Diciamo che l’inizio è decisamente col botto, se questa storia venisse trasformata in una serie tv, l’inizio dell’episodio avrebbe ascolti record.
Non commento i calorosi preliminari di Emma e Regina perché essendo scritti e tradotti in modo molto dettagliato, commentarli rovinerebbe l’atmosfera, però una cosa posso dirla, ovvero che mi piace molto l’idea che ogni tanto, fra un bacio e una carezza riescano a far uscire dalla bocca parole di senso compiuto che non fanno altro che coinvolgere di più la fantasia del lettore.
Il gesto e la descrizione che sicuramente mi ha colpita maggiormente in questo momento di intimità è senza dubbio questo:
‘…con un semplice bacio ma mora le disse di fidarsi di lei’; ecco il tipico esempio di frase breve e semplice che però ha il potere di stenderti e farti perdere un battito del cuore.
Ma veniamo al momento di terrore..Ebbene si, non potevo usare un termine diverso.
Volendo potevo scrivere “urto” visto che il ripetuto bussare o meglio il tentativo di sfondare la porta ha decisamente rovinato un momento magico. Terrore perché ho capito subito chi stava fuori dall’uscio e mi sono veramente spaventata/preoccupata. Una cosa del genere non mi era mai capitata prima.
Io capisco e giustifico benissimo quello che ha fatto Regina, al suo posto mi sarei comportata esattamente così; non si aspettava certo l’arrivo a sorpresa di sua madre (certo con Cora bisogna stare attenti h 24 e soprattutto stare sempre all’erta) e le è scattato il panico, puro e semplice panico.
“E’ solo tua madre, Regina”. Appunto Emma! Era meglio una perquisizione a sorpresa di qualsiasi tipo.
Ma passiamo alla “santa” inquisizione.
“Come stai, mia cara?” tzè, come se le importasse veramente, è solo la classica frase di circostanza.
“Sono stata meglio” ecco perché ha chiesto alla figlia come stava, lo ha fatto perché sapeva che Regina le avrebbe chiesto a sua volta la stessa cosa e poi figurarsi se tutto non deve girare attorno a Cora!
Mi stupisco della reazione di Regina quando sento pronunciare il nome di Emma dalla madre; ammesso che Cora non fosse venuta a conoscenza dell’esistenza della bionda tramite i giornali, avrebbe trovato di sicuro un altro modo per raccogliere informazioni che nel giro di poco sarebbe diventato un “dossier” da tenere nella cassaforte insieme ad altre centinaia di schede! Lo stupore di Regina doveva nascere dal perché la madre ci avesse impiegato tutto quel tempo a tirare fuori l’argomento.
Altro momento di terrore è stato quando ha messo su il bollitore per li the, lì mi son detta:
“ E ora chi la schioda più?”.
A parte questi miei pensieri, trovo scontata a prevedibile la reazione da parte di Cora e il modo in cui ha apostrofato Emma, ovvero chiamandola “sgualdrina” (che dal punto di vista di Cora lo sono tutte tranne chiaramente lei!) ma posso esultare e apprezzare il coraggio che ha avuto la figlia quando le ha detto che è la sua fidanzata.
“Tesoro, mi sto seriamente preoccupando per te”direi che su questa affermazione ho dei leggerissimi dubbi!
“Porta lei e suo figlio a cena il prossimo mese” un mese per una cena? Questa donna deve avere veramente una marea di impegni; qua comunque parto già con mille teorie e con abbondante ansia. Non so cosa avverrà durante questa cavolo di cena, so solo che ci sarà da soffrire! Perché vuole invitarli a cena? Perché! Cosa sta tramando la sua vecchia e malata mente? Cosa, cosa, cosa????
Aspetto positivo di questo dialogo tra madre e figlia? Cora ha levato le tende prima di quanto avessi previsto!
Credo che Emma non abbia minimante idea di che persona sia Cora e lo dimostra il fatto, o meglio il discorso che dice a Regina:
“Mi hai nascosto in camera tua…,quando è venuta a cercarti. Tutto questo sembra un segreto” mentre per me tutto questo sembra “protezione”. Per fortuna questa piccola cosa e le successive che ci sono state non hanno causato nessun litigio; penso che Regina sia stata abile nello sviare l’argomento, riuscendo a distrarla come solo lei sa fare e forse è stata brava anche Emma nel non voler insistere. Tutto questo mi rende tranquilla a metà perché so che prima o poi queste cose usciranno nuovamente allo scoperto.
Infine un grazie di cuore per il corso di cucina a cui mi hai fatto partecipare anche se involontariamente e un grazie ancor più grande è venuto dal cuore di Henry che si è sentito partecipe e responsabile in una cosa mai fatta prima; al ragazzino poi è andata di lusso visto la baby sitter che si è ritrovato, secondo me desiderava che ciò avvenisse dal primo momento in cui Regina ha messo piede nell’appartamento la prima volta.
Corso di cucina a parte, è giusto soffermarsi un attimo sul grande passo che ha fatto Regina e che ha fatto Emma. La mora decidendo di badare ad Henry ha compreso ulteriormente che il rapporto con la bionda è qualcosa di serio ed impegnativo e che va al di la di una semplice coppia, e la stessa cosa l’ha capita Emma decidendo di lasciarlo alla mora; volendo si potrebbe aprire un bel dibattito su ciò che è appena avvenuto ma hai descritto tutto in modo perfetto e preciso non tralasciando nulla. Un complimento (l’ennesimo) però è più che dovuto per come hai saputo gestire il dialogo Henry-Regina; queste cose non sono mai facili da scrivere e soprattutto mai facili da far capire fino in fondo ma qui la missione è stata compiuta in pieno in special modo quando viene descritta la preoccupazione e l’agitazione di Regina nel dover badare completamente da sola al ragazzino con conseguente perdita del sonno ristoratore.
E in tutto questo c’è stato anche il modo di alleggerire questo carico, investendo la mora nel ruolo di “uomo” di casa disarmando un fantomatico ladro con un…Libro!
Comunque Emma è in debito con il testo perché ammettiamolo, le ha dato una grossa mano (nel suo caso una grossa legnata) a coronare il suo sogno d’amore con Regina; certo, hanno dovuto fare tutto con il silenziatore ma si sa, piuttosto di niente è meglio piuttosto, no?
Ennesimo capitolo lungo (per la gioia di tutte) e soprattutto con tantissimi accadimenti. D quando ho iniziato la storia non ho ancora trovato un capitolo per così dire di passaggio, succedono sempre tantissime cose e tutte di una certa importanza. A volte non faccio in tempo a riprendermi da una scena, che ne capita una subito dopo e ancor meglio della precedente.
Grazie ancora. |