I'M (FINALLY) BACK!
Sì, sono finalmente tornata a infestare questa meravigliosa storia con le mie recensioni e devo dire che tornare a leggerti è stata una ventata d'aria fresca.
Però, non vorrei dilungarmi troppo, quindi passiamo alla storia.
Hai un'abilità sconvolgente nel far salire l'ansia ai lettori: già nel capitolo precedente (con la ninna nanna in gallese, l'accenno alla madre e al tentato suicidio, ma soprattutto con la ricaduta di Adrian davanti allo specchio) si percepisce un qualcosa, qualcosa di sottile e pungente che mira a far stare sull'attenti chi legge e a far presagire le peggiori disgrazie; in questo capitolo, invece, questo qualcosa prende le sembianze di una bomba a orologeria che fa raggiungere il massimo picco di ansia nell'ultima frase.
Risultato: sto morendo dentro dall'ansia e ho una voglia matta di leggere il prossimo, ma mi sono auto imposta di scrivere questa recensione, quindi si va avanti.
Non mi aspettavo che Undertaker avrebbe portato Vincent alla tomba di sua mamma, o meglio, avevo capito che c'entrasse lei da quando aveva parlato di Galles, ma non volevo crederci.
E l'autoconvinzione è stata forte.
Il pezzo in cui Adrian parla alla lapide di sua madre mi ha creato sentimenti contrastanti: una parte di me aveva nel cuore l'odio di Vincent e, come lui, avrebbe ucciso nuovamente e volentieri la madre di Adrian per quello che gli aveva fatto; un'altra era ranicchiata nell'angolino a piangere e disperarsi per Undertaker; mentre per la mia parte puramente masochista e amante dell'angst quello è stato il punto migliore di tutti. Sì, in un modo contorto ho amato quel pezzo e l'ho riletto per ben tre volte. In quelle righe si percepisce distintamente come la madre di Adrian sia ancora presente e protagonista nella sua mente, madre che lui ama incondizionatamente e nonostante tutto, un po' come fa un bambino. Ecco, in merito a sua madre, Undertaker non è mai cresciuto: è ancora il bambino che cerca l'approvazione della mamma che lo tormenta, un'approvazione che non arriverà mai. Adrian ha ancora addosso tutti i segni del trauma che gli ha lasciato lei e Vincent non è bastato a cancellarli definitivamente. La sua infanzia e adolescenza che ha passato a sentirsi sbagliato, diverso e indegno di qualsiasi forma di amore si sente forte e chiara in ogni sua parola.
E Vincent non può farci nulla.
E questo, insieme al fatto che è la madre di Adrian ad essere la protagonista indiscussa della sua mente, fa scattare Vincent come una vipera. Lui sa che quello del suo ragazzo per la madre è un amore malsano e che Undertaker dovrebbe solo odiarla e provare a dimenticarla, ma purtroppo non è questo che dice. Sì, Vince, hai proprio ragione, questa cosa ti è sfuggita di mano ed è sembrata una scenata di gelosia a tutti gli effetti. Hai lasciato che la tua rabbia e il tuo odio per quella donna intaccassero le tue parole per Adrian, e hai fatto un madornale errore.
Lo so, non è una recensione lunga e ordinata come al solito, ma è tardi e purtroppo il sonno prende il sopravvento. Mi rimetterò in pari al più presto!
little_coffin
P.s. Dio, quanto mi era mancato leggere e recensire questa storia! (Recensione modificata il 05/03/2018 - 02:12 am) |