Recensioni per
Arms. Di battaglie e di memorie
di avalon9
Shura è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto di Saint Seiya. C'è qualcosa di dannatamente complesso e meraviglioso nella sua parabola esistenziale. E' il paradosso del suo gesto. Uccide Aiolos, il modello. L'ingiustizia nell'atto di giustizia, il peccato nel gesto di fede. E' questa, la sua condanna. Vivere una vita nell'illusione di servire una dea che si rivela in carne e ossa ai suoi occhi, ma lui è troppo cieco per riconoscere. |
Quando l’uomo viene al mondo, le sue mani sono chiuse, come per dire: il mondo intero è mio, voglio tenerlo per me. Quando lascia il mondo, le sue mani sono aperte, come per dire: non ho conservato niente di ciò che esiste in questo mondo. |
Ho riletto la tua drabble due volte per carpirne fino in fondo il messaggio. Forse tu non ne sarai soddisfatta fino in fondo (e chi, di noi autori, lo è mai del tutto delle proprie produzioni? Io no di certo), ma dal punto di vista del lettore questo cammeo funziona, eccome! Ci sono una sacralità e un senso di eterno che pervadono ogni riga del tuo racconto. Molti i contrasti, spesso evidenziati dall'uso del corsivo, che richiamano l'attenzione del lettore sui concetti giustapposti che vuoi rappresentare. La fragilità e la forza, l'umano e il divino, la produzione (le mani) e la distruzione (le armi). Il punto di vista di Atena/Saori, con la (ri)presa di coscienza della propria natura divina è molto originale e maledettamente ben descritto. WOW, sei veramente brava. Chapeau! |
Eccomi anche qui. Leggo con estremo interesse questo tuo progetto, al quale mi avvicino mentre è già in corso. Avendo avuto modo di leggere altri tuoi scritti in questo fandom ho aspettative molto elevate. Sono certa che saprai superarle. I Santi d'oro sono tema sensibile. Dodici segni e dodici caratteri. Ognuno di noi ha i suoi preferiti. Fremo all'idea di leggere la tua resa dei miei. |
Mi era mancata, questa raccolta. Dopo tanto tempo, torno a fare un giro su EFP, e proprio nei giorni in cui ricomincio a leggere qualcosa, trovo un tuo aggiornamento. E che aggiornamento! Ripeterti quanto ami il tuo stile - e questa sua evoluzione "smaliziata" e diretta me lo fa apprezzare ancor di più - sarebbe ridondante. Death Mask non è solo il Cavaliere d'Oro che semina morte e distruzione, ma è Angelo, un bambino con le mani così grandi da poter accogliere in esse il cielo; è il ritratto di un bimbo, poi uomo, che ha appreso il peso della violenza lì dove la sua vita è iniziata. Ma in questa drabble c'è posto anche per la dolcezza, che a quella violenza si mescola in un quadro dipinto con le parole, che profuma, nella mia testa, di limoni siciliani, di sole, e di cielo azzurro. Come sempre, i miei complimenti! |
Le mani. Le chele. E sì che vuoi prendere il cielo con quelle mani - con quelle chele - che si devono temere e baciare, insegno di riverenza. Che punti a volere che siano le tua, quella da vasari con una ferinità così simile alle distese di sabbia, muretti a secco e fichi d'India che crescono lungo la strada, fregandosene di tutto e tutti. |
La terra che accoglie. A pensarci, solo la terra può accogliere, ché accogliere significa sì inglobare in noi, ma col presupposto che poi, ciò che abbiamo inglobato, lo si renda al mondo, un po' come fa la conchiglia che non si chiude su se stessa, ma protegge il paguro; e come fa la terra, che accoglie il seme e lo trattiene sino a quando non diventerà una piantina che sbucherà dal terreno per godere la luce del sole. |
Le altalene linguistiche mi spiazzano, e forse è questo che volevi rendere, lo sfasamento da un sistema linguistico all'altro. In che lingua pensi, tu? Camus, in fracese, di quel francese duro e aspro che profuma di alghe della Bretagna (ho un piccolo vuoto di memoria: era bretone, il tuo Camus, n'est-ce pas?), ma quando finisci in una realtà diversa dalla tua, dove la lingua, i costumi e le abitudini sono diverse, penserai in francese, ma arricchirai un altro vocabolario, ché il samovar non ha corrispettivi: sì, è una specie di teiera, ma è assimilabile alle teiere che portiamo in tavola per il tè delle cinque, quelle di più o meno pregiata porcellana bianca a fiorellini blu. E il blu: per un francese il blu è il cielo, o il mare, dipende da dov'è che si vive; ma qui, in Siberia, il blu è quello delle mani livide e delle labbra violacee. E fa paura. E non è più un luogo che ti abbraccia colla sua serenità, ma profuma di freddo. |
Shaka non parla, Shaka è gesto che si fa parola |
La Spagna è terra di sangue, e terra, e sudore e orgoglio. Tanto orgoglio. E l'orgoglio, quando è eccessivo, acceca, ci scombussola, mischia le carte in tavola come fanno i giocatori per le strade, con le carte segnate e i complici che alleggeriscono gli incauti dei loro portafogli. E per strada siamo, in tempo di fiera - in quel caos che è Pamplona, quando la voglia di vivere e di ridere in faccia alla morte corre per le stradine inseguita da una mandria di tori liberati - tra le mani di una chiromante che legge il nostro futuro. |
Dici che la scelta è macchinosa; forse, ma tu sei stata bravissima a non renderla tale. Un conto è la genesi di un'idea, che può essere elaborata quanto il seguire passo passo la ricetta del soufflé; un altro paio di maniche è la sua realizzazione, e tu qui hai saputo mettere tutti gli ingredienti dosandoli con sapienza, a colpi di pennellate, incisive ma delicate al tempo stesso. |
Eccola qui, la tua Anissa, la tua personalissima firma - la tua zampata, potremmo dire - che fa sì che ci si senta subito a casa, come quando vai a trovare un caro amico e ritrovi quella nicchia. |
Sono arrivata a questa storia tramite il soffio gentile del vento; stavo cercando una cosa su google ed è uscita l'epigrafe come primo risultato. Il primo pensiero è stato io lo sapevo che potevo fidarmi di lei; il secondo, C'è una storia di avalon9 che non ho adocchiato?. |
Bella! Una delle mie raccolte preferite di pensieri e emozioni dei Cavalieri! Avevo letto le prime drabble pubblicate sul sito di Shiryu e credo che arrivassero fino a "Brulant". Ottimo stile, perfetto l'uso della lingua, anzi delle lingue, interessanti gli accorgimenti tecnico-linguistici e il significato che hanno, interno alla storia. Davvero un lavoro di pregio! |
Dopo aver recensito azzurro, non potevo non lasciare un commentino anche qui. |