<< L'ho sempre detto che è un pirla >> annuì solenne un Scorpius particolarmente ilare. Era appoggiato con la spalla contro lo stipite della porta e aveva le braccia incrociate. A un certo punto si staccò barcollando e iniziò a guardare il soffitto. Rose fece lo stesso. << Vedi anche tu delle strane luci? >> indicò sognante. Sembrava Luna Lovegood.
<< No >> rispose per poi guardarlo e ridere. Era davvero ridicolo.
<< No perché io vedo una lince >> rispose con voce un po' acuta e infantile, poi iniziò a dondolare.
<< Una lince? >> chiese divertita. Scorpius annuì: << Oggi ho evocato il Patronus per la prima volta. E' una lince... >>.
<< Sul serio? >> Rose lo interruppe stupita e felice. << Bravissimo! >>.
<< … e ho pensato al tuo sorriso >> concluse fissandola. Il sorriso scomparve dal volto della rossa. Mormorò: << C-cosa? >>.
Scorpius iniziò a grattarsi il capo pensieroso, poi strizzò gli occhi e si massaggiò le tempie. In seguito tornò a fissarla: << Riesco a evocarlo solo quando penso a te. Credo... credo che tu sia il mio ricordo più bello >>.
Il battito cardiaco di Rose iniziò ad accelerare come non mai. Stava sognando? Si diede un colpetto sulla guancia. Deve aver sentito male. Deve essere stato sicuramente uno di quei sogni meravigliosi che si interrompevano sul più bello. Chiuse gli occhi: di lì a poco si sarebbe svegliata. Ma una voce sogghignante confermò che era tutto reale.
<< Sei ubriaca anche tu? >>.
Rose arrossì e si morse il labbro inferiore prima di rendersi conto che Scorpius barcollava un po' troppo.
<< Ti porto su >> disse e, sostenendolo un po', salirono le scale.
<< Qua >> biascicò il biondo, aprendo la porta della camera della rossa. << E' più vicino, non reggerei altri passi >>.
Rose annuì e lo fece sedere sul letto, poi andò a prendere una Pasticca PostUbriacatura. La mise dentro l'acqua, aspettando che si sciogliesse. Fissò insistentemente il bicchiere, a disagio e pensierosa. Albus aveva detto che lui sotto l'alcol diceva ciò che pensava...
<< Sei bellissima >> disse con enfasi, e Rose sobbalzò avvampando e voltandosi verso di lui. Scorpius si spostò a sedere mettendosi davanti a lei, la quale era dinanzi al comodino, in attesa che la Pasticca si mischiasse all'acqua. Si fissarono. << E hai un bel culo >>.
Rose scoppiò a ridere, poi si riprese: << Sei ubriaco >>.
<< Ma sincero >> annuì infantilmente. Rose era comunque convinta che l'indomani non si sarebbe ricordato nulla e non si illuse per niente, anche se il fatto del Patronus la lasciavano sconcertata.
L'intruglio fu pronto e Rose glielo fece bere: l'effetto non sarebbe stato comunque immediato.
<< Sai >> iniziò dopo minuti, guardando il fondo del bicchiere. << Tu sei... inaspettata >>.
La ragazza lo fissò: << Inaspettata? >>.
<< Sì >> proseguì. << Inaspettato è il modo in cui sei piombata nella mia vita e l'hai cambiata in meglio, inaspettato è il modo in cui ti sei presa la mia fiducia e poi il mio cuore, inaspettato è il fatto che mi sono innamorato di te... >>.
A Rose si spezzò il respiro e il cuore triplicò il ritmo. Lo fissò prima di barcollare e appoggiare la schiena al muro. Non era possibile... ci dev'essere stato sicuramente qualcosa di sbagliato. Era troppo bello per essere vero, l'aveva desiderato per così tanto tempo che ora che stava accadendo non poteva crederci. Dov'era la fregatura? Lui non poteva essere davvero innamorato di lei, aveva sempre mostrato l'opposto!
Scorpius restò in silenzio: ora non era più infantile, ma tremendamente serio. Forse troppo... l'alcol comunque c'era ancora, lo notava nei suoi occhi lucidi. Il biondo si alzò leggermente, posò il bicchiere sulla scrivania e poi si avvicinò a Rose. Più avanzava, più si sentiva morire. Non barcollava più molto...
<< Da una parte è meglio se sono ubriaco. Non avrei mai avuto il coraggio di dirtelo, forse perché sono troppo razionale da sobrio e quindi mi sarei convinto sempre di più che il mio sentimento verso te è sbagliato >> disse con voce flebile.
<< Perché? >> mormorò senza smettere di fissarlo. Scorpius alzò gli occhi verso di lei: << Perché hanno rapito mia madre e ho paura che possa accaderti lo stesso. I Mangiamorte vogliono colpire mio padre ferendo le persone che ama... io sono uno di quelli, e quindi potrebbero colpire me e di conseguenza te >>.
Tutto tornava: sua mamma aveva ragione. Rose provò tenerezza e sorrise: << Hai mai pensato che io voglia rischiare? >>.
Scorpius la fissò: << Sinceramente? No. Nessuno sarebbe disposto a rischiare la propria vita per starmi accanto... e poi non lo permetterei mai >>.
<< Ma io voglio >> disse Rose decisa, senza mai smettere di guardare quei bellissimi occhi. << Io voglio starti accanto e rischiare, non mi interessa cosa ne pensi tu. Permettimi di esaudire questo desiderio >>.
Scorpius la fissò a lungo prima di spezzare anche l'ultimo passo di distanza che li separava. Posò la fronte contro la sua e stettero così per un po', drogandosi l'uno dei respiri dell'altro. Rose socchiuse gli occhi, incredula, e un lungo brivido la percosse a quel contatto così vicino. Scorpius sfiorò il naso contro il suo, prima di sussurrare. Non odorava più di alcol, se non impercettibilmente: << Sei... sei la cosa più bella che io abbia ora. Mi hai ridato la voglia di lottare e di convincermi che non è mai troppo tardi per diventare migliore. Mi dispiace averti causato così tante sofferenze... vederti così mi distruggeva, ma ero convinto che tutto questo non sarebbe mai stato possibile >>.
Rose sorrise a quelle parole, e la sua mente si liberò da ogni pensiero. C'erano solo loro due in quel momento, il resto non aveva importanza. Portò una mano sulla sua guancia, prima di salire ai capelli mossi e biondi e accarezzarli come sempre aveva desiderato fare. Non era un sogno. Scorpius portò le labbra vicino all'orecchio destro della ragazza e mormorò: << Ti amo >>.
E Rose, a quelle due parole, non rispose più di razionalità e controllo di sé. Sgranò lievemente gli occhi, che si inumidirono. Era tutto vero, non era un Avvincino o che, era lui, colui che aveva atteso da mesi, per cui aveva sofferto e lottato per giorni... Era lui, Scorpius, che amava e ricambiava. Non poteva crederci, ma tutto era dannatamente vero e perfetto.
Lo allontanò dolcemente, giusto per avere lo spazio di posare le labbra sulle sue. E Scorpius le accolse subito con tenerezza, prima di approfondire il contatto. Assaporò ogni centimetro della sua bocca, morse con dolcezza quelle labbra che da sempre aveva desiderato ma represso per volerla proteggere a modo suo; le accarezzò le braccia, la strinse. La sua mente si annebbiò, si sentiva impazzire: dopo averla voluta per così tanto tempo ora era lì, succube delle sue attenzioni. La appoggiò meglio contro il muro e continuò a baciarla con trasporto, premendo leggermente il corpo contro il suo. Sfuggì un piccolo gemito dalle labbra di Rose, e si rese conto che doveva fermarsi pian piano: la desiderava, voleva stringerla per il resto dei suoi giorni, voleva renderla sua, ma dall'altra parte sapeva che erano successe troppe cose nell'arco di breve tempo, bisognava andare cauti. Accarezzò i suoi fianchi mentre lei aveva le braccia attorno al suo collo, e pian piano il ritmo diminuì, diventando da passionale e bisognoso a lento e dolce. Quando si staccarono, non si allontanarono: stettero ad ascoltare i respiri spezzati dal forte sentimento che li univa e dall'eccitazione che avevano interrotto un po' bruscamente. Rose appoggiò le mani sul suo petto e poi iniziò a toccargli la collana. Scorpius la seguì nei movimenti, prima di darle un bacio sulla fronte.
Alzò lo sguardo verso lui e gli accarezzò il viso, beandosi di poterlo contemplare da così vicino. Sussurrò un po' turbata: << Domani ricorderai tutto, vero? >>.
Scorpius le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mormorò un “sì”. Era felice.
Poco dopo si allontanarono: Rose era tutta rossa in viso, ma contenta come non mai. Sbatté più volte contro lo spigolo dell'armadio, ma non imprecò minimamente. Prese le scarpe in mano e andò alla porta: << Allora... buonanotte >>.
<< Dove vai? >> rise Scorpius. << E' camera tua >>.
<< Ah ehm... già! >> esclamò avvampando d'imbarazzo. << Non importa, dormirò con Al >>.
E mentre stava per uscire, Scorpius le prese il polso e la condusse di nuovo dentro, chiudendo la porta. Tolse le scarpe dalle sue mani e le pose a terra, poi disse: << Non mi fido, potrebbe intrufolarsi qualcun altro nel tuo letto. Sei troppo bella stasera >>.
<< E allora? >> stuzzicò con un sopracciglio inarcato. << Tanto sono single >>.
Scorpius la guardò di sbieco: << E dato che sei single, tanto vale marcare il territorio >>.
<< Vuoi pisciarmi addosso come i cani? >> rise.
<< Se vuoi >> rispose simulando il gesto di abbassarsi i pantaloni, e Rose si coprì gli occhi. << No, no, scherzavo! >>.
Scorpius rise, prima di sedersi e massaggiarsi le tempie.
<< Hai ancora male? >> domandò Rose, sedendosi accanto a lui. Le sorrise: << Un po' >>.
<< Sdraiarti, ho un rimedio efficace >> annuì. << Ah sì? >> chiese Scorpius da finto ingenuo, e obbedì. Rose gattonò dall'altra parte del letto, poi si accoccolò tra le braccia del biondo il quale si era girato su un fianco per stringerla meglio. La rossa affondò il viso sul suo collo e lasciò che le accarezzasse la schiena e i capelli, inebriandosi di quel profumo fresco e penetrante che da sempre riconosceva in lui. Sentiva Scorpius amarla quanto lei lo amava, e mai avrebbe potuto desiderare di meglio. Finalmente dopo una lunga battaglia ne era uscita vincitrice, aveva ottenuto quello che voleva. Se lunghe sofferenze compensavano con una felicità simile, allora era valsa la pena versare tutte quelle lacrime. Ne era uscita più forte, più matura. E la soddisfazione di avercela fatta era enorme: tutto solo sulle sue spalle, nessuno l'aveva aiutata. Era vero che era una ragazza davvero determinata.
Il sonno, quella sera, arrivò facilmente: c'erano solo loro due in quel momento, il futuro, il mondo esterno e il resto non avevano alcuna importanza.
*piange* IO- IO- IO ANCORA NON CI CREDO SJNSAD *si soffia il naso*
sto sognando o è la pura realtà? oh mammina mia, il mio povero cuore!
TI AMO. lo ha detto. lo ha detto. no, fatemi respirare, vi prego.
mi ci sono voluti 4 giorni per trovare un contegno, ma non resco proprio.
IO AMO TE, MOGLIE MIA, IO AMO TE. çç *sparge cuoricini commossa*
aggiorna presto, ti prego, fallo o potrei morire. |