Caro mondo, questa mattina ero morta. Non morta in senso fisico, per carità. Non potrei stare meglio di adesso, dopotutto. Sono piena di salute, come dice papà.
No, sono morta di emozioni. Sono vuota, mi sento vuota ogni volta che mi guardo allo specchio. Come un barattolo senza più il sale, come un cestino senza spazzatura, come un corpo senza anima.

La verità è che io ero un girasole. Nient’altro che un debole e fragile girasole, mentre lui era il sole splendente, il mio sole. Seguivo ogni suo movimento, ogni sua azione e, quando lui spariva all’orizzonte, lasciando solo una scia infuocata del suo passaggio, mi chiudevo, la corona di petali si serrava attorno al mio fragile cuore.
Ma lui tornava sempre ed io rifiorivo, seguendo la sua scia bruciante.
Ma lui se ne andava anche. Sempre.
Prima classificata al contest "Ci sono anche io!" indetto da princess of vegeta6.

Dovrei essere capace di dirti addio, vero?
Eppure non lo sono. E mi dispiace renderti la vita complicata, ma questa è la verità ed io non posso negarla. Non posso fare finta che non esista, Sam.
Non so dimenticarti, Sam.
Punto, fine, stop.

«Ok, sono Miss Organizzo i Matrimoni Degli Altri Ma Non Il Mio. Mi hai scoperta» dico, irritata, prendendomi il volto fra le mani.
Sono una stupida, una stupida.
Innamorata del proprio migliore amico, costretta ad essere la damigella d’onore della sua sposa. Non è il mio ruolo, quello. Non è il ruolo che vorrei.
Chiariamoci, sappiamo tutti quale è il ruolo che vorrei: quello della sposa.

«Mi capisce perfettamente, come se fosse nella mia testa».
Mi chiesi come avessi fatto a pensare che io e Jacob potessimo sembrare gemelli. Io non avrei mai avuto quell’espressione da idiota totale.

«Scusa» mormorò, dispiaciuto. Non ero abituata al tocco dei licantropi, al suo tocco. Era … strano. Scottava, ma appena lui tolse la mano, ne sentii la mancanza. «Volevo solo dirti, che … be’, non c’è bisogno di buttarla. A che servo, altrimenti? »
Lo fissai con gli occhi sgranati, prima di capire il senso delle sue parole.
«Oh»Rimasi a guardarlo, stupita, mentre lui faceva un sorrisetto imbarazzato. «Oh, Jacob … non sei costretto, non è necessario …».

«Posso parlare con Bella? » chiesi, sempre con voce dura.
Probabilmente il succhiasangue non lo aveva letto nella mia mente, perché si mostrò piuttosto scosso.
Ci pensò su e poi si spostò, lasciandomi libero il passaggio. Entrai con grandi falcate, ignorando gli sguardi dei presenti puntati su di me.
Bella Swan alzò la testa dalla sua enorme pancia per fissarmi, stupita.

Era la sinfonia più bella che avessi mai sentito.
Meravigliosa, stupenda. Forse più bella della ninnananna di mamma. Era delicata, leggera, lieve come quella, ma al tempo stesso sembrava trasmettere energia, forza, vita.
Era meravigliosa. Ed era per me.

Resto qui, guardandoti andare via, con le spalle voltate verso di me.
Resto qui, sotto la pioggia incessante che cade su di me con violenza, che mi inzuppa i vestiti, che mi incolla i capelli al viso.
Resto qui, sotto la pioggia, nella voragine.
Fanfiction partecipante al Pre-Twilight Contest indetto da Queen_of_sharingan_91 e piazzatasi settima.

“Mi piace perché Romeo e Giulietta mi ricordano noi due”.
Lui rimane in silenzio e per un attimo mi sento felice di averlo zittito.
“Dominique,ammetto di non essere esperto di questa roba, ma Romeo e Giulietta finisce male” mormora, con espressione scettica. “Non so in che modo ti possa ricordare noi due”.
Io faccio un sorrisetto amaro e stringo il libro al petto.
“Perché, credi davvero che tra noi due possa finire bene?”

La notte mi dici parole che al mattino dimentichi, mi baci con labbra che poi mi feriscono, mi stringi con braccia che poi mi allontanano.
Cosa credi che sia io, Scorpius? Secondo te non ho alcun sentimento, non mi si spezza il cuore ogni volta che la mattina dopo tu fingi?
Oh, no, Scorpius.
Il mio cuore è così sbriciolato che non riesco neanche a raccoglierne i resti.

[Dedicata a Juliet]
“L’hai condannato ad essere un mostro. Come noi, come te”
Le sue parole le fanno male, la fanno dubitare per un istante.
L’espressione di lui è ancora indecifrabile.

Come potrei essere soddisfatta di una vita troppo stretta, che non mi permette di respirare?
Come potrei essere felice, se il mondo mi fa così male?
Forse non sono capace di sopportare il dolore, forse non sono buona a vivere in questo mondo, dove il dolore è in agguato ad ogni angolo.
E allora sono infelice.

Lily Luna Potter, mia cugina e mia amica, mi informava del suo strepitoso San Valentino, trascorso in compagnia del mio migliore amico, Scorpius Malfoy, mentre io ero rimasta in Sala Comune a piangere sul cadavere del mio amore mai esistito.

Questa che vi racconterò non è una storia felice e probabilmente non lo sarebbe mai stata, neanche se io e lui [noi] fossimo rimasti insieme.
Perché c’è sempre qualcosa che non va, c’è sempre il piccolo dettaglio che fa male, la nota stonata nell’armonia della vita.
Non esiste il lieto fine, non esisterà mai.
[Dominique Weasley/James Sirius Potter]