogo fra te e le tue stesse parole. Parole così armonizzate (si dice?) tra loro, da sembrare un essere vivente fatto e compiuto, non una creatura appena scaturita dalla tua penna. |
Posso certamente sbilanciarmi dicendo che questa è una delle più belle a mio parere che hai scritto e che ci hai regalato in questa raccolta che si distingue per originalità e profondità. Hai detto tutto quello che c'era da dire in modo tagliente e irrispettoso, senza nascondere nulla; hai usato frasi ad effetto che smorzano e tagliano ogni tipo di ipocrisia sociale; hai colpito con fendenti precisi e forti chiunque abbia deciso di rientrare in una delle solite quanto orrende categorie sociali. Sei stata forte; decisa; sei uscita dalla massa per ribadire l'individualità sacrosanta che tante "istituzioni" tantano di portarci via ogni dannato giorno. Complimenti. Bellissima e incredibilmente piacevole da leggere. |