Recensioni per
Between Heaven and Hell
di Feanoriel

Questa storia ha ottenuto 108 recensioni.
Positive : 107
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
03/07/15, ore 12:45

Ciao Fey, eccomi qui, prima di quanto pensassi ^O^!
Sono stata felicissima di trovare un nuovo capitolo di questa tua bellissima fiction. Non hai idea di quanto io stia riscoprendo e rivalutando i figli di Feanor, da quando ho iniziato a leggerla.
E così è arrivato il momento di andare, e giustamente Maglor è in pensiero per i gemelli, che non hanno mai affrontato lunghe marce nella loro vita,e oltre a ciò non sanno nemmeno combattere. Ogni tanto, se mi soffermo a pensarci, mi fa una sensazione stranissima vedere Elrond ed Elros così giovani e inesperti, sapendo invece cosa diventeranno e cosa il destino abbia in servo per loro. Uno dei due combatterà nell'Ultima Alleanza tra uomini ed elfi, e l'altro sarà il primo re dei Numenoreani. Di recente mi era venuta voglia di scrivere qualcosa su di loro, in particolare sul loro ultimo saluto, ma temo di non avere abbastanza conoscenze. E' strano e allo stesso tempo bellissimo, vederli così corrucciati e intristiti a causa di un coniglietto ^^. Immaginare degli Elfi giocare così mi riesce davvero strano, ma solo perchè l'immagine che ho di loro è quella di grandi guerrieri. Maglor non può che rimanere intenerito, e prova ad aiutare i piccoli, ma quel pestifero del coniglietto riesce a sgusciare via nuovamente xD. Mi ricorda tanto il mio gatto quando non ne vuole sapere di rimanere in braccio (tipo stamattina, il dannato, grrrr)! Un'altra cosa che mi piace molto nella tua storia, è vedere il modo in cui sfrutti delle scene piene di 'pace' e familiarità come queste, per evocare flashback nell'anima di Maglor. E' dolce e struggente al tempo stesso... questa infanzia 'perduta' dei gemelli, che però piano piano stanno provando a ritrovare, ricorda a Kano tutti quei meravigliosi momenti passati in Aman, quando ogni cosa era ancora semplice. Bellissimo anche l'accenno che fai dopo ai viaggi con Nerdanel e Feanor! Mi ha fatto ripensare moltissimo alla mia flash.
Passiamo a Maitimo (e per quanto bene voglia a Kano, mi dispiace ma Mahedros sarà sempre il più gnoccus ghghgh): sai che a volte tendo a dimenticare che abbia una mano sola? Ciò che gli è accaduto non l'ha per niente sminuito ai miei occhi, ed è rimasto un guerriero forte, inesorabile e letale, con una precisa e assai triste (se non addirittura cinica) consapevolezza di quale sia il suo ruolo: quello di un macellaio. Non c'è gloria, non c'è onore, nel combattere e togliere la vita ad altri essere umani. E cambiare arma non cancellerà le colpe passate, perciò tanto vale. Capisco benissimo questo suo discorso, tuttavia non riesco nemmeno a biasimare Kano, per non voler usare la sua vecchia spada. Tuttavia, come già si poteva intuire nell'ultimo capitolo, qualcosa sta mutando anche nell'animo di Maitimo, lo si vede nel suo sguardo, lo si avverte nella nota più gentile nella voce quando si rivolge ai gemelli, e traspare dai suoi gesti. Lentamente, ma inesorabilmente, Elrond ed Elros stanno compiendo dei piccoli miracoli, facendo breccia nel cuore di entrambi i Feanoriani, sbriciolando le loro difese. Straziante invece il ricordo di Fingon, il cugino, l'amico fedele che ha rischiato la vita per quella di Maehdros e che infine l'ha persa. Il ricordo di Kano è reso alla perfezione, e hai descritto la battaglia in maniera veramente magistrale. Ti meriti veramente una valanga di complimenti cara Fey, per la straordinaria cura con cui stai gestendo questa storia, per la passione e l'amore che ci metti, e l'attenzione ai più minimi dettagli. Ogni scena è dotata di un'incredibile potenza evocativa, e sei pienamente scusata per i ritardi se poi è questo il risultato.
Vorrei poter dire di più, ma si è fatto tardi e devo scappare a cucinare >.>! Ci sentiamo comunque presto, spero!
Un abbraccio e di nuovo complimenti <3

Benni

Recensore Junior
02/07/15, ore 11:22

Ciao! Hai ragione, abbiamo atteso a lungo, ma ne valeva la pena!
Come già nei capitoli precedenti, anche in questo hai caratterizzato alla perfezione Maglor, protagonista indiscusso dell’intera fiction. L’intera prima parte, in cui ci racconti del primo giorno di addestramento di Elrond ed Elros, ci rivela come ormai il secondogenito di Feanor sia divenuto per i due gemelli un porto sicuro, una persona fidata verso la quale provano un palese affetto: si rivolgono a lui nei momenti di incertezza, lo abbracciano ritrovando quel contatto umano che avevano da lungo tempo perduto e facendolo ritrovare a Maglor. Commovente la riflessione di quest’ultimo in merito e l’effetto che un semplice abbraccio ha su di lui.
Anche Maedhros è cambiato, seppur il suo cambiamento sia più sottile. Non fa parte di lui l’esternazione dei sentimenti, ma è evidente a questo punto che anch’egli ama i due piccoli e che essi hanno finito col trasformarsi anche per lui nella luce della speranza, se solo ci potesse essere una qualche speranza per due carnefici …
A tal proposito ho amato le sue parole, dure ma profondamente vere: “E che altro scopo dovrebbe avere una spada, se non uccidere? Non fare come gli Uomini, che credono che le spade e la guerra siano un mezzo e un modo per ottenere la gloria. Un guerriero non è altro che un macellaio, un mietitore di vite, con le mani perennemente macchiate del sangue di coloro che ha ucciso. Non esiste una guerra giusta, e non esiste un condottiero che non si debba sporcare le mani.” L’essenza della guerra con la sua tragedia è tutta qui e tu non avresti potuto esprimerla in modo migliore.
Il flashback relativo alla morte di Fingon per mano del signore dei Balrog è crudo ed essenziale, ma è così che deve essere perché tutti sappiamo come è perito l’amico di Maedhros. L’immagine di quest’ultimo, costretto ad osservare da lontano senza poter accorrere in soccorso del Supremo Re dei Noldor ed incapace persino di accorgersi dei nemici che lo stanno assalendo a causa del dolore, è straziante e trasmette in modo pulito e diretto la forza del legame che unisce i due amici: davvero un’ottima rappresentazione!
Bello, inoltre, l’omaggio all’operato di Feanor attraverso l’amore che Maglor dimostra per gli antichi libri. Come sempre sei attenta ad ogni dettaglio.
In attesa di conoscere cosa accadrà durante il viaggio verso luoghi più sicuri ti rinnovo i miei complimenti per questa bella storia.
Alla prossima! :-)
(Recensione modificata il 02/07/2015 - 11:25 am)

Recensore Junior
22/06/15, ore 20:09

Ciao!
Ecco, quindi, che scopriamo come si procurano il cibo i due fratelli: cacciando quando possono e rubando le provviste degli Esterling. Tutto assolutamente verosimile! Naturalmente, però, tutto questo non può andare avanti all’infinito, poiché mette a rischio la loro sicurezza e potrebbe portare le vittime dei furti ad accorgersi della loro presenza: da ciò la necessità di spostarsi e di raggiungere terre più sicure, ma come fare con i gemelli? Un simile viaggio potrebbe ucciderli, essendo i piccoli già debilitati a causa della scarsità di cibo, e la risposta di Maedhros, che rassicura il fratello sul fatto che la loro partenza non è imminente, ci dice chiaramente che anche il primogenito di Feanor prova affetto per i due bambini nonostante faccia di tutto per nasconderlo. Ce lo dice questo e ce lo dice il suo comportamento, che per un eldar introverso quale lui è e segnato dalla tragedia definire “gentile” è forse riduttivo.
Molto bella la parte iniziale, con gli accenni ai canti attraverso cui Maglor rivive il giorno del proprio matrimonio, e davvero toccante il riferimento alle spose dei fratelli defunti, anch’esse vittime della cerca. Commovente la confessione di Maedhros, che non si ritiene degno del padre, e straziante il ricordo della sua prigionia, di cui conosciamo sin troppo bene l’orrore.
Concordo sul fatto che tra i due gemelli sia Elrond quello più interessato al canto, sebbene ancora non possiamo sapere se anche Elros prima o poi ne seguirà l’esempio.
Sei riuscita, a mio parere, a gestire molto bene il progressivo avvicinamento dei due fratelli ad Elrond ed Elros, rispettando i tempi e le inclinazioni di ciascuno dei due senza mai dimenticare il peso del Giuramento. Ciò che dice Maedhros all’inizio circa l’abisso che separa le vittime dai carnefici non potrebbe essere più vero, ma nessuno dei due ha perduto la capacità di amare: semplicemente, Maedhros è colui che più teme di mettere ancora una volta in gioco il proprio cuore, poiché è colui che più ha sofferto, ma alla fine anch’egli cede e decide spontaneamente di insegnare ai figli di Earendil l’arte della spada al posto di Maglor. Bellissima la conclusione, in cui tutta la tensione accumulata fin qui si scioglie in un battito di ciglia mentre il lettore ride di gusto insieme a Maglor.
Ancora una volta ti faccio i miei complimenti, per l’ottima caratterizzazione dei personaggi e per la cura con cui ci stai raccontando questa storia, e aspetto il seguito con grande curiosità! ;-)

Recensore Junior
22/06/15, ore 19:54

Ciao, Feanoriel!
C’è un dettaglio in questa decima parte che mi è rimasto impresso nonostante non incida in alcun modo sulla trama, ed è la riflessione sulla diversa percezione che gli elfi hanno del tempo e sul fatto che, forse, ad essi i giorni paiono così brevi perché concepiti per i mortali e non per chi è dotato di lunga vita. Mi sono sempre chiesta come gli eldar sentano il tempo, e ancora adesso non ho trovato una risposta definitiva, ma di sicuro la concezione che ne hanno è diversa da quella dei mortali.
Mi è piaciuta molto, inoltre, la constatazione del fatto che, a differenza di ciò che si dice nei canti, non c’è nulla di desiderabile e di glorioso nella guerra, e questo Maglor lo sa anche troppo bene. Non a caso giunge a domandarsi se, nonostante il suo grande desiderio di avere dei figli, non sia stata la sorte a decidere di non concedergliene, affinché non venissero trascinati nell’abisso di dolore che egli ha scelto per sè.
In questo capitolo risulta ormai evidente come i gemelli abbiano fatto breccia anche nel cuore di Maedhros, che però ancora non riesce a venire a patti con ciò che sente e che continua a mantenere un certo distacco.
Ben resa e piena di tensione la scena in cui Maglor rivive lo scontro verbale tra Maedhros e i due fratelli minori cacciati da Nargothrond, e di grande effetto la contrapposizione tra la calma glaciale di Maedhros e l’ira infuocata di Curufin, così simile a quella di Feanor. Molto ben descritta l’ossessione di Celegorm per la bella Luthien, che con il proprio rifiuto ne ha accelerato la caduta verso la dannazione. Quello che traspare dal confronto è soprattutto la follia che si è impadronita dei due fratelli minori, che parlano di sgozzare altri elfi come si trattasse di orchi. Leggendo mi sono ricordata, se mai ne avessi avuto bisogno, della ragione per cui non provo alcuna “simpatia” per Feanor e per la sua progenie! So di essere in minoranza e chiedo venia … XD
A parte gli scherzi, come sempre un altro ottimo capitolo!
Complimenti!

Recensore Junior
21/06/15, ore 15:54

Ciao!
Primo. The Escapist è un pezzo che rappresenta l’essenza stessa del sognatore e che ben si adatta, a mio parere, al desiderio del piccolo Elrond, che vorrebbe trasformarsi in un uccello e volare via dalla gabbia in cui è rinchiuso. Ottima associazione, quindi, anche in virtù del fatto che i Nightwish sono tra i miei gruppi preferiti e che, perciò, non posso che gradire i rimandi alla loro musica! :-)
Secondo. Ho amato la parte in cui Elrond, abbracciandolo, ricorda a Maglor di avere un cuore, un cuore che batte ancora nonostante egli sia cambiato a causa dell’accettazione del Giuramento e dei crimini che la promessa lo ha costretto a commettere. Maglor credeva di avere perduto per sempre sé stesso, ma il figlio di Earendil gli fa comprendere che non è così e che basta il sorriso sincero di un bambino per riportare alla luce il suo lato migliore. E il fatto che, alla fine, anche negli occhi verdi di Maedhros brilli una luce diversa rivela a noi e al fratello che persino in lui non tutto è morto, anche se forse parlare di speranza è fuori luogo. Bellissima la storia costruita intorno al piccolo usignolo in legno e ai ricordi d’infanzia legati alla figura di Nerdanel, e toccante l’accenno all’allontanamento tra Feanor e la moglie, forse causato anche dal rifiuto del primo di lasciare i figli più piccoli nel Reame Beato insieme alla madre. Ma Nendanel continua ad amare Feanor e a soffrire per la maledizione che Mandos ha pronunciato, e che non permetterà mai allo spirito del marito e dei figli di conoscere la pace. Mi è piaciuto molto, a questo proposito, il tuo riferimento alla paura che la “sorte dei Noldor” accende nel cuore di Maglor.
Molto ben riuscita anche la prima parte, a partire dalla descrizione degli orchi sino ad arrivare allo scontro vero e proprio. L’unico mio punto interrogativo riguarda i sospetti circa la morte del primo orco, abbattuto da una freccia che è stata recuperata dal potenziale assassino: se coloro che rinverranno i cadaveri saranno sufficientemente intelligenti se lo potrebbero domandare, o forse i due fratelli saranno fortunati e passerà la convinzione che i due servi di Morgoth si siano uccisi a vicenda. Speriamo nella seconda ipotesi!
In conclusione un altro bel capitolo, e di nuovo complimenti! Alla prossima!

Recensore Junior
19/06/15, ore 21:54

Ciao!
Finalmente, dopo tanti silenzi, Maedhros e Maglor si parlano, e ciò che si dicono sottolinea ancora una volta l’immenso dolore che dilania lo spirito di entrambi, costretti a seguire la via senza ritorno scelta in Aman pur essendo consapevoli delle mostruosità che la cerca dei Silmaril li ha obbligati a commettere. Ancora una volta notiamo quanto essi differiscano l’uno dall’altro in carattere ed inclinazione, pur essendo accomunati dal medesimo destino. La pietà sembra non fare più parte di Maedhros, forse anche a causa della prigionia in Angband, mentre Maglor la conserva e pare sempre più compassionevole con l’approfondirsi del rapporto con Elrond ed Elros. In questo capitolo egli, timoroso di fronte alle possibili intenzioni del fratello, si erge addirittura a difesa dei gemelli avvisandolo che chiunque voglia far loro del male dovrà vedersela con lui. Un bel cambiamento! Maedhros, dal canto suo, non si nasconde da ciò che è divenuto e confessa di temere sé stesso più di ogni altra cosa: un momento ben reso che non si dimentica facilmente, conoscendo la tragedia che si cela al di là di queste poche parole.
E’ stato molto bello vedere i due gemelli correre e giocare nel prato, ma la consapevolezza che per mesi sono rimasti chiusi nella torre stringe il cuore e costringe chi legge a fare i conti con la realtà: Elrond ed Elros sono prigionieri e il loro futuro è più incerto che mai. Ho trovato straziante, a questo proposito, la scena conclusiva in cui Elros distrugge l’illusione di Elrond, dicendogli a chiare lettere che i genitori non torneranno e che loro sono soli. Come Maedhros e Maeglor.
Ottimi i continui rimandi a Feanor attraverso i pensieri dei due figli sopravvissuti, che non smettono mai di interrogarsi su ciò che il padre avrebbe fatto se si fosse trovato al loro posto: a tratti il creatore dei Silmaril dismette le vesti di genitore per divenire quasi un’ossessione, lui come il Giuramento.
Per concludere, un altro capitolo molto bello, in cui viene ulteriormente approfondita la personalità dei due figli di Feanor e in cui comincia ad emergere quella dei due gemelli. Solo una cosa: mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più su come i quattro sono sopravvissuti all’inverno, visto che nel capitolo precedente accennavi alle difficoltà che avrebbero incontrato. Hanno migliorato le loro tecniche di caccia? ;-)
Complimenti e alla prossima!

Recensore Junior
18/06/15, ore 00:21

Ciao!
Chissà, forse Feanor e Nerdanel davano ai figli nomi abbastanza discutibili perché di figli ne avevano sin troppi! Mi sembra di ricordare che non si rammenti alcun elfo che abbia avuto una prole talmente numerosa, ma che ci vuoi fare … Feanor era uno spirito di fuoco e doveva pur trovare una valvola di sfogo! XD
Ok, torno seria.
Un capitolo di intermezzo molto piacevole, questo, in cui ancora una volta ci addentriamo nel rapporto in costante evoluzione che lega Feanor ai gemelli. Ritroviamo i due piccoli mentre ascoltano estasiati il suo canto dimenticando, anche se solo per un istante, gli orrori vissuti e la loro triste condizione. Attraverso gli occhi di Maglor ci accorgiamo di una differenza tra i fratellini in termini di preferenze musicali: Elrond ama ascoltare i versi che raccontano di Valinor, mentre ad essi Elros preferisce quelli che narrano del mare … una diversità che condurrà a due opposte scelte in età adulta e che tu hai reso ottimamente. Come sempre, però, c’è anche il rovescio della medaglia: se da un lato Maglor approfondisce il rapporto con i gemelli, dall’altro finisce inesorabilmente con l’allontanarsi da Maedhros, che pare volersi privare volontariamente di qualsiasi contatto con i piccoli. Sono curiosa di sapere quali saranno gli sviluppi di questa difficile situazione.
Ciò che ho trovato più interessante in questa settima parte è stato comunque l’accenno alla moglie di Maglor, il ricordo nostalgico dei loro giorni felici in Aman e il dolore del loro progressivo allontanamento. Ritengo più che verosimile l’ipotesi che hai formulato circa il mutare del loro rapporto a causa della scelta di Maglor di onorare il Giuramento, e mi è piaciuto molto il parallelo tra questa coppia e i genitori di Maglor.
In sintesi un altro bel capitolo! Un caro saluto e alla prossima!

Recensore Junior
16/06/15, ore 00:42

Ciao!
Un altro bel capitolo in cui si percepisce in maniera netta l’avvicinamento tra Maglor e i gemelli. Elrond ed Elros provano ancora diffidenza e a tratti paura nei confronti del loro “maestro”, ma è ormai evidente come ai loro occhi egli si differenzi dal fratello: Maglor è colui che insegna loro la lingua dei noldor, che prepara loro i pasti e che risponde gentilmente alle loro domande, mentre Maedhros è colui di cui aver paura e che spinge i bimbi l’uno tra le braccia dell’altro con la sua sola presenza.
Mi sono piaciute, come sempre, le riflessioni di Maglor e il ricordo della propria infanzia, trascorsa nella luce di Aman insieme ai genitori e ai fratelli: qualcosa che, anche a causa sua, Elrond ed Elros non avranno mai.
In un capitolo in cui si parla di quenya e di tengwar è difficile non accennare al bando di Thingol, e ho apprezzato molto come tu ti sei riallacciata al lontano editto pronunciato dal Re Sindar per mostrare ancora una volta la sofferenza di Maglor. Le traduzioni in quenya dei nomi dei gemelli sottolineano la cura con cui hai scritto questa sesta parte, anche se a tal proposito mi dichiaro apertamente eretica e confesso che io preferisco di gran lunga i loro equivalenti sindarin. Ma che altro avresti potuto aspettarti da una seguace degli elfi del crepuscolo? Chiedo venia! XD
Ho trovato toccante il rammarico di Maglor per l’impossibilità di regalare ai gemelli quegli abbracci di cui ogni bambino ha bisogno, e mi sono piaciuti gli accenni alla necessità di procurarsi cibo insieme alla consapevolezza di quanto difficile questo possa diventare con il sopraggiungere dell’inverno.
Riallacciandomi ad una delle tue risposte, indipendentemente da ciò che si dice in HoME , è molto probabile che Maedhros e Maeglor non siano stati gli unici feanoriani ad uscire vivi dal massacro delle bocche del Sirion, eppure la tua idea di volerli soli e braccati mi è piaciuta perché rappresenta un elemento di novità di cui è interessante seguire gli sviluppi e che non altera in maniera significativa ciò che Tolkien ci racconta. Per questo io non lo considero affatto uno “scivolone”!
Di nuovo complimenti, quindi, e alla prossima!

Recensore Junior
14/06/15, ore 23:51

Ciao!
L’intero capitolo ruota intorno al tentativo di Maglor di far sì che il fratello gli consenta di insegnare l’antica lingua ai gemelli, Elrond ed Elros. Maglor vede in questa possibilità un barlume di speranza, che non può certamente configurarsi come un riscatto, ma che comunque può alleviare la sua pena senza fine.
Ho trovato lo scambio tra i due molto ben gestito e mi è piaciuto il riferimento agli Esterling e lo scoppio d’ira di Maedhros al solo nominare i Valar.
Molto ben resa, a mio parere, anche la situazione di reietti dei due figli superstiti di Feanor, braccati dal loro stesso popolo in virtù dei crimini commessi e costretti a rubare per sopravvivere.
Di nuovo complimenti e alla prossima!

Recensore Junior
14/06/15, ore 12:41

Ciao, Feanoriel!
Hai definito questo capitolo “capitolo di intermezzo” e forse lo è, ma è di sicuro un bellissimo capitolo di intermezzo. Sei riuscita a tratteggiare splendidamente Maglor, i suoi strazianti conflitti interiori, il suo soffocante senso di colpa, e soprattutto hai reso alla perfezione il suo “saper parlare” attraverso la musica. Magnifico il riferimento ai momenti più importanti della sua vita, nel bene e nel male, e alla sua necessità di suonare e cantare per fissarli nello scorrere del tempo. E poi, in mezzo a tanta disperazione, si affaccia la speranza, incarnata dai figli di Earendil attraverso i quali Maglor intravvede la possibilità di uscire, anche se solo per un breve istante, dal tunnel di disperazione che lo sta consumando.
Molto ben resa l’incapacità da parte di Maglor di comporre la sua opera ultima a causa del ricordo, ancora troppo vivo, degli orrori vissuti, e profonda la riflessione circa il principio di tutto: quando è davvero iniziata la caduta dei Noldor? Una domanda a cui io, al pari di Maglor, non saprei dare una risposta.
Ottima l’idea di usare il quenya per avvicinare Maglor ai due gemelli, così come toccante è l’immagine del sommo cantore che suona davanti alla porta della piccola prigione … un modo per chiedere perdono?
Ho apprezzato, infine, come tra i due gemelli quello più curioso e desideroso di sapere paia essere Elrond. Anche io ho sempre visto il futuro signore di Imladris come uno spirito tranquillo, ma assetato di conoscenza sin da bambino e con tante domande in cerca di risposte. Mi piace come lo stai caratterizzando!
Di nuovo complimenti e grazie per la lettura! A presto!
(Recensione modificata il 14/06/2015 - 12:48 pm)

Recensore Junior
13/06/15, ore 10:40

Ciao!
Terzo capitolo, dunque. A differenza di quello precedente, in cui è l’azione a farla da padrone, qui domina l’introspezione. Ci ritroviamo così di fronte ai due fratelli in fuga insieme ai piccoli ostaggi, con il loro carico di rimorso e di scelte da compiere.
Mi è piaciuto molto come sei riuscita a rendere il conflitto interiore che vive Maglor e ho trovato ben gestito il dialogo tra lui e Maedhros. Ti confesso che, nonostante sapessi che non poteva andare diversamente, anche io ho tirato un sospiro di sollievo insieme a Maglor non appena il fratello ha dichiarato di non voler uccidere Elrond ed Elros, ma di volerli usare come eventuale merce di scambio.
A proposito … avrei creduto fosse stato Elros a ribellarsi al suo aguzzino in modo così energico: il fatto che tu abbia scelto di far sì che sia Elros il più “tranquillo” tra i due gemelli mi ha sorpresa. Ho sempre immaginato che Elrond fosse il più riflessivo e sono curiosa di vedere come svilupperai il rapporto con i figli superstiti di Feanor.
Davvero toccante, inoltre, il sogno di Maglor, attraverso il quale egli prende coscienza di quella parte oscura di sé che lo spaventa forse non meno della consapevolezza di aver agito sempre per libera scelta, lui come gli altri. Sua è stata la decisione di uccidere e di fare proprio il Giuramento. Mi domando se il componimento che accenna di voler creare non sia per caso “La caduta dei Noldor”. In ogni caso scena davvero ben resa, così come ben reso è stato il primo approccio con i due gemelli, che ci mostra anche in questo caso quanto Maglor differisca dal fratello Maedhros.
Complimenti, quindi, e alla prossima!

PS:
Aggiungo queste poche righe alla recensione dopo aver letto il tuo commento circa il carattere dei due fratelli, Elrond ed Elros. Mi fa piacere che anche tu consideri il primo più calmo e riflessivo del secondo, ma se così è c’è un errore nel testo, o meglio una semplice svista.
In particolare, durante il viaggio a cavallo, ritroviamo i due gemelli ciascuno custodito da un figlio di Feanor: uno cavalca con Maedhros e uno con Maglor. Il bambino che cavalca con Maedhros si ribella, scalcia, morde, e l’elfo lo schiaffeggia. Non si sa ancora chi dei due sia. Nella parte conclusiva, durante il colloquio tra i gemelli e Maglor, risulta chiaro e ribadito in più punti che colui che è stato schiaffeggiato è Elrond. Cito uno dei passaggi, ma non è l’unico:
“-Io sono Elrond e lui è Elros- disse uno dei due piccoli, quello che ancora si strofinava la guancia ceffonata.”
Credo che ci sia stata semplicemente un’inversione di nomi. Mi permetto di consigliarti di modificare il testo, o chiunque legga giungerà inevitabilmente alla conclusione che il fratello più impulsivo sia Elrond e non Elros.
Un caro saluto e al prossimo capitolo! :-)

(Recensione modificata il 14/06/2015 - 11:16 am)

Recensore Junior
09/06/15, ore 22:53

Ciao!
E’ un capitolo che sicuramente resta impresso, questo, e in cui non ci risparmi nulla circa gli orrori della guerra. Dall’inizio alla fine questa seconda parte è intrisa di quella che ho sempre definito la “follia” dei feanoriani: lucidi, spietati, disposti a tutto pur di tener fede al Giuramento, Maglor e Maedhros mettono a tacere qualunque rimorso e passano a fil di spada anche coloro che, dopo averli seguiti per anni, hanno capito che la misura è colma. Di fronte a tale, inumana determinazione cosa possono le lacrime di due bambini?
Ciò che mi ha colpito maggiormente in questa seconda parte è il comportamento di Maglor, che nel capitolo precedente ci mostri titubante circa l’assalto a Menegroth e seduto all’ombra dei salici ad intonare canti, e che qui invece pare non conoscere pietà, immerso anima e corpo nella battaglia e in preda ad una furia cieca. Di sicuro in simili frangenti non il c’è tempo per pensare e per porsi domande, ma sono curiosa di sapere come reagirà al sorgere dell’alba, quando dovrà fare i conti con il silenzio e con una nuova colpa.
Molto ben resa la morte dei gemelli, anche se ti confesso che trovo sempre difficile provare compassione per le sofferenze di Feanor e dei suoi figli conoscendo i crimini di cui si sono macchiati.
Splendida l’immagine dei gabbiani che si alzano in volo, garrendo spaventati, e degli avvoltoi che seguono sempre i feanoriani: poche parole che dicono tutto circa il carico di morte e di distruzione che sempre li accompagna.
Di nuovo un ottimo lavoro! Complimenti!

Recensore Junior
09/06/15, ore 20:55

Ciao! Qualche giorno fa ho scovato questa tua storia e mi ci sono tuffata a velocità luce. Non è un segreto, infatti, di come io nutra una sorta di venerazione per il signore di Imladris, e scoprire una tua fiction che narra della sua infanzia (e forse non solo, ma questo lo imparerò cammin facendo …) mi ha fatto un immenso piacere.
Ho trovato davvero molto bello questo primo capitolo e, in particolare, ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei figli di Feanor. Molto ben reso, a mio parere, lo spirito irruento di Curufin e la sua “follia” che tanto lo avvicina caratterialmente al padre, così come mi è sembrata ottima la descrizione del conflitto che dilania Maedhros, legato al giuramento eppure perfettamente consapevole dei crimini che lui e i suoi fratelli stanno perpetrando in nome della promessa. Toccante il dolore che trasuda dai gesti e dalle parole di Maglor, che vorrebbe fermare il tempo e restare immerso tra le bellezze della terra dei salici con l’arpa tra le mani e che invece deve impugnare la spada e dare la morte.
Nonostante la brevità della narrazione mi è parso molto efficace anche il resoconto della distruzione di Menegroth, con l’immagine conclusiva e di grande impatto di un Maedhros assiso in trono a cui il dolore delle perdite ha quasi strappato la ragione, spingendolo a condannare i figli di Nimloth a una fine crudele. Il ripensamento giunge, ma quando ormai è troppo tardi.
Ottimo lo stile, fluido e piacevolissimo.
I miei complimenti e a risentirci presto!

Recensore Junior
09/06/15, ore 16:29

Mi sono sentita elettrizzata come non mi capitava da tempo davanti a questo nuovo capitolo... ancora prima di leggerlo, per giunta. Poi, leggendolo... beh, è stato come se mi avessi "regalato" Maitimo su un piatto d'argento! Fangirling, si dice? Ecco. Ho una gran voglia di abbracciarlo, di abbracciare Kano, di abbracciare te.
Ma provando a esprimermi sensatamente, inizio da una citazione, perché credo rappresenti l’essenza stessa del pensiero di Maitimo, e la trovo una frase assolutamente perfetta, giusta, dovuta in un certo senso.
Ci separa da quei due bambini l’incolmabile abisso che separa le vittime dai carnefici, e come pretendi di colmarlo, Makalaure?
Davvero, sembrerà un’inezia, ma per me questo è Maitimo. Bellissimo, freddo, straziato, Maitimo.
Così come la risposta che segue è assolutamente degna di Kano. Amore. Sì, nonostante tutto Makalaure continua a vivere tendendo verso un sentimento a cui è incapace di rinunciare… perché sono la musica, l’arte a dargli ossigeno, ed esse sono in grado di travalicare qualsiasi orrore e cinismo (a patto che esso non derivi dall’arte stessa).
In ogni caso lo “scontro” tra il punto di vista di Maitimo e quello d Kano, è l’esplicazione migliore delle loro diversità di carattere che sfocia in quelle parole di troppo, in quel richiamo al Thangorodrim. Richiamo a cui io non posso che essere assolutamente sensibile. E non so che dire se non che nel momento in cui Russandol lascia trapelare uno fugace spicchio dei propri sentimenti, tacendo poi di colpo, avrei davvero voluto “pilotare” Kano da lui, affinché lo stringesse… Mi rendo conto, però, che sarebbe stato fuori luogo, almeno in quel momento.
Ma andiamo avanti, arriviamo ai piccoli, sempre più legati a Kano che fa le veci di un padre meraviglioso. Anch’io ho molto apprezzato il riferimento a quell’unico cantore, anzi poeta umano di cui ci viene detto nel legendarium. E trovo splendido il modo in cui avvenimenti più o meno legati al passato di Kano e dei Feanorioni, vadano ad intrecciarsi alla breve vita dei gemelli. Le gesta dei Feanorioni sono l’oscuro scenario su cui si stagliano le favole, i canti, tutto ciò che ha contribuito all’educazione di Elrond ed Elros.
Arriviamo, così, al ricordo della misteriosa sposa di Makalaure e qui, nonostante immagini il loro sposalizio in modo un po' diverso (più che altro per via del carattere della “mia” sposa di Kano), mi sono davvero commossa. Perché sei riuscita a rendere palpabile il loro amore, pur non sfociano nel melenso. E la successiva riflessione sulle spose dei Feanorioni mi ha dato il colpo di grazia. È sublime, davvero, l’idea di Kano che spoglia il corpo ormai privo di vita di Curvo (e già qui stavo per piangere) e trova al suo collo l’anello nuziale… Un’immagine assolutamente struggente. Sappi che nel preciso momento in cui l’ho letta, è diventato anche un mio headcanon, e sempre, ora, penserò a quella catena celata sotto l’armatura e gli abiti di Curvo.
Infine il rapporto tra i due fratelli trova finalmente un punto di convergenza. Kano che ovviamente si incolpa per la reazione di Maitimo, e poi quest’ultimo che si scusa con lui. Maitimo che si scusa. Oh, è stato un momento dolcissimo. Quel suo aprirsi, confidando a Kano la natura del peso che sente gravare su di sé, è il perfetto coronamento di un capitolo bellissimo.
E il finale in cui Maitimo addirittura scherza, prima di offrirsi di addestrare Elros con la spada, beh, è un incantevole, ultimo regalo. Quel suo sorriso finalmente aperto e la successiva, liberatoria, risata di Kano, mi accompagnano anche ora.
Grazie per questa meraviglia.
(Recensione modificata il 09/06/2015 - 04:34 pm)

Nuovo recensore
17/05/15, ore 12:38

Questa storia è bellissima, ti faccio davvero tanti complimenti.
Io non riuscirei mai a scrivere capitoli così lunghi, e allo stesso tempo così coinvolgenti. Non ci si stanca nemmeno per un secondo durante la lettura, c'è quel giusto mix di riflessioni, dialoghi, pathos e mistero.
Hai reso a mio parere in modo perfetto i drammi dei fratelli Feanoriani: i loro dubbi, rimorsi, le angosce, i sogni per un futuro migliore, incarnati nella speranza portata dai due gemelli.
Amo Maedhros alla follia, e sono veramente impaziente di leggere il continuo della tua storia, ora che finalmente pare stia cambiando anche lui.
Di nuovo complimenti!

Lily

Ps: scusa se disturbo di nuovo, volevo chiederti un favore ^^: hai per caso qualche bella storia sul Silmarillion da suggerirmi?
(Recensione modificata il 17/05/2015 - 12:57 pm)