Recensioni per
Le Petit Cygne
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/02/23, ore 20:56
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui 🥰
Non potevo non iniziare questa storia, considerando tutte le premesse **
Amo “Le Petit Prince”, è uno dei miei libri preferiti e ogni occasione è buona per rileggerlo, quindi inutile dire che questa storia ha tutta la mia attenzione e tutta la mia curiosità.

Questo primo capitolo mi è piaciuto molto, in particolare per come hai descritto e raccontato l'asprezza del dover crescere troppo in fretta, che già di per sé è tremendo, quindi figuriamoci se questo accade in un luogo tanto inospitale come la Siberia.
Ciò che più è tremendo è il fatto che non solo Camus è dovuto crescere in fretta, ma ha anche iniziato a fare lo stesso con altri bambini, quelli che sono diventati i suoi allievi, e qui emerge tutta l'umanità di questo personaggio che sto imparando ad apprezzare davvero tanto: lui pensa solo a loro e alle loro piccole vite, soffre quando non ce la fanno (e in questo caso anche a livello estremo, visto che due purtroppo sono periti) ed è sempre addolorato quando scopre che nuovi bambini stanno per essere sottoposti allo stesso, estenuante allenamento.

Il primo incontro con Hyoga mi ha molto commossa e la similitudine coi capelli color del grano del Piccolo Principe trovo che sia una bellissima coincidenza 🥺
Sono sinceramente curiosa di sapere come si evolverà il loro rapporto d'ora in avanti.
Complimenti e alla prossima!

M a k o

Recensore Master
15/12/22, ore 00:00
Cap. 8:

Eccomi qui! Questo capitolo è davvero diverso dai precedenti, ma ti dirò che mi è piaciuto tantissimo seguire il racconto in questa dimensione onirica. La voce che parla sembra una sorta di doppia coscienza, intuisce lui stesso che c’è qualcosa di strano in questi doppi pensieri che sembrano venire dalla stessa persona ma allo stesso tempo da due personalità diverse. D’altra parte, pur essendo parti della stessa anima si tratta di due persone che hanno avuto vita ed esperienze differenti quindi immagino sia perfettamente plausibile questo stato di incertezza. Pensare a un frammento di anima che in qualche modo ha ricordi di due vite fa davvero un certo effetto.
Ho trovato bellissimo l’incontro con Hyoga, dove prende la forma del cigno e gli parla come fosse dentro di lui. E poi quest’anima è piena di amore, che la porta a voler proteggere sempre, anche sotto un’altra forma, anche quando non ci sarà più.

Adesso ho capito che il racconto di Camus avviene mentre è al capezzale di Hyoga, avevo intuito la presenza della sorella ma non mi era chiaro se Hyoga fosse lì o semplicemente stesse parlando di lui. E sono d’accordo con Marta sul pensiero che potrebbe avere il Cigno in questo momento, perché sono in occasione di un grosso trauma si può sperare che Camus si apra un po’! :D
Mi piace il rapporto che ha con Marta, si vede quanto sia importante per lui.
Il finale è molto dolce, Camus si risveglia da un sogno che non ricorda e questo ci porta subito a pensare al sogno della prima parte della storia e la frase “Si è soli anche con gli uomini…” ci fa capire il collegamento tra i due. In ogni caso, adesso che ha i due bambini di cui occuparsi sente di non essere più solo, il che ci mostra ancora una volta quanto forte sia il legame con loro due.

Capitolo bellissimo con un’introspezione veramente particolare ma riuscita benissimo.
A presto!!

Recensore Master
02/12/22, ore 16:13
Cap. 7:

Ritroviamo Camus ancora ridotto male, costretto a letto contro la sua volontà e anche un bel po’ seccato dalla situazione. Il fatto che Elisey si sia preso cura di lui sembra dargli più fastidio che altro, peggiorando il loro rapporto che è già abbastanza complicato.
 
Isaac gli pone una domanda apparentemente semplice, il significato di una parola, che li porta a parlare del tema della morte. Ho trovato molto bello il discorso di Camus, che spiega la differenza tra i fiori e le montagne, elementi con una forza e una durata diversa. Molto bella la conclusione di diventare montagne per proteggere i fiori, ruolo che vede nei cavalieri.
Molto interessanti anche le riflessioni che, in un secondo tempo, riesce a fare sui fiori, che non gli appaiono più così fragili come un tempo. Ora, dopo tanti anni, l’Aquario è in grado di apprezzarne la forza che si nasconde dietro alla loro delicatezza, che non si vede immediatamente, ma c’è. Questo ci fa capire come sia cambiato, nel tempo.
Descrivi sempre il rapporto tra Camus e Isaac in maniera meravigliosa, il loro affetto reciproco, la capacità di prendersi cura l’uno dell’altro e, soprattutto, il bisogno che hanno l’uno dell’altro.
Per quanto Camus ogni tanto cerchi di ripristinare le distanze tra loro, riportandole più consone ai loro diversi ruoli, rimangono sempre quell’affetto e la complicità che li legano l’un l’altro. Li adoro. ❤
Come adoro il candore con cui Isaac parla di famiglia, facendo capire ad Hyoga che loro tre sono un piccolo nucleo familiare, ed è normale preoccuparsi gli uni per gli altri. Isaac lo ha certamente considerato un fratello da quando ha messo piede nell’isba.
È bello vedere anche il cameratismo che si è formato tra i due bambini che, spontaneamente, si danno man forte l’un l’altro, come adesso, mentre fanno notare al maestro quanto spesso gli abbia parlato della morte. Immaginare la scena e vedere Camus arrossire è troppo divertente. XD
 
Hyoga è sempre tenerissimo. Sembra di vederlo, mentre parla con Camus senza il coraggio di alzare gli occhi. Tra i due, c’è sempre questa difficoltà di comunicare ma, anche questa volta, vediamo che riescono a capirsi. È bellissimo il momento in cui il piccolo trattiene la mano del maestro, mostrando di avere bisogno di un contatto con lui. Anche Camus, mentre allontana la mano, lo fa con un po’ di fatica.
 
Ah, non c’è niente da fare. Questi tre li adoro sempre di più! ❤
Spero che le condizioni fisiche di Camus migliorino presto, è davvero troppo inquieto quando è obbligato a rimanere a letto. Sono curiosa di leggere il seguito.
Alla prossima!!!

Recensore Master
09/11/22, ore 15:10
Cap. 6:

Molto bello il paragone che fa Camus tra gli individui che incontra il piccolo principe e i personaggi che lo circondano, soprattutto quello tra il lampionaio e Isaac, lo trovo molto azzeccato.

Elisey lo devo ancora inquadrare bene, per adesso mi sembra un personaggio abbastanza complesso, vittima di un conflitto interiore che si riflette nel suo comportamento. Camus dimostra una forte repulsione nei suoi confronti, che mi sembra perfettamente giustificata dai loro trascorsi, un maestro che ti maltratta e ti picchia non è certo uno al quale ci si affeziona. ^_^’’’
Elisey lo ha trattato in maniera orribile, ma adesso corre in suo aiuto appena viene a sapere che ha bisogno di lui e se ne prende cura, per quanto usi parole brusche i suoi gesti e il modo in cui si agisce ci mostra che in qualche modo gli vuole bene. E anche Camus in realtà è combattuto; al di là di questo rapporto burrascoso con Elisey, prova dei sentimenti per lui che non vuole ammettere nemmeno con sé stesso.
 
C’è poi questo momento, nel quale Camus sente tra i capelli le mani di Elisey che, nel delirio della febbre, gli sembrano quelle di Fyodor e lo fanno sentire rassicurato. Capiamo quanto l’aquario amasse il suo maestro e quanto abbia sofferto per averlo perduto, ma anche quanto bisogno ha di qualcuno che si prenda cura di lui.
Adoro questo lato umano di Camus che ci mostri in questa storia, questa fragilità che cerca in tutti i modi di tenere nascosta che lo rende un personaggio realistico e complesso.
Il non voler apparire fragile agli occhi di Isaac e Hyoga, questa necessità di essere lui a proteggerli e mai viceversa, mostra chiaramente quanto si senta responsabile del suo ruolo di maestro, e quanto questo stesso ruolo sia pesante da sostenere. Per quanto sia un cavaliere d’oro con la responsabilità di due allievi, è comunque ancora un ragazzo giovane con le sue insicurezze.
 
Ho trovato molto dolce la parte finale, dove Isaac si stende accanto a lui e lo abbraccia, e Camus posa la guancia sulla sua testa, non riuscendo a muoversi. Descrive perfettamente il rapporto bellissimo e profondo che c’è tra i due, e che si sta formando anche con Hyoga.
Complimenti per questo altro capitolo scritto molto bene e davvero coinvolgente. Più vado avanti con questa storia più mi affeziono a questi tre! ❤
 
Alla prossima! ^_^

Recensore Master
15/10/22, ore 23:46
Cap. 5:

Ciao! 😊
Ho trovato molto bella la descrizione della famiglia di Camus e delle figure importanti per lui; il nonno, che si vede che ammirava molto, la nonna e la madre che ammette essere ancora un punto di riferimento. Davvero dolce il riferimento alla sorellina, e al fatto che occuparsi di lei appena nata lo facesse sentire completo, quasi rinato.
Ci mostri un bambino chiuso in sé stesso, sofferente per essere strappato continuamente dai luoghi dove iniziava a mettere radici e dover poi rincominciare tutto da capo. L’arrivo della sorella sembra risvegliare in lui nuovi sentimenti, fargli pensare all’inizio di una vita tranquilla. Purtroppo sappiamo che non è stato così, e il bimbo è stato separato dalla famiglia per diventare cavaliere.
La sua nuova vita si è rivelata subito diversa, ma gli ha permesso di incontrare Fyodor, il maestro al quale è profondamente legato. Mi ha intenerito tantissimo immaginarlo mentre, ammalato, lo ha chiamato “babbo”, davvero, è un’immagine dolcissima di un baby Camus che sente il bisogno di un conforto e un affetto vicino. ❤
 
Ora accade la stessa cosa con Hyoga e lui, per quanto rimanga colpito dalla cosa, e per quando ricordi sé stesso in quella situazione, si allontana. Paradossalmente, come si rende conto anche lui, invece di comportarsi come il maestro che tanto ammira, agisce come avrebbe fatto Elisey, il fratello per il quale non mi sembra avere molta simpatia. ^_^’
Ancora una volta Camus ci mostra quanto, sotto il suo atteggiamento distaccato, nasconda sentimenti fortissimi. Ha molto a cuore Hyoga e Isaac e finisce per dare loro tutto sé stesso, trascurandosi per accudirli.
In fondo anche lui è giovane, e forse per questo non ammette i propri limiti, non accetta l’idea di ammalarsi, perché questo lo farebbe sentire debole. Ecco che alla fine crolla, e si trova soccorso proprio da Elisey, che a occhio è tipo l’ultima persona dalla quale accetterebbe un aiuto.
 
Finale intrigante, che mette molta curiosità! Complimenti per questo capitolo, molto bello e alla stessa altezza dei precedenti, dove continui a mostrarci l’introspezione di Camus che diventa sempre più interessante.
Alla prossima!!!

Recensore Master
23/09/22, ore 10:40
Cap. 4:

Rieccomi qua! Questa volta Hyoga ha trovato un argomento molto complesso, il tema della reincarnazione è molto delicato, e mostra quanto il piccolo speri di rincontrare la madre prima o poi, magari in un’altra persona. Per quanto Camus non gli dia molto ascolto, vediamo che Hyoga insiste, dimostrando quanto sia importante per lui attaccarsi a questa speranza. Povero piccino, mi fa sempre tanta tenerezza nei suoi tentativi disperati di riavere la mamma. ❤
Tra l’altro sappiamo che ogni duecento anni circa Athena e i suoi Cavalieri rinascono, lo stesso Seiya nella saga di Hades capisce che sono lo stesso gruppo di guerrieri che combatte assieme fin dai tempi del mito reincarnandosi ogni volta, e come lui è la reincarnazione di Tenma, possiamo anche pensare che Camus sia la reincarnazione dell’Aquario della generazione precedente (Mistoria o Dègel, a seconda delle versioni. Anch’io preferisco Dègel. :D). Quindi direi che la tua versione ci sta tutta. ;)
Quindi il nostro caro Camus, un po’ perché preoccupato dalla stufa che in quel momento è oggettivamente un grosso problema, un po’ per la sua razionalità autoimposta si rifiuta di pensare a questa eventualità, ma noi sappiamo che farebbe meglio a farlo. :D

Il rapporto tra i due è sempre molto bello perché, per quanto apparentemente ci sia un braccio di ferro continuo, sotto si celano sentimenti molto forti. Camus rivede in Hyoga sé stesso e la sua stessa fragilità, ed è proprio questa che vuole eliminare. Il fatto di rivedersi in lui lo ha certamente fatto affezionare al piccolo, per quanto cerchi sempre di essere un po’ distaccato, si vede quanto bene gli vuole. Anche la preoccupazione di liberarlo dall’ossessione della madre, “vivrai per i vivi, non per i morti” mostra quanto vorrebbe salvarlo.

Lo vediamo partire alla ricerca di Hyoga. Anche qui hai reso davvero lo stato d’animo angosciato che ha in quel momento assieme all’eterno contrasto tra la sua calma apparente esteriore e il tumulto di sentimenti che si agita dentro di lui. Vediamo anche la fiducia che ripone in Isaac e quanto sollievo porti il sapere di poter contare su di lui.
Ho adorato Isaac, che ormai si comporta come un ometto e parte da solo con uno dei cani, e poi si prodiga in tutti i modi per scaldare Hyoga anche rischiando di congelare lui stesso. Un atto generoso, che mostra quanto ormai consideri Hyoga come un fratello.

Il finale, con tutti e tre abbracciati al calduccio è molto dolce; anche Camus può finalmente tirare un sospiro di sollievo, i piccoli sono al sicuro e può godersi un po’ di tranquillità dopo una lunga angoscia.
Il momento in cui Hyoga lo chiama papà mi ha gonfiato il cuore di tenerezza, ma mi ha intenerito ancora di più vedere Camus commuoversi.

Capitolo davvero molto intenso e pregno di sentimenti. Brava!!
Un saluto e alla prossima! :)

Recensore Master
11/09/22, ore 23:10
Cap. 3:

Finalmente Camus scopre il motivo per cui Hyoga vuole diventare Cavaliere e si spaventa, si rende subito conto di quanto questo lo metterà in pericolo. Posso immaginare il suo stato d’animo, ha già perso due allievi, adesso se ne trova uno con un progetto del genere… Inoltre, il bambino ha questo bel caratterino forte per cui sa già che non vorrà rinunciare, nemmeno per obbedirgli.
Hyoga dal canto suo è sempre tenerissimo. Taciturno, chiuso, ma ostinato a ottenere ciò che vuole. Mi ha intenerito tantissimo immaginarlo mentre cercava di raggiungere il punto da cui vedere il tramonto. Quanta determinazione nello scalare quella parete di ghiaccio, solo per potersi sentire un po’ più vicino alla mamma. ❤
Ho trovato molto dolce anche Camus, che in questo momento cede e lo accontenta portandolo in cima. D’altra parte, anche Camus è giovane e nei suoi allievi non può non rivedere sé stesso. Questo lo avvicina molto a loro, riesce a comprenderli perché bene o male ha già passato ciò che stanno passando loro adesso. Inoltre, adesso sappiamo che Marzo è un periodo difficile per entrambi, e questo forse li avvicina un po’.

È bello vedere il rapporto che si è creato tra Isaac e Hyoga, hanno legato subito come due fratellini. Camus racconta di quanto temeva che Isaac si sentisse solo, senza un coetaneo con il quale potersi relazionare, ancora una volta, nelle parole dell’Aquario emerge l’affetto per il bambino, quanto si sia preoccupato per lui e quanto ci tenga a dargli quello che può.
Mi è piaciuto molto il dialogo con Isaac, quando si accorgono che Hyoga gli ha mentito. Vediamo Camus preoccuparsi, agitarsi e alzare la voce e poi cercare di calmarsi e non perdere la freddezza che cerca sempre di insegnare al suo allievo. Per quanto si sforzi di nascondere i suoi sentimenti, non ci riesce mai del tutto.
Il finale è molto dolce, sembra di vederli, tutti e tre al calduccio, i bambini che giocano mentre Camus prepara la cena. Mi sto affezionando a questa piccola famigliola. ❤
Complimenti per questo altro capitolo ricco di emozione e dolcezza.
Alla prossima!

Recensore Master
10/09/22, ore 08:23
Cap. 1:

Ciao,
eccomi arrivata, scusa se ci ho messo un po', in effetti mi sono un po documentata sul personaggio di Camus per seguire meglio questa tua storia che mi ha attirato proprio per l'idea di raccontare il percorso di crescita di Camus e del suo allievo ripercorrendo Il Piccolo Principe che è un libro meraviglioso.
La parte introduttiva che segue i pensieri di Camus e i suoi ricordi sui precedenti allievi mi è piaciuta perché mi ha aiutato a inquadrare il personaggio che come tutti i cavalieri (almeno così mi pare di capire) ha dovuto sacrificare la sua infanzia in nome di un obiettivo più alto.
Mi è piaciuta la scelta della prima persona sia per il rimando al romanzo, sia perché si colgono di più le emozioni di Camus e il dolore che gli provocano alcuni ricordi, trovo molto particolare il fatto che sia lui stesso a citare e riconoscersi nel romanzo di Saint-Exupéry, anche se non dovrei stupirmi viste le sue origini francesi! Sicuramente Camus è un bel personaggio al quale ci si affeziona subito.
L'incontro con il piccolo Hyoga, nella sua semplicità è molto bello, il bambino praticamente non parla, ma le sue emozioni e soprattutto la sua determinazione sono evidenti, complimenti perché far percepire così bene le emozioni di un personaggio senza farlo parlare non è facile.
Fin da subito è chiaro che tra Camus e il piccolo allievo ci sia un'intesa particolare e sono molto curiosa di vedere come svilupperai il loro rapporto e il parallelo con il Piccolo Principe.
Complimenti anche per lo stile davvero impeccabile.
Devo dire che questo primo capitolo mi è piaciuto molto per cui continuerò a seguire la storia.
Complimenti! ❤️
AlbAM

Recensore Master
05/08/22, ore 14:47
Cap. 2:

Ciao! Rieccomi per il secondo capitolo. :)
Lasciami dire che Hyoga è davvero tenerissimo, sembra proprio di vederlo mentre cammina con il nasino arrossato, portando la borsa fingendo che non sia troppo grande e pesante per lui. È taciturno, risponde quasi solo a gesti, ma poi apre bocca per fare le domande più incredibili. D’altra parte, probabilmente Camus gli sarà sembrato davvero venire da un altro pianeta, nella situazione in cui si trova XD, ma sentirglielo chiedere, come fare commenti sul suo nome, mostra quell’ingenuo candore dei bambini che mi fa venir voglia di entrare nella storia e abbracciarlo. ❤
Vediamo subito il rapporto che si instaura tra loro. Il bambino che cerca di essere forte, il maestro che gli dice che non deve piangere ma gli asciuga le lacrime con un gesto istintivo. E qui incontriamo uno dei tanti controsensi di Camus che mi piace tanto. Usa parole distaccate tradite da gesti affettuosi, vuole allontanarlo dai sentimenti che in futuro lo renderebbero debole, ma questo nasce dalla preoccupazione verso il piccolo, che a sua volta un è sentimento dal quale lui stesso non riesce a non farsi coinvolgere.
Camus gli dice di guardare sempre diritto davanti a sé e Hyoga gli risponde che in quel modo non si può andare molto lontano. La vedo un po’ come una lezione reciproca dove il maestro detta una regola e l’allievo gli mostra un punto di vista diverso che per lui, anche se solo in futuro, sarà spunto di riflessione. Camus gli insegna a combattere e a dominare le energie fredde, ma Hyoga gli insegna che non è necessario seppellire i propri sentimenti per essere dei bravi cavalieri. Camus purtroppo lo capisce troppo tardi. La battaglia all’undicesima casa, secondo me, è una delle parti più belle della serie e la sua bellezza viene proprio dalla presa di coscienza dell’aquario in questo ultimo confronto tra i due.
 
Finalmente incontriamo anche Isaac, che hai rappresentato in maniera molto solare, esattamente come doveva essere a quell’età. La sua esuberanza piano piano conquista anche Hyoga che finalmente sembra trovarsi un po’ più a suo agio.  
Vediamo che Camus e Isaac hanno un bellissimo rapporto, si capisce che il maestro gli è molto affezionato ed è fiero di lui, del suo impegno e dei suoi progressi. Dal modo in cui parla di lui, con espressioni tipo “il mio soldo di cacio” o “il mio lupetto” traspare anche un tenero affetto. Dal canto suo, anche Isaac sembra molto legato a Camus, anche il suo riferirsi alle “minestre più buone del mondo” mostrano quanto senta che il maestro di prenda cura di lui.
 
Lungo tutta la storia si nota la sofferenza che Camus si porta dentro, l’amarezza data dal suo ruolo che lo porta ad addestrare bambini così piccoli sottoponendoli a un duro allenamento, la responsabilità delle loro vite e la consapevolezza di portarli lungo una strada difficile. E, non ultimo, il rammarico per non essere riuscito a proteggere i suoi allievi come avrebbe voluto. Si sente davvero in colpa per tutto ciò che è accaduto.
 
Un altro capitolo davvero bello e coinvolgente, dove il racconto degli avvenimenti viene affiancato perfettamente a quello dei sentimenti di Camus, e al suo stato d’animo in quei momenti.
In tutto questo, non posso non vedere questi tre come una piccola famigliola, e non vedo l’ora di leggere cosa combineranno assieme. ❤
Complimenti e alla prossima!

Recensore Veterano
25/07/22, ore 22:19
Cap. 5:

Eccomi!
Ho perso il conto delle recensioni, dunque riparto dal punto in cui mi ero interrotta.
Camus è alle prese con Hyoga in cattive condizioni e se ne prende cura. Cerca di farlo senza pesare su nessuno, sebbene anche le sue di condizioni, come sempre, non siano certo delle migliori.
Continua a raccontare, a ricordare il tempo dell'addestramento dei suoi due allievi.
Appena divenuto Gold Saint, Shion, o chi per lui, gli ha affidato due bimbi da addestrare ma, al momento, è più occupato a crescerli che non a farne dei futuri Saints.
Il freddo, la fatica, la vita dura in Siberia, la fuga di Hyoga, li hanno fatti ammalare.
Entrambi hanno la polmonite e lui se ne prende cura con tutto sé stesso, sentendosi responsabile dell'accaduto, inoltre, non accetterebbe di perdere un altro allievo.
Così, come sempre, trascura se stesso.
Isaac si è reso conto che qualcosa non va: Camus è sudato e ha la fronte calda. Prova a farglielo notare, ma lui è troppo testardo per cedere, si trascina fino all'ultimo, finché un piede inciampa nell'altro e lui non ha più la forza di andare oltre.
Tutto si fa buio. Sente delle mani che lo curano, ma non riesce a capire di chi si tratti.
Desidera solo che non sia Elisey...
Beh, Camus, ho già letto i prossimi capitoli e resterai deluso. È proprio lui, e meno male che Isaac lo ha cercato!
Come sempre Camus va avanti fino al limite e anche oltre. Non accetta di mostrarsi debole né di chiedere aiuto. I suoi allievi lo conoscono così da sempre e a noi piace perché non si ferma mai, finché cause di forza maggiore lo fermano, di solito perché stramazza a terra privo di forze.
Questo racconto sui tempi dell'addestramento rende un'immagine molto tenera di Camus, ben lontana dall'essere un maestro dei ghiaccio quasi del tutto privo di emozioni. A presto :)

Recensore Master
18/07/22, ore 21:52
Cap. 6:

Ciao, eccomi qua!
Devo averlo scritto in qualche altro capitolo, ma io adoro il personaggio di Elisey! Arriva sempre nel momento giusto, e sempre salva la vita a Camus. E’ una persona a cui io affiderei la mia vita senza pensarci due volte.
Quello che non mi è piaciuto è sapere che dopo la morte del fratello Fyodor, aveva preso in carico lui l’addestramento di Camus, e nei momenti di rabbia lo picchiava.
Immagino sia stata rabbia e frustrazione per la perdita del fratello, ma la violenza è sempre da condannare.
Però, anche se ha commesso tanti errori, ho capito che Elisey a Camus vuole bene. A modo suo. Un modo strano e particolare. Ma gli vuole bene, a lui ed ai suoi allievi, e tiene alle loro vite.
Nel delirio di Camus, più volte l’immagine di Fyodor si sovrappone ad Elisey, ed ho capito bene, ma in uno dei suo pensieri lo chiama “papà”?
La parte più dolce è senza dubbio quando gli accarezza i capelli. Io credo che in fondo anche Camus voglia bene ad  Elisei, solo che non riesce ad ammetterlo con se stesso.
Mi ha fatto ridere immaginare la scena di Isaac che cerca di mordere Elisey per allontanarlo da Camus. Che piccolo grande guerriero! Affronta tutto solo una tormenta per il suo maestro!
Sono tutti un bel gruppetto e li adoro tutti quanti!
Ancora grazie per i bellissimi personaggi che riesci a creare e che ci danno tante emozioni!
Alla prossima!
Narclinghe

Recensore Master
15/07/22, ore 12:08
Cap. 1:

Ciao! Innanzitutto, lasciami dire che ho trovato carinissima questa idea del paragone di Hyoga con il Piccolo Principe, l’ho trovato molti significativo e perfetto per spiegare il rapporto che Camus avrà con lui, ovvero del maestro che, insegnando all’allievo, si trova ad imparare tantissimo da lui.
Mi è piaciuto moltissimo anche il modo di raccontare e descrivere la figura del cavaliere dal punto di vista più intimo di Camus, il percorso personale, la sofferenza, l’infanzia perduta per servire una dea della quale tutto sommato sa poco o niente. Ci mostri Camus nel momento in cui, bambino strappato presto alla famiglia e cresciuto concentrandosi solo sulla preparazione per diventare cavaliere, si sente pronto per il suo ruolo, avendo vissuto solo in funzione di quello. Un bambino di 13 anni che deve diventare un maestro, portando sulle spalle responsabilità della vita di altri piccoli che, come lui, stanno rinunciando alla loro infanzia per seguire le sue orme. Questo, secondo me, spiega anche il motivo del forte legame sviluppato con i suoi allievi e, di conseguenza, la responsabilità che sente nei loro confronti e quanto si senta colpevole per la loro morte. Tutti questi sentimenti traspaiono dal suo monologo; si legge molta sofferenza nelle sue parole, diventare quello che è adesso, non deve essere stato per nulla facile.
Come disse il buon Kurumada, Camus è il più emotivo dei cavalieri. Infatti, sotto lo strato di ghiaccio apparente, vediamo che ha un cuore pieno di emozioni che non sa esprimere, e che tiene dentro di lui.
 
Vedere Hyoga addormentato sul tavolo della locanda, mi ha fatto tantissima tenerezza. ❤
In poche righe hai comunque rappresentato molto bene il personaggio, solo e spaventato, silenzioso, ma fortemente determinato a ottenere quello che vuole.
 
Molto bello l’incontro tra i due, nel quale vediamo subito che accade qualcosa; sono entrambi molto chiusi, incapaci di esprimere i propri sentimenti, ma proprio questo loro difetto, chiamiamolo così, sembra creare subito un legame tra i due, come se nel loro dialogo ci fosse qualcosa di sottointeso, che riescono in qualche modo a comprendere. Ho trovato dolcissimo il momento in cui Camus propone di mangiare una zuppa calda e Hyoga sgrana gli occhi in quel modo e poi gli prende la mano. ❤
 
Complimenti per questo bellissimo inizio, mi è piaciuto davvero tabto, l’ho trovato molto ben raccontato e con un’ottima introspezione. Sono curiosa di leggere il seguito e vedere come evolverà il rapporto tra i due, e con Isaak.
Un caro saluto e alla prossima!!! :)

Recensore Veterano
28/06/22, ore 13:29
Cap. 7:

Eccomi pure quaXD

Più leggo di isaac più mi "innamoro". Dai è troppo tenero <3 Grazie a lui che finalmente mini hyoga e cam si sono finalmente parlati dopo l'incidente, anche perchè Hyoga va da cam lo guarda e poi scappa....piccolo disagiato, ma lo sia adora lo stesso. Beh che pure Cam non è che sia molto diverso. Due disagiati XD Però con molte difficoltà alla fine riescono a parlarsi e capirsi <3

Adoro anche come Isaac sia così protettivo nei confronti di cam <3 Capisco che isaac sia così duro con Elisey ...piccino dopo quello che ha visto ci sta....:/

Beh cmq attendo il prox capitolo....anche se sicuramente arriverò in ritardo XD

Recensore Master
19/06/22, ore 21:29
Cap. 5:

Ormai non ho più scuse per la mia lentezza, ma eccomi qui!
Allora ho capito che il racconto non è rivolto a Marta, ma a Hyoga, reduce dall’ultimo combattimento dei Cinque Pilastri di Marduk , se ho ben capito.
E’ molto tenero Camus nel ricordo della sua famiglia! Il nonno, l’unica figura maschile di riferimento della sua infanzia, sua nonna e sua mamma, con la loro dolcezza e determinazione.
E poi parla di Fyodor, il suo maestro.
Che per lui è stato tutto!
Gli ha ridato il calore perso, e per lui, oltre ad essere un maestro è stato un padre, una madre, un fratello! E’ stato tutto quello che gli hanno sottratto.
Ma Camus è sempre il solito, e mette sempre al primo posto la salute dei suoi amati allievi, anche se lui sta male.
Camus odia Elisey, fratello di Fyodor, e mai accetterebbe il suo aiuto. Eppure mi sa che anche stavolta l’intervento di Elisey salverà la vita a Camus.
Ti faccio come sempre i complimenti e alla prossima.
Narclinghe

Recensore Master
15/05/22, ore 15:01
Cap. 4:

Eccomi qua!
Non c’è che dire! Il nostro piccolo principe dà il suo bel da fare a Camus, ed anche in questo capitolo lo fa preoccupare seriamente!
E adesso il tema che interessa il piccolo Hyoga è la reincarnazione, o meglio, la speranza di ritrovare sua madre anche sotto un’altra forma!
Il problema è che il piccolo non si arrende!
E continua a “tartassare” Camus con le sue domande, nonostante sia un brutto momento (Camus sta cercando di riparare la stufa rotta, ed è un problema assai più grave delle domande di Hyoga).
Hyoga sembra quasi “sfidare” Camus, e più di una volta ho pensato “adesso Hyoga le prende”.
Ma ancora una volta ammiro l’autocontrollo di Camus che non una frase lapidaria, ma veritiera, pone fine alla discussione!
Vero è che il piccolo scappa in lacrime e fugge dall’isba, lasciando Camus e Isaak disperati!
Per fortuna tutto finisce bene ed il piccolo viene ritrovato prima che accada il peggio!
E che bellissima scena, tutti e tre nel letto ad abbracciarsi, ad infondersi calore, con Camus che stringe i suoi adorati allievi!
Camus ed il misterioso mondo delle lacrime!
Ma sarà proprio il piccolo Hyoga a cambiargli la vita!
Al prossimo capitolo!
Narclinghe