Recensioni per
Il mondo non finisce a Tokyo
di kiku77

Questa storia ha ottenuto 181 recensioni.
Positive : 181
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/16, ore 17:13

Che bello: per una volta riesco a seguirti passo passo!
Non voglio illudermi: non so quanto durerà, ma me la godo finché dura! ^^
Allora, capitolo di transizione, come hai detto tu: bisogna letteralmente "entrare nelle stanze" dei giocatori, raccogliersi un attimo per prepararsi ai capitoli successivi.
Sto notando che questo è il tuo lavoro in cui il calcio è più presente. Ok, scrivi su CT e quindi il calcio c'è, c'è sempre stato, ma più come sfondo: qui ti ci sei immersa di più, lo segui più da vicino, entri nelle camere dei giocatori, appunto. Forse fa parte di quell'atteggiamento nuovo che ti fa essere più concreta nella scrittura: meno deviazioni, più sintesi, meno reticenze, più "realtà". E mi fa sorridere ricordare un po' il percorso che hai fatto per arrivarci, attraverso fic quasi "visionarie", che invece ti hanno portato alla realtà, una realtà tagliente come un bisturi.
È un bel capitolo questo: c'è un'aria intima... Mi sembra che Taro possa mettersi a corteggiare Yukari da un momento all'altro e se non mi sbaglio presto ci sarà una specie di nodo narrativo, una svolta, diciamo così.
A parte questo, sto riflettendo da un po' sull'uso che stai facendo dei sensi e del corpo dei tuoi pg: nei prossimi capitoli ti dirò meglio, perché mi sembra che anche questo sia un po' cambiato, anche se non so ancora dire bene come. L'unica cosa che posso dirti ora è che mi sembra quasi di sentire il profumo di Genzo...
Quest'ultima versione di Genzo è forse la più conflittuale tra quelle che hai descritto: da un lato è chiuso e fragile, tanto da non accettare il primo ed unico fallimento della sua carriera lavorativa, dall'altro mi sembra comunque molto schietto, uno che "ci gira poco attorno", probabilmente è uno che racconta poche balle anche a se stesso. Non vedo l'ora che tu lo approfondisca ancora di più.

Recensore Master
28/08/16, ore 11:03

Tutti desiderosi di metter su famiglia a poco più di vent'anni, vedo... beh, questo è molto da Giapponesi, in effetti, anche se di solito i maschi attendono i 28-30 anni, anche perché altrimenti non vengono assunti nelle grandi aziende (gli scapoli sono visti come uomini inaffidabili). Ma loro sono calciatori, per cui possono accasarsi presto, vista la loro grande disponibilità economica.
Bon.
Genzo si sta ammorbidendo, perché finalmente ha focalizzato il nocciolo del problema: l'SGGK ha bisogno di trovare una nuova squadra, dopo il crudele voltafaccia dell'Amburgo. Ha dato anche voce al suo dilemma, confidandosi con Taro: direi che abbia fatto la scelta giusta, perché Taro è il ragazzo più posato ed affidabile, quello più sensibile e "psicologo". Ha fatto bene a sfogarsi con lui. Taro Misaki è una di quelle persone che tutti vorremmo conoscere: una presenza discreta ma salda, una persona che sa esserci al momento del bisogno senza invadere troppo gli spazi altrui. Il bellissimo quadro che il padre pittore ha regalato a Genzo, ritraendolo senza parere, è sintomatico del personaggio: un quadro alla parete che fa parte della nostra vita, in totale silenzio, ed in cui ci possiamo rivedere.
Bel capitolo: introspettivo al punto giusto, senza descrizioni inutili. Ma d'altronde, chi sa scrivere non ha bisogno di orpelli.
(Recensione modificata il 28/08/2016 - 11:05 am)

Recensore Master
28/08/16, ore 02:57

No scusa ... Parliamone Taro Misaki non trova una ragazza?! 😱 Mi candido io! 😍 Si può?
Si lo so che sono sposata con anche un figlio, ma in versione fan fiction posso 😁
Comunque molto bella la frase di Genzo su Yukari
Chissà se deciderà di andare e chissà quale squadra sceglierà il nostro SGGk
Aggiorna presto
Krys

Recensore Master
26/08/16, ore 21:10

Vero, un capitolo di transizione, che serve pero' a rimarcare la fragilita' di Genzo, che è si un soggetto difficile e complesso.
A me personalmente fa molta tenerezza questo ragazzo che si appresta a diventare uomo, con tutte le difficolta' decisionali che questo comporta. Deve trovare una squadra, deve fare chiarezza dentro se stesso e dentro al suo cuore, ma soprattutto deve dimostrare a gli altri che lui ha il controllo e la sicurezza di se' anche fuori dai pali. Ma è uno sforzo non da poco...
Se si è permesso di fare certe osservazioni a Yukari è perché lui piu' di chiunque altro la capisce, passandoci lui stesso. Quando le dice che Nankatsu è il luogo delle sue certezze, mentre Tokyo rappresenta l' incognita, è come se stesse parlando di sé stesso, riferito ad Amburgo. Non è un modo insolente di affrontarla, anzi! Mi sembra cosi' evidente!!
Quel ritratto che gli ha fatto il padre di Taro è come uno specchio della sua anima, difficile appunto...
Anch' io spero che come dici tu, Yukari lo aiuti a venire fuori, a lasciarsi andare, ma anche lei ha bisogno di lui per sbloccarsi... Deve succedere qualcosa affinche' entrambi si smuovino da questa empasse.
E' sempre un piacere leggerti, fin dal tuo primo lavoro, che io ho scoperto in ritardo, ma da allora la tua firma nella nota "autore" è diventata per me una garanzia.
Fra parentesi, io non ho mai trovato adolescenziale il tuo modo di scrivere; certo con il tempo ci si affina, ma in te si è sempre distinta una certa maturita' letteraria, a mio modesto avviso.
Spero che la tua storia ci regali ancora tanti capitoli :-) !

Recensore Master
26/08/16, ore 16:32

Ok sono tornata e ho latto tutti i capitolii mancanti. Dunque momenti di svolta, yukari ha capito che le piace davvero Genzo, ha la tentazione di avvicinarsi e fare la prima mossa, ma poi si ritrae. La sua situazione non è facile, vive a Tokyo, ma non la sente sua, mentre a Nankatsu ritrova se stessa un porto sicuro, dove tutto è immutato, è proprio per questo che si sente ferita quando la sua amica di infanzia le vuole scombinare i piani, farla tornare prima nella capitale e lasciare quel guscio sicuro, ma ho la strana sensazione che segirà gli altri o meglio un portiere in particolare.
Genzo sembra essere l'unico a capire come sta la ragazza, forse perchè anche lui è stato costretto a lasciare la sua città, Amburgo, dove ha trovato se stesso e un a squadra che ama.
Non ho capito se in questo capitolo Taro e Genzo hanno qualcosa da nascondere, mi sembra qualcozsa di sospeso, ma sarà una mia impresssione

Recensore Master
25/08/16, ore 15:52

Eccomi qui! Finalmente ho letto tutto...
Hai pubblicato così tanti capitoli, che non ha molto senso oramai commentarli uno per uno e costringerti a rispondermi (so che lo faresti) su qualcosa che è già in qualche modo passato. Quindi mi accontenterò di fare un riassunto e cercherò di condensare in un'unica recensione quello che la storia mi ha dato fino ad adesso. Non sarà facile, perché, come dici tu, qui è tutto per sottrazione e quindi quello che ti rimane è più un impressione che un ragionamento.
Ti dico subito che mi è piaciuto da morire: è un testo lieve, delicato e "sentimentale": ha la leggerezza della mano che ricama sulla seta un disegno complicatissimo. Nella tua sintesi e nel tuo sottrarre c'è un infinito rispetto per il materiale che tratti. È come se ti chiedessi incessantemente se ogni parola potrebbe essere di troppo, se potrebbe rovinare la magia, l'atmosfera che stai creando. Forse per questo credo sia la cosa più vicina al mondo orientale che tu abbia mai scritto e, pur con tutte le dovute differenze che ci sono tra una mano orientale ed una occidentale, leggendo ho avuto davvero l'impressione di essere in Giappone.
Ho tante immagini per la testa, tante associazioni che vorrei riuscire a riordinare, ma non è facile. Spero quindi che tu mi possa capire.
Per assurdo, anche se non è una storia allegra, leggerla mi ha fatto stare bene. Forse è merito di quella strana levità di cui parlavo, che hai acquisito da poco perché prima non ti apparteneva, ma è una storia piena di speranza. Mi ha ricordato lo stile espressivo di Miyazaki, poetico e condensato, lieve e malinconico, ma mai disperato. In particolare, leggendo, ho avuto in mente "Si alza il vento" e il suo messaggio che sto ancora tentando di elaborare: "Si alza il vento, bisogna tentare di vivere."
I tuoi personaggi non sono facili: Yukari e Genzo hanno caratteri spigolosi e si trovano in una fase delicatissima, quella degli anni in cui l'adolescenza finisce e ci si affaccia alla maturità. Si stanno confrontando con la fatica del crescere e con tutte lacerazioni che questo comporta. Lo abbiamo detto tante volte ed è un tema su cui ritorni. Lo hai affrontato quasi in tutti i tuoi lavori, ma sta volta sembra che tu stia quasi riscrivendo e rielaborando Prospettive d'innocenza, come se tu volessi di nuovo partire da lì: un gruppo d'amici che hanno vissuto a stretto contatto fino a quel momento che prendono strade diverse. Prospettive fino ad adesso è la fic che ho preferito tra tutte quelle che hai scritto. Magari non è la più matura, tuttavia ne ho sempre apprezzato il tema fondante e il taglio più di tutto il resto, perciò questo tuo lavoro mi colpisce ancora più nel profondo. Si sente il tempo che è passato e la maturità che hai acquisto. Mi viene da dire che prima la tua scrittura fosse più adolescenziale: come un adolescente forse avevi bisogno del dramma e della tragedia per accedere ai sentimenti, mentre ora non ne hai più bisogno. È come se ti si fosse dischiuso un mondo, ricolmo di possibilità espressive prima inesplorate, un mondo lieve, ma profondo, come le storie di Miyazaki, che trovano nella quotidianità la loro poesia.
Per associazione, ora mi ricordi i quadri di Vermeer, pacati e intimi, capolavori fatti di gesti quotidiani, in cui si può avvertire il suono del latte che cade da una brocca, il passo di una donna che risuona nelle stanze di una casa...
Ho apprezzato moltissimo come sei riuscita a caratterizzare il rapporto tra Genzo e Yukari, pur riducendo all'osso le descrizioni. Ad esempio, la reverenza che prende tutti, Yukari compresa, di fronte a lui: spiega molto senza dire troppo. Ho apprezzato anche la velocità dei sentimenti che lei prova per lui, che si contrappone allo sviluppo narrativo in cui tra i due, alla fine, non "succede niente": Genzo entra silenziosamente in casa sua, si parlano pochissimo, quasi non si incontrano, eppure qualcosa accade lo stesso. Accade in segreto, nel registro oscuro dei corpi che dialogano, nell'ambiente che mantiene le tracce dell'accaduto a livello sottile. Arrivati al capitolo 20 (non so quanti altri ne mancano) sono ad un passo dal fare l'amore senza che sia accaduto niente.
Questo scollamento tra il manifesto ed il segreto comunica un forte senso di profondità; è una porta socchiusa che trema per un attimo e lascia intravedere un mondo sommerso.
Per questa storia ci vuole pazienza: è un piccolo gioiello che richiede silenzio e concentrazione; non urla, non graffia, non richiama volgarmente l'attenzione, eppure è stupenda. Onestamente non so bene dove la porterai, però poco importa. La consiglierei a chiunque su questo sito. Appena ho finito di leggere (e pochi secondi prima di mettermi a scrivere questa serie di pensieri sparsi) ho aperto le immagini di google e ho cercato Tokyo, Kyoto. Ho cercato il Giappone, perché sei riuscita molto bene a renderne l'atmosfera. Penso anche che recupererò Banana Yoshimoto, che è sepolta da qualche parte in casa... Insomma, tutto questo per farti capire che leggere quello che hai scritto mi ha generato una serie di associazioni mentali, mi ha ricordato cose, generato desideri, aperto prospettive e questo è il modo più sicuro per capire che si ha davanti un materiale davvero buono: il materiale davvero buono ti fa pensare, a prescindere da tutto il resto.
E poi, cosa non da poco, mi ha dato un piacere immenso leggerti, che poi, a di là di tutte le sovrastrutture inutili che a volte ci mettiamo, è lo scopo ultimo del leggere.

Recensore Master
24/08/16, ore 10:20

E' una continua schermaglia, vedo. Come in certi balli del passato, come la contraddanza. I ballerini si avvicinano, si sfiorano e poi retrocedono. Questo è quello che stanno facendo la dama ed il cavaliere, forse anche senza rendersene conto più di tanto.
Genzo paragona Amburgo a Nankatsu: il luogo delle certezze dei bambini, con un focolare, amici, giornate tranquille e scandite con le stesse cose... di ora in ora. Fuori da lì, lontano da lì c'è l'ignoto, che può benissimo far paura. Ecco, io credo che una pausa, ogni tanto, nella nostra personale Nankatsu del cuore e dei ricordi non possa che farci bene: ci aiuta a riappropriarci della nostra serenità interiore. Gli eventi esterni a turbarci non ci impiegano nulla. Questo Yukari lo sa bene, e credo che sia umano e comprensibile. Finora ha sempre cercato, con molta umiltà, di fare solo del suo meglio: gli studi adesso vanno abbastanza bene, si sta ambientando all'Università ed ha pure qualche nuova amica, come Mitsume. 
Per come è fatta lei, queste sono piccole ma vere conquiste, dei mattoncini solidi.
Non trovo neppure corretto che Genzo la interpelli con tanta spietata sincerità: ecco, io di fronte alle sue parole avrei reagito male, perché tra loro non esiste un rapporto di confidenza e di fiducia tale da consentire una simile... "autopsia" caratteriale (passami la terminologia). Genzo non ha il diritto di essere così chirugico con una ragazza che conosce appena: se anche lo ha fatto suo padre... beh, quello è suo padre, appunto.
“Nankatsu è il luogo delle certezze. A Tokyo invece si raccolgono tutte le tue paure, eh Nishimoto?”
"Parla e pensa per te, che è meglio."

Così gli avrei risposto io.
Adoro Genzo, ma stavolta lo prenderei a sberle.
 
(Recensione modificata il 24/08/2016 - 10:22 am)

Recensore Master
24/08/16, ore 00:09

Genzo e Yukari si piacciono, ma pare che entrambi abbiano il freno a mano tirato... Vorrebbero dire, fare, baciare, ma entrambi aspettano che sia l' altro a fare la prima mossa. Yukari si sente sempre in soggezione di fronte a lui che spesso la coglie di sorpresa, chiedendole ospitalità, trovandoselo lungo il viale della sua villa e adesso a casa sua per portarle i pass.
Genzo è molto più fragile di quanto non sembri. Cerca di darsi una parvenza di autocontrollo, ma in realtà è impacciato almeno quanto lei, forse lo maschera meglio. Ma quelle gambe che tremano, quell' impregnarsi le narici dell' odore di lei, la dice lunga su quali siano i suoi sentimenti ed il suo animo agitato..
Come riesce poi a leggere bene dentro l' animo di Yukari; capisce che per lei Nankatsu è il suo porto sicuro, dove trova le sue certezze, come per lui lo era Amburgo del resto e anche lei capisce questo...Si confidano lun l' altro involontariamente.
E adesso Yukari è combattuta, vorrebbe restare ancora un po a Nankatsu, ma allo stesso tempo vorrebbe tornare a Tokyo e seguire la nazionale per poterlo rivedere.
Ti lascio immaginare quello che spero ♡♡♡
(Recensione modificata il 24/08/2016 - 08:17 am)

Recensore Master
23/08/16, ore 21:39

Direi che non solo qualcosa ... Si sta muovendo parecchio
Bello il confronto tra Yukari e i suoi ma ancora meglio questo breve scambio di battute tra lei e Genzo
Sarebbe bellissimo se tornasse indietro e decidessero di fare insieme il viaggio
A presto
Krys

Recensore Master
21/08/16, ore 10:19

Ciao
Sì sono d'accordo con te Genzo come sempre va dritto al sodo e Yukari fa fatica a non far notare il suo imbarazzo
Chissà come mai si ritrova a camminare proprio davanti a Villa Wakabayashi ?
Qualcosa mi dice che nonostante le sue perplessità ed il suo battibecco con Sanae lei andrà al ritiro
Vedremo come si evolverà
Ciao
Krys

Recensore Master
20/08/16, ore 14:08

"Non mi hai mai chiamato".
Uhm.
Per carità, complimenti a te che hai reso perfettamente IC Genzo, perché lui è così, nulla quaestio per come lo rappresenti.
Ma entrando nel merito, non è che un uomo che ti si atteggia così ti incoraggia a farti avanti, eh. Caso mai, chiamarti? per dirti cosa, che te ne sei andato di nascosto da casa mia come un ladro, dopo che mi hai quasi costretta ad ospitarti, lasciandomi solo un misero biglietto? Genzo avrebbe potuto aspettare il ritorno a casa di Yukari, ringraziarla di persona e poi partire: ora più, ora meno, il suo avvocato lo avrebbe aspettato. E' questione di educazione. E poi, dopo la malcelata ramanzina, Genzo ha liquidato Yukari in tre secondi: "arrivederci e grazie".
Io lo avrei mandato a ca@@re: tanti saluti, ma se un uomo mi tratta come spazzatura, lo ignoro bellamente.
Spero che Yukari faccia un bel lavoro su di sé, o questa cosa potrebbe spiazzarla più del dovuto...
Scusa, ma io quando gli uomini fanno così li defenestro.
(Recensione modificata il 20/08/2016 - 02:12 pm)

Recensore Master
20/08/16, ore 12:07

Yes! Yes! Yes! Questo è il Genzo che ci piace, il tuo, quello migliore! Hai fatto bene ad intitolare il capitolo con questa sua frase che, come dici bene tu, racchiude un sacco di cose...
Yukari esce per smaltire la cena e certamente non si aspetta di trovare il portiere, ma men che mai si aspettava che lui le facesse notare di non aver mai approfittato di quel numero di telefono!!! E' rimasta di sasso, farfugliando due o tre parole di scusa...
Allora VOLEVA che lei lo chiamasse, ci sperava, o quanto meno se lo aspettava... Invece lei si è fatta mille paranoie, pensando magari che a lui non importasse piu' di tanto.
Adesso non ha piu' scuse, lui è stato moooolto eloquente ;-) "Yukari chiamami, senno' che te l' ho lasciato a fare il mio numero!!", tradotto in parole povere.
Non vedo l' ora di leggere il prosieguo :-^

Recensore Master
17/08/16, ore 14:51

Quando si è bambini e adolescenti poi, con i compagni di scuola si condividono le stesse passioni, gli stessi interessi. Crescendo le strade spesso si dividono e altrettanto spesso si finisce con il perdersi di vista.
Sanae e Yukari hanno fatto scelte diverse e questo inevitabilmente le sta allontanando sempre di piu'.
Yukari ha deciso di trovare la sua strada, di cavarsela da sola, e anche se con qualche difficolta' quanto meno ha scelto di essere indipendente e chissa', forse è proprio questo che l' amica le invidia.
Concordo con Innominetuo nel dire che decisamente preferisco la piu' tortuosa strada percorsa da Yukari piuttosto che la facile e agiata vita all' ombra del capitano.
Ed è verso quest' ultimo che si manifesta la riverenza stavolta. Ma mentre per Sanae è d' obbligo seguire la squadra, per Yukari è un opzione.
Aspetto Genzo! :-b

Recensore Master
16/08/16, ore 23:16

E vivaddio, che il rapporto tra Sanae e Yukari si stia allentando. Non mi piace l'atteggiamento di Sanae, per cui l'amica sarebbe più che altro una sorta di protegée. Francamente, è una cosa questa che mi infastidisce parecchio. Né invidio lo stile di vita della moglie del Capitano: non è altri che "la moglie di", per l'appunto, con tutto quanto che gira intorno a Tsubasa, come se lui fosse un Sole attorno al quale orbitano i pianeti.
Che barba, che noia.
La mente di Yukari è vivace, ora. Come dici tu, macina libri su libri. Yukari lotta per costruirsi un futuro, senza l'aiuto di nessuno ed accollandosene i rischi.
Sarà anche insicura, irrisolta, poco reattiva. Ma almeno non percorre le strade battute da altri.
La strada dell'emancipazione è irta di ostacoli. Ma è bellissima.

Nuovo recensore
16/08/16, ore 22:52

Sempre splendida. Vivo il disagio di Yukari, il distacco di Sanae, il candore del capitano... Come fai a calarci in questo mondo fantastico?!?