Carissima Cosa, Iì. Quella che quanno se liscia i capelli se chiama Lisshys (badum, TSSSSSS).
Sono giunta qui con una curiosità quasi viscerale, per poi lasciarmi totalmente travolgere da questa storia che, potevo immaginare di tutto, ma non che fosse affrontata in questo modo. Sai, la bellezza di una storia sta anche nelle aspettative che uno si presuppone prima di intraprendere la lettura e, quando queste aspettative vengono stravolte da qualcosa di totalmente inaspettato e imprevedibile, ecco che la storia diventa molto più di questo. Diventa un'avventura.
La tua capacità di raccontare storie, sta anche nella minuziosa attenzione nei dettagli che, a volte pur essendo tristi e rinnegabili sentimentalmente, sono dannatamente reali. La tua Sigyn viaggia dal presente al passato, in una macchina del tempo chiamata ricordi. Quegli stessi ricordi che, malgrado la malattia della vecchiaia - distruttrice di momenti vissuti con tanta passione, lei mantiene vivi nella sua testa ma soprattutto nel suo cuore. La casualità della nipote che deve organizzare qualcosa per il nonno, è l'occasione per il lettore di conoscere l'incredibile vita di Sigyn ma, soprattutto, del protagonista assoluto di questo primo capitolo: Loki. Il tuo Loki. Quello che ama ardentemente ciò che fa, che mette passione e arroganza nella sua professione di professore ma anche di avventuriero alla ricerca di tesori nascosti e sebbene fin qui possa sembrare una normale storia, paragonabile ad un Indiana Jones qualunque, da qui inizia a dare le sue prime caratteristiche storiche totalmente realistiche. Sigyn sceglie di celare la sua femminile persona dietro ad una S puntata, ma è determinata a provare quel tentativo di far parte della vita dello studioso, più da vicino. E lui accetta. Malgrado la differenza sociale data dal periodo, lui accetta ed è qui che Loki emerge. Emerge il fatto che, a lui, non importa cosa sia Sigyn. A lui interessa che possa rivelarsi una degna allieva e compagna di viaggio, metaforico o reale che sia. Stimolante e, a quanto pare, la ragazza lo è.
Loki è un uomo che resta composto, che ama il confronto con chi può dargliene uno valido, che non lo annoi e quello con Odino è uno dei pezzi della storia che ho preferito. Intanto Sigyn è ammaliata, persa nello sguardo e nei modi di quel professore fascinoso e fiero; si accorge che l'amore arriva quasi come un battito di ciglia, e non lo si può rinnegare. Ma sono convinta che lei non voglia farlo. Sai una cosa, co'? La tua Sigyn funziona perché è innamorata, sempre. È fedele, passionale, ma non si dimentica di ciò che è e dei suoi obiettivi. La tua Sigyn ama il tuo Loki tanto quanto ama la vita che ha scelto di intraprendere e, con la stessa passione con cui guarda Loki, si infila in quel racconto del tesoro del Reno. Una favola? Un racconto di qualcosa che è solo scritto e non reale? Eppure è affascinata ed è questo che delinea una caratterizzazione non solo molto bella, ma anche dannatanente efficace, specie nel contesto in cui hai voluto inserirla. La tua Sigyn è una donna con degli obiettivi che però non rinnega la propria natura romantica. Immedesimarsi in lei è sempre incredibilmente semplice.
Non dimentichi la guerra e nemmeno il canone. Loki scopre un passato che pare cristallino per tutti, a parte per lui. E mentre Odino non mente più, di fronte al collo di una pistola, Loki è ferito e umiliato, perché di fatto l'inganno, come dici tu, è un torto che ha subito e non ha elargito. Fa male, vero signor professore? Eppure, io, in questa infinita infelicità che vede Loki protagonista di un inganno che Odino giustifica come un tentativo di protezione, ci ho visto il crollo di un muro, quello della divisione tra lui e Sigyn. Il muro crolla, la necessità emerge e, nel suo piccolo, c'ho visto un bisogno infinito di consolazione e condivisione del dolore e del senso di vuoto lasciato da origini conosciute troppo tardi; origini legate ad un uomo che è stato mentore, guida e parte della sua vita. Una figura paterna retorica, ora divenuta reale.
Ultimo appunto (giuro che chiudo o sta recensione diventa un papiro) va al legame con gli oggetti. Gli oggetti trasudano ricordi e i ricordi rimangono vividi, se li conserviamo. Che sia una foto, una collana o una bussola, non ha importanza. È importante mantenerne il suo ruolo di talismano protettore di un tempo che non tornerà più. Insomma co', ho apprezzato il dettaglio di questa ricerca forsennata della bussola, che Sigyn ha paura di perdere, siccome vi è quasi legata l'anima di un marito morto troppo presto.
In sostanza, la amo. La amo per il suo realismo, per il modo con cui hai deciso di scriverla, per i contenuti storici e per la passione che ci hai messo e che hai trasmesso ai tuoi personaggi, qui impavidi cercatori d'oro, senza dimenticare le crudeltà della vita e di lasciarle affrontare ai tuoi personaggi, esattamente come dovrebbero, nel loro modo di essere. Perciò daje, brava, bella, bis! Mi hai conquistata. Ancora una volta.
Penso di aver detto tutto, e con ciò mi dileguo che sennò ti prende un coccolone. La logorrea dilaga, quando una storia mi prende, lo sai xD
Quindi a presto cosa,
E daje 3000
Miry |