Eccomi…. Aiuto!
Avevi promesso che i capitoli tranquilli erano finiti, e infatti…. Mamma mia, che capitolo intenso, e intenso non basta!
Mi ha lasciata abbastanza sconvolta.
Ma cominciamo dall’inizio, dalle parole… speravo davvero che ci fossero, queste parole, prima o poi!
Anche se, a dirla tutta, inquesto capitolo prima delle parole sono arrivati i pensieri.
Se prima era solo la promessa di Annah a preoccuparmi, ora ci si mettono anche i pensieri di Thranduil: quando, durante gli altri capitoli, avevo la sensazione che si stesse abituando a questo nuovo mondo in cui è capitato, mi dicevo che forse a ingannarmi era il fatto che era sempre curioso di tutto, e che infondo non avesse mai smesso di voler tornare a casa.
Ma ora questa rassicurazione è scomparsa del tutto, dato che è lo stesso Thranduil a iniziare a pensare apertamente di non voler più tornare a casa. A sorprendermi in realtà non è stato tanto questo pensiero, ma appunto la serenità con cui il re di Bosco Atro lo ha formulato e accettato.
Mi ha ricordato il primo capitolo, in cui Thranduil per un lungo momento si lascia andare al pensiero di lasciare tutto e tutti e partire per Valinor, così, su due piedi. Ora quel pensiero è tornato, anche se lo Yorkshire ha sostituito Valinor.
La cosa che più mi ha colpita è che se nel primo capitolo il pensiero di Thranduil era più lieve, più astratto, un momento di sfinimento subito allontanato, qui la situazione è molto più concreta. Thranduil non sogna di trovarsi in un luogo di pace, ma ci si trova proprio, e non vuole più lasciarlo. Gli è capitato di allontanarsi un momento da tutta l’ombra, da tutti i ricordi, da tutti i fallimenti che gli pesavano addosso in Terra di Mezzo, e ora il pensiero di ritornarci lo spaventa, tanto da spingerlo ad ammettere che sarebbe pronto ad abbandonare non solo il suo popolo, ma anche il suo stesso figlio, per rimanere lì, in quel luogo pacifico, accanto ad Annah.
Inutile dire che non può assolutamente farlo, perché Thranduil sa bene di non poterlo fare, sa bene non può abbandonare Legolas così… ma mi sembra evidente che questa tentazione sia più forte di lui, così forte da spingerlo quasi a sciogliere Annah dalla sua promessa e smettere così di cercare le grotte… mamma mia, questa proprio non me l’aspettavo, e le conseguenze di un simile gesto da parte di Thranduil sarebbero… aiuto, non voglio nemmeno pensarci.
Passando finalmente alle “parole”: ho adorato il modo in cui Annah ha consolato Thranduil durante questo suo momento di sfogo.
E sono d’accordo con lei: Thranduil ha fatto quello che gli sembrava giusto per il suo popolo, cercando di dare loro un periodo di pace, meritatissimo dopo ciò che hanno passato durante la guerra dell’Ultima Alleanza. Non credo che facendoli rimanere sempre armati e sempre pronti a una guerra durante tutta la terza era sarebbe cambiato qualcosa: hanno avuto la sfortuna di ritrovarsi Sauron in persona come vicino di casa, e qui non c’è preparazione o vigilanza che tenga, purtroppo.
Per quanto riguarda Legolas, credo che lui abbia intuito molto di ciò che accadeva attorno a lui, anche i fatti che il padre tentava di tenergli nascosti. E questo gli ha permesso di non crescere completamente inconsapevole, ma, come dice giustamente Annah, di crescere senza il peso della guerra presente e di quelle passate, perché quel peso hanno scelto di portarlo per lui i suoi genitori, cosa che mi sembra perfettamente naturale.
Però si, Thranduil avrebbe dovuto, e dovrebbe ancora appena tornerà nel suo regno, parlare di più con suo figlio. E’ una cosa a cui avevo già pensato durante gli accenni a Legolas nei capitoli precedenti: spesso Thranduil si trova a non saper rispondere quando Annah gli chiede cosa pensi Legolas, o se abbia mai parlato di qualcosa con suo figlio, e questo mi ha fatto pensare che Thranduil, pur essendo un padre affettuoso, eviti non pochi argomenti con il figlio, primo fra tutti la morte di Arodel.
Dopo questo capitolo capisco un po’ di più i motivi che lo spingono a questa scelta, ma penso sia una cosa che deve affrontare, per il bene di entrambi.
E a questo punto arriva il turno di Annah: Annah che ha finalmente dato sfogo a ciò che pensa di sua madre, a quanta delusione, quanto dolore e quanta rabbia le ha lasciato questo abbandono immotivato.
Io resto convinta che Lizzie non se ne sia andata a cuor leggero, ne per un motivo futile, e i ricordi frammentari di Annah sono stati più che una conferma.
Da quello che ho letto ho avuto l’impressione che Lizzie adorasse sua figlia, e che tra le due ci fosse un rapporto davvero stupendo, e troppo stretto da entrambe le parti perché qualcosa di meno che grave lo spezzasse.
Lizzie ha scoperto qualcosa durante quel viaggio in Europa, a cui penso sia legata anche la misteriosa malattia di Annah, (che sono certa non fosse affatto una semplice febbre), e questo le ha fatto decidere di andarsene, forse per proteggere la figlia da qualcosa, per non coinvolgerla, per non attirarle addosso le conseguenze di qualche segreto che era, e sembra essere tutt’ora, conservato dalla famiglia Woolbridge.
Ci sono troppe coincidenze: la malattia di Annah, le discussioni, la conversazione tra Lizzie e Judith… c’è qualcosa che non sappiamo, su cui si erano informate forse particolarmente la nonna di Annah e Lizzie, a giudicare dagli appunti presi da Lizzie, ma a questo punto non saprei assolutamente cosa… prima pensavo che fosse il Gancanagh, ma ora che hai inserito tutte queste nuove informazioni: la fanciulla che in passato ha aperto un portale, il fatto che nessuno abbia mai saputo cosa abbia portato la nonna di Annah a spegnersi così, all'improvviso, devo ricostruire il tutto da capo….
Soprattutto perché ciò che è successo alla fine del capitolo non mi è piaciuto per niente, ma proprio per niente!
Ho sperato fino all’ultimo che fosse un sogno, un incubo, e continuavo a ripetermi: “Ok, quand’è che Annah si sveglia? O che la sveglia qualcuno?” e invece no, quello era glamour!
Era forse lo stesso essere che aveva tentato di uccidere Thranduil? Qualunque cosa sia, ora si è infilato non solo in casa di Annah, ma direttamente nei suoi sogni, da quel che sembra… e peggio ancora, aveva l’intenzione di portarla dritta dritta tra le grinfie dei Berretti Rossi, dopo averla tormentata per bene. Perché? Che cos’è questa cosa? E che cosa vuole?
E mi chiedo anche se Jonah si sia reso conto di ciò che stava succedendo a sua figlia, o se sia ancora convinto che in giro ci siano solo i Berretti… ma forse no, ho imparato che quell’uomo sa molto più di quello che lascia intendere.
A preoccuparmi di più però è il fatto che Thranduil non abbia svegliato Annah prima che arrivasse alla stalla dove fortunatamente c’era già Jonah…
Vorrei poter pensare che per qualche motivo non se ne sia accorto in tempo, ma…. Allora adesso dov’è?
A questo punto ho paura di vedere cosa succederà nel prossimo capitolo!
Tantissimi complimenti come sempre, Kan, per tutto!
Ma soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi, cosa per cui, ancora, non mi stancherò mai di farti i complimenti!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe |