Recensioni per
Le Cronache della Famiglia Cangramo: il Risveglio dei Lupi
di Il_Signore_Oscuro

Questa storia ha ottenuto 92 recensioni.
Positive : 92
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Se c'è un motivo per cui Arturo è uno dei miei preferiti -che così sembra di parlare d'un gelato, ma capiscimi: in un'organizzazione narrativa in cui ciascun capitolo si focalizza su un protagonista nello specifico è impossibile non tendere verso l'uno o verso l'altro- è tutta la struttura mitologica che sta dietro ai suoi brani, agli stralci suggestivi che pian piano vengono a galla attraverso le sue letture e che lentamente compenetrano -o sembrano compenetrare - la realtà dei fatti cui assistiamo. È coerente anche l'impiego di una strutturazione fraseologica più complessa e arcaica per le narrazioni mitiche, anche se credo che venga meglio gestita in certi frangenti e sia un po' più rozza in altri. Ma, come abbiamo già detto, la limatura arriverà in futuro.
Comunque, il cucciolo di cane-lupo è studiato e imparato e bisogna fargli i complimenti, non rompergli le balle. Bravo, Arturo: se tutti gli adolescenti fossero come te, i professori che fanno il proprio mestiere per passione e non per buon tempo avrebbero meno reflusso gastroesofageo lol.

Recensore Veterano
19/01/18, ore 02:38

Bene, sono finalmente riuscita a passare! Scusa se ti ho fatto attendere :D
Questa storia inizia in modo interessante, i personaggi che abbiamo fin ora incontrato mi incuriosiscono già parecchio.
L'ispirazione chiaramente italiana dei luoghi è sicuramente tra le cose che al momento apprezzo di più, insieme alle descrizioni bellissime e ad uno stile completo, molto adeguato al genere fantasy, ma assolutamente non "pesante".
Questo primo capitolo si legge che è un piacere.
Non è ancora successo molto quindi posso dire poco.
È stata solo una mia impressione o ci sono riferimenti ai Malavoglia e a Dante? XD
Ho anche visto sul tuo profilo che recensisci su commissione, quasi quasi ne approfitterei ;)
In ogni caso, non perderò l'occasione di continuare a leggere questa storia.
Anzi me la metto tra le seguite così non la perdo.
Alla prossima!

Itachi

P.S. Credo che mi terrò l'anello :p

Recensore Master
18/01/18, ore 08:12

Con gli ultimi capitoli me la son presa un po' più comoda perché, se all'inizio temevo di restare terribilmente indietro a perder tempo, alla fine ho notato che non fosse più un rischio: per un motivo o per l'altro, pressoché ogni serie raggiunge la propria botta d'arresto ed ecco che il momento è arrivato anche per questa. Talvolta tale botta d'arresto diviene definitiva, altre volte si trascina per pochi ulteriori capitoli prima di diventare definitiva, altre volte semplicemente si stabilizza su un ritmo più tranquillo. Inutile dire che spero nel profondo che quest'ultimo sia il caso delle tue Cronache, ma certo non posso saperlo.
Ad ogni modo, per una media di sei pagine per capitolo, possiamo approssimare un numero totale di circa 55000 parole: per capirci, un romanzo viene considerato tale quando supera le 40000. Non so per quanto ancora si dovrebbe (almeno in teoria) protrarre il lavoro, ma c'è senza dubbio già molta sostanza.
PS: sarai la mia guardia del corpo... ma sarò io a proteggere te, perché sei incapace a combattere, dato che, sai, la buona volontà non infilza la gente. Ha senso, giusto? Giusto... bene. No, sul serio, per me ha senso: 'Bastiano non ha bisogno di protezione, o per meglio dire, non ha bisogno di protezione più di quanta non possa già darsene per conto proprio lol.

Nuovo recensore
17/01/18, ore 23:29

Partiamo dalle tue domande o da una serie di pensieri generali? Cercherò di andare con ordine, ma ahimè è alquanto difficile.
Caro Signore Oscuro,
in antitesi chiara rispetto al tuo nome c' è la tua penna. Mi spiego : i personaggi e le situazioni che delinei sono così trasparenti e verosimili come le sensazioni che susciti. Avevo nostalgia dei tuoi scritti e così ho ripreso da dove sapevo di aver interrotto e chi incontro? Arturo. Un personaggio che sta iniziando a piacermi sempre di più (anche se in realtà la cerchia dei "preferiti" si sta estendendo). Mi piace aver incontrato questo personaggio oggi e in questo punto della storia, o meglio mi piace il messaggio che lancia. Chissà quanti ragazzi davvero nel passato per colpa delle convenzioni sono stati portati a fare scelte contro la loro volontà e soprattutto contro la loro natura. È curiosa la sua voglia di sperimentare e creare e mi chiedo che fine farà quell orgoglio che lo porta a "sfidare" seppur di nascosto il padre o a pensare di poter diventare come lui. Qualcosa mi dice che desisterá al monachesimo e non riesco ad immaginare cosa potrebbe succedere... Quanto al fabbro dal nome inquietante (diciamolo pure), non so perché ma a "pelle" provo simpatia per lui. Non credo si sia realmente macchiato dei reati di cui si vocifera, in realtà credo sarà una figura positiva e magari con un passato difficile, quello sicuramente forse un trascorso in carcere (sto facendo varie supposizioni).
Sicuramente altri te lo avranno già scritto ma ormai sono una fan di Mowan, con le sue apparizioni mi fa sempre tanta tenerezza!
Scritto ciò volevo aggiungere altro che non riguarda il capitolo... So di non essere una lettrice modello, ma mi piacerebbe farti sapere che sono orgogliosa e mi si riempie il cuore nel vedere quel numero di capitoli che cresce. Qualcuno ti ha scritto che questo racconto farà strada e io te lo auguro, ha una costruzione diversa dagli altri e una capacità di coinvolgere che hanno pochi testi. È assurdo a quanta bellezza e bravura stiano intorno a noi.
Grazie per avermi regalato una mezz oretta di relax ed evasione. Spero a presto.
Una tua affezionata lettrice

Recensore Master
17/01/18, ore 10:02

“Stringendo la mano sinistra intorno all’impugnatura dello scudo rotondo e la sinistra attorno all’elsa della spada” = non so quante mani sinistre abbia, ma in ogni caso qui qualquadra non cosa.
Dunque.
Certo non posso quantificare quanto ti sia piaciuto scrivere questo capitolo, dato che non sono nella tua testa, ma parlando personalmente posso dire che sia stato molto avvincente. La sua struttura è persin circolare: la quiete dell'attesa e della tensione iniziale viene interrotta dalla brutale zuffa e di nuovo ritorna, quando per la terza volta c'imbattiamo in questa figura estremamente enigmatica. Non sappiamo neppure se, in tal frangente, permetta ai soli occhi di Sebastiano di vederla o se altri potranno avere prova del suo intervento, potranno guardarla e farsi le sue stesse domande... suppongo salterà fuori nel prossimo capitolo, o forse no lol.

Recensore Master
16/01/18, ore 12:44

Bice nuova Yoda! Bice maestro Jedi subito!
Belgi, te sei un figo, io non lo nego, ma se t'aspetti che io mi beva la tua semplice, innocente e benevole storiella, dovrai allungarla per bene con un po' di rhum, perché altrimenti faticherai parecchio nell'intento. Però sotto sotto mi piaci: se ti rivelerai un voltagabbana, almeno mi sarò divertita; se ti confermerai un brao s-cet (trad. un bravo ragazzo), allora saremo tutti felici.
Tornando a noi, non c'è dubbio che Mowan parli con un raziocinio che non può appartenere a un'adolescente in procinto di prender marito e che così dovrebbe fare anche se non lo gradisse come Miranda gradisce colui che è stato scelto per lei. Mi pare ovvio che abbia ragione, ma è anche più semplice osservare razionalmente la situazione se non si è costretti, volenti o nolenti, a viverla sulla propria pelle. E questo dico perché mi pare altrettanto ovvio che le sue esperienze personali non siano affatto paragonabili a quelle della giovane Cangramo e dunque non possano essere prese a esempio lol.
Ah, scene di orde e massacri. Immaginatele per bene, mia dolce Miranda... mica che tu debba un giorno assistervi per davvero. Eh!

Recensore Master
15/01/18, ore 12:04

Dal capitolo precedente, in effetti, non comprendevo perché Miranda si rifiutasse di rivolgere la parola a 'Bastiano, ma io non sono un'adolescente dall'emotività in mareggiata, dunque come potevo capire? Ora per lo meno lo so e, con un po' d'impegno, avrei potuto immaginarlo lol.
Questo Bernas mi sconquinfera alquanto. Selvatico e dall'aspetto ferale, ma compito e rispettoso. Forse proprio perché mi sconquinfera a tal punto so già che avrà un'alta possibilità di finir male... come 'Bastiano se fa il cog**one, vero, 'Bastià? Ecco.
PS: “E quando l’avversario attacca, lui lo fa a pezzi” = ah no, certo, scusa, ora è chiarissimo... facilissimo, oserei dire! Lol
PPS: “È una bambina. Potrà al massimo avere quindici anni” e sua sorella, che pure ha un anno in meno, è abbastanza donna da sposarsi e procreare. Ma ok ahahahahah.
PPPS: questo è serio. È bello vedere i ringraziamenti che concedi ai tuoi lettori nelle note d'autore ed è bello sapere che è il loro interesse a darti la voglia di proseguire, però io ti dico una cosa: qui non siamo di fronte a una fanfiction, che per quanto ben fatta resta comunque un passatempo che mai potrà considerarsi autonomo in quanto ispirato al lavoro di altri; qui siamo di fronte a dell'effettivo materiale letterario. E non mi sento arrogante nel proporre quale fatto un mio pensiero personale, vale a dire che, magari con alcuni rimaneggiamenti, questo è ovvio, magari con un lavoro finale di perfezionamento e tutto quel vuoi, quest'opera è pubblicabile... ma pubblicabile nel vero senso del termine: in carta e copyright con il nome d'una bella casa editrice sulla costa e uno scomparto nello scaffale di qualche libreria. Dunque, lascia perdere i commenti che ricevi o che non ricevi, lascia perdere il feedback, per quanto incitante esso sia: tu prosegui a prescindere e concludi il lavoro, perché un giorno potrai proporlo a chi di dovere, cancellarlo da questa piattaforma gratuita e, se la fortuna lo vorrà (perché purtroppo bisogna tener conto anche di questo) la gente dovrà pagarti per leggerlo.
(Recensione modificata il 15/01/2018 - 06:05 pm)

Recensore Master
15/01/18, ore 06:41

Gran bel primo capitolo, innanzitutto complimenti per la descrizione iniziale doveho davvero visualizzato, il paesaggio da te descritto.
Da subito abbiamo diverse informazioni interessanti, che tengono alta l'attenzione. Hai scelto anche dei bei nomi.
Sentiamo parlare di pretoriani, di capitali, città santa, razze diverse con i loro soliti odi. Se per una volta, ci fosse una storia in cui tutte le razze vanno d'accordo sarebbe una novità ma anche noiosa.
Quindi, almeno in questo caso, ben venga l'odio tra i popoli.
Sentiamo parlare di minacce esterne, mi viene a pensare a Unni o mongoli dalla descrizione che ne fai.
La parte più interessante su Valga, credo che sia quella finale dove il conte parla del rapporto che la sua famiglia ha creato con i kelta. Proprio perché così raro o unico è bello leggere di esso, in un mondo dove invece c'è odio.
Mi piace molto la filosofia del conte e almeno per questo capitolo è il mio personaggio preferito.
Solo due appunti, due piccolezze che non mi hanno convinto: La prima volta che introduci il nome di Belgi, lui e il conte stanno già parlando. Secondo me è meglio, se c'è una specie di presentazione in cui dice il suo nome.
L'altra cosa è: Che fine fanno il figlio e la moglie del conte? Ovviamente rimangono indietro, la loro presenza non era richiesta come si capisce che il conte ha fatto preparare solo due cavalli. Però secondo me sarebbe meglio accennare alla cosa.
Finito, come ho detto si tratta solo di due dettagli, neanche errori, dettati dai miei gusti.

Recensore Master
14/01/18, ore 18:51

È proprio vero che de gustibus. Io quasi preferisco questo genere di capitoli: una predilezione per la falsa quiete e il dialogo che, per quanto mi riguarda, coinvolge non solo le narrazioni, ma anche i film e i prodotti visivi in genere. Un po' influisce senza dubbio il fatto che io non ami le descrizioni super esplicite di gretta violenza e, soprattutto, quelle di erotismo estremo -e certamente anche questo non aiuta il povero Carlo ad entrare nei miei annali-. Per mettere le mani avanti rispetto a quanto ho appena detto, io sono di bocca buona e basta che qualcosa sia ben scritto o pensato perché io lo apprezzi, ma certo questo non m'impedisce d'avere preferenze e mi pare, al riguardo, d'esser stata già fin troppo prolissa lol.
Ciò che conta, ora come ora, è quell'olezzo che colgo nell'aria. Lo sentite? Perché io lo sento: profumo di sfacelo.
PS: tutte le volte che leggo il detto “gambe in spalla” il mio cervello si spegne e comincia a cantare “Alfieri” di Elio e le Storie Tese. “E che ce lo dici a fare? Chi se ne frega?”. No, ragazzi, non capite, mi si spegne proprio.
PPS: il medioevo e la dislessia... non possiamo criticare troppo, comunque: tutt'oggi per alcuni parlare della dislessia dei propri figli o della possibilità di dislessia nei propri figli è come parlare di Satana lol.

Recensore Veterano
14/01/18, ore 17:01

Ci ho messo un po', ho letto a blocchi, ma ce l'ho fatta!
Ancora una volta devo farti i miei più sinceri complimenti per l'apertura del capitolo: trovo ci sia un certo filo conduttore tra i vari incipit, per così dire, tutti funzionali alla resa evocativa di una data immagine e situazione più o meno indicativa circa il personaggio che farà da PoV al capitolo. Sbaglio?

In questo caso, poi, ci immergiamo in un capitolo davvero bellissimo: una gioia per gli occhi e la mente, da assaporare con lentezza e cura, così come immagino tu lo abbia scritto. Rifinito come la lama su cui il nostro Carlo sta passando la lama di Alfonso all'inizio del capitolo, questo PoV mi piace tantissimo: non solo ha mostrato i tormenti di un giovane vincolato ad un amore a quanto pare irrealizzabile per gli schemi del suo mondo e del suo tempo (non che oggi sia totalmente differente), ma ci ha dato anche il primo assaggio della tua capacità descrittiva delle scene belliche, ricche di azioni e al contempo di storia e approfondimenti.

Alfonso Argona non mi pare totalmente facile da inquadrare: un tipo spocchioso, alquanto maldestro, spesso irascibile e molto sarcastico (mi ha ricordato un giovane Robert Baratheon, più magro e con meno peli). Tra l'altro, le descrizioni che ce ne vengono fatte sono proprie degli occhi del suo scudiero, il quale nutre una passione spropositata per lui, per cui non può che farcelo apparire come un'entità di cui vale la pena fidarsi, malgrado il carattere controverso.
Ciononostante, Alfonso mi sembra anche un tipo che sa ciò che vuole e cosa fare per ottenerlo: sa come muoversi, anche grazie all'ausilio di Carlo, e sa combattere magistralmente: guarda un po' come si muove nella battaglia.

Scontro che hai descritto alla perfezione, facendomi credere di essere caduto nella mischia di sangue e acciaio, tra asce, spade e mazze sporche, unte e mosse dalla violenza. Odori, sapori e sensazioni sono tutte gestite magnificamente: non mi è mancata la paura di vedermi sopraffare di colpo da uno di quei giganti armati di tutto punto, sporcati da chissà quale immorale voglia barbara. 

E poi arriva la parte più calda del capitolo: non solo Alfonso insignisce il giovane Carlo del titolo di Cavaliere (per un momento ho temuto seriamente che fosse stato colpito da qualche clava sul cranio... che simpaticone che è!), ma si presta a fornirgli assistenza nel caldo ambiente del suo accampamento. I due, che avevo già intuito potessero condividere un legame più forte dell'amicizia, ci stupiscono così, esibendosi nel darsi vicendevolmente piacere dopo una battaglia dalla quale sono usciti vittoriosi. Senza dubbio alcuno, hai dato dimostrazione di cavartela egregiamente anche nella descrizione delle scene a sfondo un po' più erotico: ciò delinea una grande capacità, come spesso dico, ossia quella di saper evitare la possibilità di sforare e di cadere nel banale, nel ridicolo. Tu hai continuato la descrizione della scena con toni perfettamente in tema col resto della narrazione, balzando dalla cruenta realtà della battaglia, alla mite sensazione di pace che ha avvolto i due in ristoro. 
Mi spiace solo che i due non possano esibire il loro amore al mondo: ahimè, qualcosa mi fa intuire che le cose non potranno andare bene, purtroppo. E' difficile fare in modo che nessuno sappia di questi loro rapporti, e temo il peggio per uno dei due. Spero solo di sbagliarmi.
A dispetto di ogni teoria, comunque, ottimo lavoro: un tema attuale e fortemente importante che sono sicuro avremo modo di approfondire più avanti. 

Ancora tanti complimenti. Ardo dalla voglia di continuare la lettura: alla prossima! ;)

Makil_

P.S. Ti segnalo questa svista che mi è balzata agli occhi, più o meno all'inizio del capitolo: "Gli spallacci era rivestiti di cuoio borchiato" -> chiaramente volevi dire "erano" ;)
 
(Recensione modificata il 14/01/2018 - 05:06 pm)

Recensore Veterano
14/01/18, ore 15:59

 
Ciao, carissimo!
Perdonerai la mia assenza dalla piattaforma, ma impegni e situazioni più o meno intricate mi hanno costretto lontano da essa.
Ebbene, oggi vedrò di leggere un paio dei tuoi splendidi capitoli e rispondere alle recensioni che, in questi giorni, hai lasciato con molta cortesia alla mia long. Ti ringrazio di già per questo :)

Facciamo conoscenza di un nuovo PoV, tale Arturo, fratello di Miranda e figlio di Severo. Molto evocativa - come al solito - la descrizione iniziale, che questa volta tramuta il lettore in fumo per farlo viaggiare sulle rotaie dei corridoi della Rocca Grigia, conducendolo in una visita mirata a fermarsi nella stanza privata di Arturo.

Ed ecco dunque il nostro giovane, appassionato, pare, di mitologia, leggende e storia del suo mondo: molto interessante, a questo punto, e degno sicuramente di due parole la menzione di Yggdrasil, che ho molto apprezzato in quanto fiero appassionato di mitologia di qualsiasi località e, in modo particolare, di ambito norreno.
Mi piace molto l’idea di utilizzare il punto di vista del giovane Arturo per aprire un sipario verso la lore del tuo mondo assolutamente affascinante e costruito a perfezione, non solo nei tratti di veridicità medievale con cui la storia finora è narrata. Inoltre, il PoV di Arturo sembra disegnare un personaggio che, magari perché forgiato dalla sua propensione alla lettura e da una evidente curiosità, è in grado di passare a setaccio ogni immagine di luogo o persona gli si ponga davanti, non mancando di farsene e farcene un’accurata descrizione. Un’abilità senz’altro utile, ammettiamolo, in ogni mondo e in ogni tempo.
Interessante e sicuramente curiosa la storia che ruota attorno alla giovane guerriera Mowan, la Mogul che si è affermata grazie alla guerra, dopo aver sofferto la prigionia, e che pare essersi “civilizzata” appositamente per rimanere a corte: non solo, mi affascina moltissimo la storia del suo popolo, con le sue tradizioni e le sue usanze pseudospartane di cui spero di sapere ancora di più.

E così, in questo capitolo, tutti i personaggi finora conosciuti si incontrano nella Sala Grande, lasciando emergere ciascuno i loro tratti fondamentali: dal ligio senso del dovere di Miranda (col volto pietrificato dalla probabile emozione) alla nobiltà di suo padre Severo, sempre regale ed eloquente.

Vedrò presto cos’ha da dirmi il prossimo capitolo: per il momento, spero che il PoV possa essere quello del già citato ‘Bastiano o, perché no, dell’altro figlio di Severo, tale Carlo che al momento si trova lontano da casa. Be’… che altro dire? Spero a tra poco!

Makil_
(Recensione modificata il 14/01/2018 - 03:59 pm)

Recensore Master
14/01/18, ore 08:11

Oh, che delizie. Stando al regolamento, sì, il rating della tua narrazione dovrebbe essere rosso. Però hai già messo alcune delle avvertenze del caso e basterebbe aggiungerne una concernente i rapporti espliciti, dunque... facci lei.
Detto sinceramente - ed è davvero un giudizio detto molto di pancia-, dei quattro fratelli Carlo è quello che m'entusiasma meno: l'ingenuità di Miranda, il suo temperamento Sans-ico, mi lascia ben sperare in qualche futuro terribile sfacelo; Sebastiano dà tutta l'impressione d'essere un vero bisonte nel corpo eppure, riflettendoci, non ne abbiamo prova alcuna, non ancora: non l'abbiamo visto combattere, non l'abbiamo visto affrontare un nemico, ciò che per certo sappiamo di lui sono solo pensieri, i conflitti che lo animano, che lo trascinano a destra e a manca a seconda dell'umore del momento; Arturo è così gracile e inadeguato nel corpo da far risaltare psichedelicamente il suo ottimismo adolescenziale, il suo vagare tra sogni e ambizioni.
Finora, Carlo si è presentato pressoché come l'opposto di tutto questo, o per temperamento, o per età, o per che altro e, evidentemente, ciò che è non m'aggrada troppo, o non sarebbe in fondo alla classifica: sa tacere quando serve, sa menare fendenti con la spada, sa cantare, sa scopare tutto ciò che respira ed esegue bene gli ordini del suo signore, alias, uno degli elementi del grande insieme sopracitato di soggetti fot*ibili: suppongo sia già qualcosa, tuttavia... bah, non riesco bene ad adattarvi la mia simpatia lol e probabilmente tutto ciò è in parte anche colpa del contesto in cui si ritrova ad agire. Per questo non mi lamento del fatto che, finora, sia quello con la minor mole di capitoli a suo nome... anche se molto sostanziosi.
Per carità, è possibile che il mio punto di vista cambi sostanzialmente in futuro. Per ora, però, questo è quanto.
PS: VADE RETRO, VERMILINGUO!
PPS: la casa di Lucio Manfredi: la Wunderkammer più spettacolare che si possa immaginare.

Recensore Master
13/01/18, ore 10:46

Giammai gli occhi bruni sono blandi. E non lo dico perché i miei occhi sono bruni ahahah.
Belgi, se vai avanti così conquisterai il mondo... taci, infido d'un mercante, so che è ciò che vuoi.
Ad ogni modo, una figura metafisicamente irreale s'è approcciata a Sebastiano e noi non sappiamo perché, ma soprattutto, non sappiamo come. Non sappiamo neppure se effettivamente “sia”: voglio dire, è opera di qualcuno e ciò significa che l'elemento fantasy comincia a farsi largo nella vicenda più di quanto già non abbia fatto con nomi, località e bestie fittizie, o è Sebastiano che comincia a scoprire gravi lacune neurologiche nella propria psiche e sbarella? Forse, chissà, la risposta è più semplice e davvero quella Selva è popolata dagli spiriti di cui tutti parlano. E ho molti altri forse, molte altre ipotesi più ingarbugliate e strampalate, ma taccio. A dire il vero, anche solo l'esposizione di queste è superflua perché si tratta di mere congetture completamente inutili e, soprattutto, sbagliate, ma le recensioni servono anche a questo ahahah.
PS: ho visto i reali cacciatori coi loro cani: gran parte di loro non mostra un decimo del dispiacere che Casto mostra per la morte del proprio cane lol.

Recensore Master
12/01/18, ore 19:43

Ebbene, questo capitolo è l'esposizione somma della situazione: ciò che sono non mi si addice, ciò che vorrei essere non m'è concesso. Be', Arturo, fa ciò che più preferisci, finché puoi, perché sappiamo tutti che arriverà il momento in cui non potrai più farlo lol.
Ho dei dubbi sull'età di questo ragazzino: sappiamo che è molto giovane e che per questo non gli è concesso il vino, sebbene la sua stessa sorella sia nulla più che una ragazzina e nei suoi riguardi la questione dell'alcol non viene accennata, ma ciò può trovare spiegazione nel fatto che in una comunità medievale simili bevande probabilmente non fossero consumate dalle dame in banchetti ufficiali come quello cui abbiamo assistito nello scorso capitolo; a questo si aggiunge la diversa concezione di maturità nei riguardi d'un corpo femminile ai tempi di una società arcaica. Ad ogni modo, Miranda ha quattordici anni ed è tra i più piccoli dei rampolli. Dunque... Arturo sarebbe l'ultimo della discendenza?
PS: Perdona la pignoleria ma non riesco a trattenermi perché per me i cavalli sono a metà tra una passione, un'ossessione e uno stile di vita: o è baio o è pezzato. Non esiste un manto baio pezzato, perché l'esser baio (per i profani: marrone, da castano a bruno, con crini e coda neri) sottintende un'uniformità cromatica che il pezzato ovviamente esclude.
PPS: hai visto che roba? Tre capitoli in una giornata. Una bbbomba. Purtroppo temo non ricapiterà: da domani si torna a studiare, ma per lo meno conto di procedere con costanza \m/

Recensore Master
12/01/18, ore 14:32

“Sai, Arturo, quando avevo la tua età sono andato nello spazio. Due anni dopo ho stipulato un trattato di pace con Galactus e sei mesi più tardi feci visita ad Asgard, dove fui accolto col migliore dei riguardi, proprio in merito al favore da me concesso ai Nove Mondi. Purtroppo non ero presente quando cadde l'Impero Romano d'Occidente o avrei fatto in modo, col mio charme, di limitarne il danno, ed è un vero peccato che sia giunto con troppo ritardo alla biblioteca di Costantinopoli quando fu quasi interamente rasa al suolo durante la Quarta Crociata: fortuna vuole che ne avessi già trascritto gran parte delle opere”. VA BENE, BELGI, UOMO DI MONDO, SEI UN ONNISCIENTE, ONNIPRESENTE TUTTOFARE. JESUS CHRIST.
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Come tu stesso accenni nella tua nota d'autore, si tratta d'un capitolo piuttosto quieto, interamente descrittivo e dialogico... dialoghi che in realtà non concedono rispose né acuiscono dubbi: io persisto nel fidarmi di tutti e di nessuno lol.
PS: questo testo mi ha fatto notare che non ho la più pallida idea di come possa essere un fungo fritto ahahah.