Recensioni per
IN A HEARTBEAT
di Alicat_Barbix

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/11/18, ore 20:17
Cap. 9:

Ed eccomi finalmente arrivata all'ultimo capitolo, ci ho messo una vita terrena per leggerla tutta ma volevo avere del tempo anche per recensire e quindi sono andata piuttosto piano. Per fortuna però oggi ce l'ho fatta e posso dire d'essere molto contenta d'aver deciso di leggerla perché è stata una storia bellissima. Mi piace molto anche il finale positivo, un happy ending molto romantico (Ma non smilato) e carico di tante promesse. In un certo senso sia la parte a flashback che quella al presente hanno la loro conclusione. Due finali agli antipodi, uno che vede Sherlock tornare a scuola e ricevere l'accoglienza peggiore. A fare più male però non sono tanto le botte che riceve quanto l'indifferenza di John in un primo momento e il suo seguente rifiuto. Il cuore di Sherlock non poteva che spezzarsi in questo modo, è stato davvero doloroso vederlo andare via con il cuore in tasca e un pezzo lasciato indietro. Ed è proprio questa la svolta finale del racconto, finisce con i cuori come protagonisti come da ispirazione del corto. Il pezzetto di cuore Sherlock e un pezzetto di quello di John che finalmente decidono di prendere loro il controllo della situazione e agiscono per riunirli. Mi verrebbe da dire che se non ci fossero stati loro... L'idea che sta alla base del finale è tanto romantica e in questo il corto che vi ha ispirate è stato rispettato completamente, perché c'è proprio tutta la corsa che porta i due protagonisti a trovarsi. In questo caso ci sono Sherlock e John che finalmente (e finalmente!) riescono a parlarsi e ad andare avanti. Il finale che ci voleva dopo tanto dolore e dopo tutto il male che si sono fatti a vicenda. Mi è piaciuto moltissimo.

Insomma, una storia stupenda. Scritta davvero bene, non ho mai detto nulla su questo perché lo davo un po' per scontato, ma la storia è scritta anche molto bene. I pov alternati e i flashback sono stati gestiti nel migliore dei modi, la lettura resta fluida e non ci sono problemi nella comprensione degli eventi (errore nel quale sarebbe stato facile cadere se si pensa a quanti salti, anche temporali, che vengono fatti). Altro punto che ho amato moltissimo è l'introspezione, molto accurata e approfondita, aiuta nella caratterizzazione dei vari personaggi e non è mai banale. Anzi, si differenzia a seconda dell'età dei protagonisti. Il John da giovane ha un certo tipo di caratterizzazione, l'adulto una ancora diversa... lavoro molto accurato e attento in ogni piccolo dettaglio.

Valuterò se leggere anche l'altra vostra long, sono un po' restia perché non è tanto la mia "tazza di tè". Ma mi ci metterò e vedrò se fa per me, nel caso ci rivedremo prestissimo.
Koa

Recensore Master
01/11/18, ore 20:07
Cap. 8:

Ciao, dunque finalmente sono riuscita a mettermi in pari con la lettura e quindi ti lascerò due brevi recensioni una di seguito all'altra. La prima cosa che mi viene da dire su questo capitolo è che non è stata una lettura facile, perché succedono diverse cose belle (il viaggio insieme, il tempo passato con più leggerezza e soprattutto Sherlock e John che fanno l'amore), ma ce ne sono altrettante piuttosto toste da leggere. E la prima che voglio analizzare riguarda proprio il flashback. Ora, si era capito che John aveva fatto qualcosa di grave, il rancore di Sherlock e la rabbia che ancora dopo vent'anni è capace di provare ne è un po' la dimostrazione. Tutta la storia ruotava attorno proprio a questo concetto ovvero al fatto che Sherlock non era stato capace di superare la ferita, ma si era semplicemente liberato del suo cuore e dei sentimenti. Quindi che si trattasse di una cosa grossa l'avevo capito, ma che John potesse arrivare fino a questo punto... La caratterizzazione fatta di lui giovane è perfetta nel suo rappresentare un ragazzo che non riesce ad accettare la propria omosessualità, o comunque il fatto d'amare un altro ragazzo. Credo che se anche l'amico non fosse arrivato non sarebbe cambiato niente, perché John avrebbe comunque trovato altre scuse per allontanare Sherlock. Certo che farlo così, in questo modo... è stato davvero orribile da parte sua e ora capisco di più tutta la rabbia di Sherlock, la sua freddezza e la paura di essere ferito nuovamente in quel modo. Un timore comprensibile dopotutto. John è un ragazzo che si mostra agli altri per ciò che loro vorrebbero che fosse, esattamente il concetto che viene espresso nella stupenda parte finale di The Lying Detective, in cui John decide che da quel momento in avanti deciderà di diventare la persona che vuole e non quella che gli altri vogliono. Una frase che può essere interpretata in maniere differenti, e che qui viene riproposta anche se in una maniera più macchinosa. Il John che smette di preoccuparsi di ciò che pensa la gente è il John del presente, lo stesso che ha ammesso di voler amare Sherlock, che ha fatto l'amore con lui e non si pente di niente. Quel John ragazzo è ancora molto lontano da tutto questo, è spaventato e non riesce ad accettarsi e perciò fa la cosa peggiore di tutte: umilia il ragazzo che in fondo ama davanti a tutta la scuola. La cosa positiva in tutto questo è che c'è stata un'evoluzione da parte sua, e questo è molto importante. Anche se si sono fatti molto male a vicenda. E qui veniamo a Sherlock, perché leggere questo capitolo ha in parte cambiato il mio modo di vederlo. Pensavo che lui fosse una vittima e che avesse patito passivamente il rifiuto di John, e invece credo che una parte della colpa ce l'abbia anche lui (anche se meno grave rispetto a quella di John). Qui Sherlock arriva a urlare fuori il suo amore in una dichiarazione dai toni struggenti e drammatici, lo fa perché è disperato e questo è comprensibile, ma allo stesso tempo io credo che lo faccia anche nel momento peggiore. John ha preso male la faccenda di Irene si è sentito rifiutato e Sherlock io credo abbia sbagliato lui stesso a mettersi insieme a Irene, anche se il suo intento era andare avanti e liberarsi del sentimento che provava per John. Se avesse insistito o parlatogli in un momento di maggiore privacy forse le cose sarebbero andate diversamente. Però non mi sento di colpevolizzare troppo lo Sherlock giovane, alla fine era un ragazzino innamorato e anche piuttosto giovane, al suo primo amore e che non sapeva lui stesso come dovesse comportarsi. Quello da colpevolizzare forse è quello del presente. E qui vengo alla seconda parte del capitolo.

Dunque, nonostante il finale trasudi angst, a me è piaciuto moltissimo. Perché Sherlock e John si lasciano andare, finalmente a un qualcosa che entrambi avevano segretamente sognato, ma che non avrebbero avuto mai il coraggio di fare. Complice la vacanza e l'alcool di troppo, finalmente succede e mi è piaciuto moltissimo come avete gestito la lemon. Non esplicita, ma non per questo meno chiara. Il finale certo è stato tosto da mandare giù. Sherlock era terrorizzato, questa è la verità. Io ho avuto questa impressione mentre leggevo. Ha paura che il suo cuore si spezzi di nuovo e quindi ferma tutto quanto ora che è ancora disilluso, adesso che sa che soffre di meno. Lo fa facendo del male a se stesso e a John in una maniera molto dura. Diciamo che a salvare la baracca ci pensa il capitolo finale che, dopo questo, sono andata a leggere subito. Non so come avrei fatto dovendo aspettare l'aggiornamento.

Vado subito a recensire anche l'altro.
Koa

Recensore Master
31/10/18, ore 20:29
Cap. 7:

Dunque, rettifico quanto ho detto nella recensione precedente: John è un idiota. E mi riferisco in questo caso a quello del presente (non che il giovane John lo sia di meno, sia chiaro). Ero convinta che avesse ormai capito, e accettato, di amare Sherlock. Che il suo essersi riavvicinato a Sherlock fosse il chiaro segno che voleva far succedere quello che non era successo nel passato (o che comunque era finito male). E invece ancora si domanda che cosa prova, ancora lo vediamo dialogare col proprio cuore e sostenere di essere confuso. Ma soprattutto, ancora lo vediamo tutto preso da una fidanzata. Non stento a credere a Sherlock che fa sesso occasionale, la sua mi sembra un'occasione come un'altra per spegnere il cervello o tentare di dimenticare ciò che in realtà prova ancora (sempre se è vero che è andato a letto con uno di Scotland Yard, perché poteva anche essere una balla per far vedere a John di avere una vita sentimentale, di essere andato avanti). Ma John... il suo essersi "fidanzato", diciamo messo insieme, a Sarah è in linea perfettamente con la serie e infatti non ho nulla da dire su questo, ma cavolo... l'avrei preso a pugni e per l'ennesima volta, oltretutto. Cioè, è lì che cerca di capire se ama Sherlock oppure no e nel frattempo esce con un'altra? Non stento a credere che invece Sherlock sia più convinto che mai che John non lo ami, finché seguita a comportarsi così. Ad ogni modo, la situazione, dopo il caso Smith, sembra essersi distesa. Continuano a vivere assieme e ora risolvono anche dei casi assieme, fanno quella vita che tanto bene conosciamo attraverso la serie o il canone di Doyle. Le cose però hanno una svolta nel momento in cui si palesa il famoso viaggio in Nuova Zelanda. Anche qui si vengono a creare alcuni fraintendimenti tra i due, si scatena una buona dose di reciproca gelosia, finché le cose sembrano diventare irreparabili. Mi è piaciuta molto Mrs Hudson, che si è vista pochissimo finora ma il cui ruolo in questo capitolo è stato fondamentale. John non solo ha lasciato Sarah (almeno una cosa buona l'ha fatta), ma ha deciso che ci andrà o con Sherlock o senza, e questo tocca il cuore di Sherlock profondamente e tanto che si ritrova a correre all'aeroporto per non perdere una preziosa occasione. Mi è piaciuto moltissimo il fatto che Sherlock continui a ripetersi che sa che John lo lascerà, e qui la ferita aperta si mostra benissimo, eppure non riesce a fare a meno di essere felice per quello che gli sta succedendo. Insomma, a piccoli passi succede qualcosa. Speriamo che duri.

Nella prima parte assistiamo a un sorprendente punto di svolta. Irene Adler si affaccia all'orizzonte e, anche se fa male, non posso non capire le motivazioni che spingono Sherlock a cercare un'altra persona. Vuole dimenticarsi di John perché ha capito che lui non lo amerà mai. Ma quello a cui sto assistendo è invece il cuore e l'istinto che si ribellano alla ragione. Che lo vogliano o no, sono innamorati uno dell'altro e ora si sono baciati in questo modo... insomma, è stato più di un semplice bacio, c'è stato un qualcosa che avrebbe potuto anche sfociare in dell'altro di più sostanzioso. E invece finisce malissimo, il momento peggiore è quando Sherlock deduce l'orrore nello sguardo di John. Io credo che siano troppo giovani, penso che il problema sarà questo. John è un ragazzino stupido, che dà più importanza all'opinione degli altri che a quello che prova lui stesso. Sembra importargli più dell'immagine che dà di sé, che di chi è. E credo che, nel futuro, le cose andranno diversamente perché John è cambiato ed è cresciuto. Ora deve soltanto dimostrarlo a Sherlock e fargli capire la sua buona fede e le serie intenzioni che ha.

Insomma, mancano soltanto due capitoli alla fine ma il finale non è affatto scontato. Potrebbe succedere di tutto giunti a questo punto. E se nei Flashback si è ormai capito più o meno come sono andate le cose, nel presente l'incognita è ancora aperta.
Al prossimo capitolo.
Koa

Recensore Master
31/10/18, ore 15:50
Cap. 6:

Credo che questo sia il capitolo più bello che ho letto finora in questa storia. Non che gli altri fossero da meno, ma qui finalmente inizia a succedere qualcosa. Non c'è soltanto dolore, altri sentimenti si intravedono e sono uno più potente dell'altro.

Anzitutto, nei flashback sul loro passato finalmente le cose sono andate avanti. John si è lasciato con Mary, che in questa storia non si rivela essere una pazza assassina, ma è comunque una persona bugiarda e che, anche se in un senso diametralmente opposto, ha tradito la persona con cui stava. Non ci dai ulteriori dettagli sulla sua relazione clandestina, ma è John stesso a dire lo stretto necessario. Direi però che la parte più importante letta in quell'episodio del passato è indubbiamente il modo in cui John "tratta" Sherlock. Come interagisce con lui. Dicevo anche nel capitolo precedente che il non vedere di John è doloroso, e che fa male rendersi conto che non capisce cosa prova invece Sherlock. Anche qui il concetto viene fuori, lo accenna John quando parla del suo essere freddo. In quel punto John sembra voler fare quasi un complimento, gli dice che ha bisogno della sua freddezza ma Sherlock non vuole sentirsi così ed è questo il dramma maggiore. Lui vorrebbe essere in grado di esprimersi come una persona "normale" di far capire che prova dei sentimenti e che lui stesso sa cos'è l'amore e conosce il dolore che si prova nell'amare una persona che in realtà ama un'altra. Sherlock vorrebbe tutto questo, ma non si sente capace di esprimerlo. Perciò tutto il loro dialogo ha toni dolci e amari allo stesso tempo. C'è sempre quel retrogusto di angst che sta dietro ogni parola o gesto di John, che ferisce lentamente e che infierisce moltissimo su Sherlock. Significativa però ho trovato la loro gestualità. Che John sia ottuso l'abbiamo capito, ma lo è al punto tale da non rendersi conto neanche lui stesso che i suoi atteggiamenti lasciano intendere di più. E non parlo solo al modo in cui fissa il torace di Sherlock, ma anche per come interagisce con lui. Come lo cerca fisicamente, con abbracci e le mani che si stringono... John deve solo capirlo, ma sta covando un sentimento. Il guaio è che, sapendo come andrà a finire, la cosa fa soffrire ancora di più.

E qui arriviamo alla seconda parte. Direi che la gelosia le dà una sferzata di leggerezza che prima un po' mancava (bello l'angst, ma delle volte è opprimente). Tutto il dialogo tra il giovane Smith e John fa sorridere di per sé, mi piace sempre il John geloso. Perché la trovo una cosa credibilissima, insomma John è geloso di qualsiasi cosa si avvicini a Sherlock (e sì, sto parlando di Irene, Janine... sembra quel tipo d'uomo che può essere geloso anche del cuscino su cui dorme!). E in quel momento la farsa si sovrappone alla realtà perché è credibile che una persona sia gelosa del proprio compagno, ma quelli erano sentimenti veri. Se avesse potuto gli avrebbe dato un pugno e credo fosse un peccato che Sherlock non era lì nei paraggi perché sentire gli avrebbe fatto davvero molto bene. E qui veniamo all'ultimissima parte. Ammetto che finora non avevo davvero capito perché Sherlock fosse tanto freddo, sì, è stato ferito. Ha avuto il cuore spezzato e non è mai stato capace di superarlo, questo era molto ovvio. Tuttavia c'era qualcosa che mi sfuggiva e qui diventa evidente, Sherlock è convinto che John non sia innamorato di lui ed è sicuro che gli spezzerà di nuovo il cuore. La sua confessione mi ha commossa, devo dirlo. Erano parole molto sincere e colme di dolore. Ciò che sta facendo è molto da lui, lo allontana nella speranza che John se ne vada definitivamente, ma Sherlock non si rende conto che è caduto in un circolo vizioso perché più John insiste e più Sherlock si innamora di lui. Qui è molto colpito da quello che ha fatto, non solo salvarlo ma mettere a rischio la propria vita quando ormai Sherlock era al sicuro in un letto d'ospedale, fa capire perfettamente l'amore che prova.

Insomma, le cose si smuovono. Lentamente, ma si smuovono. Ora non mi resta che andare avanti, mi mancano anche pochi capitoli alla conclusione e non vedo l'ora di arrivarci. Alla prossima.
Koa

Recensore Master
31/10/18, ore 09:39
Cap. 5:

Ciao, eccomi di nuovo a lasciarti una recensione. Dunque, devo ammettere che il peso che entrambi si portano addosso e il dolore di cui già ho parlato nei capitoli passati, diventa sempre più importante e opprimente e anche per me che non lo vivo in prima persona, ma lo leggo soltanto. In questo senso la storia non dà alcuna tregua, non c'è un fiato per respirare, nulla da fare se non annegare insieme a loro in un mare di sofferenza e questa inizia subito già nella prima parte. Quella che, come accennavo già nella precedente recensione, dovrebbe essere molto più leggera e raccontare di un innamoramento, ma che invece opprime. Il giovane Sherlock è sempre più innamorato di John e pare non riuscire a fare niente per proteggersi da quello che prova. A ferire maggiormente è il non vedere di John, il non rendersi conto di quello che succede e quasi infierire su Sherlock, provocandogli ulteriore dolore. In questo senso mi auguro che tutto finisca presto, perché quella di Sherlock è diventata una tortura vera e propria. John sta con un'altra persona, Mary, che oltre a "portar via" (Che virgoletto perché sappiamo che non è propria mente così) John a Sherlock, tratta persino male il suddetto Sherlock. Il chiamarlo strambo ha ferito anche me, ma in quel passaggio abbiamo avuto la fortuna di vedere quel John che vuole difendere Sherlock da tutto e da tutti, persino dalla ragazza con la quale sta insieme. Mi mancava questo John, anche se in effetti non se n'è mai andato. La scena che viene raccontata nel Flashback è molto dolorosa. Anche se di fatto racconta di un bacio, un primissimo bacio, mi viene da pensare che non ci sia nulla per cui gioire. Sherlock è forzato a baciare una persona di cui è innamorato, ma che non lo ama a propria volta (o perlomeno, ancora non lo sa) e davanti a tantissima gente che non solo lo chiama strambo ma con molta probabilità lo detesta. Ci sta tutta la sua fuga, il chiudersi in bagno e non volersi far vedere nemmeno da John. Mi è dispiaciuto tantissimo per lui e continuo ad aver voglia di prendere John a schiaffi e di fargli finalmente vedere chi è Sherlock Holmes. Spero che si svegli presto, insomma.

Nel presente la situazione è all'inverso, e quello da prendere a sberle è invece Sherlock. In questo capitolo la situazione si muove, c'è un caso che prende piede nella storia. Non gli viene data molta importanza, prende la scena ma non fa da protagonista. I protagonisti assoluti sono ancora Sherlock e John e il legame che li unisce, ma il rifiutarsi (specialmente da parte del primo) anche solo di parlarsi. Qui il caso vuole che i due si fingano due fidanzati, ma l'occasione diventa buona anche per mettere in tavola fatti del passato che li legano. John va a pescare nei loro ricordi, quando il padrone di casa gli chiede di parlargli di loro come coppia. Ci sta tutto, così come capisco il fastidio di Sherlock che invece non sembra approvare niente di quello che John sta facendo. Si percepisce distintamente il dolore di entrambi, di tipo diverso ma forte in tutti e due i casi. Sherlock è dilaniato e si è completamente chiuso in se stesso, non parla più al proprio cuore e ha scelto la via della freddezza e dell'indifferenza, ma si capisce che è provocato da un dolore immenso. John invece prova rabbia, più per se stesso che per la cocciutaggine di Sherlock. E soprattutto senso di colpa e la consapevolezza di chi ormai ha capito che è troppo tardi per porre rimedio. Io non credo sia così, per me in Sherlock c'è ancora tantissimo amore, John deve avere soltanto pazienza e spero che il gelo che gli arriva in faccia ogni volta che si guardano, non lo scoraggi troppo.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
30/10/18, ore 09:45
Cap. 4:

Ciao, eccomi di nuovo. Avrei voluto passare prima, ma ieri non ho avuto tempo per lasciare recensioni. Mi ritaglio ora un cinque minuti per scriverti questa. Anche perché qui la storia procede e il mare di angst diventa ancora più grosso.

La bellezza di questa struttura così particolare sta nel fatto che quando si leggono i flashback, lo si fa sempre un po' con l'amaro in bocca. Ne avevo già avuto una sensazione molto simile nei capitoli passati, ma in questo l'ho percepito con maggiore forza. Il flashback che prende una corposa prima parte racconta di un qualcosa che di per sé dovrebbe essere bello, ovvero l'innamoramento. Sherlock si sta innamorando di John e la cosa è sempre più evidente ai suoi stessi occhi e i dialoghi con il suo cuore sono facilmente interpretabili. Ma tutto quel pezzo lo si legge con l'amaro in bocca e per due ragioni, la prima è che John è fidanzato. Che ha un'altra ragazza con la quale vorrebbe passare del tempo (e questa ragazza si chiama pure Mary, tra le altre cose) e per questa ragione Sherlock sta vivendo il tutto come un amore non corrisposto. Sente che il sentimento che prova va oppresso e cancellato, però non ci riesce e anzi il momento in cui si dice di volerlo baciare ma poi non lo fa, non è il buonsenso a frenarlo, quanto la paura di un rifiuto. Qui l'amore di Sherlock assume un'accezione molto dolorosa, fa quasi male a leggerlo tanto preso e la ragione sta proprio racchiusa nell'altro punto ovvero che sappiamo già come finirà. Non ho ancora capito cosa accadrà nei fatti, anche se mi sono teorizzata un paio di cosette, ma quel che è certo è che Sherlock ne uscirà a pezzi. E lo capisce leggendo tutta la parte ambientata nel presente.

Ora quel pezzo è ancora più doloroso, la maniera in cui Sherlock tratta John è gelida e carica di disprezzo. Sembra quasi senza cuore, e se fosse una storia qualsiasi avrei interpretato tutto questo in maniera metaforica, qui però mi verrebbe quasi da pensare che sia anche una questione fisica. Insomma, qui i cuori delle persone hanno una volontà propria, parlano e pensano, fanno ragionamenti che sono dettati dai sentimenti o dal puro istinto, però ci sono. E se quello di John è tornato a farsi vivo, di quello di Sherlock non ne vediamo traccia (e parlo per i capitoli passati, per ora non sappiamo nulla). Pur non avendo il pov di Sherlock in questo capitolo, basta già vedere il modo in cui si comporta per rendersi conto che in lui qualcosa non va. La maniera in cui tratta John è spietata e ci permette di vedere un lato di Sherlock Holmes che difficilmente notiamo nelle fanfiction ovvero la parte di lui è che più fredda e distaccata da ogni tipo di sentimento. Lo Sherlock che si legge spessissimo qui (ma anche quello che si vede nella serie), è emotivo e sentimentale. La quarta stagione ce lo spiega in maniera precisa, facendocelo vedere molto bene. Qui viene fuori l'esatto opposto, sembra davvero la famosa "macchina senza sentimenti" che viene citata anche in The Abominable Bride. E non mi pare altro che una reazione a un grande dolore, non me lo spiego altrimenti e soprattutto avendo letto come e quanto poteva amare lo Sherlock più giovane. Ci vorrà credo un miracolo per scioglierlo di nuovo. Ma d'altra parte, ora c'è John Watson... chi meglio di lui?

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
27/10/18, ore 15:36
Cap. 3:

Ciao, rieccomi. Non potevo rimanere lontana a lungo. Dunque, nella prima parte dedicata al flashback, diventa già più chiaro cos'è successo a Sherlock di tanto grave da spingerlo a pensare al suicidio. Lo si era già intuito in qualche modo e non soltanto dal primo flashback, lo Sherlock vessato dai compagni è praticamente un headcanon che il fandom si è costruito, deducendo alcuni dei discorsi che lui e Mycroft facevano. Insomma, tutti l'abbiamo trovato verosimile. Io per prima. E infatti lo trovo credibile anche qui dove un gruppo di ragazzi ci va davvero giù pesante. Viene lasciato a intendere che loro lo fanno da molto tempo e che Sherlock è oggetto di simili prese in giro da tantissimo tempo. Questa volta però c'è qualcosa di diverso, John Watson. Che Sherlock lo vede come un eroe, lo si era già un po' intuito dal modo in cui lo guardava nel primo capitolo ma qui è il suo stesso cuore ad ammetterlo senza farsi troppi problemi. John lo difende, come se l'onore di un ragazzo appena conosciuto fosse la cosa più importante della sua vita. Mi tornano in mente le frasi di Mycroft sulla sua lealtà, su quanto questa sia arrivata velocemente. Qui succede un po' la stessa identica cosa. E Sherlock si ritrova a venir difeso da un ragazzo che fa a pugni per lui, come se fosse un cavaliere d'altri tempi. Mi è piaciuto tantissimo quel pezzo iniziale e anche per come è stato descritto Sherlock e la sua reazione al ritorno a scuola dopo un mese di assenza, il suo guardarsi attorno in modo circospetto, il non voler incontrare nessuno ma fallire miseramente. Ogni sentimento è stato gestito stupendamente, e a me è piaciuto davvero tanto.

La seconda parte invece è molto più dura. Si viene catapultati da un clima difficile, ma in cui il sentimento che esce con più forza è la serenità (quella di Sherlock che ha trovato in John un amico e un eroe) a uno Sherlock completamente diverso. Non ha più un cuore, e anche questo lo si era intuito dal fatto che nel capitolo-prologo questi non gli avesse parlato. Ed è costretto ad avere a che fare con un John che impone la sua presenza con la forza. Nel suo rifiuto totale di averci a che fare, c'è tanta disperazione. Al punto che le scuse e la richiesta di perdono che John fa e che Sherlock sembra aver atteso per anni, nemmeno se la gusta perché si ritrova a essere infastidito dalla sua presenza. Insomma, non posso dire di capirlo fino in fondo, ma è chiaro che ha subito un enorme dolore e che avere a che fare con una persona che l'ha ferito è molto difficile. Specie perché John fa di tutto per farsi detestare da lui. Ecco, in John c'è una disperazione infinita. La si percepisce tutta quanta e non se ne va via affatto. C'è nel modo in cui impone la propria presenza a Baker Street, come decide di trasferirsi senza nemmeno domandare a Sherlock se è d'accordo, ma semplicemente decidendo che è la soluzione migliore. John è tra i due quello mosso da maggior determinazione, ma domandato scusa ma sente che non è sufficiente e che non gli basta. Lui vuole farsi perdonare completamente, e forse vuole riavere anche tutto indietro. Io credo che ce la farà, ma perché sono un'inguaribile ottimista e non riesco a non credere in un finale felice. Di certo non sarà facile considerato come si comportano l'uno con l'altro.

Un altro pezzettino del mosaico è stato inserito comunque.
Koa

Recensore Master
27/10/18, ore 10:46
Cap. 2:

Ciao, naturalmente sono andata subito avanti perché la curiosità è davvero troppa (e anche perché è anche il vantaggio delle long già complete, il fatto di poter proseguire subito senza dover aspettare).

Direi che si è creato un dualismo molto interessante e che nasce proprio dal modo particolare, ma altrettanto rischioso, con cui è intessuta l'intera storia. Ho già detto che penso che i pov alternati siano un rischio e che il pericolo sia sempre quello di andare a rovinare la fluidità della storia, beh, per i flashback vale io credo un po' la stessa cosa. Se andiamo a sommare quello, più questa idea di inserire un flashback del loro passato, a inizio di ogni capitolo, il rischio è maggiorato. Eppure credo che la sfida sia vinta su tutti i fronti. Come dicevo, si viene a creare una sorta di dualismo, due fronti molto interessanti che vanno a comporre quello che sembra più un mosaico che una storia. Perché è composto da tanti passaggi diversi, raccontati anche in modo diverso. La cosa bella di questa struttura molto particolare, è che i fatti narrati nel tempo presente ti mostrano già il modo in cui tra Sherlock e John finirà tutto (ovvero con una rottura piuttosto drastica, almeno a giudicare dal modo in cui Sherlock tratta John e dal senso di colpa di John che viene fuori fin dal capitolo-Prologo) e la vera scoperta è il cercare di capire che cosa è effettivamente successo tra di loro. Leggere i flashback come se fosse una sorta di percorso, e per questo non vedo l'ora di andare avanti nella lettura perché sono curiosissima. Ma comunque, dicevo che ci troviamo davanti una struttura molto, ma molto interessante e che trovo sia decisamente affascinante. Anche e soprattutto per come avete caratterizzato John e Sherlock nei differenti periodi della loro vita. Sembrano quasi persone diverse e mi viene da pensare che la colpa di un cambiamento tanto drastico (che si vede in tutti e due, ma specialmente in Sherlock) sia da addebitare a quello che è successo tra loro in passato. Da una parte abbiamo quelli più giovani, con uno Sherlock fragile ragazzo che è arrivato addirittura a tentare il suicidio. Di certo è in gamba e intelligente, è appassionato di musica e ha grandi sogni, ma è come se la sua vita si fosse fermata, almeno... in un certo senso. L'idea di salire su quel tetto e buttarsi di sotto potrebbe sembrare lontana da un uomo come Sherlock Holmes (che in apparenza non dà molto peso alle opinioni degli altri), ma se si trasporta tutto in un ragazzo molto giovane e molto probabilmente preso di mira, oltre che dichiarato strambo praticamente da tutti, beh, allora la scelta fatta sulla sua caratterizzazione diventa già molto più comprensibile. Oltre a Sherlock naturalmente c'è John, che fin dalle prime battute appare quasi come un eroe, che salva Sherlock. John arriva all'improvviso, da Sherlock non è previsto e tanto che sembra il destino ad averli fatti incontrare. Mi pare evidente che i due si piacciano fin da subito, diventa più evidente in Sherlock che ne rimane affascinato anche da un punto di vista fisico. Ma su questo preferisco non dire altro, voglio prima andare avanti a leggere.

Nella seconda parte invece andiamo avanti con la storia al tempo presente. E qui le cose sono ancora più dure. Sherlock è fuggito, se n'è andato appena ha visto John il che mi fa pensare che qualsiasi cosa sia successa tra loro non sia stata ancora del tutto superata. Un uomo che ha superato un rifiuto o una storia finita male, non reagisce in questa maniera. Sherlock invece scappa, pur sapendo che John potrebbe benissimo trovarlo e raggiungerlo. Cosa che effettivamente succede, anche grazie a un inconsapevole Lestrade. Beh, mi è piaciuto molto John in quella seconda parte. Il suo essere presente all'interrogatorio sembra soltanto una condizione fisica, la sua mente è altrove. Ogni cosa che fa e che pensa, o dice, gli scatena un gigantesco senso di colpa. Qualsiasi cosa sia successa, John se ne dà la colpa. Ma non è tanto questa la sorpresa, quanto il fatto che il suo cuore riprende a parlargli. Che direi essere lo snodo più importante dell'intero capitolo. Non è più silente, come si intuiva dal capitolo-Prologo, ma invece gli parla e diventa nuovamente vivo. Non posso non pensare che tutto questo abbia a che vedere con l'aver rivisto Sherlock e che qualsiasi cosa sia accaduta tra loro, John ne sia innamorato. E che il tempo non abbia fatto nulla se non mettere in stand-by ogni cosa in attesa che si ritrovassero. Il concetto che sta dietro a questa storia lo trovo da una parte molto romantico, ma non è tanto questo a impressionarmi, quanto la sensazione di amore struggente che permea entrambi i personaggi. Anche lo Sherlock del presente, che finora si è visto di meno rispetto a John. Naturalmente sarà interessante scoprire anche un po' più lui nei prossimi capitoli.

Una gran bella storia ecco.
Koa

Recensore Master
26/10/18, ore 15:34
Cap. 1:

Ciao, dunque, dopo aver letto la one shot appena pubblicata mi sono ricordata che c'era anche un'altra storia che volevo leggere. Ovvero questa. Mi sarebbe piaciuto seguirla in contemporanea alla pubblicazione, ma tra luglio e agosto mi sono allontanata da Efp e quindi non ho potuto farlo. Mi sono decisa a recuperarla ora perché, devo dirlo, come tipo di AU mi interessava tantissimo.

Come prima cosa volevo chiedere se la storia era, in una qualche maniera, ispirata al famoso cortometraggio, che si intitola proprio In a Heartbeat, dove i due protagonisti inseguono i reciproci cuori fino a che non si incontrano. Perché oltre al titolo pressoché identico, anche la faccenda dei cuori è praticamente la stessa. La domanda sembrerà forse un po' banale, ma non ho visto riferimenti da nessuna parte e il dubbio mi ha assalita quando ho cominciato a leggerla.

Ma detto questo, faccio una premessa. Non sono un'amante dei pov alternati, ma per niente. Ho sempre creduto che affatichino un bel po' le storie e penso proprio che continuerò a pensarla così anche dopo aver letto questa storia, ma alla luce del fatto che qui i cuori parlano, in una sorta di dialogo interiore (se non ho capito male), comprendo in tutto e per tutto la scelta che è stata fatta. Inoltre, nonostante i pov alternati, lo stile è sempre fluido e lineare. Oltretutto è privo di errori (non che io sia andata a cercarmeli, sia chiaro, ma se capita di trovarli durante la lettura ci faccio caso) e ogni "pov" scivola via con i giusti ritmi. L'introspezione è anche molto buona, approfondita anche grazie all'uso della prima persona che è gestita davvero bene. Quindi questo tenevo a dirlo, perché anche se non amo questo modo di strutturare le storie, ho capito e apprezzato la scelta che è stata fatta qui. Ciò detto, questo primo Prologo si giostra benissimo. Ha la funzione tipica del Prologo perché introduce, ma non si sofferma troppo a raccontare o a spiegare, questo lo si lascerà ai capitoli che verranno. Per intanto viene introdotta la scena ovvero siamo a Londra, in un contesto verosimile a quello della serie e che qui si focalizza per intanto in un pre-prima stagione. John non ha ancora incontrato Mike Stamford e, qui sta la genialata, non lo incontrerà mai. Le cose vanno in maniera estremamente diversa rispetto al primo episodio e di ciò ne sono rimasta tanto sorpresa, perché qui è lo stesso John che cade vittima del tassista. Ho trovato questa trovata davvero originale, oltre che particolarmente adatta a quello che sembra essere lo stato d'animo di John, in questo momento. E lui è, tra i due, quello che secondo me arriva meglio. Si entra in empatia con lui molto più facilmente di quanto non ci si riesca con Sherlock. John l'ho agganciato immediatamente e mi sto facendo già tantissime domande perché non sappiamo bene cosa gli sia successo, si presume possa c'entrare la guerra, ma non sembra sia tutto qui. E in parte perché mi rifiuto di credere che la colpa sia dell'Afghanistan, ma soprattutto perché questo finale lascia davvero aperte tantissime domande. John conosce già Sherlock, e mi chiedo come possa (e dove) averlo già incontrato. Alla luce di tutto questo credo proprio che ci sia anche dell'altro dietro al suo desiderio di morire. Di sicuro offrirà tantissimo materiale per una buona introspezione, e già qualcosa lo si è visto qui. Hai riportato il dialogo col tassista in maniera fedele alla serie, con anche qualche riferimento, ma riuscendo comunque ad adattare il tutto a un inedito John interlocutore. Un lavoro davvero ottimo.

Nemmeno mi è chiara la maniera in cui funzionano i cuori, anche se in questo le parole del tassista-killer sono molto chiare. John non sente parlare il proprio cuore, significa che non c'è più? Che si è spezzato irrimediabilmente? Questo non lo si sa, non ora perché come dicevo sopra, come prologo non chiarisce nulla. Si limita a introdurre e questo mi è piaciuto moltissimo, le introduzioni più lente sono cosa buona e gusta. Di certo io le preferisco rispetto a quei primi capitoli che ti catapultano immediatamente dentro la storia senza alcun preavviso.

Insomma, se non lo si fosse capito sono molto interessata.
Andrò avanti certamente a leggere.
Koa

Recensore Master
25/09/18, ore 23:36
Cap. 9:

È davvero una sofferenza iniziare a leggere il capitolo che ci rituffa nel dolore senza fondo di Sh. Ad accrescere la tristezza, c'è anche la comparsa di quell'idiota di Jackson con i suoi scagnozzi che si accaniscono contro ciò che resta di Sh. Dico questo perché, ormai, il ragazzo non ha più alcuna volontà di reazione, non tanto spaventato dalla gratuita violenza dei suoi aggressori, ma svuotato dalla bruciante “fuga” di John di fronte al suo amore, cosa che abbiamo visto nel precedente capitolo.
Come l'apparizione di un fantasma, ecco di nuovo il brutto John del capitolo precedente, che, vigliaccamente anche questa volta, fugge di fronte alla scena disgustosa del branco contro uno. Ma, per me, il più disgustoso é lui.
"...Dopo un paio di minuti, Sherlock Holmes si ergeva statuario e terribile nella sua bellezza in mezzo al giardino. I suoi occhi erano...": annoto questa frase perché mi ha colpito per la sua efficacia, vi ritrovo il consulting nel suo aspetto affascinante e diverso da chi lo circonda.
Nella seconda parte, quella che riguarda il POV di Watson, scopriamo un’uguale sofferenza, concretizzata in quel povero cuore che ne passa di tutti i colori. Il finale è dolcissimo e rasserenante.
Una storia coinvolgente, scritta con cura, che avvince e convince.

Recensore Master
25/09/18, ore 11:35
Cap. 8:

Questo è un capitolo travolgente ma molto amaro in cui, ancora una volta, Sh lascia dolorosamente sfuggire tra le mani le parole che potrebbero esprimere a John il suo perdono ed il suo grande amore.
La ragione la ritroviamo nelle ombre del passato, pesanti ed evocative di una brutta immagine di John. Un John che si lascia influenzare dalla paura del giudizio degli altri, che non riconosco certo come un possibile "conduttore" di luce. È stata, infatti una lettura difficile quella in cui ce lo fai incontrare, vigliacco e duro, di fronte alla sfrontata cattiveria di Jackson ed alla disarmante fragilità di uno Sh che, comunque, anche se preda di mille paure, è pronto a vivere il suo amore, per lui e con lui, davanti a tutti (“…Che significa quello che hai detto?...”).
Ripeto, un bruttissimo John, irriconoscibile e degno solo di subire ciò che Holmes sta facendo. Il problema è che, per il consulting, vendicarsi di lui è, soprattutto, provocare un male terribile a se stesso.
Tornando al presente, Sh ha bisogno dello stordimento dato dall'alcol per lasciarsi andare al suo desiderio di amare e di essere amato. Ma il successivo risveglio è ancora più angosciante, forse peggiore di ciò che è avvenuto nel passato, perché il futuro non appare più come una dolce promessa. Brava, tutto ben raccontato.
P.S. voglio essere sincera con te: l’immagine del cuore che se ne va in giro, l’ho trovata un po’ ingenua di fronte all’alto livello emotivo ed espressivo di tutta la long, fino ad ora ma, visto che le parole che usi per descriverne, per esempio, il volteggiare “liberamente tra le fronde degli alberi” ed altro, sono scelte con cura ed hanno una loro efficacia, accetto questa tua originalità narrativa che fa parte, del resto, dell’esigenza di raccontarci quei due anche in un altro Universo.

Nuovo recensore
04/09/18, ore 12:12
Cap. 8:

E chi riesce ad aspettare fino a lunedì.. è appena martedì.. ok ho letto la tua ff è ho riso, pianto e gioito nel loro momento magico.. peccato che Sherlock non se lo ricorda.. spero davvero davvero che ci sia un happy ending non potrei sopportare un finale triste.. detto questo sappi che mi piace un sacco, la lettura è scorrevole e piacevole ( anche se mai na gioia per sti due)

Nuovo recensore
28/08/18, ore 23:47
Cap. 7:

Ah John! Era ora di smetterla con tutte quelle ragazze! Ti giuro, ci stavo male più io di Sherlock mentre leggevo il flashback. Poi c'è stato il bellissimo momento del bacio, poi c'è stata ansiaaaaa, sia per come questo si era concluso e anche perché temevo veramente che John sarebbe partito da solo! Meno male che alla fine si è tutto risolto, anche se sono molto curiosa di sapere come andranno a finire quei giorni di vacanza; spero non si mettano a battibeccare hahahaha.
Tornando seria, ti posso dire che hai scritto un altro bel capitolo e io non ho notato errori. Complimenti, continua così 👍
(Recensione modificata il 28/08/2018 - 11:48 pm)

Recensore Master
27/08/18, ore 22:48
Cap. 7:

In questo capitolo, come del resto era prevedibile, ci accompagni dentro lo strazio di Sh che assiste, anzi partecipa con il suo ascolto ed i suoi consigli, alle avventure sentimentali di John libero dal legame con Mary.
A complicare la situazione, già di per sé parecchio impegnativa per Holmes, inserisci un elemento, o meglio un personaggio, che diffonde attorno a sé, quando compare in ASIB o nelle ff , un’aura di seduzione, di malizia, di intrighi. Irene corteggia Sh, il cui cuore è decisamente fuori fase per l’amore totalizzante e taciuto che ha per John.
L’Adler diventa l’occasione per un momento forte del capitolo, quello in cui la “lezione” di bacio, che John impartisce a Sh diventa, improvvisamente un vero scambio di emozioni travolgenti. Chiaro è che tra i due non c’è proprio indifferenza, anche da parte del “maestro”.
Tutto però finisce improvvisamente con l’arrivo di Steve. Quello che fai seguire è davvero una deludente scena di resa da parte di John che sembra non trovare il coraggio di capire che, quello che è appena successo tra lui e Sh, non è solo un gioco tra ragazzi. Molto probabilmente è proprio questa sua dimostrazione di superficialità ed egoismo che ferisce Holmes a tal punto da non voler più avere a che fare con le struggenti richieste del suo cuore nei confronti dell’uomo di cui, ora, è innamorato da venticinque anni.
Proseguiamo infatti con il POV di Watson, la situazione si è rovesciata. Ora è lui che si strugge per Sh. E assistiamo ad una scena coinvolgente, in cui il “no” di Sh e il suo avvertire John di essere appena uscito da un’avventura con un altro, gettano John nel panico. Piacevole il convulso dialogo che il medico ha con il suo cuore ormai in completo corto circuito.
Ma quella che mi è piaciuta particolarmente è la conclusione, con quel loro trovarsi così intenso all’aeroporto.
Un capitolo denso e convincente.

Recensore Master
26/08/18, ore 15:09
Cap. 6:

Il capitolo si apre con un'intensa immagine di un giovanissimo Sh che ha la stessa suggestione di quella di un eroe piegato dalla sconfitta ma ancora bellissimo nella sua umanità così diversa e, per questo, estremamente affascinante. È il "guerriero" che ha lottato per difendersi dall'assalto di qualcosa di sconosciuto, cioè i sentimenti. Sentimenti che sono risultati vittoriosi su di lui perché accesi da una persona che è riuscita a far crollare la sua muraglia difensiva: contro l'irruente umanità di John ben poco ha potuto fare la sua capacità di estraniarsi dagli altri.
Quindi immaginarlo steso al buio, con la consapevolezza che la sua ragione non ha potuto difenderlo, è un'immagine che ci arriva potente, grazie alla tua capacità di descrivere le cose e le persone non trascurando uno sguardo all'ambiente circostante ("...La notte stendeva il suo manto di sposa nera sul cielo...").
Inserisci, poi, un elemento a sorpresa e cioè l'arrivo di John che, finita la storia con Mary, chiede aiuto a Sh e la situazione paradossale, che tu hai ideato, è che viene proprio chiesto all' "innamorato" di aiutare l'oggetto del suo sentimento ad evitare le "complicazioni" amorose": povero Sh!
Il punto di forza di ciò che racconti continua ad essere il contrasto tra il passato ed il presente che vede rovesciarsi, in una nemesi simmetrica, le posizioni dei due: prima era Sh a struggersi per John, ora è il contrario o, almeno, è ciò che appare in quanto intuiamo perfettamente che il primo sta rinchiuso nel suo mondo per non soffrire ancora.
Chiudo riportando una frase che riguarda il POV di Sh e che esprime tutto il tormento ed il desiderio di amare e d'essere amato che, ormai, ha preso possesso di uno Sh che rimane disperatamente aggrappato al timore di non essere ricambiato in ciò che prova.
I momenti finali in cui il consulting si reca cocciutamente da John sono davvero intensi e mi hanno emozionato perché li hai saputo costruire con la forza della credibilità.
Brava.

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