Recensioni per
Delirii.
di StefanoReaper

Questa storia ha ottenuto 64 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
08/09/12, ore 13:53
Cap. 19:

Capisco benissimo i sentimenti che hai voluto descrivere in questa drabble. Purtroppo, i sentimenti sono una brutta bestia e noi dobbiamo conviverci, soprattutto quando questi cambiano.Io mi sarei comportata nello stesso modo del protagonista. Non ci si deve mai voltare una volta che si fanno delle scelte, anche se queste sono dolorose. Bello il momento in cui racconti degli amici. Toccante, e il momento d'indecisione...giuro per un attimo ho temuto il peggio.


N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 13:45
Cap. 15:

Mi è piaciuto il paragone fra fuoco e vita.
Credo che la paura primordiale del fuoco renda bene l'idea di come qualcosa di cui non possiamo fare a meno, poi sia anche ciò che che temiamo di più. Perché sappiamo quello che ci è successo, ma non possiamo accadere quello che ci accadrà. Così come col fuoco, sappiamo come è nato, come lo abbiamo accesso, ma non possiamo sapere nè quando si spegnerà, nè se ci brucerà.

Come al solito non deludi.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 12:22
Cap. 18:

L'idea della Luna come compagna è geniale.
E' così lontana, ma in un momento di dolore diventa la compagna ideale perché non troppo invadente, nè troppo curiosa.
Lei è lì, che ascolta, guarda.
E' la compagna ideale, perché aspetta che sia tu stesso ad asciugarti le lacrime e trovare la forza, non ti costringe a fare cose che non vuoi.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 12:17
Cap. 17:

La figura delle sigarette sia l'esempio più sfruttato per render l'idea di un personaggio nervoso.
Mi immagino un ragazzo distrutto che affda alle sigarette e al fumo tutto il dolore. Come se ad ogni boccata, potesse scacciare tutto, ma in reaktà si illude e lui comunque continua a soffrire.
una delle tue particolarità è che riesci a descrivere bene come l'aspetto psicologico possa influenzare il fisico.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 12:12

Credo che parlare di dolore non sia mai facile. 
Mi ha colpito l'uso delle figure e del colore. 
Riuscivo, mentre leggevo, ad avere  bene in mete i colori che hai usato, come su una tela.
Questa credo sia una delle rappresentazioni delle delusioni d'amore più belle che abbia mai letto.

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 12:03

Mi pare che questa ricordi vagamente quelli che erano i temi del '68.
Cioè, credo possa avere due interpretazioni. La prima è quell in cui dici che la guerra è usata come "mezzo di pace"( e qui si aprirebbe un dibattito niente male), la seconda quella in cui segiu più la filosofia di "mettete dei fiori nei vostri cannoni". Alla fine sta al lettore sceglierne la chiave di lettura.


Corro alla successiva.

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 11:54
Cap. 10:

Sai cosa mi ha fatto venire alla mente? Quando da bambina avevo paura di muovermi nel letto, perché temevo che qualcuno o qualcosa potesse farmi del male.
Solo che qui c'è come l'ansia del sapere chi è venuto a prenderci. 
Mi inquieta abbastanza l'aspetto dell'attesa, sia da parte dell'uomo, che da parte della "creatura". Credo sia una guerra psicologica a chi cede per primo.

Bravo come sempre.

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 00:59

E' l'una di notte, non ho sonno (ok, bugia, fra poco crollo,ma volevo comunque leggere un'altra drabble, visto che ne ho un bel po') e mi ritrovo qui a recensire.
Se fossi un merlo stringerei amicizia col tuo spaventapasseri. E' buono, si capisce. Se avesse un cuore sarebbe grande il doppio del suo pugno.
Mi piace l'idea che non sia solo, perchè rispecchia la mia idea che tutti hanno bisogno di qualcuno e nessuno viene abbandonato a se stesso.
In questo campo coltivato, lo spaventapassseri non compie il suo dovere, ma trova un amico.
Giuro che non avrei saputo scrivere meglio per raccontare un 'amicizia. Perché è facile parlare di amicizie passate a cazzeggiare, ma diventa complicato parlare di amicizie fra mondi diversi.

Ammetto una cosa : sono stata una cretina a non leggere questa raccolta da subito.
Merita veramente, sei davvero bravo.

N.
(Recensione modificata il 08/09/2012 - 01:11 am)

Recensore Veterano
07/09/12, ore 22:08
Cap. 5:

Secondo me il protagonista di questa drabble non è solo. E' egli stesso la solitudine.
Me lo immagino con la pelle grinzita, ricurvo su stesso ad aspettare il segno che gli cambierà la vita.
Ma questo non arriverà mai.
Hai descritto bene il senso di abbandono che pervade il protagonista, mettendo in risalto non tanto l'aspetto emotivo, quanto quello fisico, che è palese, non si può ingannare con quello.

Sappi che ormai ci ho preso gusto. (!)
Sei geniale e i trip che mi faccio leggendo le tue drabble non mi erano mai capitati.
Grazie, davvero.

N.

Recensore Veterano
07/09/12, ore 22:07
Cap. 25:

Credo che questo sia uno di quei deliri che ti si schiantano direttamente sul viso. Tipo uno schiaffo.
È breve, diretto, senza giri di parole. Mi ha colpito. Ma di te mi colpisce sempre quest'abilità che hai di saper esprimere concetti enormi - per cui ci si potrebbe scrivere saggi di 35643 pagine -, in quanto?  Dieci righe? 
Fantastico. E non dico nient'altro, ti basti sapere che due o tre frasi me le son scritte a parte.

Bravo Stè, 
tua Trigga. 

Recensore Veterano
07/09/12, ore 22:01

Ah, che ansia!
ma perchè devi farmi prendere questi colpi al cuore?
Comunque, tornando seria posso dire che in questa drabble c'è stato un momento in cui ho creduto che fosse davvero un'errore del protagonista. Poi ho capito che in realtà il suo errore - quello che facciamo tutti, in realtà- è che non ci conosciamo abbastanza. In maniera sottile, credo che abbia voluto raccontare di come un uomo, che vive da una vita con se stesso, arrivi ad un punto in cui poi si perde.
L'alcool credo si possa intendere come un mezzo per perdersi.

Alla prossima.

N.

Recensore Veterano
07/09/12, ore 21:56

Siccome voglio il mio premo di "Cinica", mi metto all'opera.
Mi piace l'idea che hai voluto rendere sulle difficoltà di uno scrittore. Cioè, noi in quanto esseri geniali (?!) abbiamo una marea di idee da divulgare al mondo intero. Il problema è che il più delle volte non riusciamo ad esternarle, perché è come avere un ingorgo in testa e non sai da dove cominciare e non ti raccapezzi più.
Secondo me, il modo migliore è mollare tutto in quel momento. E mi è piaciuta davvero l'atmosfera che hai raccontato. Credo si possa leggere la metafora di quella che è l'anima dello scrittore.

Bravo davvero.

N.
(Recensione modificata il 07/09/2012 - 10:11 pm)

Recensore Veterano
07/09/12, ore 15:10
Cap. 25:

Butta via quello che una volta era il mio cuore e riempimi del fango più lurido, marcio e fetente.
E finalmente sarò libero.



Dovrei tenere a mente più spesso questa frase, mi torna utile ultimamente!
Complimenti.

Recensore Veterano
07/09/12, ore 15:08
Cap. 7:

Con quell'odore speciale, come una droga, che solo un libro possiede.

Un odore che ti manda in estasti al pari di una droga.

Recensore Junior
12/08/12, ore 22:43
Cap. 2:

Buonasera! Sono con l'iphone, quindi perdona i miei eventuali errori di battitura... Volevo dirti che questa idea di mettere l'indice è geniale. Stasera leggo tutto e domani recensisco qualche cosa. Adoro il tuo stile, te l'ho già detto? Un bacio!