Ma Ninah,
ma che meraviglia questo capitolo! Che esplosione di un milione di cose!
Davvero, sono ammaliata semplicemente da tutto questo, perché ancora una volta, ci sono dei passi avanti che persino la psiche di Hwoarang non può fingere di non aver notato.
L'ennesimo incontro, tra lui e Kazama, dove stavolta il bion Jin ne esce sconfitto. Strano, no? Ed è proprio questo il cruccio del nostro roscio: ha davvero vinto così facilmente o l'altro ci ha messo scarso impegno?
Adoro come riesci a intrecciare i dubbi e le convinzioni di Hwoarang; un cocktail di orgoglio e consapevolezza che si mischia e ne fa un personaggio tanto versatile, profondo ma fatto di impulsi e adrenalina.
Ma la cosa che più ho amato è Jin. Se negli scorsi capitoli se ne fregava altamente di ciò che Hwoarang aveva da dirgli, qui si sofferma ad ascoltarlo, gli risponde. Cerca di colmare i suoi dubbi, con risposte che però non sono esaustive.
È assurdo per il coreano che Jin se ne vada così, accettando la sconfitta senza prendersi una rivicinta e, per come è fatto Kazama, ne rimaniamo stupiti anche noi... però ce lo spieghi, velatamente, il perché. Il cruccio di Jin sarà sempre il sangue che scorre nelle sue vene, la sua famiglia che da sempre accusa conflitti interni di cui lui è totalmente succube. Una cosa che, un ribelle come Hwoarang, un libertino come lui, può capire solo in parte.
Jin però lo ha ammesso: combattere contro Hwoarang significa farsi influenzare dalle emozioni. Perdesi in una scontro che di sicuro ha un che di liberatorio, che però lo porta troppo lontano dal suo vero obiettivo. Gli toglie la concentrazione necessaria a mantenere il punto, solo perché, so che è dura ammetterlo, si sta divertendo come non riesce in altre situazioni dove combatte per vincere e per la gloria del nome che porta.
Mamma mia, tutto ciò è... WOW, NO, WOW! *___*
Quando cerca di afferrarlo inutilmente, poi, Hwoarang torna a riflettere troppo sul fatto che... dopotutto cosa gli importa di Kazama? Eh... sìsì, infatti, niente proprio, se vede! Se ce credi te u.u XD
Nella seconda parte, abbiamo un Hwoarang che tenta di liberarsi dalla frustrazione e dal malumore che quello scontro con Jin gli ha lasciato addosso. È certo che sia stato uno scontro impari, dato dal poco impegno di Kazama e dalla sua voglia di evadere e andarsene il prima possibile.
Stupendo come hai descritto appunto il suo guidare in modo folle, perché quello è un altro modo di scaricare l'adrenalina di cui questo ragazzo è pregno; fondila poi con la rabbia e la delusione e hai questo. Un pazzo su strada che urla epiteti.
Poi la sorpresa, che lo inonda e lo pervade: Devil Jin è lì, di fronte a lui; un'esplosione di potere, di cattiveria, di zero umanità.
È un mostro e per forza, il primo sentimento che si avverte dinnanzi a lui, è la paura. Poi però subentra la voglia di riscatto, di vendetta che in un primo momento Hwoarang sembra riservare solo ed unicamente a se stesso, finché nel finale ci accorgiamo che... che è tutto sempre riconducibile a Jin. lo vuole liberare da quella maledizione, e lo vuole fare lui. Come se fosse l'unico in grado di farlo.
Che potenza questo capitolo! Che botto! Non solo le introspezioni sono meravigliosamente gestite ma l'ho trovato molto scenografico, specie nella parte della moto! Una storia che ha sentimento ma non si scorda che, le sue basi, sono piantate in un gioco di lotta e azione.
Complimenti Ninah, una lettura come sempre piacevole che ti rimane dentro!
Alla prossima **
Miry |