Cara Ellie! ^^
Che sabato mattina sarebbe senza la tua storia? Forse è proprio la lontananza da Souji – la mancanza di una connessione mentale, la fiducia tradita per colpa di una dichiarazione sbagliata, a far fare a Miki un passo indietro. Se negli ultimi capitoli aveva tentato come poteva di rimanere alle regole, adesso c’è uno sprazzo del personaggio che abbiamo conosciuto a inizio capitolo, che vuole dimostrare di essere ancora se stessa a discapito del resto, inquietante e forse inevitabile. Il fatto che Souji le abbia ridato lo Xanax è un po’ triste perché denota come il ronin abbia smesso di tenere sotto controllo Miki e voglia, tentando di combattere anche in forte svantaggio numerico, dimostrare anche lui che la morte non esiste, che la tubercolosi non lo sta rendendo debole, anche se ne vediamo i drammatici effetti in questa magrezza che fa male al cuore <3. Il punto è che siamo alla resa dei conti e il fatidico giorno di luglio tanto atteso è arrivato. Il momento in cui ho tremato di più di tutto il capitolo è stato senz’altro quando Chizuru, guardandola, ha riconosciuto quello che hai detto per capitoli e capitoli tra le righe e che ora acquisisce un senso vero e totale perché viene annunciato nero su bianco da un’oni potente che sa guardare. Murasaki era già uscita. Il punto di vista della ragazza, perfettamente gestito, ha reso questa long sulla possessione demoniaca ancora più intrigante proprio perché Miki solamente qui si rende conto che Murasaki si è già manifestata (e nello scorso capitolo, quando parlava con San’an, era anche abbastanza evidente, soprattutto col famoso senno del poi).
Cominciamo così a vedere quello che Miki non sa e non ricorda e a mettere insieme, come lei, i pezzi di quanto successo e di quanto già detto – perché, cara Ellie, quando Hijikata si è messo a parlare di come Sayuri sia una maiko che si occupa anche di spiriti io mi sono detta che lo sapevo, che era chiaro, ma il collegamento mentale sul fatto che Murasaki non fosse così sotto controllo come pensa Miki è detto tra le righe nel modo giusto e in maniera costante, tale che ora, in questo preciso punto della storia in cui tutto è evidente, il lettore rimane sorpreso e con la voglia di saperne di più ed è soddisfatto perché aveva gli elementi interpretativi utili per capire e comprendere. Per esempio, Miki è stupita dal fatto che Murasaki, nonostante tutto, sia uscita e dice che non vuole ricorrere al suo aiuto, salvo poi informarsi se il fantasma potrebbe farla correre più velocemente. La connessione tra le due è forte e in alcuni punti persino simbiotica non per una mancanza particolare della pur sventata Mayfair, che fa quello che può in una situazione e in un periodo storico comunque alieno e ostile, ma perché la condivisione di un corpo porta a una commistione inevitabile e questa problematica l’hai affrontata bene, è realistica ed è anche ricca di spunti affascinanti.
Souji non si è distaccato totalmente da Miki, ma continua a essere freddo nei suoi riguardi. È un comportamento che trovo adeguato al personaggio e che segue bene il suo carattere, così come ho adorato la reazione di Hijikata (deluso, controllato, arrabbiato) col kimono antico e l’impossibilità per Miki/Murasaki di spiegare qualcosa che in effetti è confuso anche per lei. Mi immagino Okita che ascolta Miki inveire contro di lui e mi chiedo come e quale sarà la sua reazione finale, ora che i monsoni di luglio sono giunti e la leggenda distorta sta finendo il suo tempo.
Resta un’incognita Shiga. Gironzola attorno a Miki tenendola d’occhio, ma è evidente che non è ancora il momento per lui di agire, dato che avrebbe potuto ucciderla in mille modi differenti ma non l’ha fatto. Intrecciare così bene una trama dalle fortissime connotazioni sovrannaturali e storiche e portarla avanti fino alle ultime battute in maniera coerente, con capitoli lunghi e godibilissimi, sempre, tutti, è un vero dono e sono felice di aver letto questa storia, emozionata perché mi mancano solo due capitoli alla fine e non vedo l’ora di ributtarmi sul sequel e onorata per aver potuto leggere una storia così curata, ben scritta, ricca e profonda. Bravissima!
Un caro saluto e a presto, non chiamare la postale per questo papiro infinito che vale come una shot.
Shilyss :* |