ok, togliamo i miei deliri mattutini pre esame... e andiamo con la recensione vera e propria...
dovrei cominciare a citare qualcosa... ok, ora lo faccio...
"La sera era scesa placida su New York, ornando di goccioline le superfici che fino a poche ore prima avevano goduto del sole di quella splendida giornata estiva. Come in tutte le fiabe che si rispettino, al canto degli uccellini del mattino si era avvicendato un cielo trapunto di stelle e tutto intorno l’aria era fresca e profumava di fiori. Il giardino della villa sembrava un paradiso illuminato da quelle lampade chiare e dalle candele."
aaaawwwwwwnnnnnn!!!!!!!! io adoro i cartoni animati, e questa mi ricorda tanto tanto la bella addormentata... non so perchè, probabilmente perchè è notte... bah...
"Lui amava la sera, la notte. Gli piaceva il modo in cui l’oscurità cullava le figure rendendole in parte misteriose, in parte vellutate sotto il tocco dei raggi di luna. Il fresco dell’aria contrastava con il calore e l’euforia che gli scorreva nelle vene per la festa, per il vino, per lei."
e qui ho pensato, ecco, Castle euforico per il troppo alcool... cosa combinerà il nostro eroe? per fortuna è rimasto romanticissimo!!!
"Castle sentì la sua mano muoversi verso il viso di Kate e la sua bocca aprirsi e sperò per un istante che il suo corpo ribelle bloccasse quella rivoluzione che il suo cuore aveva messo in atto contro il cervello. Bloccò la mano non appena ci riuscì e in cambio ottenne uno sguardo di lei, profondo, come se i suoi occhi si fossero in un istante tramutati nelle ali di una farfalla, nei petali di una viola o nelle piume di un pavone. Lui voltò la testa e abbassò lo sguardo sempre più triste, sentendosi scoperto, assecondando quel brandy che gli si spandeva dentro e contando i minuti che lo separavano dall’arrivo a casa. Kate fu colpita da quel gesto e gli bloccò la mano con la sua. Esattamente come quella mattina all’ingresso della chiesa, i loro occhi parlarono da soli. “Posso?” le chiese lui con tutta la paura che aveva di sentirsi rispondere di no. Lei annuì leggermente abbassando la testa con un lieve imbarazzo, pur non avendo affatto idea di cosa lui volesse fare con quella mano così pericolosamente vicina. Castle sorrise debolmente, poi appoggiò la mano sulla sua nuca e risalì infilando le dita fra i capelli di Kate. Dovette trattenersi dallo stringere quei capelli nel suo pugno e spingere il suo viso contro di lei. Sentì nel suo cuore una infinita tenerezza per quel gesto e si lasciò guidare. Aiutandosi con l’altra mano trovò i piccoli agganci e li liberò piano, sfiorando con la punta delle dita la testa di lei, il bordo del suo orecchio, la rima della fronte, il collo. Con dei piccoli movimenti riuscì a liberare completamente la chioma che in quei mesi aveva continuato a crescere e, pensò lui, ora la rendeva così diversa dal giorno in cui si erano conosciuti. Le accompagnò i capelli lentamente sulla spalla, lasciando solo sul lato quel fiore che faceva il paio con quello al suo occhiello. Le mostrò la mano aperta con le forcine nel palmo. “È molto meglio così”. Le sue parole sembravano dissipare il buio delle paure di Kate, sembravano dirle che non aveva bisogno di attorcigliarsi i capelli per essere incantevole, per sentirsi adeguata."
cioè... cioè... ho riletto questo pezzo tipo una decina di volte... è magnifico!! stavo letteralmente sognando ad occhi aperti, io ero lì, con loro, potevo sentire la brezza della sera e vedere la mano di Rick tra i capelli di lei... meraviglioso!!!! *-*
"“Alexis. I suoi capelli sono passati nelle mie mani in ogni forma”. Un’altra cosa da scoprire di lui. Un altro dettaglio che le mancava di quel puzzle. Un’altra piccola sorpresa della vita."
e qui sono rimansta sorpresa anche io... ovvero, Castle padre meraviglioso ce lo sapevo, ma così dolce parlando dei capelli della figlia... sublime!!!
"Si appoggiò una mano alla fronte con un’espressione sofferente e si chiese il perché. Perché quella frase che lui le aveva detto le sembrava ora così sensata, perché improvvisamente, dopo mesi di lotte con se stessa per tenerlo lontano, ora stargli vicino le sembrava l’unica cosa possibile da fare, l’unica. Perché, se lo amava così disperatamente, di quell’amore che, certamente non poteva essere un’errore, si ostinava a ferirlo e a continuare a ferire anche se stessa."
questa frase credo racchiuda tutto il senso della storia, e si che è profonda un bel po'... è assolutamente da lasciare senza parole, infatti non so nemmeno cosa sto scrivendo...
"“Ecco cosa si prova quando si sta per morire allora”, pensò lei. In un certo senso una parte di lei stava davvero morendo, la parte che lui aveva fatto vivere. Chilometro dopo chilometro si fece strada in Kate l’idea che il cuore di quella parte di se stessa stava lentamente cessando di battere e lei, come il miglior medico del mondo, lottava contro il male per cercare di tenerla in vita. Si voltò e vide in lontananza il suo palazzo e capì che, entro pochi minuti defibbrillare non sarebbe più servito a niente. Il suo cervello ordinò a suo braccio di muoversi e la sua mano prese quella di Castle seduto accanto a lei e la strinse forte. Uno, due, tre. Libera."
LIBERA! finalmente... ti sentirai libera anche dopo aver aperto il tuo curoe, fidati... almeno ci hai provato... non continuare a morire così, e te lo dice una che muore dentro tutti i giorni... della serie, il bue che dice cornuto all'asino, ma si, riconosco i miei errori e se posso, evito che gli altri li facciano...
"Lei gli poggiò un braccio sul petto e avvicinò la sua testa che fu accolta sul torace di Castle, tra le sue braccia. Poteva sentire il suo respiro calmo sui capelli, il suo profumo. Poteva sentire quanto era bello sprofondare in quell’abbraccio, quanto era facile. Il suo corpo, fino a pochi minuti fa un estraneo per lei, iniziò a risvegliarsi fra le sue mani che lo accarezzavano percorrendolo come il sentiero che porta alla felicità. “Proviamoci Kate. Ti chiedo solo questo. Senza fretta, senza più dolore, con tutte le nostre paure, i nostri sbagli, il nostro essere imperfetti”.
Lei lo guardò negli occhi, sollevandosi dalla sua stretta. Poi disse “Proviamoci”.
Scese dal taxi e fece il giro. Lui lasciò una banconota sul sedile e scese fermandosi sul marciapiede a fianco alla portiera ancora aperta, guardandola camminare verso il portone.
Mentre si voltava i suoi capelli brillarono nella luce della notte.
“Non vieni?”
Lui corse verso di lei come un ragazzino innamorato con il cuore nel petto che gli batteva forte, forte, forte."
forte forte... ecco come batte il mio cuore dopo aver letto questa meraviglia... le emozioni che provo quando leggo le tue storie sono... indescrivibili!!
ok, credo di aver detto abbastanza quanto adori questa storia, questo capitolo, queste parole, queste lettere, questa punteggiatura... cosa c'è dopo la punteggiatura? vabbè, qualsiasi cosa ci sia dopo la punteggiatura... e figure retoriche, tutto insommaaa!!!! *_*
alla prossima!!! ^.^
I <3 U!!
baci8!!!! (Recensione modificata il 09/06/2011 - 12:47 pm) |