Recensioni per
Between Heaven and Hell
di Feanoriel

Questa storia ha ottenuto 108 recensioni.
Positive : 107
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
06/05/15, ore 19:48

Eccomi, Fey!

Un altro bellissimo capitolo: lungo e pieno di scene interessanti e intense!

L’inizio è stato un po’ un colpo, in realtà: credevo che avrei ritrovato l’atmosfera più tranquilla e serena del capitolo scorso, e invece no.
Non posso biasimare Kano per la proposta che ha fatto al fratello: lo ha fatto in buona fede, pensando e sperando che fosse il modo giusto per aiutare il fratello, per non vederlo più chiuso nel suo isolamento.
Sapendo quanto per lui è stato importante trovare un contatto con i due gemellini, Makalaure sperava che sarebbe stato così anche per il fratello, in qualche modo.
Lui, al contrario di Maedhros, non riesce a non aggrapparsi a ogni briciola di speranza che trova, è il suo modo per resistere, per sopravvivere alla disperazione.
Maglor, anche per via dei ricordi che sempre ritornano ogni volta che non ha la mente occupata, non riesce a sopportare la solitudine, che invece è diventata la difesa di Nelyo.

Eppure, capisco anche la reazione istintiva di Nelyo: dopo tutto ciò che ha passato, dopo tutte le sofferenze e i fallimenti, ha dovuto e voluto crearsi una sua “corazza” per resistere,.
Il peso di tutto ciò che ha perso, del giuramento, delle responsabilità che ha sempre avuto lo hanno logorato, e ora non è più disposto a cedere facilmente a quelle che considera illusioni o false speranze.

Ha deciso di risparmiare Elros ed Elrond e ha iniziato ad accettare la loro compagnia, forse ha anche quasi iniziato ad affezionarsi a loro, ma ammetterlo, fare un aperto passo inavanti, ++ ttta un’altra storia, e l’idea non può che innervosirlo e spaventarlo, soprattutto dopo aver perso così tante persone care senza che ne l’affetto che provava per loro o che loro provavano per lui potesse cambiare le cose.

Ho amato il modo in cui hai reso lo scontro tra le due visioni diverse dei due fratelli, reso purtroppo più aspro dalla situazione in cui si trovano e da tutta la disperazione che sentono.
Sei veramente bravissima ha raccontare passo per passo e con così tanta cura ogni momento e ogni sentimento di questi personaggi in un momento così particolare!

Mi piace tantissimo anche il modo in cui stai raccontando il rapporto tra Kano e i gemellini: mi chiedevo come si sarebbe sviluppato, e mi fa piacere vedere che diventa ogni capitolo più profondo e spontaneo!
Mi ha colpita soprattutto il fatto che ora Makalaure ha iniziato anche a fare qualche carezza ai due bimbi e soprattutto che loro queste carezze le accettano.
Nonostante sia ancora presente da entrambe le parti la paura di dire qualcosa di troppo, (paura che temo sarà presente ancora per un po’), la tensione sta diminuendo sempre di più, e si sente.

Maglor si è già affezionato tantissimo ai due bambini, ma ora mi sembra che anche loro inizino a essere contenti della sua presenza, e in generale ad essere più tranquilli vicino ai due feanoriani.

E finalmente Elrond, dopo tanti capitoli, ha preso coraggio e ha accettato di imparare a suonare l’arpa!
La dedizione che ci sta mettendo Kano nell’occuparsi dei due gemelli e nell’istruirli mi ha commossa, ancora di più quando guarda orgoglioso i progressi di Elrond nella musica (ed è bellissimo poi il fatto che abbia costruito un’arpa tutta per lui, per quanto semplice!).
Per quanto riguarda Elros, ho la sensazione che col tempo proverà anche lui a suonare, anche se penso che lui sia più attirato da attività diverse, più dinamiche, visto il suo carattere vivace.
Mi piace vedere sempre più spesso i due gemelli che giocano, e ancora di più vederli sempre più curiosi e contenti di ciò che gli viene insegnato.
E’ la prova che i tentativi di Kano di dare loro almeno una parte dell’infanzia felice che meritano sta funzionando.

E sempre a proposito degli interessi dei due piccoli, mi è piaciuto il momento in cui Kano lascia scegliere a loro il canto che vorrebbero sentire, e le risposte dei due!
Sono nati in un luogo dove si sono raccolti elfi provenienti da tutto il Beleriand, e di sicuro sono presto venuti a conoscenza delle storie e dei canti più famosi, assieme ad altri canti meno famosi ma ancora più particolari.
In più… hai citato Diravel! Speravo citassi anche i gruppi di uomini presenti nell’Arvernien, e la storia di Diravel e del suo lunghissimo Narn è un ottimo modo!
Non avevo mai pensato alla possibilità che Elros ed Elrond avessero sentito ilNarn i Hin Hurin, ma efettivamente potrebbero, e mi sembra perfettamente possibile che questa storia li abbia incuriositi, per quanto triste sia!
E la stessa cosa vale per il Lay di Leithian, che anzi è ancora più legato a loro e alla loro famiglia, anche se anche quello quanto a tristezza non scherza….

Mi ha colpita il modo in cui Makalaure è partito dalla storia di Beren e Luthien per cantare la storia del suo amore per la sposa, arrivando a intrecciare alla fine le due storie: deve esserne uscito un canto di una bellezza immensa!

Anche se per Kano questo canto ha portato con se ricordi pieni quasi più di tristezza che di gioia…
Non si è mai del tutto perdonato per ciò che ha fatto alla sua sposa, e nonostante cerchi di sentire solo la gioia che i ricordi di lei suscitano, si vede che lo fanno comunque soffrire, nn solo perciò che riguarda ui e la sua compagna, ma anche per le storie altrettanto tristi dei suoi fratelli, con cui non ha mai avuto l’occasione di confrontarsi. (straziante la parte in cui hai parlato degli anelli di matrimonio di Kano, Moryo e Curvo e di come li hanno tolti e conservati…) raccontato

MI è piaciuto davvero tantissimo il modo in cui hai descritto il matrimonio di Makalaure: sono riuscita a vedere e sentire la gioia che aveva pervaso tutta Tirion in quel giorno di festa, e la felicità di tutta la famiglia di Maglor che partecipava alle nozze.
Hai descritto in maniera perfetta la cerimonia, con tutta la solennità e la semplicità che ho sempre immaginato caratterizzassero questo tipo di cerimonie tra gli elfi.

Stupenda infine la scena conclusiva: è stato bellissimo vedere Nelyo ricominciare a scherzare e Kano scoppiare a ridere!
Penso che Nelyo avesse infondo bisogno di sfogarsi, e che avessero bisogno entrambi di ritrovare quel legame che li aveva sempre uniti, soprattutto ora che si ritrovano completamente soli, con tutto il peso del giuramento che diventa sempre più difficile da sostenere, e la paura delle sue conseguenze che diventa sempre più forte.

La decisione finale di Nelyo è stata una bellissima sorpresa!
Non mi aspettavo che avrebbe accettato così all’improvviso la proposta che Kano gliaveva fatto giorni prima e a cui aveva risposto in maniera così negativa, e invece è successo!
Sono davvero curiosa di vedere Maitimo insegnare ai gemelli.

Mi preoccupa un po’ questo imminente viaggio verso sud, anche se immaginavo che prima o poi si sarebbero dovuti spostare dai territori di Nargothrond, visto l’aumento degli Esterling lì attorno…
Non mi resta che aspettare il prossimo capitolo per vedere che cosa porterà questo viaggio!

Tantissimi complimenti, Fey, davvero: un capitolo stupendo, pieno di riflessioni interessantissime, di scene meravigliose e di descrizioni vivide, che mi sono davvero rimaste impresse.
Non mi stancherò mai di farti i complimenti per l’attenzione che metti nel raccontare questa storia e nel caratterizzare i personaggi.

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Master
30/04/15, ore 23:06

Fey <3 <3!
Sei tornata!! Oh che giUoia *^*! E hai scritto un capitolo lunghissimo!
Se mi è piaciuto? Certo che mi è piaciuto, è diventato il mio nuovo preferito *^*!
Inizia in un modo e si conclude in uno totalmente diverso e con un'apertura pazzesca alla speranza <3... io stavo dando fuori di me xD
L'ho letto in autobus, tornando a casa, e ho sorriso per tutto il tragitto.
Dunque probabilmente questa recensione sarebbe molto più facile da organizzare se tu mi dessi il permesso di riportare i pezzi che più mi sono piaciuti ^^ cosicchè io possa commentarli =)
Beh dunque, il pezzo iniziale è straziante: povero Maglor, e ancor di più povero Maedhros =(. Bloccati da orgoglio, incomprensioni e soprattutto dalla paura.

Sì, è ciò che ti avevo detto di fare, e tu hai obbedito all’ ordine che ti avevo dato di non venire a recuperarmi se fossi stato catturato, di sacrificarmi se fosse stato necessario.- il cambiamento repentino che aveva avuto dal mostrare le sue emozioni al dissimularle completamente lasciava Maglor esterrefatto, e la calma glaciale che ostentava mentre parlava del momento in cui era stato catturato e portato in Angband, forse il più basso punto della sua vita, era inquietante.- Poiché io, come promisi un tempo al Re nostro padre, sono la mano che regge la spada che vi difende e lo scudo che vi protegge, e nulla mi avrebbe fatto venir meno a questo. Nulla.

Tipo qui avevo davvero le lacrime agli occhi. Non mi sono mai soffermata a pensare a tutto ciò che il nostro rossino deve avere passato e a come ciò abbia mutilato la sua anima ancora più del suo corpo, in maniera irreparabile.
E  il senso di colpa che subito assale Maglor lo hai reso a mio parere in maniera perfetta.
Sembra esserci un ulteriore e definitivo allontanamento tra i due, e invece...
ma andiamo con calma!

Ma allora, non poté fare a meno di chiedersi Maglor, perché lui, a differenza del fratello, sentiva un disperato bisogno, quasi fisico, di essere nuovamente amato, di riversare su una creatura tutto l’amore che sentiva di non poter più dare a coloro che aveva perso? Perché sentiva questo bisogno, così come un assetato sente il bisogno dell’acqua? Era forse che la sua anima, più delicata di quanto quella dei suoi fratelli non fosse mai stata, a cercare disperatamente la bellezza nell’orrore che lo circondava, nella speranza di scorgerla attraverso le crepe di un mondo distrutto?

No va beh... chiudiamola direttamente qui! Questa frase è meravigliosa, assolutamente meravigliosa.. Tenero (beh insomma più o meno ^^") adorabile Maglor. Mi ha scatenato una marea di emozioni diverse che ora non saprei nemmeno ridirti a parole. Maglor è un artista e sono sempre stata convinta che questo lo porti a vivere ogni cosa in maniera diversa rispetto agli altri.. più profonda e partecipe.
Bellissimo davvero il fatto che egli senta la necessità nel suo animo di poter regalare ad altri ciò che è stato strappato a lui; così come continua a commuovermi la sua profonda attenzione verso i gemelli e l'amore verso la loro infanzia, che non vuole vada perduta. Così come la loro innocenza.

Il punto in cui parla del racconto di Turin mi ha fatto fare un salto dal sedile xD, finalmente una cosa che ricordo! Ahahahahh forse perchè non è esattamente una delle più allegre, ed è difficile da dimenticare. Drammatica e straziante la storia di mister Sfiga (povero, me crudele ^^") ma così piena di pathos che non si può non amarla.. 
Brutta cosa le maledizioni, specialmente se da parte di Morgoth..
E il momento in cui Maglor comincia a raccontare del suo matrimonio *^*?? OMG!! Non ho parole per commentare... è stata una bellissima trovata per sottolineare ancora una volta quanto stia diventando importante il suo legame con i ragazzi: sta arrivando a coinvolgere ogni aspetto della vita.


Inaspettatamente, sentì la gioia invaderlo. Parlò, senza quasi pensare a ciò che stava dicendo, tanto era felice.- Allora, mi faccio da parte di fronte a un vero maestro. Vorresti dunque sostituirmi negli allenamenti con la spada?
Maedhros non smise di sorridere.- Lo farò.

Questo è stato come potevi ben immaginare, il mio punto preferito ^O^!!
Ahahahaha lo sapevo, lo sapevo che sarebbe finita così, me lo sentivo ^^! Sono più impaziente di quando dovevano iniziare le lezioni di Quenia <3
Maehdros insegnante.... non mi sembra vero!!!
E ci credo che Maglor rise a lungo....... non potevamo sperare in un'apertura migliore!
Bello, bello, bellissimo! E' valsa la pena aspettare, sia quel testone xD che il tuo aggiornamento ;)
Ci sarebbero mille altre cose da dire su questo bellissimo capitolo, ma purtroppo devo chiudere qui che ho il tempo misurato =/, domando scusa!!
Spero di risentirti prestissimo <3
Un bacione cara!!

Benni

Recensore Master
30/04/15, ore 18:37

Eccomi!
Innanzitutto, non farti più problemi sulla lunghezza dei capitoli,, perché scivolano via che è un piacere. Detto ciò... L'inizio è stato... Frustrante. No, frustrante non è la parola giusta, però... Come posso dire? Speravo davvero che fossimo arrivati a un punto di svolta con Nelyo, e invece vederlo ritrarsi a quel modo... Fa male, sì, ma è assolutamente verosimile.
E, anzi, è bellissimo il contrasto tra lui e Kano: entrambi distrutti e segnati da perdite terribili, eppure, di fronte alla possibilità di amare e essere nuovamente amati, hanno approcci diametralmente opposti.
E no, il fatto che Kano desideri ancora, disperatamente, l'amore di qualcuno non fa di lui un debole: anzi, amare nonostante tutto è, forse, la più grande dichiarazione di forza. Kano non si ritrae, dinanzi alla prospettiva di provare dei sentimenti nei confronti dei gemelli. Quanto a Nelyo... Beh, in realtà ha solo bisogno dei suoi tempi, come vedremo alla fine. Basta pazientare, ed ecco che si scorge quanto il suo cuore non sia affatto inaridito! E come potrebbe?

Quanto ai due piccoli, anche stavolta mi hanno fatto una tenerezza infinita. Dolcissima la loro titubanza nell'avanzare qualunque richiesta, il loro desiderio di ascoltare il meraviglioso suono dell'arpa (e della voce) di Kano.
E... Oddio, Diravel! Hai citato Diravel! Fey, vuoi sposarmi? XD Seriamente, speravo lo facessi! In realtà se non sbaglio il suo nome in versioni più tarde dovrebbe diventare Diraval, se non sbaglio. Anyway... Bellissimo vedere le vicende di Hurin e di Turin Turambar dal punto di vista di Kano e, in generale, dei feanoriani. E' qalcosa su cui tendo a soffermarmi spesso anch'io, e trovo tu ne abbia dato un'ottima chiave di lettura.
Oddio, quando i bimbi parlano del Lai di Leithian (attenta, ho notato che scrivi sempre "Leithain") ho detto, a voce alta: "No, Kano, no. Se lo canti ti diseredo". Ma ecco che lui ha trovato il perfetto escamotage. E qui mi sembrava davvero di sentirne la voce... Di udire quel canto carico di amore e di rimpianto... E quando hai parlato degli anelli e delle collane nuziali, nella fattispecie dell'anello di Curvo... Beh, lì è scesa la lacrima.
Bellissimo poi il tuo accenno, carico di tragicità, a quanto gli anelli nuziali siano scomodi quando si maneggia una spada... Poche parole che mi hanno messo una malinconia incredibile.
E... Sì, finalmente un matrimonio Noldorin ben descritto! Son così poche, le fanfiction in lingua italiana, in cui ho trovato una descrizione del matrimonio che si rifacesse a "Laws and customs", e che lo facesse in un modo così... Bello? Vivo? Non so, ma l'ho amato.
E il finale... Ok, io ragiono come Curvo, quindi la spada in mano a quelli lì non la darei. Va bene, cerco di essere neutrale. Sono Elrond ed Elros. Va bene. Ehm... Sì, tralasciando i miei scleri... Bellissimo Nelyo che abbandona la sua corazza e decide di insegnare ai due piccoli a tirar di scherma.
E ora mi chiedo: se Kano sembra avere un rapporto "speciale" con Elrond, lo stesso avverrà tra Nelyo ed Elros? O sono tutti castelli che mi faccio io e i fratelli non hanno preferenze? Bah.
Ah, quando Nelyo ha detto di aver fallito avrei voluto abbracciarlo. No, Russandol, no che non hai fallito! Ehm, forse dovrei arrendermi all'evidenza, qualche volta.
Ok, chiudo qui questa recensione, perché sto degenerando... E si vede.
Complimenti, davvero un ottimo capitolo!
Un abbraccio forte
Melianar

Recensore Veterano
11/03/15, ore 18:23

Eccomi! alla fine, dopo circa un secolo, arrivo anche io...
Che bel capitolo, Fey, bellissimo e lunghissimo come avevi promesso!
E' esattamente il tipo di capitolo lungo che piace a me, un capitolo che non stanca e che rimane intenso e interessante dalla prima all'ultima riga. Complimenti davvero!

Ho notato che le conversazioni tra Kano e Nelyo si fanno sempre meno formali, e questo mi suggerisce che il momento in cui i due riusciranno a colmare l'abisso che li ha divisi si stia avvicinando.
Rimangono sempre discorsi brevi, (e questo un po' mi dispiace..), e che si interrompono quasi bruscamente, ma gli argomenti parlano da soli.
L'alusione fatta da Maitimo al desiderio che ha sempre avuto Kano di avere dei figli con la relativa domanda di Kano al fratello maggiore, per esempio.
E' l'argomento che mi ha colpito di più, perché nonostante abbia sempre fatto capolino nelle conversazioni dei capitoli precedenti, è la prima volta che i due affrontano l'argomento in maniera così diretta.
La risposta di Nelyo mi ha fatta sorridere.... penso che, tra i fratellini e, già che ci siamo, anche i cuginetti,abbia visto tanti bambini da bastargli per tutta la vita!
L'affermazione di Kano invece mi ha messo una gran tristezza.. deve essere stato straziante per lui vedere gli altri attorno a luimettere al mondo dei figli e sentire che lui non può, o non deve, (e la stessa cosa vale per la sua sposa...).
Io però non credo che il problema fosse lo spirito troppo debole di Makalaure , ma piuttosto quella strana premonizione...
E' un'idea davvero particolare e interessante, anche se molto triste, per spiegare l'assenza di figli di Maglor nonostante lui si sia sposato.

Un'altra riflessione che ho amato tantissimo è stata quella sullo scorrere del tempo.
Mi è piaciuto tantissimo come hai descritto la consapevolezza di Makalaure di come il tempo abbia già lasciato dei segni su di lui e su suo fratello (e che immagino si noteranno anche sugli altri elfi).
Piccole rughe che sarebbero invisibili per gli uomini ma che gli elfi non possono non notare. E ai segni del tempo si aggiungono anche quelli della guerra, non solo con le cicatrici, ma anche con i calli sulle mani lasciati dalla spada, e chissà quanti altri segni che Kano non avrebbe mai pensato di vedere sul proprio corpo, lui che avrebbe voluto dedicarsi solo alla musica.
In più c'è quella sensazione strana e inquietante data dal sorgere del sole: mi sono soffermata spesso a pensare alla sensazione che devono aver provato gli elfi nati nelle ere delle stelle o degli alberi alla vista di come il sole e la luna scandiscono giorni che per loro sono tanto, troppo rapidi.

Dolcissima la scena in cui Elros chiede a Kano una canzone per dormire.... si vede benissimo quanto la richiesta ha commosso Makalaure e anche quanto la sua risposta affermativa abbia rallegrato i due bimbi!
Ho amato anche il modo in cui Makalaure continua ad occuparsi dei gemelli, nascondendo sempre meno tutta la cura e l'amore che mette in questo impegno, spinto anche dal fatto che ora anche Nelyo sembra iniziare a capire sul serio cosa significa per lui.
E a proposito di Nelyo, l'immagine di lui che osserva sorridendo i bimbi che giocano è stupenda: finalmente anche lui ha deciso di compiere il primo vero passo, e non più piccoli passi riluttanti, e mi fa piacere vedere che anche i due bimbi inizino a sentirlo!

E ora passiamo al flash-back.... tu sai quanto io detesti Curvo e Corvo (mentre leggevo, ogni volta che pensavo a quei due mi veniva sempre da dire Curvo e Corvo al posto di Curvo e Tyelko, per cui da ora in poi li chiamerò Curvo e Corvo), dicevo, tu sai quanto li detesto, e devo dirtelo: ho gongolato tantissimo nel sentire tutte le punizioni e i rimproveri inflitti da Maitimo ai due fratelli. Se lo meritano, dopo ciò che hanno fatto a Nargothrond e soprattutto al suo re!
Seriamente, è stato un flash-back davvero intensissimo.
Ogni gesto, parola e motivazione dei fratelli è descritto alla perfezione, e mostra ancora una volta la tua bravura nel curare la caratterizzazione di questi personaggi.
Nelyo che usa tutto il suo potere di re dei feanoriani per fare in modo che una simile caduta non si verifichi più, consapevole che ad essere colpevoli non sono solo Curvo e Tyelko, (va bene, sarò buona e gli restituirò il suo nome), ma anche di tutti gli altri, e soprattutto sua, in quanto erede di suo padre e responsabile dei fratelli.

Celegorm che ormai è preso dall'ossessione per Luthien, che se prima era un'infatuazione, ora è una sete di vendetta inestinguibile. E' come se si vedesse già la sua intenzione di uccidere personalmente Dior, anche se quest'ultimo non è ancora nato, ne si è ancora proclamato re del Doriath, ne tanto meno è ancora entrato in possesso del Silmaril. Eppure Turkafinwe già lo vuole morto, perché è il simbolo vivente del fatto che la bella Luthien ha scelto un altro e non lui.

La rabbia fredda di Atarinke è sempre la solita, pronta a colpire chiunque provi sia a rimproverarlo sia a consolarlo, come aveva fatto Kano. Curvo non sopporta di aver fallito, e chiunque osa anche solo ricordarglielo, per qualunque motivo, deve pagare.

L'entrata in scena di Moryo, bè.. da lui non mi aspettavo nulla di diverso. Compare a metà discorso e subito inizia a litigare con chi ha più voglia di menare le mani, nel caso specifico Turko. Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

La tua licenza sul giuramento di vendetta di Curufin e Celegorm secondo me si inserisce perfettamente nella storia: il fatto chei due abbiano giurato subito vendetta e poi lo abbiano ripetuto poco prima della Nirnaeth, mi sembra perfettamente in linea col carattere di quei due.
Ma il tocco che ha dato veramente potenza alla scena è stata l'immagine dei due fratelli affacciati al parapetto, e il modo in cui il loro grido di vendetta raggela tutti i noldor nel cortile sottostante.

Tantissimi complimenti davvero, Feanoriel, per la bravura che dimostri in ogni capitolo nel descrivere ogni scena e ogni dialogo in maniera sempre realistica e per come sai curare la caratterizazione di ogni singolo personaggio, fin nel minimo dettaglio.

Hai concluso il capitolo con un dialogo in sospeso, e questo mi riempie di curiosità per il prossimo...
spero davvero di leggere presto il prossimo capitolo!

A prestissimo, un bacio!
Tyelemmaiwe

Recensore Junior
09/03/15, ore 13:19

Probabilmente dovrei avere più pazienza e aspettare, ancora, un momento di maggior tranquillità per riuscire a scriverti con la necessaria compostezza i miei pensieri… Ma non riesco più a… “contenermi”, devo lasciarti un commento anche se frettoloso e un po’ confusionario!
Inizio col dire che ogni tuo capitolo è un viaggio attesissimo, in grado di trasportarmi nella realtà di Makalaure, in quelle aule decadenti in cui la sua vita, quella di Russandol e dei gemelli, sembra essersi rappresa. Vorrei che la lettura non finisse mai, e faccio di tutto per prolungarla il più possibile… leggo e rileggo le stesse frasi, gli stessi dialoghi, lasciandomi coinvolgere senza restrizioni alcune. Non so, forse nei precedenti commenti non sono mai stata esplicita a riguardo, ma ti garantisco che per quanto, a volte, le nostre visioni dei personaggi o degli eventi siano diverse, amo questa tua storia con tutta me stessa...
Le descrizioni di vita quotidiana su cui ti soffermi sono così belle, il punto forte del racconto (assieme con i flashback), e contribuiscono a calarmi nel contesto. Mi piace vedere Kano e Russandol alle prese con quelle attività di tutti i giorni, perché ce li descrivi in situazioni “umane”, a noi vicine, senza però trasfigurare il loro essere Eldar. Non so se riesco a spiegarmi… Intendo dire che è affascinante vederli, nella loro originale caratterizzazione, nel loro essere principi Noldor, alle prese con piccole cose. Un esempio è la scena in cui Maitimo chiede a Kano, nel modo autoritario e un po’ scorbutico con cui impartirebbe un ordine di strategia militare, di spellare e cucinare i conigli…
Poi l’atmosfera. Quella sensazione di raccoglimento, di sospensione che si ha nel leggere del contesto famigliare, tiepido, in cui i personaggi si rifugiano, mentre fuori imperversa l’Inverno di Melkor. È in un tale circostanza rinascono sentimenti antichi, quell’affetto che pareva dimenticato. Io ovviamente sono molta attenta a Maitimo, ai suoi piccoli grandi cambiamenti, e mi scioglie il cuore vedere che Makalaure fa lo stesso. Il modo in cui lo osserva, in cui pondera il suo crescente interesse per i gemelli, rivela un amore dimostrato con contegno, eppure così tenero e sincero. So che la fortificazione di Nelyo è difficile da scalfire e anche che lo stesso Kano si è in parte trincerato nel proprio dolore, ma attendo sempre nuove aperture, e accolgo con gioia quelle che già ci sveli (il discorso tra i due sui figli è una di queste e, davvero, disarma il lettore).
Allo stesso tempo guardo ai gemelli, al loro avvicinamento a Kano, prevedendo che mi dissolverò in una pozza di dolcezza quando lo accetteranno come alternativa a quella figura paterna che mai o poco hanno conosciuto…
L’ultima cosa di cui preme parlare prima di passare ai ricordi di Makalaure, riguarda quella sua riflessione sulla musica e sulla comprensione che Maitimo gli dice di provare quando lui gli rivela di non poter accettare la lontananza dalla propria arte. Ecco, per quanto la mia visione della cosa sia in parte differente, ho trovato davvero credibile la tua “soluzione” circa il suo continuare a comporre e cantare, attingendo a una poesia che non deriva dalla realtà ma dai sentimenti, dagli ideali che i Noldor serbano nei loro cuori. Riguardo, invece, la comprensione di Maitimo, nelle considerazioni di Kano si evince un’ombra di cinismo, dovuta, io credo, al suo essere in parte affetto dall’oscurità. Ho sempre creduto che Nelyo soffrisse intimamente per questa sua mancanza di propensione ad un arte (che poi, la sua arte non è forse quella del comando?), e vedere come Kano, non senza una punta di sprezzo, consideri tale fatto, è stato un po’ doloroso… ma assolutamente in linea con la situazione.
Veniamo ora al contro bilanciamento di questa quotidianità fatta di piccole cose e lente riprese di grandi sentimenti: l’imponente flashback di Kano. Una scena così ben calibrata e descritta che va a riempire il vuoto narrativo lasciato nello stesso Silmarillion.
Per quanto la ma percezione della vicenda e dei rapporti fra gli stessi Feanorioni sia ben diversa, ho davvero apprezzato l’attenzione che riservi alla loro caratterizzazione, ad ogni minimo particolare della diatriba. Ho semplicemente adorato il modo in cui Maitimo si pone, autoritario e intoccabile, una presenza grandiosa che tutto domina. Ma allo stesso tempo ho adorato la resa di Atarinke, che amo di un amore un po’ cieco e insensato, la sua dialettica serpeggiante, una lama affilata in grado, alla fine, di affondare nella giusta stoccata. L’accenno a Tyelpe è una di quelle cose che mi hanno destabilizzata… perché rimanda a una scena struggente del tuo racconto.
Mentre Kano, qui, è la giusta controparte di Maitimo, il pacificatore che fallisce, però, nel proprio intento, andando ad enfatizzare l’oscurità ormai radicata negli animi del suoi fratelli(ni).
Carnistir è un vulcano in piena eruzione e per quanto sia il Feanoriano a cui più fatico ad avvicinarmi, mi è piaciuta la sua entrata in scena…
In ultimo Tyelko (che come Atarinke amo di un amore incondizionato), ecco lui rappresenta forse l’esempio più “alto” delle nostre diversità di visione. Fatico davvero a vederlo così innamorato di Luthien, certo se ne invaghisce, ma dal mio punto di vista il suo desiderio di prenderla in moglie è un po’ più contorto ed è prevalentemente espressione di un’opportunità politica. Questo, poi, sia riallaccia a quella sfuriata di Moryo sui suoi “bassi istinti”… non so, considero sempre gli Eldar, i Noldor, poco in linea con questi… aspetti, e ben più legati ai riscontri sentimentali. Ma, ancora, vale il discorso precedente per cui, nella globalità della scena, queste considerazioni si inseriscono a meraviglia.
Termino qui il mio flusso di pensieri sconnessi, e sappi che con la stessa determinazione di Maitimo sono pronta a prestar orecchio a Kano!

(Ho notato qualche errore di distrazione, ad esempio, nell’ultima frase di Makalaure credo sia stato omesso un puto interrogativo, mentre nell’ultimo periodo c’è una “c” in più prima del “che”…)

Un bacio e a prestissimo, spero (e di nuovo scusami per la poca cura del commento!).
(Recensione modificata il 09/03/2015 - 01:22 pm)

Recensore Master
06/03/15, ore 21:14

Eccomi qua!
Perdona il clamoroso ritardo, sono ancora viva!
Capitolo stupendo, questo qui... Come già ti avevo accennato, l'ho apprezzato davvero tantissimo. Ho così tante cose da dire.... Oddio, spero di non dimenticare niente!
Kano sembra uscito dal suo "blocco creativo", allora. Beato lui... Non è che potrebbe spiegarmi come ha fatto, per caso? Non so, sarà che mi son tirata addosso la maledizione di Mandos e quindi tutto ciò che ben comincio se ne va allegramente a quel paese, fatto sta che ormai non scrivo praticamente più nulla... Ma vabbè, non divaghiamo.
Kano ha ripreso in mano il Noldolante, questa volta sul serio, e la questione si fa a dir poco ardua... Raccontare la verità non è facile, non è facile essere obiettivi con ciò che tocca tanto da vicino e, soprattutto, è difficile andare a sviscerare ricordi tanto terribili e dolorosi come quelli che Makalaure si porta dietro. Sarà doloroso, certo, ma credo potrà rivelarsi a suo modo anche terapeutico. E forse in un certo senso, Kano ne è consapevole. Così come è consapevole della speranza che rappresentano i due bimbi per lui e suo fratello (a proposito, che tenerezza mi ha fatto Elros... E' dolcissimo!)
E finalmente Nelyo comincia a mostrarsi seriamente interessato ai gemellini... Non troppo, eh, per carità, sia mai... Però ormai è chiaro: anche lui si è affezionato ai due figli di Earendil.
Mi piace molto come stai gestendo i tempi, senza forzare mai la mano: i due piccoli, sebbene si stiano affezionando a Kano, ancora non hanno una completa fiducia in lui... E anche Russandol, dal canto suo, ancora si avvicina loro con cautela... Gli equilibri sono delicatissimi, e tu li sai raccontare con maestria. Ho letto tante storie nel fandom inglese (qui credo tu sia la prima a trattare la tematica) in cui Elrond ed Elros dopo neanche una giornata di permanenza presso i feanoriani chiamavano Makanaure "ada"! Decisamente inverosimile, a mio parere.
Non so se te l'ho mai detto, ma da questa storia si evince quanto tu abbia avuto (e abbia tuttora) a che fare con dei bambini.. Cogli e inserisci piccoli dettagli che arricchiscono la narrazione e, ancora una volta, conferiscono maggior veridicità al tutto.
Ma veniamo al fulcro del capitolo: il flash-back. Oddio, quanto l'ho adorato!
Più volte mi son sentita estremamente vicina ai pensieri di Curvo, e non so quanto questo sia sano... Ma cosa ci posso fare, lui è il mio piccolo! E tu lo hai reso in maniera impeccabile.
Chi più mi ha colpito, però, è stato Tyelko: ottima la resa della sua brama nei confronti di Luthien, esattamente come l'ho sempre immaginato. Se solo non fosse una coppia così "sbagliata" li adorerei... E, come ti dicevo l'altro giorno, Luthien sul trono di Nargothrond farebbe la sua figura, oh sì! Piacerebbe anche a te, Moryo, Sinda o non Sinda!
Non posso che concordare in toto riguardo a tutti gli epiteti rivolti a Thingol... Certe cose sono un toccasana, bisognerebbe leggerne più spesso XD.
Mi ha intenerita infinitamente anche Nelyo, col suo sentirsi in colpa per ciò che i fratelli sono diventati... Da sorella maggiore non posso che comprenderlo.
La scena del giuramento al tramonto ha qualcosa di epico. Mi ha davvero messo i brividi, tanto è ben descritta e ben gestita. E no, non mi lamento affatto per la tua licenza poetica, tutt'altro!
Mi ha commossa tanto la riflessione in merito all'invecchiamento degli Eldar, che pare riecheggiare il "finirete per essere stanchi del mondo", sempre per citare il buon Namo. Ognuno di loro è invecchiato, mutando seppur in maniera apparentemente impercettibile. E, di nuovo, sei riuscita a mostrare il tutto in maniera così vivida, con un che di straziante.
Ora il finale del capitolo ci ha lasciati sulla corda... Cos'accadrà ora? Avevo qualche idea, quando ho letto il capitolo per la prima volta, ma ora mi sembra tutto abbastanza sciocco. Quindi mi limiterò ad aspettare il prossimo capitolo, sperando arrivi presto (in ogni caso, io sono pronta ad attendere... Non mi manca la pazienza!)
Di nuovo tantissimi complimenti e ti prego di perddonare la recensione sconclusionata, non so cosa mi sia preso stasera... Sarà la stanchezza, immagino.
Un abbraccio, ci sentiamo presto!
Melianar

Recensore Veterano
01/03/15, ore 22:21

E rieccoti! Direi che l’assenza si fa notare di meno quando arrivi con capitoli così belli lunghi e densi, uuuuuh! *___*
Ci sono tante cose che voglio commentare e cercherò di andare con ordine.

Qual gioia vedere che Maglor è riuscito a sedersi un attimo con penna e calamaio a scrivere, mi dà un certo sollievo dopo le difficoltà che aveva incontrato qualche capitolo fa. Anche se per lui si rivela un’esperienza un po’ pesante, forse, dover rivivere tutti quegli anni, tutte quelle azioni, e non più come “parte attiva”, ma con occhio critico e di certo è stata più dura scrivere di quegli eventi con la consapevolezza che ha raggiunto a questo punto della sua vita. 
Sarà stato che hai dato un’impressione di gelo, sarà che Maglor ispira, ma volevo abbracciarlo. Ma non è una novità a questo punto, sai che uno dei pezzi residui della mia anima è venduto a lui XD

Quando arriva Maedhros, di ritorno dalla caccia, mi son dovuta fermare un attimo a gustarmi la visione di gnoccaggine in modalità venatoria *____* 
Il momento di “riflessione”, chiamiamolo così, sul freddo che si estende a sud con l’estendersi dell’ombra di Morgoth è stato interessante, mi ha fatto dire “in effetti”… salvo poi esser stata colpita al cuore su quella che era una vera riflessione, questa volta sullo scorrere del tempo. Mi mette una tristezza pensare che il tempo degli Elfi nella Terra di Mezzo deve finire, ma effettivamente il sole e la luna, con il loro scandire il tempo più velocemente degli Alberi non possono che portare a questo. Certo, è interessante come la Terra di Mezzo sia stata in un sonno “incantato” mentre gli Alberi illuminavano Valinor e porta anche questo acqua al mulino de “il tempo degli Elfi sta finendo”. Vado a ritirarmi in un angolo a piangere, perché per me gli Elfi dovrebbero scorrazzare ancora adesso nella Terra di Mezzo ;____; 
Questa riflessione sullo scorrere del tempo si ricollega benissimo, quasi a formare un cerchio, con quella che fa Maglor verso la fine sui segni che il tempo ha lasciato su di lui e su Maedhros. Ho adorato la descrizione di tutti quelle piccole “imperfezioni” che marcano la trasformazione dei due fratelli dai tempi a Valinor, dove la loro pelle era intatta, le mani di Maglor erano senza calli da spada, perfette per suonare l’arpa con la leggiadria che caratterizzava quei giorni, e Maedhros semplicemente aveva due mani (lol scusami Maedhros puccio, non voglio prenderti in giro) e, aggiungerei, il suo migliore amico e i suoi fratelli. Ma sui fratelli devo tornare più avanti per forza di cose, dopo questo salto in avanti voglio tornare a procedere con ordine :P

Perciò non posso non squittire all’interesse che Maedhros mostra per i gemellini: non è niente di eclatante, anche nei ricordi di Maglor c’è una certa fredda compostezza in Maedhros, come se lui non volesse sciogliersi troppo perché tanto Elrond ed Elros sono ostaggi, presto dovranno farsene qualcosa di loro e potrebbero addirittura tornare a odiarli e lui potrebbe essere costretto a… sbarazzarsi di loro, diciamo così. In sostanza, capisco la ritrosia di Maedhros e mi fa tanta tenerezza.
Sempre sull’onda della tenerezza, i gemelli che chiedono una canzone per dormire… OMG. Che bello vedere questi piccoli passi, questo lento avvicinamento, il calare delle barriere e, come sempre, Elros è quello caciarone che chiede cose che Elrond, se avesse provato a chiedere, avrebbe chiesto in tono cauto e un po’ sommesso. Non posso che dire che Elros è così umano. 
Certo, in questo capitolo non c’è molta cuteness con i gemellini coinvolti in prima persona, è più come la loro presenza sciolga i fratelli che si occupano di loro e la cosa mi piace molto :)

Son morta di tenerezza anche quando Maedhros provvede a sganciare questa bomba: So quanto tu abbia voluto dei bambini, l’ho sempre saputo. – non è una vera e propria novità, ma mi pare sia la prima volta che viene affrontata ad alta voce, non solo nelle riflessioni di Maglor. E poi mi piace la “naturalezza”, diciamo, con cui parlano dell’argomento, di certo non è un discorso che ho visto affrontare spesso nelle fanfiction, quello del desiderio di paternità di un personaggio maschile (in genere se ne parla dopo che qualcuna rimane incinta, lol, che roba XD).
Forse te l’ho già detto ventimila volte, ma una delle cose che mi piacciono tanto di Maglor è questo suo desiderio di balia asciutta paternità. Mi rattrista che non abbia avuto la possibilità di sperimentarla con figli del suo sangue e del suo spirito (bello il pensiero “forse il mio spirito non è abbastanza forte”, ma vorrei accarezzargli la testa e dirgli che per essere arrivato dov’è il suo spirito è abbastanza forte e poi… è figlio di Feanor e nipote di Finwe, se quei due non hanno uno “spirito" forte, non so chi altro lo abbia XD di certo, mi trovo a dar più ragione all’ipotesi della premonizione), ma sono contenta che abbia avuto la possibilità di crescere Elrond ed Elros, anche se le premesse non erano ideali.
Ho il mio cuoricino pieno di feels per papà!Maglor, awwww.

Il discorso sul desiderio di paternità ci ha fatto tornare al rapporto tra Maedhros e i suoi fratelli, alla responsabilità che sente per loro non solo nei momenti “positivi”, ma anche quanto sbagliano. Quello che era stato accennato e basta qualche capitolo fa (mi ricordo di avertelo scritto), qui è mostrato in tutte le sue complicazioni. La severità con cui Maedhros affronta Celegorm e Curufin non è per punire solamente loro, ma anche per ricordare a se stesso che se i suoi fratelli sono scesi tanto in basso è colpa sua prima di tutto, perché non è stato capace a proteggerli. È un altro lato di Maedhros che trovo facile capire, sarà che è un po’ la maledizione dei fratelli maggiori.
Sai che amo i flashback e ho amato questo quanto gli altri! A parte lo strazio di vedere i Feanoriani scannarsi tra di loro, soprattutto Celegorm e Curufin (poi Caranthir, tesoro caro, lui è incazzuso di suo, ha solo più motivi per arrabbiarsi ora XD) e le loro parole velenose nei confronti di Maedhros, e lo sguardo di Maglor che cerca di tenersi in disparte, ma finisce per intervenire e prendersi la sua frustata da parte di Curufin, mi è piaciuto come hai esplorato la questione di Luthien e del Nargothrond!
Senza dubbio, i Celegorm e Curufin che hanno davanti a loro Maedhros e Maglor sono proprio quelli che hanno cercato di minare il potere di Finrod. Mi stringe il cuore vederli ridotti in quello stato, con tutti contro, anche i loro stessi fratelli (se da un lato ridacchio per Caranthir che fa la sua entrata in scena drammatica e agita i pugni e paroloni contro Celegorm, dall’altro mi fa tanta tristezza vederli litigare tra di loro… come cani rabbiosi, per citare Maglor).
Il modo in cui hai dipinto l’ossessione di Celegorm per Luthien, be’, l’ho adorato (e mi fa rendere conto di come shipperei questa coppia come una pazza, se ci fosse qualcosa di “salutare” nel loro rapporto). Celegorm la vede come un oggetto, splendido e inimitabile, non per un attimo mi è sembrato che i suoi apprezzamenti fossero rivolti a una persona, quanto più a un gioiello - come se stesse parlando di uno dei Silmaril più che di una donna. Tendo a dar ragione all’interpretazione di Caranthir sull’“uso” che Celegorm avrebbe fatto di Luthien, per quanto questa interpretazione non sia affatto lusinghiera. Ma direi che a questo punto Celegorm ha toccato il fondo.
Posso immaginare che ti sia divertita a riportare i pensieri molto dolci e carini dei Feanoriani nei confronti di Thingol, sono riusciti a far scattare l’avvocato del diavolo che c’è in me… e sai come la penso di Thingol XD Credo sia positivo che i pensieri dei Feanoriani (Caranthir che chiama Thingol un Avar! E che accusa Celegorm di aver tentato di sporcare il sangue di Feanor! E Thingol che si nasconde dietro le sottane di Melian mi ha fatto riderissimo - sono un po’ convinta che lui facesse tanto lo spaccone perché sapeva chi aveva sposato ahahah, ma immagino anche Melian che gli massaggia la schiena alla sera e ogni tanto "ops, caro mi dispiace, ti ho fatto male?”, giusto per punirlo un po’ quando esagerava col delirio di onnipotenza XD) – ehm, dicevo, che se i pensieri dei Feanoriani erano così estremi da avermi fatto quasi intervenire in difesa di Thingol, la cosa è positiva, no? Dopotutto, è il loro punto di vista, non deve essere equilibrato, hanno tutte le ragioni del mondo per non essere equilibrati :°D

Sono praticamente certa di 1) non aver detto tutto quello che volevo dire, 2) aver perso il filo del discorso tra tutte le parentesi. Spero mi perdonerai per la confusione che regna in questa recensione XD

Ti segnalo qualche piccola svista che ho notato:
che i gemelli nonavevano lasciato - niente di che, direi, si è solo perso uno spazio per strada :D
per riavere con sé i suoi fratelli, si pur dannati e incattiviti, - qua è un “se” corretto? Perché mi son fermata un attimo in dubbio a questo punto, indecisa se fosse un “sì” di così o un “se”.

Anche questa volta ho letto il capitolo con la canzone suggerita (ho molto gradito che tu abbia deciso di inserire all’inizio di ogni capitolo la canzone che te lo ha “ispirato”, diciamo così - almeno posso leggere con la colonna sonora giusta!) e devo ringraziarti per avermi fatto scoprire Curse My Name, perché con i Blind Guardian mi sono fermata a Nightfall in Middle Earth e non mi sono smossa, ops. Be’, almeno ho scoperto qualcosa di nuovo, grazie! :D

A risentirci,

Kan

P.S.: la piccola licenza non mi turba in nessun modo, ma io sono di relativamente ampie vedute finché non si tocca Thranduil. Forse non sono stata molto rassicurante, mmmh :°D

Recensore Master
01/03/15, ore 21:42

Buonasera cara!
E' sempre bello trovare un tuo aggiornamento, e soprattutto un flashback *-*!
Io adoro i flashback... me li mangerei a colazione, pranzo, cena spuntin... ok ci siamo capite ;)
Mi è dispiaciuto un pò non vedere i gemelli in questo capitolo, ma in compenso ci hai potuto offrire uno splendido scorcio familiare tra i nostri due fratelli, oltre che mostrarci anche il resto della truppa.
Stringe il cuore rivederli ancora tutti vivi, tutti insieme, per un'ultima volta.
Riguardo alla tua licenza no, tranquilla, non mi infastidisce affatto, anche perchè come ben sai, sono la meno esperta tra lei lettrici ^^"... dovrei davvero riprenderlo in mano il Silmarillion, mannaggia a me -.-"
I dialoghi tra i figli di Feanor sono descritti alla perfezione, con grande dovizia di particolari, e con una tale cura e attenzione da sembrare presi direttamente dal libro. Hai uno stile veramente simile a quello del Silmarillion, la cosa mi lascia strabiliata ogni volta.
Non dev'essere stato facile per Tolkien caratterizzare sette fratelli, sette elfi! cercando di donare loro caratteristiche diverse. Caratteristiche che tu sai sottolineare sempre in maniera magistrale, complimenti!
Ammetto di aver sempre detestato Curufin e Celegorm, a favore di Beren e Luthien, ma da quando sono sul fandom, e da quando ho scoperto la tua storia/ ho conosciuto Melianar xD sto imparando a vedere anche le ragioni dei Feanoriani... e mi fanno davvero un'immensa tenerezza, che s'intensifica volta dopo volta..
Non si può non amare la loro costanza, il fuoco che li anima e li spinge ad andare avanti, seppur verso scopi o per motivi sbagliati. Non si può non ammirare la loro passione, la loro determinazione, e la straordinaria voglia di redenzione di alcuni di loro. Quella su cui ti sei basata per scrivere la tua storia.
Finalmente s'intravede una piccola apertura da parte di Maedhros: in maniera sottile e quasi impercettibile i suoi modi stanno cambiando, e la cosa mi commuove alquanto.
Bellissima e toccante ad esempio questa frase: Se solo fosse stato diverso- mormorò Maedhros, tra sé e sé. – Se loro avessero potuto essere diversi …
Da lui proprio non me l'aspettavo, ed è stata una graditissima sorpresa!
Ora, io vorrei davvero odiarti per la maniera criminale in cui hai concluso il capitolo -.- ma temo non mi sia possibile.
Perciò aggiorna PRESTO che sono curiosa ^^!
Complimenti come sempre cara, un abbraccio!

Benni

Nuovo recensore
04/02/15, ore 16:04

Ti devo fare I complimenti!
Scrivi in modo sublime:)
Io adoro I figli di Feanor soprattutto Meadrhos e Maglor ho voluto sempre sapere cosa passase per la testa a loro due e grazie alla tua storia stupenda ci sei riuscita :)

Recensore Veterano
04/02/15, ore 01:13

Eccomi, Fey!
Arrivo finalmente a recensire questo capitolo stupendo... è veramente meraviglioso, dalla prima all'ultima riga!

Ho la sensazione che qualcosa stia iniziando a muoversi, non solo nei rapporti tra i quattro nascosti nella torretta di guardia, ma anche attorno a loro. Piano piano i mesi e gli anni passano, e la Guerra d'Ira si avvicina...
E' ancora presto per la guerra, ma la sensazione rimane.

L'inizio è stato inquietante: il nervosismo provato da Maglor, palpabile com'era, non ha potuto non contagiarmi, e temevo da un momento all'altro un attacco di orchi, o di esterling....
E alla fine gli orchi purtroppo sono comparsi sul serio.
Il dialogo fra quelle due bestiacce mi ha fatto rivoltare lo stomaco... non ho mai voluto pensare sul serio a cosa facessero gli orchi alle prigioniere, ma col tempo, e leggendo e rileggendo il Silmarillion, l'ipotesi degli stupri si è fatta strada nelle mie vaghe ipotesi.
E' un pensiero orribile, anche perché immagino che anche alle umane stuprate da un orco verrebbe voglia di uccidersi dopo una simile violenza, proprio come fanno le elfe che si lasciano morire.
E' brutto da dire, ma non vedevo l'ora che Kano li uccidesse, per impedirgi di portare a termine quei loro disgustosi progetti!

La soddisfazione provata da Makalaure nell'uccidere orchi e non elfi mi ha colpita: quelle due uccisioni sembrano significare per Maglor un momentaneo ritorno a ciò che è giusto, un momentaneo allontanarsi dagli orrori commessi per compiere finalmente qualcosa per la sua gente e non contro di essa.
Un gesto che fino a pochi anni prima era parte costante delle battaglie che combatteva assieme agli altri elfi e agli uomini, ora diventa significativo, quasi prezioso.
E' un pensiero angosciante, ma aggiunge una sfumatura nuova alla disperazione di Maglor: ora non c'è solo il rimorso, il dolore e la voglia di dimenticare, ma anche la rabbia, il desiderio di uccidere esseri che veramente lo meritano, la voglia di compiere un'azione che sia giusta.

Anche il modo in cui, nonostante il disgusto e l'orgoglio, si costringe a frugare i cadaveri è amarissimo, soprattutto per il pensiero che Kano lancia agli altri elfi del Beleriand, sicuramente ridotti ormai nella sua stessa situazione, se non peggio.

La scena in cui Maglor rientra nella torre, si cambia e si occupa della sua armatura mi ha trasmesso una sensazione di calma che ha reso perfettamente la stanchezza provata da Maglor dopo una notte del genere, la sua voglia di non fare altro se non dormire vicino al fuoco, rinunciando anche, nonostante i buoni propositi, a mettersi a lavorare al suo Noldolante, che a quanto pare è finalmente partito!


La lunga scena col piccolo Elrond l'ho trovata davvero dolcissima, e descritta alla perfezzione.
Elros sembra ormai rassegnato, e forse anche arrabbiato con i genitori, ma Elrond ancora spera che ritornino e spera di poterli raggiungere, anche chiedendo a Varda due ali da uccello per raggiungerli, se necessario.
Il suo pianto appena accennato, come se non volesse farsi scoprire o come se avesse passato fin troppe notti come quella, mi ha fatto davvero tanta tenerezza, ho immaginato che non fosse la prima notte che passava in giro per la torre, tormentato da quei pensieri e quelle paure che gli impedivano di dormire, povero!

Il modo in cui Makalaure lo guarda e fa di tutto per tranquillizzarlo è altrettanto dolce, e mi ha colpita soprattutto il modo in cui Kano usa la sua voce, cercando di modellarla nel tono più adatto per tranquillizzare il piccolo.
Penso che questa abilità faccia parte del suo talento di cantore, e anche il fatto che distingua meglio i gemelli tramite la loro voce è significativo, un particolare che mi è davvero piaciuto!

Stupenda la scelta di utilizzare quel piccolo giocattolo, un piccolo ricordo che Kano avrà portato con se in un attimo di nostalgia, per richiamare uno dei suoi più bei ricordi: ho amato come hai descritto Kano da piccolo che, come farebbe qualsiasi bimbo, a un certo punto lascia lì i giochi e va a cercare la mamma, da cui riceve un piccolo regalo, un piccolo usignolo che ricorda il canto di Makalaure che rende tanto fieri sia lui sia i suoi genitori.
Ti ringrazio per questo flash-back, come sai amo questi tipi di scene, e mi ha fatto tantissimo piacere trovarne una così lunga in questo capitolo!


Mi è piaciuta anche la tua descrizione del momento in cui Maglor, dopo qualche esitazione, dona il giocattolo a Elrond: penso che le esitazioni di Kano siano forse dovute alla stanchezza e alla paura che prova, che lo rendono ancora più restio a separarsi da un ricordo di tempi felici, più che al timore di separarsi dall'ultimo legame con la madre, almeno, così l'ho interpretata io.
La gioia di Elrond nel trovarsi quel dono tra le mani, quel giocattolo che aveva visto tra le mani di una delle ultime persone che si sarebbe aspettato di collegare al gioco, è davvero toccante.
Lui ed Elros si erano di sicuro già rassegnati a non avere più giochi, ne pensavano che ne avrebbero mai ricevuti in dono, e vedere questa situazione cambiare così deve essere stato una sorpresa incredibile quanto il giocattolo, per Elrond.

Ho adorato poi il momento in cui Elrond abbraccia Maglor, e lo stupore di quest'ultimo nel trovare qualcuno che desidera ancora abbracciarlo.
Immagino che, dopo la perdita della moglie e di tutti i suoi fratelli, e dopo aver visto aprirsi una voragine tra lui e Nelyo, Kano si fosse convinto che non avrebbe mai più dato ne ricevuto abbracci, e invece quel timido bimbo gli ha mostrato che non è vero, e che le fondamenta di quella piccola speranza checrede di aver trovato si rafforzano ogni giorno di più.
E questo, mi auguro, sarà solo l'inizio!

Bellissima la scena finale, con Maedhros che si preoccupa con discrezione del fratello e dei bambini, anche se fa finta che siano questioni che lo riguardano relativamente poco (mentre è evidente il contrario, nonostante la maschera impassibile che Nelyo si è imposto).
Bello anche il loro dialogo, che tocca,pur senza approfondirli, i temi che più terrorizzano e feriscono i due fratelli.... mi è sembrato un piccolo inizio di riavvicinamento tra i due, visto come hanno provato adaffrontare questi argomenti così delicati senza forzature.
E... lo sapevo, anche Maitimo ha sorriso!
Quando le grida di gioia dei bimbi hanno fatto sorridere Kano, ho sperato che suo fratello condividesse finalmente quel momento di gioia, e così è stato!

Un capitolo meraviglioso, Feanoriel, perfetto nelle descrizioni, nelle riflessioni, nelle caratterizzazioni dei personaggi, in tutto!
Uno dei più bei capitoli finora, intenso, interessantissimo e scritto con grandissima cura e sensibilità!

Tantissimi complimenti davvero!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Master
30/01/15, ore 16:34

Eccomi qua, finalmente!
Come già ti avevo scritto, trovo che questo sia il più bel capitolo di questa storia, almeno finora.
Intenso, toccante, mi è rimasto nel cuore. Sono giorni che continuo a pensarci!
La prima parte è resa in maniera magistrale... Non ho mai trovato in nessuna fanfiction degli Orchi resi in maniera tanto perfetta. I loro gesti, il loro modo di parlare fanno rabbrividire, per non parlare dei discorsi a proposito delle donne *Melianar rizza il pelo e soffia come un gatto*.
Seriamente, ho provato una qual certa soddisfazione nel vedere Kano metterli a tacere!
A proposito di Kano... Mi è parso che, con l'uccisione dei due Orchi, non sollo tentasse di placare un'ira tremenda e difficile da sopire, ma tentasse di autoconvincersi di essere ancora in grado di fare del bene... Con quel "sono creature di Morgoth" che ripete in maniera ossessiva, quasi facendone uun mantra, Kano sembra voler dire: "so ancora essere un guerriero valoroso. Non sono un fratricida, non soltanto quello".
E questo, credimi, fa una tenerezza infinita.

Ho poi adorato la seconda parte del capitolo, con il piccolo Elrond (splendida, tra l'altro, l'attenzione che hai nel mostrare quanto la voce risulti importante per Kano... Makalaure, prima ancora che dall'aspetto, distingue i due gemelli dalle voci, da fine musicista qual è. E questo, a mio parere, è qualcosa di meraviglioso).
L'idea del'usignolo, poi, è a dir poco commovente. Un giocattolo sopravvissuto a massacri, guerre, rovina. Un giocattolo che, nella sua semplicità, diviene veicolo di ricordi felici, di tutto l'affetto che Kano nutre nei confronti della madre perduta. Sai, mi sono chiesta quali altri giocattoli Nerdanel abbia costruito per i suoi bambini... Qualche idea l'avrei, ma chissà? :-).
Il ricordo di Nerdanel e di Makalaure bambino è di una dolcezza struggente.... Come sai io nutro per Nerdanel sentimenti ambivalenti (povera, non lo merita) ma tu qui mi hai fatto piangere. E' così dolce... Eppure, anche ora non riesco che ad essere Feanaro-centrica e a pensare: "se solo fosse partita anche lei per la Terra di Mezzo, i suoi figli a questora non sarebbero soli!" Lo so, quando si parla di Feanaro divento odiosa. Ma tu puoi capirmi... Vero che puoi capirmi?
Tornando seri, comunque, la decisione di Kano di donare l'usignolo ai due bambini penso sancirà qualcossa di ancor più profondo nel loro rapporto... Lo dimostra il timido abbraccio di Elrond, che mi ha definitivamente sciolta, nonché i gridolini di gioia dei due piccoli al risveglio... Sì, credo proprio che qualcosa camberà... E cambieà in positivo!
Splendido anche il dialogo con Nelyo... Nelyo, Nelyo, cosa fai? Com'è che eri già a conoscenza dell'esatta ubicazione dell'usignolo? Adesso non venirmi a dire che quei bambini non ti piacciono, perché non ti credo più, ecco. :-).
oncludo facendoti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti complimenti, spero sinceramente di rileggerti al più presto!
Un forte abbraccio,
Melianar
P.S.: lo so, lo dico tutte le volte e poi non te le segnalo mai nel dettaglio, quindi tu mi odierai... Ma anche stavolta ho notato delle sviste. Per ora, ti dico con sicurezza che hai scritto più di una volta "Quinivien" Al posto di "Quivienen".
P.P.S.: ho trovato la citazione di Forrest Gump azzeccatissima... Pensa che io adoro quel film, eppure all'inizio non l'avevo neanche riconosciuta! Ma si potrà? :-)

Recensore Master
29/01/15, ore 12:13

Mia cara, finalmente ci sono, mi rimetto in pari col tuo nuovo capitolo.
E che capitolo ragazza mia, che capitolo! Migliori a ogni nuovo aggiornamento.
A partire dalla descrizione iniziale, incredibilmente vivide ed evocative, quasi più del solito. Ogni volta me ne stupisco sai? Hai una tale conoscenza della geografia di Arda che sembra quasi ci sia stata tu stessa... sembra che tu stia parlando di posti che hai visto davvero, ed è incredibile quanto traspaia il tuo amore per essi.
La descrizione degli orchi mi ha lasciata senza parole, è veramente angosciante! Il realismo con cui li hai tratteggiati è sorprendente: non mi è mai capitato di di leggere dialoghi o comunque di scene tra queste creature nelle altre storie che sto seguendo, e ne sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa. Non dev'essere stato facile tratteggiarli.. perlomeno, per non lo sarebbe xD... e quando parlano delle donne poi... brrr, mi ha messo i brividi giuro! Non mi aspettavo davvero discorsi del genere... a pensarci mi viene la nausea! Che disgusto! Che orrore!
Per fortuna ci pensa il nostro Maglor ;)
Le parti seguenti del capitolo sono una più bella dell'altra e descritte con una tale passione, un tale coinvolgimento da sembrare vere.
I toni che usi sono perfetti: delicati, poetici, 'rispettosi'...
Quanto è difficile questa situazione! Ma tu non la stai facendo diventare una fiaba irreale, mantieni sempre la verosimiglianza, e il rispetto del canon.
Elrond.... <3! Uno dei pochi Elfi che amo xD! Che tenerezza infinita! Assai commovente il momento in cui Maglor decide di staccarsi da quel piccolo oggetto così prezioso.. un usignolo, quasi simbolo di libertà. E come se tramite quel gesto stesse restituendo ai bambini una parte di quella libertà che gli è stata sottratta.. e grazie a un gioco gli sta permettendo di recuperare l'innocenza e l'infanzia perduta.
Poi va beh il ricordo di Nerdanel è una vera delizia... mi sono sciolta! E si vede quanto Maglor stia cambiando, se è riuscito a separarsi da un oggetto così importante per lui. Lo dice lui stesso: quei bambini sono l'unica cosa che gli ricorda che è fatto di carne e non di gelida pietra.
Il mio momento preferito però è il pezzo finale con Maedhros: quello mi ha toccata parecchio. I toni di quest'ultimo dialogo tra i due fratelli sono incredibilmente più rilassati, e completamente diversi da quelli a cui ero abituata finora. Finalmente comincia a farsi largo un pò di speranza, e non mi resta che accettare fiduciosa! E' stata davvero una gioia leggere questo capitolo, ti da una scarica di speranza pazzesca. Certo c'è ancora tanta strada da fare, ma finalmente c'è qualcosa dalla quale iniziare, qualcosa su cui cominciare a costruire.
Mi ha ricordato moltissimo il finale di uno dei miei libri preferiti: "Il cacciatore di aquiloni". Lo hai mai letto? Se sì capirai che voglio dire, se no... beh leggilo io non ti spoilero nulla XDXD
Alla prossima mia cara e complimenti!

Un abbraccio,

Benni

Recensore Junior
28/01/15, ore 11:06

Non sai la gioia che ho provato nell’aprire la sezione e trovare un nuovo capitolo di questa storia. E prima di affrontare il discorso “Makalaure”, vorrei spendere due parole sul modo in cui ne stai gestendo la struttura narrativa. Ogni capitolo è ben calibrato, le tempistiche del racconto non sono né eccessivamente dilatate né frettolose, hanno il giusto ritmo, pacato ma mai pedante. Un po’ come la musica di Kano. Inoltre riesci sempre a ravvivare l’attenzione con piccoli accadimenti, inseriti armoniosamente nella vicenda principale (l’episodio dei due Orchi è una di questi), o a introdurre flashback che vanno ad ampliare la nostra visione dei personaggi. Così ogni capitolo, pur aderente alla storia riportata ne Il Silmarillion, è una piccola scoperta amalgamata sapientemente ai ricordi, alla malinconia di cui è impregnato tutto il racconto.
Entrando nel dettaglio del capitolo, posso dirti che Makalaure è sempre più affascinante (almeno per me). Amo il modo in cui ti sei soffermata a descrivere le sue sensazioni, i suoi pensieri, nel momento dell’assassinio dei due Orchi. Il fatto che pur avendo combattuto a lungo, non appaia comunque a proprio agio lì, in attesa, così come nel successivo scontro. E quando si lascia prendere la mano dall’omicidio, si evince chiaramente il suo senso di liberazione… Finalmente sta attaccando due Orchi e non dei propri simili, sta uccidendo creature abbiette, più colpevoli di quanto non sia lui… In tal senso i discorsi dei due Orchi sulle fanciulle di Nargothrond e sulle contadine umane, lo aiutano a dar sfogo alla propria frustrazione; eppure vi è sempre quella leggera nota di amarezza, di afflizione…
Al pari di Kano, però, mi è apparso strano che i due siano riusciti a percepire la sua presenza… che ci sia sotto qualcosa?
Passando oltre, devo dire di essermi intenerita nel vederlo così provato, mai del tutto abituato alla vita di guerriero… Ed è bello leggere delle piccole cose, dei semplici gesti che compie, e ritrovare anche qui l’ombra di Feanaro (il trattamento dell’armatura); è bello leggere della sua stanchezza, immaginarlo abbandonato su di una sedia accanto al fuoco… in un’atmosfera quasi “famigliare” in cui va ad inserirsi il piccolo Elrond.
La parte sull’usignolo scolpito da Nerdanel è stato uno dei momenti più toccanti dell’intera storia. Pensare che dopo la partenza da Tirion, la strage in Alqualonde, le varie traversate in mare e le guerre, le morti, Kano abbia conservato il giocattolo, portandoselo appresso oltre tutte queste peripezie, è di una dolcezza struggente. Il ricordo della madre è vivo nel suo animo, pregno di un affetto assoluto che travalica qualsiasi bruttura, e dinnanzi ad esso, dinnanzi a Nerdanel, Kano ritorna ad essere il bambino di un tempo. Il suo soppesare la possibilità di regalare il giocattolo ai gemelli, mi ha dato il colpo di grazia; è così comprensibile il fatto che sia restio nel consegnarlo subito ad Elrond, e credo che sapendo cosa esso rappresenta, il bambino stesso sarebbe stato restio nell’accettarlo. Ma come giustamente Kano afferma, il ricordo di Nerdanel non è né può essere legato solamente ad un oggetto materiale, e questo regalo, questo passaggio, testimonia un avvicinamento totale ai due piccoli. Un padre che lascia i propri, preziosi, effetti in eredità ai figli.
E se pensavo di essermi commossa a sufficienza qui, mi sono dovuta ricredere quando ha fatto la sua comparsa Maitimo. Tra lui e Makalaure vige ancora un clima piuttosto rigido, ma è visibile quel lento scioglimento della barriera dietro cui si è celato. Il fatto che si sia accorto immediatamente del regalo, è prova che non è indifferente a ciò che sta avvenendo in questo eremo di pace.
Poi, sentir parlare lui e Kano del rapporto fra Nerdanel e Feanaro, mi ha lasciata piacevolmente stupita, e devo ammettere di aver provato un certo risentimento nei confronti di quest’ultimo, personaggio di cui, solitamente, tendo a prendere le parti…
Ma è stata la lieve esclamazione di gioia di Elros al proprio risveglio, quell’accenno di sorriso che è meno di un ombra, ma pur sempre qualcosa, sul viso di Maitimo, a farmi commuovere del tutto. Perché ora è percepibile il calore di questa nuova, peculiare, famiglia.

Un bacio anche a te e a presto!


PS: Ho notato qua e là qualche errore sintattico e qualche ripetizione che data la lunghezza del capitolo devono esserti sfuggiti…
Oh e dimenticavo, mi pare che che pur parlandone al plurale, tu abbia lasciato il singolare Silmaril, invece di Silmarilli... Scusa la pedanteria!
(Recensione modificata il 28/01/2015 - 11:18 am)

Recensore Veterano
28/01/15, ore 10:47

Ho letto il capitolo ieri sera, ma col sonno che avevo avrei rischiato di dirti la metà delle cose che volevo dirti ~___~ (se non altro, capivo la stanchezza di Maglor XD)
Perciò, eccomi, felicissima di leggere un nuovo – corposo, urrrr – capitolo a poca distanza da quando ho letto gli ultimi due – anche se per gli altri tuoi lettori non è stato così *agita frusta da Balrog*

Andiamo con ordine.

L'incontro/scontro di Maglor con gli Orchi. La spiegazione book!canon del linguaggio degli Orchi rende più credibili quei personaggi che capiscono quello che loro dicono, visto che tecnicamente, come con Maglor, basta conoscere le lingue che loro storpiano per capirli, ma non era di questo che volevo parlati.
Ho sempre cercato di non pensare a quel che succedeva alle donne degli Elfi catturate dagli Orchi, perché la possibilità che hai trattato te è davvero atroce, sia che muoiano dopo la violenza (ricordo che Tolkien aveva stabilito qualcosa del genere o l'ha eliminata durante i vari rimaneggiamenti?), sia che da questa nascano nuovi Orchi (ma spero di no, santo cielo). 
Quindi, da un lato sono stata contenta quando Maglor li ha... zittiti, dall'altro - come lui - mi son chiesta se sia davvero giusto accanirsi tanto, anche se si tratta di bestiacce come gli Orchi. 
E qui arriva il punto di tutta questa disquisizione: ho adorato le riflessioni di Maglor sulla correttezza di uccidere gli Orchi senza pietà, il conflitto che c'è in lui e come continui a dirsi che uccidere gli Orchi è giusto ed è sempre meglio di uccidere altri Elfi o animali, ma mi è sembrato di cogliere poca convinzione in lui. Come se gli sembri mostruoso già solo fare una "classifica" di chi merita di più di morire, così come gli è sembrato umiliante frugare tra i loro cadaveri.
Umiliante e mostruoso, ma è a questo che si è ridotto, lui e tutti gli Esiliati.
Devo ripeterti quanto la cosa sia deprimente? Ops, l'ho appena fatto!

Ieri sera mi immedesimavo molto nella stanchezza di Maglor e oggi ho la sensazione che non fosse solo stanchezza fisica, lo stesso ritornare continuo dei suoi pensieri alla madre, alla moglie, ai tempi felici con i fratelli... oh, tesoro, meno male che è comparso Elrond, per quanto anche i gemellini aggiungano sensi di colpa.
La frase che dice Elrond a Maglor, per quanto sia una citazione, mi ha fatto pensare a Elwing. Se solo Elrond sapesse che sua madre ha fatto proprio quello! 
L'effetto delle sue lacrime su Maglor è stato così agrodolce, così come è stato di una tenerezza infinita il dono dell'usignolo. Hai descritto bene l'esitazione di Maglor nel separarsi di quel ricordo tangibile di sua madre, così come la sua decisione finale ha avuto perfetto senso: dopotutto, come può credere che l'unica cosa che gli ricordi sua madre o l'infanzia felice che si è lasciato alle spalle sia un giocattolo? Almeno, quel gioco che lo aveva riempito di tanta gioia da bambino, può fare lo stesso per i gemellini (come poi dimostrano gli urletti il mattino dopo, awww *___*)

E infine, la conversazione con Maedhros il mattino dopo! Le sue parole sui "Valar brutti e kattivi" in un primo mi sono sembrate poco convincenti, quasi stesse ripetendo quel che si è ripetuto per anni, per farsi forza quando si perdeva d'animo, perché cavolo non è stata proprio un'Aquila di Manwe ad aiutare Fingon a salvare Maedhros? Se i Valar fossero stati crudeli come dice in questa conversazione, avrebbero lasciato che Fingon lo uccidesse e invece...
Be', Maedhros voleva morire allora. Se fosse morto allora non avrebbe assistito alla morte dei suoi fratelli minori, non avrebbe vissuto tutta la decadenza della Cerca, non avrebbe guidato altri due Fratricidi. 
Mi ha dato un po' da pensare quella sua frase. Per quanto sono certa che i Valar non sono andati a rigirare il coltello nella piaga di Nerdanel, dopotutto lei e la sua famiglia sono devoti seguaci di Aule, no? E poi, dai, i Valar sono ingenui e creduloni, non cattivi.
La perla di questa scena è stata notare come Maedhros, con tanto di faccia impassibile, sappia alla perfezione lo stato dei gemellini, se stanno dormendo, e con cosa. Di certo, non li ha spiati dal buco della serratura. Posso quasi vedermelo, ai piedi del letto dei gemellini, che li guarda in silenzio e pensa - magari ai suoi di fratellini? O alla guerra? O ai Silmaril? Chissà!
Di certo, ho apprezzato *___*

Concludo, con qualcosa che c'entra meno col capitolo: qualcun altro che non disprezza i Nightwish del periodo Annette? Che rarità! In genere arricciano tutti il naso quando chiedo se piacciono le canzoni di quel periodo.
Ovviamente, ho letto il capitolo con The Escapist come sottofondo :D 

Poi, ti suggerisco di rileggerti il capitolo con calma perché erano sviste/ripetizioni non volute (ricordo un "magari" dove, dal senso della frase, sembrava dovesse esserci un "nonostante" o qualcosa del genere).

A risentirci e spero ci sarà un nuovo capitolo molto presto :P

Kan

Recensore Veterano
18/01/15, ore 11:39

E rieccomi, mi son messa in pari, che bello!

Ho amato questo capitolo, come tutti i capitoli in cui scavi nella famiglia di Feanor. 
E senza dubbio, la sua presenza si fa sentire: cosa avrebbe fatto, cosa pensarebbe, Feanor, Feanor, Feanor!

Ci sono due punti in particolare su cui mi voglio soffermare.

Maedhros. Nessun sorpresa qui, ma esplorare i ricordi che tormentano il suo animo è stato toccante, così come è stata toccante la speranza di libertà che proietta sui Silmaril. Toccante e deprimente per noi che sappiamo come andrà a finire, e per questo momento ti sono davvero grata! Avevo bisogno di un bel pugnale nel cuore (non sto scherzando XD)
Dalla sua esclamazione “Russandol è morto ad Angband” è stata una discesa nel turbine di pensieri negativi, pessimismo cosmico e ricordi dolorosi di Maedhos e non posso dargli torto per sentirsi così. La sua riflessione sul perché abbia lasciato la corona a Fingolfin è stata una delle ciliegine sulla torta.
Di certo, il discorso – quasi da povero illuso (ma di nuovo, come biasimarlo?) sul momento in cui avrebbero stretto in mano i Silmaril è stato la glassa della torta.
E, tra tutte queste riflessioni, per me è emersa sopra a tutto e tutti la sua preoccupazione di fratello maggiore: quando ricorda le morti dei più piccoli e, sopratutto, quando Maglor dice di non essere meglio di lui e Maedhros risponde “già”. Non era una critica verso Maglor, era una critica verso se stesso: "guarda cosa ho fatto, così sono stato responsabile di loro, ho permesso che affondassero nel sangue con me e, spesso, più di me" – al punto che, alcune sue azioni sembrano un modo per fare il lavoro sporco che non avrebbe voluto che i suoi fratelli facessero (penso a Elured ed Elurin). 

Con la preoccupazione per i fratelli, emerge il secondo punto che vorrei trattare: il rapporto con Feanor. 
Il modo in cui la figura di Feanor emerge dai ricordi dei figli è terribile e perfetto, i loro pensieri sul padre, il modo in cui Maglor dubiti di lui, voglia prenderne le distanze, ma allo stesso tempo voglia essere degno di lui e di un suo “bravo, figlio mio”. È qualcosa di comprensibilissimo, è facile immedesimarsi in questa volontà di compiacere i genitori e mi riempie di feels come questo li porti su una strada terribile.
Cosa farebbe Feanor? Cosa penserebbe di loro? 
Credo che Feanor avrebbe avuto anche lui una "wake-up call" a questo punto, ancor di più vedendo cosa il Giuramento stava facendo ai suoi figli. Ma è morto così presto, è morto quando l’impresa era ancora agli inizi e in forze e il futuro sembrava pieno di successi, e non mi sorprende la sensazione che hanno Maglor e Maedhros di non agire in modo tale da rendere loro padre orgoglioso, all’altezza delle sue aspettative. I loro ricordi del padre sono cristallizzati in un’epoca in cui il successo era l’unica possibilità.
Vorrei quasi implorare i Valar perché riportino in vita Feanor e gli permettano di dire a Maedhros e Maglor che è fiero di loro. Immagino che nella Aule di Mandos abbia già provveduto a dirlo agli altri cinque, no? Dev’essere stato terribile per lui incontrare i suoi figli lì, quando di certo si aspettava che avessero popolato il Beleriand di suoi discendenti e che stessero prosperando e godendo della luce dei Silmaril :°)
Oh, I made myself sad.

Concludo le riflessioni deprimenti con un pensiero per i gemellini convinti che mamma e papà li abbiano abbandonati: bimbi, non disperate.

Sono curiosa di cosa tu abbia in mente per i prossimi capitoli. Di certo, spero in un altro confronto tra Maedhros e Maglor, altri ricordi dei loro fratelli e dei loro genitori, credo di averti ripetuto allo sfinimento quanto adoro questi momenti!
E poi la pucciosità, quando ci sono Elrond ed Elros di mezzo, è un dato di fatto, non serve che ti dica nulla riguardo :P

Prima di chiudere, ti segnalo una svista che mi è saltata all'occhio: Maglor sentì l’ira montargli dentro di sé. 
O montargli dentro o montare dentro di sé, per quanto la seconda sia un po’ bruttina.

Spero di aver detto tutto e ora posso dirlo: aspetto con ansia il prossimo aggiornamento!

A risentirci,

Kan