Recensioni per
Relazioni pericolose
di Demy77
Ciao Demy, e così siamo giunti all’epilogo di questa tua storia, di cui sentirò la mancanza e che mi ha molto coinvolto. Il finale è quanto di meglio si potesse sperare. Tutto è stato sistemato e ora i fatti del passato possono essere serenamente archiviati per pensare a ciò che la vita sta per donare loro: una nuova creatura da crescere in serenità e tranquillità. |
E così siamo giunti all'epilogo di questa fanfiction e di cose da dire su quest'ultimo capitolo ce ne sono tante. E' stato così piacevole da leggere, l'inizio mi ha proiettata come fossi lì a quella festa sul prato, fra amici e parenti in armonia, con donne che chiacchieravano, bimbi che giocavano, uomini attorno alla brace a cuocere carne, giovani che si scoprivano e magari innamoravano... |
E così grazie a Geoffrey Charles, sappiamo che ne è stato dei cattivi della storia. Ross ha imparato dai suoi errori, ha capito che l'impulsività non sempre paga e che è meglio muoversi con astuzia e farsi aiutare. E così facendo, seguito dalla corona, ha messo nei guai i veri nemici della Patria che viste le accuse, il collo lo rischiano eccome. Come Tess, che poteva vivere una vita dignitosa lavorando onestamente e invece alla meglio, marcirà in carcere. |
Ciao Demy, capitolo piacevolissimo, nel quale hai introdotto un escamotage per far sapere il prosieguo delle vicende di Ross, dopo essere stato assolto dal processo. Una lettera alla bella Mireille da parte di Geoffrey Charles, che si è invaghito della ragazza, la quale. Forse, in cuor suo un poco lo ricambia, soprattutto tenendo conto che lì, a Siviglia, la nobiltà che sta frequentando, e che le darebbe modo di trovare marito, è fatta di “bamboccioni senza spina dorsale”, espressione che mi ha molto divertito, per raffigurare giovani uomini che hanno dalla loro solo il nome di famiglia e poca grinta personale. Così il nipote di Ross riesce, per mezzo della lettera, a mettere a parte Mireille, la quale riferirà certametne al nonno avvocato, come stia procedendo la vita in quel della Cornovaglia. La miniera dei Poldark sta dando finalmente i suoi frutti e tutti i lavoranti sono contenti. Lo zio è tornato a Londra per volere di Lord Falmouth, che tanto si era speso per la sua difesa, solo alla condizione che però qualcuno potesse tenere sotto sorveglianza la sua famiglia per via di Tess, che ancora non si sapeva che fine avesse fatto. E veniamo a saperlo, mediante gli intrighi orditi da Hanson e Merceron per costringere Tess, istruita e riportata dalla Francia proprio da Hanson, per poter al processo testimoniare del tradimento perpetrato da Ross ai danni della Corona. Durane il suo soggiorno a Londra, Ross ha ricevuto una lettera che lo invitava ad incontrare qualcuno che gli avrebbe dato notizie di Tess, ma Ross, non più sprovveduto come un tempo, si serve degli agganci che gli aveva lasciato a suo tempo Wicham, e si reca all’incontro, dove trova i due fratellastri, Hanson e Meercceron, che gli intimano di non portare a termine il suo disegno di legge sull’abolizaione della schiavitù nelle colonie inglesi, altrimenti sarebbero state fabbricate a suo carico un sacco di prove che lo avrebbero di certo condotto all’impiccagione. Ross, non si piega, come è nella sua natura, e per via dell’aiuto degli uomini di Wicham riesce a smascherare l’odioso piano ai suoi danni, facendo incarcerare sia i due fratellastri che Tess. La vicenda sembrerebbe favorevolmente comclusa e Geoffrey harles, come chiusura della lettera, invita Mireille, ovviamente insieme al nonno, a partecipare alla festa di primavera che si svolge dalle loro parti in Cornovaglia, e con l’occasione forse avranno anche la possibilità di conoscere il nuovo appartenente della famiglia Poldark che avrebbe dovuto nascere proprio in quel periodo. Vedremo ora se Mireille riuscirà a convincere il nonno ad accompagnarla in Cornovaglia e magari sapere cosa potrebbe accadere fra i nostri due giovani. |
Ciao Demy, mi aspettavo di poter tornare alla normalità e vivere i primi momenti di ritrovata serenità da parte di Ross e Demelza in seno alla famiglia tutta riunita. Dopo l’emissione del verdetto, entrambi hanno voluto allontanarsi da tutto quanto, e da Truro in particolare che ricordava gli ultimi avvenimenti, per recarsi nella loro casa, quella Nampara a lungo sognata e rimasta orfana dei suoi componenti per lungo tempo. Incuranti del buio, che era calato con la notte che si stava avvicendando, e della stanchezza che si era impossessata di loro, nonostante la voglia di parlare di Ross, forse per esorcizzare il momento appena passato, eccoli di nuovo fra le mura domestiche, accolti da una insonnolita Prudie, la quale però ha l’animo sollevato per riavere i suoi padroni, sani e salvi, entrambi a casa. Vorrebbe sapere, parlare, forse festeggiare, ma la stanchezza dipinta sui loro volti è tanta. I due bimbi appena hanno sentito rientrare i genitori si sono precipitati ad abbracciarli, soprattutto il padre che non vedevano da mesi. E poi un momento di intimità familiare, con Ross e Demelza che, al tepore del camino prima di addormentarsi, possono condividere una nuova gioia, che ha visto la luce in quel loro primo incontro sulla nave dopo molto tempo e che tra qualche mese avrebbe dato i suoi frutti. Demelza è timida nel rivelargli la sua nuova maternità, che è un autentico dono per Ross, il quale potrà così tornare pienamente alla vita che aveva, prima che tutto il dolore e le sciagure si abbattessero sulle loro vite. Dovrà certamente fare i conti con Lord Falmouth che, con la sua autorevole testimonianza, è riuscito a farlo scagionare da infamanti accuse e dovrà ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicini e di sostegno, da Lorrain e sua nipote ai conuigi Enys e a tutti gli amici intervenuti. Tutto sembrerebbe essersi ricomposto come un perfetto mosaico, ma ancora qualcosa turba la riacquistata serenità di Ross: la fine che ha fatto Tess. Lei è ancora una spina nel fianco e fino a quando non avrà compreso cosa ne sia stato di lei non potrà dire che tutta quella vicenda sia terminata. Teme che la donna possa essere ancora di nocumento alla sua famiglia e lui, ora più che mai, deve proteggerla a qualsiasi costo. Ecco allora che potrebbero aprirsi nuovi scenari, prima di poter assaporare veramente un clima di calma, sempre apparente a casa Poldark, che si potrebbe respirare. |
Ed eccola Isabella-Rose che fa la sua timida comparsa! La piccola artista di casa Poldark è in arrivo e a Nampara con la sua nascita, potranno scordarsi silenzio e tranquillità! Ahah Prudie, altro che sonnellini!!! |
Ciao Demy, e così Lord Falmouth è stato il vero asso nella manica dell’avvocato Lorrain, riuscendo con la sua testimonianza e la sua arguzia a mettere sotto silenzio chiunque sia stato in condizione di porgli quelle domande scomode, alle quali aveva trovato risposte pronte, che non potevano non lasciare la corte tutta soddisfatta, anche perché occorreva considerare che, anche Lord Falmouth, ci stava mettendo il suo buon nome, nome che non avrebbe permesso venisse associato ad un traditore della patria. Ha riportato meticolosamente, come solo lui poteva fare, l’excursus della conoscenza con Ross Poldark, l’amicizia sorta dopo la frequentazione e la sua decisione di affidarsi a lui anche per i lavori parlamentari, con i quali dimostrava impegno, intelletto e ardore nel portare avanti i progetti. Anche l’avvocato dell’accusa, di fronte a una simile testimonianza, non può fare altro che desistere in attesa del verdetto finale e insindacabile della corte, che in effetti concede l’assoluzione dall’accusa di tradimento e Ross può finalmente tornare a respirare liberamente in seno alla sua famiglia e a tutte le persone che per lui si sono prodigate. Non viene fatto cenno di quale fine abbia fatto il testimone clou dell’accusa, Tess dove sarà finita, fatta scomparire a bella posta o sarà nuovamente scappata di sua volontà? Comunque tutto è bene quel che finisce bene e Ross può finalmente stringere fra le braccia sua moglie e con lei ritornare alla quiete di Nampara. Bello lo scambio tra Lord Falmouth e Demelza relativamente al passato e a ciò che presume sia accaduto fra lei e suo nipote Hugh, dopo che era stato tratto in salvo proprio da Ross dalle prigioni in cui era incarcerato in suolo francese. Una specie di pagamento di un vecchio debito per aver concesso a quel nipote malato di poter tornare e morire nel suo amato paese e sotto la sua bandiera per la quale era andato a combattere. Sei veramente molto brava nella narrazione. Ora attendo di vedere un po’ di vita dei nostri amati nella loro ritrovata normalità, se tale si può chiamare vivere accanto a una persona come Ross Poldark. Ti aspetto pertanto sempre più curiosa. Un caro saluto. |
Aspettavo il tuo aggiornamento e sono così felice di averlo trovato! Ho adorato il tuo Falmouth, la sua sagacia, la sua furbizia, il suo saper mediare e dire le parole giuste tipiche di un uomo intelligente e navigato come lui! Sapevo che era l'asso nella manica per risolvere questa intricata matassa in cui si era cacciato Ross e devo dire che non mi ha affatto delusa, ha usato pura strategia politica e gli altri, non intelligenti quanto lui, non hanno potuto che soccombere come un topo braccato da un gatto. Mi è molto piaciuta anche la frase sibillina di Falmouth all'orecchio di Demelza che di certo è rimasta sopraffatta ed imbarazzata ma ha dato un senso ai sensi di colpa e all'errore di cedere a Hugh a suo tempo, dando a Hugh stesso una morte più serena e, in questo caso, a Ross un alleato preziosissimo che gli ha salvato la vita. |
Caspita, sei velocissima ad aggiornare e questo è fantastico (mi sento in colpa per la mia lentezza ma ho fatto quasi una settimana con mal di testa da cervicale e ho dovuto staccare dal pc per forza di cose). |
Ciao Demy, sono molto colpita dalla tua capacità di calarti nelle vicende giudiziarie e portare avanti interrogatori e contro interrogatori con perizia e arguzia. Ribadisco il concetto che mi pare di assistere ad un processo vero e proprio, con la pertinenza che, di volta in volta scaturisce dalle domande che fai porre ora ad una parte ora all’altra. Il problema sembra importante: il mancato contro intterrogatorio di Tess potrebbe essere negativo per Ross e Lorrain con sagacia fa sentire le sue fondate obiezioni che neanche il severo giudice Merceron, pur detestando Ross, può fare finta di non tenere in conto, in quanto ne andrebbe della sua capacità di giudizio e della stima conquistata. Sfilano così tutti i testimoni pro Ross compresa Demelza che, alle domande, cerca di rispondere in maniera chiara e concisa per non dare adito a dubbi che si riverberebbero sul giudizio di Ross. Il personaggio che non mi immaginavo avresti chiamato a deporre è Lord Falmouth. Infatti il suo nome tra l’elenco dei tesstimoni ha lasciato la curiosità serpeggiare nell’aula del tribunale. Vi era stato un breve colloquio tra lui e l’avvocato Lorrain ma, non appena Falmouth si accinge a prestare giuramento, lo sguardo che rivolge a Ross non fa stare molto tranquilli. Cosa accadrà? Sono curiosa e impaziente di sapere quale sarà l’asso nella manica dell’avvocato francese. Ti aspetto presto! Un caro saluto. |
Mai come in questo capitolo sento di doverti fare i complimenti perché è stato un capitolo tecnico che racconta qualcosa di 'tecnico' come un processo ed è un qualcosa di molto più difficile di una parte puramente sentimentale e d'amore. E tu ti sei destreggiata perfettamente fra gli attori in scena, nei botta-risposta, nelle deduzioni e contro-deduzioni e ribadisco, non è facile rendere credibile qualcosa del genere e invece tu ci sei riuscita e sembrava di essere lì, in quell'aulta. Ross devo dire che ha giocato bene le sue carte ma soprattutto, secondo me, le sta giocando bene il suo avvocato e sono certa che Lorrain a breve tirerà fuori la carta da 90 che farà ammutolire tutti e trasformerà Ross da imputato ad eroe. Me lo sento, me lo sento tantissimo che ci stupirai! |
Ben ritrovata cara Demy e innanzitutto buon anno. Mi sono goduta questo passaggio che tratta il processo a Ross che, sorprendendo tutti, avvocato compreso, si era presentato in aula per cercare di far valere le ragioni della sua innocenza mediante un attento esame dei suoi comportamenti. Ho assaporato l’intero passaggio come se fossi stata in tv a guardare un episodio di un qualche serial televisivo a tema legale. Non è che tu sotto sotto sei un avvocato? Ho trovato la pertinenza delle tue domande, come sei stata in grado di far interrogare e controinterrogare dai due avvocati i vari protagonisti intervenuti, sia quello di Ross che quello della Pubblica accusa. Insomma sei riuscita a ricreare l’atmosfera di un processo in piena regola. Anche l’intervento a sorpresa di Tess, e che un poco ha spiazzato l’avvocato Lorrain, il quale tramite sua nipote Mireille, teneva d’occhio anche come si atteggiava la giuria man mano che i vari interrogatori procedevano, è stato un bel colpo di scena nel vederla così remissiva, collaborativa e a modo. L’escussione dei vari testimoni è stata condotta direi con perizia. Colui che stava godendo fortemente per ciò che sarebbe potuto accadere a Ross, finalmente secondo il suo punto di vista sarebbe stata fatta giustizia una volta per tutta, è stato George Warleggan, presentatosi come l’integerrimo cittadino che si era messo al servizio della comunità. Anche Jacka Hoblyn ha rilasciato la sua testimonianza contraddicendosi in alcuni punti, dando spunti a Lorrain. Qualche nuvola ora però sembra essersi addensata sulla testa di Ross, il quale dovrà passare la notte in carcere nell’attesa del proseguimento del processo a suo carico. Fra Demelza e tutti i suoi amici e parenti serpeggia la preoccupazione, ma a detta di Mireille, il nonno avvocato ha un suo asso nella manica. Speriamo in bene allora. Ti aspetto sempre più curiosa e mi complimento ancora una volta per la conduzione della storia. A prestissimo! |
Ciao Demy, un bel regalo di fine anno questo tuo capitolo, che ci dona una panoramica di quanto sia accaduto subito dopo che i coniugi Poldark si erano ritrovati sulla nave e avevano messo a punto un piano per rientrare in patria, insieme all’avveduto avvocato Lorrain e sua nipote Mireille, i quali erano stati accolti nella grande casa di Caroline e Dwight. Erano stati tre mesi che erano corsi veloci, forse non tanto veloci per chi doveva vivere perennemente nascosto agli occhi di chiunque e persino lontano da tutta la sua famiglia, ma Ross aveva accettato quelle severe condizioni, affinché ilvecchio avvocato potesse prendere visione di tutte le carte che lo riguardavano per poterlo assistere al meglio nel processo che si sarebbe sicuramente celebrato. |
Il finale mi ha fatto saltare dalla sedia ma a ben pensarci, la mossa di presentarsi a sorpresa in tribunale è proprio da Ross! Non è da lui starsene nascosto e in fondo ha vissuto in cattività ben tre mesi, una eternità per un tipo ribelle e indomito come lui. Sì, Demelza ha ragione, un giorno avrebbe rischiato l'infarto con un marito così... |
Ed eccoti, cara Demy, a consegnarci un capitolo pieno di amore e di passione, ma anche di tanta consapevolezza che la situazione in cui si trovano tutti insieme non è semplice da affrontare. Era da tanto tempo che non rimanevano in intimità, sia di gesti che di pensieri, ora trasformati in parole, dalla situazione che stanno vivendo. Dopo un primo momento, dovuto al ricongiungimento, è arrivato il temuto tempo delle confessioni e delle spiegazioni. Demelza ha ascoltato e ha fatto proprie le parole di Ross, non senza eccepire che suo marito vivesse sempre sul filo del rasoio. Demelza, nel contempo, ha cercato di sviscerare anche la questione Tess, che tanto l’aveva fatta soffrire, non comprendendo l’agire del marito tanto da costringerla a fuggire letteralmente da casa sua portandosi via i due bambini. Ora tutto è più chiaro anche se il cielo non è per nulla sereno. |