Carissima Misaki,
lo sapevo che non sarei rimasta delusa da questo primo capitolo e abituata a leggere le tue profondissime shot era davvero curiosa di capire come ti saresti mossa in una storia a capitoli e qui, in questo primi, c'è tutto ciò che serve: la presentazione dei personaggi, impeccabile; il loro obiettivo e infine il nemico. Sappiamo dunque che queste quattro brillanti ragazze sono abituate a vivere questa vita frenetica, ma che da esseri umani hanno dei limiti e giusto l'ultima missione le ha sfiancate. Mi chiedo se questa stanchezza mentale non le porterà a mettersi nei guai molto più di quanto dovrebbero. E comunque devo dirtelo, leggendoti ho avuto quella nostalgica sensazione che provavo quando vedevo "Occhi di Gatto" e lo adoravo! Solo che qui ci vedo della modernità, specie data dalle descrizioni che dai degli abiti e dei modo di fare – non solo delle ragazze, ma anche delle loro nemesi – che colloca tutto nel nostro tempo e quindi distingue questa tua opera totalmente da "Occhi di Gatto" e la rende totalmente tua, ti appartiene e le tue descrizioni sono sempre un meraviglioso viaggio nella tua fantasia e in luoghi che non ho mai esplorato.
Come sempre ti faccio i miei complimenti per come ti soffermi sui dettagli: un conto è dire che fa caldo, un conto è dimostrare che sia un caldo disperato attraverso la tua prosa che davvero ci prende per mano e ci porta a Seoul, ma anche in quella palazzina altissima, ma anche all'Hotel, con abiti eleganti e l'attenzione maniacale a non perdere di vista l'obiettivo e recuperare ciò d cui L (adoro quando si danno dei diminutivi così a personaggi che stanno dietro grandi organizzazioni, mi viene ancora più voglia di scoprire cosa succederà) ha parlato nella sua mail e, leggendo l'intro, mi aspetto davvero di tutto da questa missione.
Il fatto che May non sia presente mi fa ben sperare che, comunque, semmai dovesse succede qualcosa a Wendy, Iris e Lizzy lei sarà pronta ad intervenire.
Non vedo l'ora di proseguire **
Dunque a presto ♥ è sempre un piacere leggerti,
Miry |