Sephiroth viene riportato in vita da Hojo e tramite un chip che lo costringe all'obbedienza ne diviene lo schiavo. Lo scienziato lo manda spesso in missione in giro per il mondo, ma i suoi scopi sono al Soldier sconosciuti. Vorrebbe ucciderlo, ma con il chip si ritrova metaforicamente con le mani legate.
Poi, un giorno, scopre che non solo lui è stato riportato in vita, ma anche una certa Cetra che anni prima aveva ostacolato i suoi piani.

“Cloud.”
Il suo nome fu un mormorio divertito, saggiato lentamente. La nota di soddisfazione lo umiliò, la sfumatura sensuale lo terrorizzò, ma più di tutto lo atterrì la vicinanza, il luccichio della pelle morbida e umida di una bocca che non avrebbe dovuto vedere ad occhi chiusi. Cloud annaspò e la prima, istintiva reazione che lo animò fu quella di spalancare gli occhi; sperò di poter vedere nuovamente il soffitto, ma le sue pupille si allargarono e misero a fuoco esclusivamente un volto, due occhi verdi e l’argento che li incorniciava.
«Se—phiroth.»
Durante una serie di incontri sparsi durante la storia di FF7R, Sephiroth tenta un differente approccio per convincere Cloud ad aiutarlo: il piacere fisico, la dolcezza, la gentilezza - stando ai suoi distorti standard, almeno. Inizialmente è distaccato, eppure qualcosa inizia a cambiare persino per lui; subdolo e impercettibile, ma indubbiamente qualcosa.

La sera in cui Christopher scopre la verità, e dopo cui nulla sarà più come prima.
Dal testo:
Kite sbarrò gli occhi, ma non fece in tempo a evitare una spinta che fu tanto imprevista e violenta da farlo finire a terra contro l'asfalto.
Poi, il fulmine.
Gli occhi del ragazzo si dilatarono, come due pozze grigie, mentre fissava alla sinistra luce il volto cereo del più grande fulminarlo con sguardo ferino, la ruga tra le sopracciglia come una ferita aperta.
Gli occhi rossi (...un tempo erano blu? Quanti secoli fa?) erano quelli di un predatore disturbato nella caccia.

"Si volta il coraggioso erede, puoi leggere nei suoi occhi ultimi guizzi di disperata determinazione; infuocato orgoglio che non cede nemmeno all’evidenza, quella della tua vittoria.
Corre Noctis stringendo due lame con entrambe le mani, il peso di un’eredità di sangue, il dolore di una missione da compiere. Gioca con la sua vita per potersi impossessare della tua, mosso da un sentimento di lealtà verso il mondo e di odio per chi ha tentato di uccidere uno dei suoi cari. "
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Questa storia partecipa alla Parole intraducibili Challenge indetta dal gruppo Il Giardino di Efp.

Su quel dirigibile non c'è molto da fare.
E la noia si fa sentire, anche se c'è un Faraone da far fuori.
Cosa fare per passare il tempo?
Bakura ha un paio di suggerimenti.
[Thiefshipping - Possibile OOC.]

"Succedeva spesso nel cuore della notte. All’improvviso gli mancava il fiato e si svegliava in preda al panico, cercando un boccone d’aria rovente; il cuore si stringeva in una morsa così dolorosa da costringerlo a portarsi una mano al petto.
In quei momenti pensava che sarebbe morto. Lo pensava con sincera lucidità, e avrebbe accolto la Morte senza neanche combattere."

"Con calma, ma metodico, rassettò la casa, sprimacciò i cuscini del divano, lavò le stoviglie rimaste nel lavandino dalla cena della sera prima, e apparecchiò la tavola per la colazione.
Frutta fresca, yogurt greco e té per Yazoo, nutella, fette biscottate, cioccolata calda per Kadaj, caffé e brioche per sé.
Osservò la tavola, accertandosi che non mancasse niente, poi andò al piano di sopra per svegliarli."

"Madre.
Anche solo pensare a Lei mi fa venire un brivido, un lungo, caldo, dolce brivido lungo la schiena.
Madre, ho fatto il possibile, ma lui è così forte.
Non sento la sua voce, non nel limbo in cui sono sprofondato. Da qui colgo solo il clangore delle lame, l’odore del sangue.
È il mio o quello della Pecora Nera?
Madre, ti prego, non punirmi."

"Avanti e indietro, mentre la notte incalza. Sul pavimento i miei stivali hanno creato un solco, nelle orecchie è intenso il tamburellare del cuore.
Tump, tump, tump.
Mi volto quando arrivo alla fine della stanza.
Tump, tump, tump.
E ripercorro lo stesso tragitto al contrario.
Gli occhi lacrimano, le mani tremano, ma non riesco a 'smettere'."

Ci aveva creduto, Saturno: ci aveva creduto con tutto sé stesso a quella causa.
Aveva creduto realmente di poter fare qualcosa, insieme a lui, per migliorare quel mondo ormai ridotto alla rovina, aveva creduto alle sue parole, ai suoi gesti ed ai suoi sguardi, per quanto freddi e calcolatori.
E si era reso conto di aver commesso un grave errore: si era reso conto di essere, dopotutto, solamente uno stupido.
|| Conjuction shipping - Mars/Saturn - Lemon - R-18 - Pokémon - One shot
Ambientato dopo gli avvenimenti di D/P/P. ||

(Akira Fudo/Ryo Asuka, nudi e crudi. PWP senza pretese. Un po' OOC, ma non troppo, lo giuro!)
Ma in realtà sei così incondizionatamente –e terribilmente– umano da schifarti sotto ogni fottuto punto di vista.

"Quando in città venne annunciato l'arrivo della mostra fotografica “A more vivid reality” di uno dei più grandi fotografi degli ultimi cinquant'anni, chi poté si procurò al più preso un biglietto. Secondo la stampa a tentare di accaparrarsene uno ci avrebbero provato in trecentomila.
In Europa, la mostra fotografica aveva suscitato lo scalpore della critica prima ancora che del pubblico: le fotografie di Grausam erano crude, cruente, grondanti di sangue, i suoi soggetti apparivano con gli occhi spenti e l'incarnato pallido. Erano le foto della morte."
[Xemsai] [R18]

"Sentì un rumore e si voltò. Occhi d'oro zecchino incrociarono i suoi.
Come la volta prima gli porse la mano. Era stato Xemnas a dirgli di lasciarsi andare, era stato lui a spingere la bestia a rompere gli argini. Eppure...era anche il suo unico appiglio. L'unico che sapesse. L'unico di cui si fidava. Non poteva neanche di se stesso.
« Cos'è tutto questo? » mormorò, un filo di voce. Persino in bocca sentiva il sapore del sangue. Gli venne voglia di vomitare.
« È il tuo potere, Saix. Io posso insegnarti ad usarlo. »
Tremò quando lo sentì parlare, avrebbe voluto provare paura invece di quel nulla oscuro che aveva nel petto.
Tese la mano e prese quella del Superiore. Ancora una volta."
[Xemsai] [R18]

Genesis ha un diabolico piano. Il suddetto piano comprende il Generale di SOLDIER. E di rovescio il suo amico d'infanzia Angeal, all'oscuro di ogni cosa.

Shinji Ikari.
Il tuo cammino verso l'infinito comincia ora.
E sarò io, Kaworu Nagisa, a condurti verso di esso.