Ciao Cida,
non ho ancora finito di vedere Frozen – e tu ne sarai sorpresa ma questa settimana è stata un delirio – ma ho fatto i compiti. Sono andata a leggere il riassunto del film, così da avere un attimo chiara la dinamica tra i vari personaggi.
Penso che mi approccerò a questa storia come se fosse un’originale, almeno non rischio di prendere fischi per fiaschi.
Allora, devo dire che sono rimasta travolta da questo primo capitolo. Ci hai buttato subito nel vivo della storia ma lo hai fatto in un modo che il lettore – tipo me che sa davvero poco – avesse ben chiara la situazione.
Dello stile parliamo dopo, per ora vorrei concentrarmi sulla trama e sui personaggi.
Ho avvertito con chiarezza il legame tra Anna e Kristoff, quel rapporto di completa fiducia e di complicità che dovrebbe esserci tra marito e moglie. E, sì, lo ammetto senza problemi sono assolutamente team Anna, perché pure io avrei escogitato qualcosa di simile.
Mi sono sciolta nel leggere lo scambio di battute tra Kristoff e Freya, la dolcezza di quel bacio scoccato su una guancia.
Venendo ad Elsa. Ricordo che, tra le sorelle, era la mia preferita e, anche se non ho ancora finito di vedere il film, rimango di questa opinione.
Penso che il velo di malinconia con cui l’hai dipinta sia assolutamente IC. Sì, c’è anche un pizzico di cinismo ma credo che sia naturale quando fai un lavoro simile – a proposito, è stato un colpo di genio! –, insomma, si cerca di creare una barriera tra sé e quello che si vede tutti i giorni tanto che, dopo un po', non fa nemmeno più effetto. Diventa solo routine.
Siccome io sono molto impaziente e quando mi appassiono a una storia vorrei poterla divorare, ti dico che ho amato che tu hai messo subito l’incontro tra i due.
Allora, allora, ALLORA… dalla reazione di entrambi, è chiaro che abbiano un trascorso. E fin qui, lo sapevamo. Sappiamo pure, grazie ad Anna, che la relazione non si è conclusa nel migliore dei modi e, tra i due, mi sembra che sia Elsa quella che ne è rimasta più ferita. Altrimenti non si sarebbe mostrata così furiosa nel momento in cui se l’è ritrovato davanti.
(immagino che sia una ferita che non si è ancora rimarginata. Che cavolo ha combinato questo?)
Lui non l’ho ancora inquadrato. Mi sembra molto più sciallo ma vorrei capire se questo atteggiamento sia solo di facciata o cosa.
Sembrava che per un momento si fosse aperto, facendole capire che era cambiato – ma sarà vero o sono le solite scuse? – poi, all’improvviso, fa un passo indietro e torna a fare il sarcastico.
So ancora troppo poco per farmi un’idea. Però, nel dubbio, lo guardo con sospetto.
Quanto al cadavere – non me ne sono dimenticata, nonostante la mia attenzione sia stata calamitata da quei due – sono d’accordo con Elsa nel sostenere che sia un uomo facoltoso e, visto che si trovano in una piccola cittadina, non penso che sarà complesso scoprire la sua identità.
Arriviamo a parlare dello stile. Te lo dico senza troppi giri di parole: sono sbalordita.
Non mi aspettavo questa fluidità. Sarà che non ci conosciamo come autrici ma questa cosa mi ha davvero impressionata.
Ho divorato il capitolo, tornando indietro a rivedermi alcune parti per essere sicura di non aver frainteso data la mia voglia di correre alla fine.
Quello che mi ha lasciato senza fiato, oltre al modo in cui costruisci le frasi, è stato quel guizzo di ironia che ogni tanto butti qui e là – “lei ci lavora con i cadaveri ma, di certo, non se li procura da sola” o “morto per morto, Kristoff si giocò la carta del io-non-so-niente”. Questo è ORO! ORO PURO!
Sono… non lo so. Forse al solo al settimo cielo!
Ti mando un abbraccio e, grazie, grazie, grazie, per avermi dato la possibilità di scoprirti.
Un abbraccio,
Blue
Ps: tu te ne pentirai! |