Recensioni per
Amare non è mai un errore
di tersicore150187

Questa storia ha ottenuto 97 recensioni.
Positive : 97
Neutre o critiche: 0


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Oh madre! E' successo di tutto in quell'auto!
Ma quanto dolce e comprensivo è Rick!!! Lo descrivi in maniera sublime!!!

"Poteva sentire i suoi singhiozzi contro il suo petto e in quell’istante, cuore contro cuore, Rick seppe che non era mai stato più grato di aver vissuto un giorno in tutta la sua vita. Prese la camicetta di Kate con una mano e la appoggiò sulle spalle della ragazza. Lei si staccò e lo guardò smettendo per un istante di piangere. Si portò la mano alla bocca e singhiozzò silenziosamente per coprire il rumore dei suoi respiri. Lui le spostò la mano e la baciò piano sulla bocca. Con dolcezza le fece mettere le braccia nelle maniche, poi la prese dalle spalle e la portò sul suo petto mentre si stendeva sul sedile. La tenne stretta a sé, mentre goffamente cercava di rivestire e coprire entrambi con i cappotti e la coperta. Se la strinse a sè più forte che potè e sentì i singhiozzi che riprendevano e il pianto che gli bagnava il mento. La appoggiò sul suo petto ancora nudo e mentre con il braccio con cui la avvolgeva la cullava dolcemente, portò l’altra mano sulla sua fronte e prese a carezzarla con un tocco leggero."
*_* amore santo lui mi fa morire *_*
non vedo l'ora di sapere come prosegue, cosa è successo in casa nel presente e se stavolta sarà lei a consolare lui!!! Lo spero proprio, ne ha bisogno anche lui!!!

scritta divinamente come sempre, è davvero un piacere leggerti!

a presto!!

Ivi:-)

Awwwwww che carino lui che la prende in braccio per portarla in casa!!!!
e poi si bacianooooooo.....aspetta...Oh mamma un flashback!!!!

loro due sotto la piogga in macchina da soli???? eh, la mia fantasia vola.... <3<3<3

orca trota, qui urge andare a leggere subito il seguito!!!!

Bravissima come sempre!! XD

*______________*

Ma io ti amo! Io ti adoro! Oddio, ma quanto sei brava?!

Ci credo che sei la musa! eheheheh..

No veramente, il mio cuore pulsava fortissimo mentre leggevo la parte finale, da quando Kate si mette a piangere..
Non credo che mai nessuno avesse avuto questa idea, e l'ho trovata a dir poco splendida!
Davvero!

Complimentoni!
Non smetterò mai di dirtelo!
Bacioni, Madeitpossible! =)

Uhau! Poetica la parte finale, la più bella :)

To the next!
Stefy

"Kate si aggrappò con le unghie alla schiena di Rick, sforzandosi di sollevare il viso per non bagnarlo, per nascondere il segno così tangibile del suo dolore e del suo essere scoperta, senza protezione, senza pelle. Lui la sentì tremare contro il suo corpo e si bloccò guardandola stupito. Con il volto coperto di lacrime Kate gemeva. “No, no…no…”.
Rick sapeva benissimo che quel dolore non era per lui, non era lui che stava respingendo, ma si sentì ugualmente male nel vederla così indifesa, così vulnerabile e sofferente. Temette di aver contribuito, di aver esagerato, ma in quell’istante tutto ciò che voleva era farla sfogare e calmarla, farle capire che era al sicuro. Non fece nulla, non si mosse, restò fermo dentro di lei mentre con le braccia la stringeva e la accarezzava e le poggiava la testa sulla sua spalla."


E qui mi è venuto il groppone in gola. Mi sono vergognata perchè ero dentro la macchina insieme a loro a spiarli, tanto è descritta bene.
Davvero sublime questo capitolo, non c'è altro aggettivo che mi venga in mente.
Complimenti
Al prossimo cara
Ciaoooo

..ok, questa cosa del flashback è nuova... ma mi piace!!!! un po' meno romanticoso del solito, lo devo ammettere, ma sempre un capolavoro è... *-*

"Lui quasi si sentì barcollare sotto il suo peso. Le avvolse le braccia intorno alla schiena ma, subito dopo, con un movimento veloce, mise un braccio dietro le sue ginocchia e la tirò su tenendola fra le braccia. “Castle sei impazzito? Mettimi giù!” sussurrò lei divertita. “Non ci penso neanche!”. Ora che l’aveva stretta a sé, non l’avrebbe lasciata andare mai più."
e fai bene caro il mio scrittore... sei stato stupido una volta, se provi ancora a fare una cavolata del genere...

"Senza mollare la presa girò il viso verso di lei e la fissò negli occhi. Gli sembrò di arrivare fino all’anima e non potè fare altro che avvicinarsi lentamente e baciarla. In quel gesto gli sembrò che tutta la tensione, il dolore, la rabbia, fossero svanite. Provò una sensazione liquida, un benessere che lo pervase in pochi istanti. Le labbra di Kate erano mordidissime fra le sue. A stento riuscivano a riconoscere a chi dei due appartenesse un lembo di pelle, un sapore."
finalmente il tanto agoniato bacio tra i due!!! e ovviamente è stato descritto nella solita maniera sublime e delicatamente eccezionale che è tipica di te... il bacio perfetto tra i due, leggero, puro, ma tuttavia carico di una passione che mai si è assopita e mai lo farà!!!

"Poi lui lo sentì. Un lamento leggero, una voce che sembrava stare per rompersi in pianto. Qualcuno soffriva in quella casa. Si fermò all’istante e si staccò da lei interrompendo il loro contatto. Lascò andare leggermente le braccia facendo tornare Kate al suolo. Lei lo guardò e vide i suoi occhi persi e vuoti. Gli poggiò una mano sul petto, ma lui non reagì. Dei flash gli stavano tornando alla mente. Si voltò verso il pavimento e vide dei vetri rotti a terra. Tornò a girarsi nuovamente attirato da quello che sermbrava il segnale della segreteria telefonica. Vide il telefono lampeggiare e la sua voce uscire dall’apparecchio implorando Kate di rispondergli e continuava a sentire quel lamento, trasformatosi ormai in un pianto di dolore. Gli girò la testa, riuscì a sedersi sul divano, sudato. Kate corse in silenzio a prendere un bicchiere d’acqua e si sedette al suo fianco prendendogli la mano."
ok, sono sincera, non ci ho capito molto in questo passaggio, ma penso che con il prossimo capitolo qualcosa in più si chiarirà giusto?

un flashback di un qualcosa che hanno passato insieme... suona tanto di cosa vissuta... sei per caso rimasta chiusa dentro una macchina in mezzo al nulla nel pieno di un acquazzone?! O.O
bellissimo davvero!!! ormai non so cos'altro dire...
confermo la mia disponibilità a pubblicarti qualsiasi cosa, anche la lista della spesa!!!!
alla prossima bellissima cuginetta musa psicologa!!! ^.^
baci8!!!!

eccomi tornata a recensire questa fantastica storia!!!
ogni capitolo è sempre migliore del precedente...

Mentre salivano le scale lui le prese la mano nella sua. Intrecciò le loro dita, sorridendo complice. Lei si voltò a guardarlo, lo vide lì, fermo in mezzo alle scale con il volto teso verso l’alto, due gradini più in basso di lei. Vide le loro mani incrociate nel buio ed incoraggiata dall’alcool che sentiva in ogni cellula del suo corpo e dalla penombra delle scale, scese un po’ più in basso e si appoggiò contro il suo petto guardandolo negli occhi. Lui quasi si sentì barcollare sotto il suo peso. Le avvolse le braccia intorno alla schiena ma, subito dopo, con un movimento veloce, mise un braccio dietro le sue ginocchia e la tirò su tenendola fra le braccia. “Castle sei impazzito? Mettimi giù!” sussurrò lei divertita. “Non ci penso neanche!”. Ora che l’aveva stretta a sé, non l’avrebbe lasciata andare mai più. Aprì la porta con una mano con la chiave che aveva rubato a Kate. Spinse col fianco la porta d’ingresso e si fermò con la donna fra le braccia in mezzo alla stanza illuminata solo dalla luce che proveniva dai vetri che si affacciavano su New York, ormai addormentata. Senza mollare la presa girò il viso verso di lei e la fissò negli occhi. Gli sembrò di arrivare fino all’anima e non potè fare altro che avvicinarsi lentamente e baciarla. In quel gesto gli sembrò che tutta la tensione, il dolore, la rabbia, fossero svanite. Provò una sensazione liquida, un benessere che lo pervase in pochi istanti. Le labbra di Kate erano mordidissime fra le sue. A stento riuscivano a riconoscere a chi dei due appartenesse un lembo di pelle, un sapore.

ok ho copito tutto l'inizio ( chissà quanti rotoloni regina ci vorranno?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?) ma FINALMENTE !!! finalmente hanno chiarito, finalmente c'è stato il bacio! e che bacio...

Dei flash gli stavano tornando alla mente. Si voltò verso il pavimento e vide dei vetri rotti a terra. Tornò a girarsi nuovamente attirato da quello che sermbrava il segnale della segreteria telefonica. Vide il telefono lampeggiare e la sua voce uscire dall’apparecchio implorando Kate di rispondergli e continuava a sentire quel lamento, trasformatosi ormai in un pianto di dolore.

oddio e qui che succede??????????
dopo l'atmosfera stupenda che si era creata Rick ha dei flash sulla causa che li aveva fatti allontanare?????
oddio poverino... per fortuna c'è kate ;-) lei di sicuro gli tirerà su il morale!!


sono curiosissima di scoprire come andrà avanti il racconto... loro due, da soli, in macchina insieme, bagnati.... mmmmmmmmmmmmmm... non si preannuncia nulla di buono!!!! :):):):):)

complimenti ancora per la storia! è davvero favolosa..
ora chiudo che abbiamo aumentato di due rotoloni regina la recensione!!! xDxDxD

bacioni,
bress13

ok... tu ora fai la brava, spulci il tuo pc e pubblichi subito il seguito!!!! xD
e bada che non accetto un no come risposta... xD

a parte gli scherzi Mary...
troppo bello questo capitolo!!!
ihihihi la pioggia ci piace!!! xD

ora però voglio l'altro capitolo quuuindi.. ti ho 13 ore di tempo x postarlo... xD
ahahahha

bravissima Mary!!
sbaciottiiiiii ;>

"Gli sembrò di arrivare fino all’anima e non potè fare altro che avvicinarsi lentamente e baciarla. In quel gesto gli sembrò che tutta la tensione, il dolore, la rabbia, fossero svanite. Provò una sensazione liquida, un benessere che lo pervase in pochi istanti. Le labbra di Kate erano mordidissime fra le sue. A stento riuscivano a riconoscere a chi dei due appartenesse un lembo di pelle, un sapore."

Se questa non è una scena in cui perdersi irrimediabilmente, io non sono Rebecca...
Qualche riga per descrivere un sentimento in maniera sublime...

"Qualcuno soffriva in quella casa"...

Si riferisce a Kate oppure ho capito male? Cioè lei ascolta la segreteria e soffre come sta soffrendo lui, o sono completamente fuori strada?

Il flash back è davvero bello.
Aspetto con ansia il prossimo, non tardare...
Ciaooooo
R.

Magica. Semplicemente magica, come sempre.
Magia. E' quello che mi viene in mente quando leggo le tue storie.
Mi sembra che intorno a me svanisca tutto e mi ritrovo davanti a loro, a vedere cosa fanno, ogni gesto. Sento ogni loro sensazione.
Waoh. Doppio waoh.
Adoro come scrivi e cosa scrivi.
Divina!
Alla prossima (lieta di aver giù stampato queste pagine, grazie dell'anteprima!) xD
Buonissima giornata
Lucia

O.o

Posso essere sincera? Non ho capito!
Cioè come mai gli è venuto quel flashback? Cosi?

Comunque l'inizio del capitolo è favoloso. loro due insieme, finalmente, sono cosi coccolosii e tenerii!

E alla fine del capitolo, Kate è splendida!

Compliementi, magari nel prox capitolo spiegherai meglio cosa è accaduto a Castle!

Bacioni, Madeitpossible!

eccomi qui honey!
se i primi 4 erano commenti seri, qui ritorna (a richiesta di Francy091) l'Amy Wendys / giga-recensitrice! preparati alle 4836273612 citazioni!


"Castle sentì la sua mano muoversi verso il viso di Kate e la sua bocca aprirsi e sperò per un istante che il suo corpo ribelle bloccasse quella rivoluzione che il suo cuore aveva messo in atto contro il cervello. Bloccò la mano non appena ci riuscì e in cambio ottenne uno sguardo di lei, profondo, come se i suoi occhi si fossero in un istante tramutati nelle ali di una farfalla, nei petali di una viola o nelle piume di un pavone. Lui voltò la testa e abbassò lo sguardo sempre più triste, sentendosi scoperto, assecondando quel brandy che gli si spandeva dentro e contando i minuti che lo separavano dall’arrivo a casa. Kate fu colpita da quel gesto e gli bloccò la mano con la sua. Esattamente come quella mattina all’ingresso della chiesa, i loro occhi parlarono da soli. “Posso?” le chiese lui con tutta la paura che aveva di sentirsi rispondere di no. Lei annuì leggermente abbassando la testa con un lieve imbarazzo, pur non avendo affatto idea di cosa lui volesse fare con quella mano così pericolosamente vicina. Castle sorrise debolmente, poi appoggiò la mano sulla sua nuca e risalì infilando le dita fra i capelli di Kate. Dovette trattenersi dallo stringere quei capelli nel suo pugno e spingere il suo viso contro di lei. Sentì nel suo cuore una infinita tenerezza per quel gesto e si lasciò guidare. Aiutandosi con l’altra mano trovò i piccoli agganci e li liberò piano, sfiorando con la punta delle dita la testa di lei, il bordo del suo orecchio, la rima della fronte, il collo. Con dei piccoli movimenti riuscì a liberare completamente la chioma che in quei mesi aveva continuato a crescere e, pensò lui, ora la rendeva così diversa dal giorno in cui si erano conosciuti. Le accompagnò i capelli lentamente sulla spalla, lasciando solo sul lato quel fiore che faceva il paio con quello al suo occhiello. Le mostrò la mano aperta con le forcine nel palmo. “È molto meglio così”. Le sue parole sembravano dissipare il buio delle paure di Kate, sembravano dirle che non aveva bisogno di attorcigliarsi i capelli per essere incantevole, per sentirsi adeguata."

....................................... O.O sono restata col fiato sospeso per tutta la scena!



"“Sono stata molto male, sai”.
La sua voce era debole, incerta, vera. Lui si voltò a guardarla senza dire niente, mentre lei cercava nell’incedere cadenzato dei loro passi sui ciottoli del viale, un ritmo rassicurante che la aiutasse ad aprire il suo cuore.
“Dopo che te ne sei andato intendo”. Kate tentò di usare il tono più dolce che aveva. Se c’era qualcuno a cui addossare le colpe di aver mollato non era certamente lui, ma solo se stessa.
“Kate io non me ne sono andato di mia volontà”. La sua voce era un sussurro, ma era sicura. Lui non poteva non difendere lo strazio che era stato “doversi” allontanare da lei.
“Lo so”.
Lei riprese fiato e corrugò la fronte come se stesse cercando la concentrazione per trovare le parole da dire, mentre davanti a loro si apriva il lungo viale che portava fuori dalla villa.
Castle si portò una mano al collo e sentì qualcosa che gli serrava la gola, ma si sforzò di continuare ad ascoltarla. Quel momento era troppo importante. Era da troppo tempo che lui lo aspettava. Si appoggiò al parapetto col fianco, guardò un attimo la città che si stagliava in lontananza e poi tornò a rivolgersi a lei, in attesa.
“Ho solo cercato di fare la cosa più giusta. Per entrambi”."

......................................... =( cuccioli cosa hanno combinato?



"Lui la guardò e lesse nei suoi occhi che non era pronta. Non voleva forzarla, in fondo, una parte di sé, sentiva di averla già persa per sempre. Non aveva ragione di tenerla ancora stretta per la sua piccola ala spezzata. Doveva lasciarla cadere da sola. Doveva lasciare che imparasse a rialzarsi. Da sola. La guardò e, cercando di spazzare via tutto il male che c’era stato e c’era ancora fra di loro, le disse “Vieni, andiamo a casa”. Camminarono in silenzio fino all’imbocco della strada dove si fermarono in attesa del primo taxi libero."

............................................. ç_ç nuuuuuu che tristezza! avevo le lascrime agli occhi!


ATTENZIONE: MAGA CITAZIONE ALLA AMY IN ARRIVO!

3

2

1

"Si voltò e vide in lontananza il suo palazzo e capì che, entro pochi minuti defibbrillare non sarebbe più servito a niente. Il suo cervello ordinò a suo braccio di muoversi e la sua mano prese quella di Castle seduto accanto a lei e la strinse forte. Uno, due, tre. Libera.

Il volto di Castle era poco diverso da quello di un adolescente imbarazzato alle prime armi. Gli occhi sgranati, i capelli arruffati sulla fronte, il colletto della camicia sbottonato e la cravatta larga per dare aria alla sua gola che implorava respiro. Dopo che i suoi occhi riuscirono a staccarsi da quelli languidi e ornati di rimmel della detective, si puntarono sull’uomo seduto alla guida. “Scenda la prego.” “Cosa?” rispose il tale con un evidente accento straniero. “Non so se ne è a conoscenza ma in genere a fine corsa sono i clienti a scendere e non il tassista!”. Castle frugò nervosamente nelle tasche senza staccare la sua mano da quella della donna e ne tirò fuori una banconota. “Vada a prendersi un bel panino. Gliene darò il doppio quando torna, oltre a pagarle la corsa, si intende.” “Ma…” l’uomo guardava il passeggero stupito ma fu attirato da qualcosa che luccicava “Polizia di New York, vuole farmi la cortesia di scendere dal suo taxi, o preferisce che chiami una pattuglia di rinforzi? Devo perquisire l’interno del mezzo”. Castle più stupito che mai sussurrò guardando il distintivo “Beckett ma questo non è abuso di…” “Sh!” gli intimò lei interrompendolo, mentre l’uomo scendeva velocemente dal mezzo con la banconota in mano e si dirigeva verso un chiosco sul lato opposto della strada.
Castle tentennò un istante guardando la donna che aveva riposto il distintivo e ora teneva lo sguardo basso sulle mani. “Mi sembrava importante che fossimo soli…io…” le disse.
“Hai ragione Castle”, lo interruppe lei. “Hai ragione su tutto”. Alzò lo sguardo verso di lui. “Quando cinque mesi fa sei venuto nel mio appartamento ho capito subito che volevi starmi vicino. Ma ho capito anche subito che non sarebbe stato come mi aspettavo io, che non sarebbe rimasto tutto esattamente come era, non ci sarebbero stati più solo i caffè la mattina, le telefonate, le missioni sotto copertura e le nostre parole piene di significati mai detti. Ho capito che tu eri pronto per andare avanti, per prenderti cura di me sul serio, come non avevi mai fatto prima. E non c’erano più ostacoli. Non c’erano altre persone in mezzo, né omicidi irrisolti che pendevano sulle nostre teste, insomma…non avevo più nulla dietro cui nascondermi. E mi è bastato pochissimo per capirlo, il tuo sguardo, quei fiori, così diversi da quelli che altre volte mi avevi regalato, il modo in cui mi parlavi…io…” distolse lo sguardo, ancora vittima di quella paura che non aveva il coraggio di ammettere. Ma lui glielo impedì. Con un tocco della mano, leggerissimo, la invitò a continuare a guardarlo negli occhi, le fece capire che non aveva nulla di cui vergognarsi, niente da temere.
“Io ero terrorizzata. Avevo paura di non essere alla tua altezza, di non riuscire a starti vicino come tu volevi e permettere a te di entrare nel mio mondo come desideravi. E poi, avevo paura di perderti. Perché ho capito che non ti saresti tirato indietro, che mi avresti seguita in ogni mio passo, che avresti curato le mie ferite, come questa…” lei gli appoggiò il dito sulla sottilissima striatura bianca all’interno del suo polso “…e come questa” gli sollevò la mano e se la appoggiò sul cuore. La sua voce era flebile, ma sembrava trovare forza in ogni parola. Lui non disse niente. Sapeva che quello era un buon momento per ascoltarla in silenzio. “Così ho pensato di allontanarti, dicendomi che era la cosa più giusta per me e per te. Credevo che in poco tempo te ne saresti fatto una ragione…lo speravo almeno…per te, perché volevo sapere che eri di nuovo felice”. Quello era un buon momento per parlare “Kate io…”
“No aspetta…”
“No, ti prego è importante. Tu lo sai che io temo la tua paura, perché so che è l’arma più potente che tu puoi usare contro di me, anzi contro di noi, perché è l’unico sentimento che mi impedisce di starti vicino...che…paralizza anche me, perché mi fa temere di ferirti, di forzare il tuo cuore e…Dio solo sa se non è l’ultima cosa che voglio al mondo…ma, farmene una ragione? Dimenticarti?” le accarezzò una guancia e si avvicinò a lei “Kate, per me è diventato impossibile anche solo non pensarti…”. “Rick io…non posso prometterti nulla, sarebbe come scommettere di vincere la maratona stando su una sedia a rotelle. Io non ho niente. Non ho soldi, non ho una famiglia, non ho una bella vita, al momento non lavoro nemmeno…e quando lavoravo non avevo neanche la certezza di tornare a casa viva la sera. Non ho più un corpo. A volte mi stupisco di pensare a me stessa come ad un semplice involucro, un insieme di arti e organi sui quali non ho controllo. Non ho una mente. I miei pensieri negli ultimi periodi sono…sono un vero caos…non ho certezze, nessuna”. “Ma hai sempre il tuo cuore Kate. E quello è la tua forza”. Lei gli sorrise. “Oh sì Rick, quello c’è e credimi…non avrei mai immaginato che mi desse tanto da fare…”.
Lei gli poggiò un braccio sul petto e avvicinò la sua testa che fu accolta sul torace di Castle, tra le sue braccia. Poteva sentire il suo respiro calmo sui capelli, il suo profumo. Poteva sentire quanto era bello sprofondare in quell’abbraccio, quanto era facile. Il suo corpo, fino a pochi minuti fa un estraneo per lei, iniziò a risvegliarsi fra le sue mani che lo accarezzavano percorrendolo come il sentiero che porta alla felicità. “Proviamoci Kate. Ti chiedo solo questo. Senza fretta, senza più dolore, con tutte le nostre paure, i nostri sbagli, il nostro essere imperfetti”.
Lei lo guardò negli occhi, sollevandosi dalla sua stretta. Poi disse “Proviamoci”.
Scese dal taxi e fece il giro. Lui lasciò una banconota sul sedile e scese fermandosi sul marciapiede a fianco alla portiera ancora aperta, guardandola camminare verso il portone.
Mentre si voltava i suoi capelli brillarono nella luce della notte.
“Non vieni?”
Lui corse verso di lei come un ragazzino innamorato con il cuore nel petto che gli batteva forte, forte, forte."

..................................... ah oh ti avevo avvertita! cioè no davvero tutta la scena è stato qualcosa di magnifico! giuro non me la sarei mai aspettata! è stata geniale, un ottima soluzione per farli chiarire e ancor più spettacolare l'inserimento della nota 'comica' di beckett che mostra il distintivo per far uscire il taxista!

complimenti davvero! sai che odio le storie tristi (che ci posso fare, non mi piacciono proprio! >.< ) ma con questo capitolo hai davvero dato una svolta che mi è piaciuta assai!

bravissima!
spero la mega citazione non ti abbai dato fastidio!
bacione
Amy Wendys

*_____________*

Mamma mia!!!!!
Oddio che bel capitolo! Davvero, davvero davvero!
Complimenti enormi, scrivi da dio!

Mi hai fatto emozionare come poche FF sanno fare.
Non so veramente cosa dirti, mi hai tolto le parole.

Complimenti ancora!
Bacionissimi, Madeitpossible!

Recensore Master

mi fai sempre piangere un casino, lo sai vero??? mamma mia che capitolo denso di emozioni!!! descrivi kate in maniera divina e io mi ci immergo quasi fossi lei!!! (ma neanche se vado a Lourdes... XD)

davvero davvero brava!!! mi piace un sacco!!

al prox capitolo!!!

baci 

Ivi:-)

Ciaooooooooooo!!
Ahhh... che bel capitolo!! Mi ha proprio soddisfatto! Ora ho FINALMENTE capito cosa è successo!!!
Ahh.... che bello!! Proprio proprio proprio bello!!
Quando ho finito di leggerlo ho proprio detto "Ah!! Che bel capitolo!"
Complimenti... mi è piaciuto molto... Davvero bellissimo!
Sopratutto per il fatto che lei alla fine gli abbia spiegato perchè non era riuscita ad aprirsi... aveva paura e temeva di non essere all'altezza...
Bello bello.... e ancora bello!!

"leggerissimo, la invitò a continuare a guardarlo negli occhi, le fece capire che non aveva nulla di cui vergognarsi, niente da temere.
“Io ero terrorizzata. Avevo paura di non essere alla tua altezza, di non riuscire a starti vicino come tu volevi e permettere a te di entrare nel mio mondo come desideravi. E poi, avevo paura di perderti. Perché ho capito che non ti saresti tirato indietro, che mi avresti seguita in ogni mio passo, che avresti curato le mie ferite, come questa…” lei gli appoggiò il dito sulla sottilissima striatura bianca all’interno del suo polso “…e come questa” gli sollevò la mano e se la appoggiò sul cuore."
Qui proprio mi hai uccisa!! Son delle bellissime parole! Veramente belle!!
Ah... mi sono completamente innamorata di questa storia!!
Complimentoni ancora e grazie di averla scritta e sopratutto condivisa con noi!!
XD
Con tantissimo affetto,
Luna Renesmee Lilian Cullen :=)