"In una mano gli teneva il polso, contando i battiti, con l’altra sgranava un rosario dopo l’altro, pregando la Vergine, San Giuseppe[1], Santa Barbara[2] e San Tommaso perché vigilassero su di lui e lo proteggessero, che riuscissero dove la medicina stava fallendo."

Questa è una delle mie cose preferite DI SEMPRE. Il caretaker (meglio se medico) che dopo aver fatto ciò che poteva, affida il resto a Dio, o ancora meglio, ai Santi. E' tipo una cosa bellissima, specie se è in genere un uomo di scienza che fatica a coniugare religione e medicina.

"Tutto ciò che gli giunse fu un flebile singulto, appena più forte di un sospiro: “Ho paura.”"

Un tempo avevo un cuore in petto, adesso boh- chissà che fine ha fatto. Non ne ho idea.

Tu comunque non shippi affatto Jack e Stephan, nonono~

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E' tutto scritto talmente bene, ed è tutto talmente BELLO, che mi passa la voglia di leggere i libri originali: su questi personaggi credo di desiderare di leggere e solo cose scritte da te. Le scene di Maturin che cura Tom sono diventate la mia passione assoluta, e in queste righe regali delle immagini talmente belle che mi fanno stringere il cuore. Meravigliose. Ti prego, non smettere mai di scrivere su di loro.

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Ed eccoci all'epilogo.
Anche questo degno dei precedenti, un epilogo tutto sommato gioioso (se escludiamo il "crollo" di Pullings, perfettamente comprensibile e prontamente stroncato dal buon Maturin) e carico di speranza: si può finalmente tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con grandi aspettative, verso nuove avventure. Non vedo l'ora di leggere altro!
E poi, prima mi citi Vivaldi e poi Bach! Oltre alla storia, pure le colonne sonore sono stupende. Ho letto le ultime righe con quella in sottofondo, accompagnata dalla visione della nave che si allontana solcando le onde.
Sarò ripetitiva, ma ti rinnovo i complimenti e la smetto di sbrodolare.
E anche questa storia scivola tra le preferite^^
Alla prossima!

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Rieccomi^^
Carissima, ogni capitolo è più bello dell'altro.
Non so da dove iniziare, se dagli episodi di complicità tra Tom e William, dalla benedizione di Maturin o dalla lettura dell'Eneide con in sottofondo la musica di Vivaldi (che stavo ascoltando anche io mentre leggevo).
Il clima che si respira su questa nave è familiare, disteso, sempre accompagnato da scherzi e legami forti tra commilitoni. Fa bene al cuore leggere certe cose.
Insomma, complimenti, per tutto. Vado al prossimo, anche se so che dopo sarò triste perché è anche l'ultimo.
Presto recupererò anche le altre tue store su Master and Commander!^^

P.S. (aka nota oziosa): oltre alla storia sono bellissimi anche i disclaimer, muoio da ridere ogni volta.

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Eccomi anche qui, peggio di un flagello.
Perdonami, ma adesso non mi stacco più da questa storia finché non la finisco (e sì, è una minaccia).
Veniamo al capitolo: bello (ma sto diventando ripetitiva). Ormai Tom si è ripreso e possiamo tirare un profondo sospiro di sollievo, ma non posso non menzionare Stephen, un personaggio meraviglioso, fragile esteriormente ma cazzutissimo dentro. Stupenda la parte degli insulti in catalano! xD
Mi piace un sacco il tuo modo di ricreare il clima della Royal Navy, talvolta irriverente ma sempre rispettoso di certi rituali e tradizioni. Come dicevo, è un mondo tutto da scoprire, e se mi ci sto appassionando è anche merito tuo^^
E l'ultima, il fiore all'occhiello, il concerto di Vivaldi: le note gioiose ben si accostano al risveglio di Tom e, insieme a lui, dell'intero equipaggio della nave.
Una degna conclusione!

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Carissima, l'ho già detto ma lo ripeto: Stephen e Jack mi fanno morire.
Sono esilaranti quando si rimbeccano e teneri (passami il termine) quando si preoccupano l'uno per l'altro. Traspare dal loro rapporto un profondo affetto e dedizione, e la loro amicizia sembra una di quelle (rarissime) destinate a resistere al tempo e a qualsiasi avversità.
Davvero bello.
E ora sono in ansia... vado a leggere il seguito!

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E infatti rieccomi!
E ti dico che non ci credo che la tua conoscenza della medicina dell'epoca è superficiale... o almeno, non lo sembra^^
Un capitolo davvero molto toccante. Ho adorato il pezzo con quella bellissima ninna nanna irlandese (che ho ascoltato, però nella versione delle Celtic Woman... non so come suonerebbe con la voce sgraziata di Stephen xD), mentre ho quasi percepito la sofferenza di Jack nell'immaginare gli occhi del povero Tom paralizzati nella fissità della morte e non animati dal guizzo d'entusiasmo per una promozione.
Significativo anche il dettaglio del poema, è il perfetto esempio di quanto Tom sia benvoluto ma anche stimato dai suoi sottoposti.
Sapere che invece la febbre si è abbassata arreca un po' di sollievo, ma la preoccupazione resta alta. Proseguo!
(Recensione modificata il 29/08/2019 - 05:24 pm)

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E invece non me ne vado!
Mi si chiudono gli occhi, ma la tentazione di continuare è irresistibile...
Qui non so sinceramente se plaudere di più alla tua profonda conoscenza della medicina dell'epoca, che padroneggi con una tale disinvoltura da scendere nei minimi dettagli, o ai giochi di parole e alle battute di Jack (uniti a un'altra cosa che ti ammiro: la padronanza della terminologia nautica, che è un mondo tutto da scoprire), che mi hanno fatto morire dal ridere. Il maschione di prua xD
Ma a parte questo, c'è ancora il povero Pullings sofferente e la febbre continua a tormentarlo. Come esperienza insegna, è sempre bello maltrattare i personaggi... solo, non strapazzarlo troppo^^
Complimenti ancora, è sempre un piacere leggere le tue storie!
(Recensione modificata il 29/08/2019 - 03:50 am)

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Eccomi di nuovo qui.
Non avendo ancora iniziato la saga (troppa roba da leggere e da scrivere e non so organizzarmi! ARGH!) non riesco a cogliere tutti i riferimenti, però l'assaggio che me ne dai tu con questi episodi H/C mi sta aiutando davvero tanto a familiarizzare. Abbiamo ancora il povero Pullings sofferente, ma a questo si aggiunge un parallelo col flashback di Stephen sofferente: ho trovato davvero molto toccante questo episodio, dal quale traspare tutto l'affetto e la dedizione che Aubrey prova nei suoi confronti.
Sembrava quasi di vederlo, fragile e tremante, circondato da tutti gli uomini dell'equipaggio e da uno spaventato Jack che lo tiene tra le braccia.
Come sempre, sei bravissima a scrivere questo genere di cose!
Adesso smetto perché casco dal sonno, ma torno presto. Alla prossima, carissima^^

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Eccomi anche qui.
Avevi ragione, la storia si legge tutta d'un fiato e scorre che è una meraviglia.
Le scene sono così vivide che sembra di essere lì, su quella nave, insieme ai tuoi personaggi che tu rendi vivi come se fossero nati dalla tua penna.
Non starò a fare disamine assurde sotto ogni capitolo (altrimenti poi mi mandi a quel paese), ma sappi che questa storia mi sta piacendo molto, sotto vari punti di vista: sia per l'aspetto "tecnico" dell'H/C, da cui devo sicuramente imparare, sia per i rapporti di affetto e stima reciproca che legano i personaggi.
Vorrei ancora andare avanti, ma non voglio ammorbarti troppo.
Torno presto!^^

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Rieccomi qua^^
Mi sa che ho riconosciuto l'episodio del flashback: è quello che descrivi in "Post Captain"! (ovviamente sei libera di sguinzagliarmi Preservato Killick se ho detto una boiata...)
Ma, a parte questo, sempre nei limiti della mia ignoranza, ho apprezzato sommamente il modo in cui hai tratteggiato i personaggi: la dedizione che Jack e Stephen mostrano nei confronti del povero Tom è quasi commovente, è quella di un padre o di un fratello. E nonostante la sofferenza, Pullings si riconferma un personaggio massiccio, ardimentoso nel suo lanciarsi all'attacco, ma non certo incosciente.
E poi, sinceramente, H/C a parte, mi stai facendo appassionare alle vicende della Royal Navy. Era un argomento di cui sapevo poco o nulla (non per disinteresse ma per ignoranza, lo ammetto), ma l'ammirazione e la passione con cui ne parli non possono rimanere inosservati.
Ne consegue che è sempre un piacere leggerti!^^

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Ciao^^
Da dove cominciare? Da Pullings sofferente (ormai una costante delle tue storie) o della parte H/C, come sempre ottimamente descritta, quasi fossi anche tu una del settore. Riesci benissimo a immedesimarti nella figura del medico, sia per quanto riguarda le conoscenze (dell'epoca... quindi tanto di cappello!) sia per il suo ruolo, che in questo caso è supportivo, quasi paterno, come di una figura su cui poter contare.
Non ho sufficiente conoscenza della saga per poter entrare nel merito della vicenda e dei personaggi (ma sono riuscita a trovare i libri, finalmente - anche se in inglese - e quello che conosco dalle tue storie mi aiuterà sicuramente a orientarmi meglio nel vasto mondo di O'Brian^^), però come sempre ho apprezzato la delicatezza e la competenza con cui tratti queste tematiche.
Complimenti, non vedo l'ora di continuare a leggere!^^

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Eccomi qui^^
Adesso vorrei il caffè, la gita alle Galapagos (anche senza cormorano) e la benedizione, prego^^
In realtà, la benedizione di noi lettori sono storie come questa, così ben scritte e in grado di trasportare chi ha la fortuna di imbattervisi in un altro mondo.
Storie così sono prepotenti, come vedi, e non lasciano in pace il lettore finché non le ha lette fino in fondo.
Grazie per questa bellissima storia, così ricca di amicizia virile, di generosità, coraggio e abnegazione.
A presto!^^

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Ciao^^
ah, che bello. Il nostro ufficiale sta pian piano guarendo. È molto bello il clima di amicizia e cameratismo che descrivi, verrebbe veramente voglia di essere su quella nave. I due insieme, Pullings e Mowett, erano molto teneri insieme, si percepisce una profonda amicizia fra loro.
Peraltro, è commovente anche l'omaggio che gli uomini sponanemente tributano a Tom, perchè quello più di ogni altra cosa da capire quanto l'ufficiale sia amato dalla gente.
Come sempre bravissima, mi fiondo all'ultimo capitolo!^^

Ciao^^
Beh, tutto sembra lentamente tornare alla normalità, il peggio è passato e la morte scongiurata. Addirittura Aubrey e Maturin ricominciano a suonare insieme. Mi sono piaciute molto le considerazioni di Aubrey, le ho trovate molto adatte al personaggio, rudi e dolci insieme come lui.
Pullings nel frattempo rivela a sua volta il suo carattere di ragazzo disciplinato e quieto, che si imbarazza se non è vestito nel modo giusto.
Come sempre, tutto molto bello!^^