Recensioni per
Natale ad Arras
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 131 recensioni.
Positive : 131
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/12/21, ore 14:06

Carissima Dorabella,
Che colpo di scena! La dama velata di nero è nientepopodimeno che la Marchesa di Merteuil, sfigurata dal vaiolo. Che incontro in quel di Arras! Ed è così che la storia si ricongiunge al primo capitolo e alla morte di Valmont. Magistrale!
Oscar è sempre galante e cortese, come è nel suo stile: soccorre la  Marchesa e segue la sua carrozza come fece ai tempi con quella della du Barry. 
Un aspetto che ho sempre amato del carattere di Oscar e' la sua propensione a proteggere e aiutare le persone deboli e sfortunate.
Infatti, benché non sia una persona mondana, non ha il cuore di rifiutare l’invito a colazione della Marchesa.
Durante il viaggio verso il palazzo di quest’ultima Oscar ha modo di riflettere e tu ci rendi partecipi dei suoi pensieri: il pensiero corre subito ad Andre’ e a quanto sempre sia aggiornato sui pettegolezzi della Corte (un gossipparo con i fiocchi). Molto profonda la sua riflessione sulla vanità, vizio che interessa entrambi i sessi: mi hai fatto sbellicare con la divisa di Girodelle rigida e inamidata (tanto da poter camminare da sola) e con la narrazione dell’episodio di lui che viene beccato nel bureau mentre si sta schiarendo le unghie con i limoni. Lui è il più vanitoso di tutti, basta la sua fluente e curata chioma per capirlo!😜
Ce lo vedo, invece, il Generalissimo a farsi e a fare inoculare ad Oscar il vaiolo, a rischiare la propria vita e quella della figlia, non tanto per la sua fede nel progresso e nella medicina, quanto per rassicurare la famiglia reale… è proprio da lui (“le avrebbe fatto bere anche un bicchiere di aceto, o persino di acqua tofana, se mai il Re, o anche solo il conte d’Artois, glielo avesse proposto”.)
Dopodiché Oscar si chiede come reagirebbe se restasse sfigurata, ma è solo un attimo perché il pensiero corre subito alla sorte di Andre':  profetico il riferimento alla perdita dell’occhio. Nel leggerlo ho sentito un brivido.
Alla fine del capitolo siamo giunti all’ingresso del Palazzo e non vedo l’ora di scoprire quali saranno gli argomenti della conversazione durante la colazione. Con un’ospite come la  Marchesa di Merteuil c’è da aspettarsi di tutto. Non vedo l’ora!
Grazie per aver condiviso e complimenti per il tuo stile sempre così elegante e sopraffino.
Spero di rileggerti presto. Nel frattempo ti mando un abbraccio virtuale e ti auguro una buonissima domenica, G.
(Recensione modificata il 19/12/2021 - 02:09 pm)

Recensore Master
19/12/21, ore 12:45

Cara Dorabella un altro passaggio interessante, poiché ci dona la possibilità di sentire i pensieri e le riflessioni di Oscar, in quel momento di solitudine mentre accompagna la dama in nero, che si è rivelato essere la Marchesa di Merteuil, presso la sua magione, rispondendo al cortese invito fattole da quest’ultima, quale ringraziamento per l’assistenza e le gentilezze prestatele dopo la sua caduta nella piazzetta di Arras. Oscar ha accettato per non risultare sgarbata, anche se a lei inviti vari non interessavano, in quanto dimostravano solamente la vacuità di quelle situazioni, durante le quali la verità veniva occultata coperta da un velo di vanità. Ma Oscar sapeva cosa era la vanità? L’aveva vista per anni manifestarsi alla corte nei vari personaggi che si avvicendavano per poter essere notati dai reali. Ma forse anche lei, nel suo piccolo, qualche gesto concesso alla vanità lo compiva: lo spazzolarsi e lavarsi di frequente la sua fluente chioma mai ingabbiata ma lasciata libera, il detergersi il viso con acqua profumata, erano tutti piccoli moti di vanità ai quali non voleva rinunciare perché, se anche era stata cresciuta con una educazione maschile e ci si rivolgesse a lei con appellativo maschile, lei era una donna, irreversibilmente e inconfutabilmente. E André lo aveva sempre saputo. Strano che l’intermezzo con la marchesa le abbia fatto volgere il pensiero ad un eventuale evento dannoso ai danni di André, che avrebbe potuto menomarne la figura. Certo per lei André sarebbe sempre rimasto tale, ma è interessante che quasi abbia voluto calarsi nelle sensazioni che avrebbe potuto provare lui, con il suo dinamismo, anche lui con i suoi vezzi e i suoi riti, a ritrovarsi menomato non solo di qualcosa ma anche di una parte della sua vita che sarebbe radicalmente cambiata. Sembra quasi che percepisca qualcosa di oscuro e doloroso che attiene al futuro e che coinvolge entrambi, arrivando addirittura a pensare alla morte di André. Come avrebbe fatto a sopportarne la perdita, dopo che avevano vissuto a stretto ed intimo contatto quasi per un ventennio? Pensieri che tenta di scacciare dalla sua mente con forza perché consapevole che mai riuscirebbe ad affrontare una tale eventualità.
Ho apprezzato anche tutta la riflessione fatta relativamente alla morte del vecchio re per vaiolo, e quello che ne è scaturito come conseguenza di tentare una prima vaccinazione ante litteram a cui hanno partecipato gli appartenenti alla famiglia reale, e poi via via alcuni di quelli che frequentavano più strettamente l’entourage, e quindi anche la famiglia Jarjayes, con il generale in primis, e poi Oscar alla quale, per solidarietà, si era aggiunto André. Ho sorriso della vanità di Girodelle nel mantenere con il succo di limone le unghie sempre perfette (un buon suggerimento che potrei mettere in pratica), ma conoscendo il tipo, che ha sempre curato l’aspetto esteriore quasi con rigore scientifico per essere sempre impeccabile, non potevo aspettarmi altro.
Certo che l’incontro fortuito con la marchesa ha fatto fare un excursus ad Oscar circa la sua vita fino a quel momento, e a come sia stata vissuta, dove tutto era stato quasi predisposto affinché si svolgesse in una data maniera. Ma la marchesa come faceva ad accettare la vita, dopo aver subito l’onta di una malattia che l’aveva deturpata e costretta a perdere il suo posto a corte, che mai sarebbe stato riconquistato, data l’avversione per la nobiltà di circondarsi di negatività, anche solo ventilate, per paura che potessero toccare anche loro e che, se avesse dovuto verificarsi una simile eventualità, mai sarebbero stati pronti e la realtà li avrebbe schiantati.
Ora siamo giunti alla magione della marchesa, che dista proprio poco dalla villa dei Jarjayes.
Che cosa sta preparando la tua fantasia? Non mi resta che rimanere in curiosa attesa, nel mentre, ti ringrazio per la compagnia che mi fanno le tue letture, dalle quali apprendo sempre qualcosa di nuovo magari da approfondire, e ti mando un affettuoso saluto.

Recensore Veterano
19/12/21, ore 12:03

Cara Dorabella, è vero come il tono dei capitoli siano un po’ oscillanti. C’è una bella differenza a questo punto della storia se ripenso al primo capitolo.
Anch’io mi stavo chiedendo che fine avessero fatto i sentimenti e le angosce di Oscar per le sorti di Fersen. Qui davvero sta forse prendendo una certa consapevolezza di sè. Sarà stata la scena con la sorella che le si è parata davanti, sarà forse per la lontananza da Versailles e quindi dalla realtà quotidiana, sta di fatto che qualcosa si muove verso Andrè, per fortuna!
Mi piace molto questo tono leggero e simpatico di questi ultimi capitoli.
Ho sorriso leggendo di Girodelle e delle sue unghie! In effetti ce lo vedrei! 😁
Purtroppo non conosco la marchesa di Merteuil, mea culpa. Mi sembra di intuire che dobbiamo aspettarci qualcosa da questo incontro. E allora aspetto!
Buona domenica

Recensore Veterano
19/12/21, ore 10:20

Tanti piccoli segnali che chissà se Oscar interpreterà nel modo giusto, compresa una sorta di premonizione sulla possibilità che Andrè possa perdere un occhio o peggio:" Poteva immaginare la sua vita senza di lui?" Noi sappiamo di no e, considerando tutti i particolari che lei nota di lui (comprese le camicie aperte fino a metà petto...e chi le dimentica?!?), magari ci arriva prima a questa conclusione;)
E poi un altro spaccato, dettagliato e realistico, sulla vita dell'epoca, compreso un argomento di sanità pubblica tuttora attuale: l'inoculazione contro il vaiolo, pratica che precede l'iniezione del cow pox di Jenner.
Ma ci sono anche i momenti di ilarità: credo riderò fino a domani pensando a Girodel con le dita immerse nel limone XD
Sarò felicissima di seguirti in questa settimana di Natale.
A presto

Recensore Master
19/12/21, ore 08:33

Buongiorno Dorabella, ben ritrovata!
Un capitolo veramente interessante pieno di spunti di riflessione e meditazione!
Una Oscar che, come nell' episodio 13 della serie originale (Le catene della povertà) prende coscienza di realtà quotidiane amare ,ben distanti dai fasti dagli orpelli e l' inutile vacuo andirivieni della nobiltà di Versailles dedita al gioco, al pettegolezzo, alla carriera. Unici obiettivi la vanità e il potere.
La povera marchesa sfigurata, osteggiata e rifiutata da tutti, crea elucubrazioni dolorose. Se fosse successo ad André? Un pensiero piuttosto sconcertante, quasi un presagio se ricordiamo quanto" potrebbe " accadere in futuro quando il giovane veramente perderà un occhio.
Nella tua storia viene poi menzionato il vaccino del vaiolo e la pericolosità di tale esperimento quando ,come ben sappiamo, appena agli inizi dell' Ottocento l' antidoto verrà finalmente introdotto su vasta scala.
Ma lo sai che non lo sapevo o forse non lo ricordavo più che Maria Antonietta contrasse il virus in forma lieve? Ma veramente Luigi fu fra i primi a sperimentare il vaccino, quello che conosciamo noi? Oppure era solo un suo "antenato" ?
Lieta di poterti leggere e molto incuriosita del tuo interessante cross over , talmente verosimile da sembrare appartenente alla storia.
Buona domenica, a presto
(Recensione modificata il 19/12/2021 - 08:37 am)
P.S. Ah, dimenticavo: hai fatto bene anzi benissimo ad attribuire la definizione di vanità ad entrambi i sessi. Sappiamo bene quanto nel Settecento ci sia stato un profluvio di cortigiani, damerini imbellettati e profumati; sappiamo altrettanto bene invece che le condizioni igieniche erano pressoché ai minimi, mi è piaciuto il tuo descrivere Oscar pulita, ordinata coi capelli sempre lavati e pettinati. Non aveva bisogno di cipria e parrucca per affascinare con la sua bellezza uomini e donne. Si lavava! E questo viene prima della vanità: si chiama amor proprio

Ci sentiamo presto, ciao!
(Recensione modificata il 19/12/2021 - 01:47 pm)

Recensore Veterano
18/12/21, ore 23:10

Mettersi a disposizione di chi è in difficoltà, con discrezione e sollecitudine, è senz'altro tipico di Oscar. Soprattutto se a trovarsi in difficoltà è una persona improvvisamente diventata scomoda e abbandonata da tutti.
Il pensiero che Oscar scaccia, di ciò che potrebbe accadere a lei stessa, oppure ad André, costituisce, per il lettore, un doppio, sinistro flashforward.
"Per lei, certo, André sarebbe rimasto André, sempre e comunque, anche se fosse rimasto offeso nel volto dalla malattia, anche se avesse perso un occhio. Ma quanto sarebbe costato al suo amor proprio il vedersi deturpato, o anche l’essere consapevole di aver perso la sua autonomia, il senso della profondità e la capacità di valutare gli spazi in un duello, se gli fosse accaduto quello che era successo alla Marchesa di Merteuil?"; "che cosa sarebbe accaduto se André fosse morto?
Poteva immaginare la sua vita senza di lui, che da oltre vent’anni ne era il compagno e testimone inseparabile?".
Ma questo futuro è ancora lontano. E forse può cambiare.
Ci attendevamo un "omaggio" a Girodelle, beccato in flagrante con le dita dentro i limoni. Ci sembra di vederlo!
Aspettiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda con estrema curiosità.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
18/12/21, ore 22:55

Buonasera Dorabella,
giuro sto ancora ridendo...mi immagino la scena: Girodelle che si fa la manicure con le unghie ficcate nella polpa dei limoni! Povero Girodelle, come potrebbe mai Oscar sposare un uomo a cui ha dato ordini fino al giorno prima e che si faceva pure la manicure in...in ufficio!
Quanto alla vanità di André: le camicie bianche sbottonate.. vogliamo parlarne?
ciao, a presto, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
(Recensione modificata il 19/12/2021 - 12:00 am)

Recensore Master
18/12/21, ore 22:39

Cara Dora, sono sempre colpita quando trovo un'autrice capace di tanti spunti e riflessioni concentrate in un percorso di pochi chilometri :-) E così mentre cavalca affiancando la carrozza della povera marchesa, Oscar lascia libera la mente di vagare tra considerazioni sulla vanità, sul conformismo della sua società, sul valore della vita, soprattutto quella di chi si da per scontato...Questo Natale ad Arras mi ricorda un po' il viaggio nella stessa località che fanno i nostri eroi nell'anime, quando scoprono le terribili condizioni di vita dei contadini francesi. Nel senso che ho la sensazione che anche in questo viaggio, Oscar aprirà la sua mente a nuove "scoperte".
Certa che ci accompagnerai fino a Natale e oltre, resto in attesa di quello che accadrà...anche a casa Jarjayes.  
(Recensione modificata il 19/12/2021 - 12:01 am)

Recensore Veterano
18/12/21, ore 19:39

Ciao Dorabella, capitolo molto interessante! La donna misteriosa si rivela essere la marchesa delle relazioni pericolose di Laclos e questa sicuramente è un personaggio che apre a numerose riflessioni, dalla malattia, ai vaccini, all' ipocrisia della nobiltà dell'epoca etc..
Credo che il piccolo rinfresco che offrirà ad Oscar sarà teatro di un bel po' di pensieri...
Già ora interessanti riflessioni hanno mosso Oscar nella direzione di capire che anche lei ha gesti di vanità femminile ( seppur mascherata)...e di comprendere che senza André non potrebbe vivere ( senza, tuttavia, approfondire la cosa).
Non vedo l'ora di leggere di cosa parleranno davvero le due donne....senza dimenticare la cara sorella e André, lasciati con foga e gelosia ( malcelata 🤭) alla tenuta!
A presto!
F.

Recensore Master
18/12/21, ore 19:09

Povera marchesa, non meritava il disprezzo della corte a causa della malattia! Fa una certa impressione che Oscar qui si chieda cosa accadrebbe se André perdesse un occhio.

Recensore Master
18/12/21, ore 17:33

Che bello trovare presto un tuo aggiornamento!
Interessanti le elucubrazioni di Oscar sulla malattia e sulla morte (e anche sul vaccino...). Se nel primo capitolo si struggeva al pensiero di ricevere brutte notizie su Fersen, qui la troviamo a ragionare sulla morte di André. Ebbene conclude con semplicità di non poter fare a meno di lui. Accetta soave questa risposta ma non approfondisce le vere motivazioni.
Adesso temo non poco la sua frequentazione con la marchesa... Attendo curiosa

Recensore Junior
17/12/21, ore 01:14

Buonasera Dorabella27,
continuo a leggere questa storia affascinante ed anche un po’ enigmatica.
Il capitolo si apre con la governante Justine, sbiadita zitella non più giovanissima e probabilmente neanche troppo bella, che vive di fantasie, l’ultima delle quali contempla André. Fa quasi tenerezza questa fantasia anche perché noi tutti sappiamo che è destinata a rimanere inappagata, dato che l’asticella del Grandier in fatto di donne è un tantino più elevata!
Assistiamo poi ad un tuffo nel passato con Oscar che impone ad André di stanare delle vespe dal nido. Alla fine, lei è punta sulla gamba da una marea di vespe giustamente inferocite e qui ho avvertito un certo stupore perché mi aspettavo che come al solito sarebbe stato André a patire le conseguenze e ad essere punto! André pratica un rudimentale pronto intervento, ma sbaglio o quello che provano i due ragazzini è un primo turbamento?
Torniamo infine alla Oscar adulta che va nella piazza principale di Arras. Pensa alla notte passata e proprio non riesce a mandare giù ciò che ha visto.
E dalla notte quasi in rosso di poche ore prima, passa alla signora in nero che attraversa la piazza. Una strana dama sfigurata dal vaiolo e perseguitata dai ragazzacci di strada. Non saremo stati tutti un po’ frettolosi nel biasimare Erode?
Complimenti per questo bel capitolo!
Alla prossima!
Match Point

Recensore Junior
15/12/21, ore 16:27

Sono a dir poco estasiata da questa tua nuova avventura; non trovo altro aggettivo per descrivere le piacevoli sensazioni (un po di pace, un po di ilarità ripensando alla nostra Legris, curiosità quanto basta 😊). Stai producendo qualcosa di davvero meraviglioso: ho letto i tuoi scritti , sempre ricchi di garbo, riferimenti colti, mao noiosi!....ma questo li supera tutti. Inutile dirti che attendo in trepidante attesa ogni nuovo tuo capitolo.... Un caro saluto! Barbara Ps: perdona eventuali errori, sto scrivendo dallo smartphone in pausa tra una lezione e l' altra 😊

Recensore Master
15/12/21, ore 10:47

Grazie Dora per questo spumeggiante capitolo! Le lagne di Hortense lasciano il posto ad un'originale visione del fascino di Andrè. In tante abbiamo scritto di lui che smuove i sensi di dame annoiate o di giovani camerire procaci, tu invece lo "metti" nei pensieri segreti e incoffessabili (preti a parte) di una non più giovane governante dall'aspetto irreprensibile! E poi, che splendore il passaggio che fai fare alla mente di Oscar, dalla mano di Andrè sulla coscia di Hortense alle sue labbra sulla sua, quando poco più che bambina, viene punta dalle vespe (ma davvero si può togliere il veleno cosi???).
E infine l'incontro con la dama "decaduta", almeno in bellezza, lungo le strade di Arras: forse un altro pezzetto dello splendido puzzle che stai costruendo per noi :-)
Bellissima fic, centrata anche col periodo dell'anno!

Recensore Master
15/12/21, ore 07:39

Il capitolo inizia con la sbiadita e in là con gli anni Justine Legris che fantastica su André, ma lui neanche se ne accorge e ne sbaglia pure il nome. Lei pare non cogliere oppure le sta bene così.

Oscar ha un unico destino, quello di attirare gli sguardi e i pensieri più o meno infervorati degli spettatori più improbabili e, intanto, pensa ancora con fastidio alla notte precedente e alla squallida performance della sorella anche se ce l'ha soprattutto con André.
Nella piazza principale di Arras, incontra una dama sfigurata dal vaiolo che penso di aver capito chi è, ricollegandomi al primo capitolo e ai personaggi de "Le relazioni pericolose".
Quei ragazzini avrebbero meritato le pene corporali. Non erano semplicemente monelli che scherzavano, ma dei piccoli delinquenti malvagi.

La Oscar adolescente, invece, se l'è decisamente cercata e, per ciò che riguarda la bevanda, ho avuto lo stesso pensiero di André: come faceva a sapere che aveva il sapore del piscio? Se lo beveva a colazione tutte le mattine? :-D