Carissima cosa, quella che se si fa i capelli ricci diventa Riccys (madonna, ho finito le battute sui capelli, e mo'?)
Sono sempre più spiazzata da come questa storia colpisca corde del mio animo sempre diverse. Stavolta il mio spirito di avventura e la mia sete di conoscenza hanno decisamente avuto picchi inauditi, ma passiamo a recensire o potrei dilagare su quanto io mi sia immaginata parte di tutto, alla ricerca di un tesoro (però io tipo morirei nelle prime 5 righe, probabilmente).
Il racconto è un miscuglio tra passato e presente, che non dimentichi di inserire nemmeno in quelli che sono i ricordi di Sigyn, vividi, che esplodono di emozioni provate in passato, che mai e poi mai dimenticherà. Il modo con cui prende la bussola tra le mani, come se fosse il cuore di qualcuno, come se fosse la custode dell'anima del defunto marito, è spiazzante. Fa tenerezza, immaginare questa vecchina – un tempo giovane e appassionata – che si aggrappa all'unica cosa che le è rimasta di lui... ed è per questo che, la parte dopo, risulta ancora più intensa. La sua attesa, le sue lettere ricevuto ma sempre ignorate, denotano ancora una volta la presenza di Loki che viene solo nominato, ma domina la scena. Va a fare la guerra, ma sparisce, eppure la scena brucia di lui, e lei brucia per lui, impaurita all'idea di non vederlo più, fuori di testa quando lo rivede e non esita un secondo a premere il grilletto, perché lui è così: lui la fa soffrire, l'ha fatta innamorare, l'ha fatta sua ma poi ha fatto 10 passi indietro... e lei è lì, che pende dalle sue labbra, che tenta di mantenere alto l'oroglio, ma l'amore non concede certe scelte. Non si sceglie in amore, si ama e basta e lei ama lui, da sempre e il suo accettare quella spedizione, è solo un motivo in più per potergli stare accanto, rubandosi a vicenda dei baci che poi comportano ancora passi indietro.
La presenza di Thor è stata una luce nel buio, tra di loro. Un uomo consapevole, che vuole bene al suo fratello con la quale si è appena riappacificato, dopo aver condiviso la guerra e la possibilità di morire insieme, più volte, vincendo sempre. Tornando a casa, con un legame nato quasi senza accorgersene, che ha fatto di loro due fratelli di sangue e di testa. Un'immagine che ho amato da morire. Un'immagine che non dimentica il canone da cui provengono e, il tuo canone. Quello che ritrovo spesso, che ritrovo quando parli di loro, che è famigliare ma mai uguale. Un altro argomento che hai affrontato e che ho decisamente amato il modo con cui lo hai fatto, è la solitudine di Loki. È un uomo brillante, carismatico, suadente, affascinante, che si circonda di persone ma fondamentalmente è sempre solo... eppure cerca Sigyn, cerca la sua presenza, la vuole accanto in quell'avventura che pensa da tempo, divenuta una vendetta e una gara con Odino, padre vergognoso e avversario temuto, ma non così tanto.
Sigyn è il punto chiave. Sigyn è un passo avanti ad Odino e questo di sicuro va a loro vantaggio, ma io carissima Cosa lì, Riccys, non dimentico che Loki è morto. Non dimentico che la vecchia Sigyn è vedova da decenni. Non dimentico e sono affascinata all'idea della spedizione, ma so che soffrirò perché lui non ce la farà. Eppure tutto il racconto di Asgard, le "favole" che diventano motivo di curiosità, che hanno quel fondo di vero, che affascinano persone come Loki e Sigyn, mi fa mettere da parte l'idea che la sua dipartita, prima o poi accadra. Sono in mezzo a loro, a guardare mappe e ad analizzare vecchie canzoni che contengono indizi. Questa storia è tanto diversa dalle altre. Se ne percepisce una sensibilità diversa, specie grazie a questo viaggio tra passato e presente che ci regali, che dà tanti spunti di riflessione sulla vita delle persone. Una vecchina ingobbita e ormai logorata, è stata la chiave di tutto in una spedizione – un'avventura, che sa già di epico.
Co', che altro aggiungere? Che tre capitoli sono pochi, ecco cosa c'è da dire. Mi dispiace immensamente sapere che, la mia prossima lettura, sarà l'epilogo di questa storia. La sto amando e se potessi ne leggerei decine e decine di capitoli. Insomma, mi ha presa tantissimo.
Quindi al prossimo capitolo e niente... le tue au sono imparegiabili. Nessuno le scrive come te. Nessuno.
A presto, da cosa lì, quella che non può magna' i farinacei,
Miryel |