In seguito alla morte dei propri genitori in un terribile incidente d’auto, Rebecca si trova completamente sola. Inaspettatamente dopo il funerale, le arriva la lettera di un’anziana signora, che sembra essere la parente più prossima che le sia rimasta. In realtà a scriverle è la madre di quello che al liceo è stato il migliore amico dei suoi genitori. La signora, ormai ottantacinquenne, la invita nella propria villa nella speranza di ricevere affetto e cure e di regalare alla giovane un nuovo futuro.
Il nipote della donna, però, teme che Rebecca voglia appropriarsi delle sue ricchezze.

Divinity segue il suo compagno di scuola (e migliore amico d'infanzia) fino alla S.N.O.W., una scuola militare del corpo dei marines. Ma quest'accademia non accetta le donne, così lei (sapendo la vita quanto è dura) decide di cambiare: diventa Lee Shinwa, un nuovo cadetto dell'accademia. Qui incontrerà pochi amici, sfiderà l'uomo più temuto dell'accademia, Kajima Roberts, e, insieme all'amico, saranno vittime di nonnismo e altro.
Ma le cose cambiano quando Kajima incontra, nell'uscita mensile, Divinity: scopre che lei e William sono amici di infanzia e nel giro entra anche Lee. Lui si innamora del caratterino della ragazza, ma continua a prendere a pugni il suo alter ego maschile, Lee.
Fino a quando i due vengono mandati in missione: sulla nave Kajima scopre il segreto di Lee e tra i due saranno scintille quando rimarranno gli unici sopravvissuti su un'isola deserta.
Una storia dai contenuti abbastanza forti; per farla mi sono ispirata al film [Soldato Jane].
Vi auguro buona lettura.

L'incomprensibile ironia del globo, ovvero come Evanna perse il senno per colpa di Will
Evanna Dawson vive felice con i genitori e la sorella minore. Ha due migliori amiche che adora, un ragazzo che ammira da lontano perché troppo timida per avvicinarsi, e un cane che non ama particolarmente. Ma poi arriva Will. William Reddington è uno dei tanti teppisti che la madre di Evanna cerca di aiutare. Così la famiglia Dawson si trova ad ospitare il giovane bullo nella loro dimora.
Cosa succederebbe se Evanna e Will fossero così incompatibili da non poter stare nella stessa stanza per più di qualche minuto? E se lei volesse sbattere fuori di casa "un brutto ceffo come lui"? E se lui la rendesse oltremodo acida e scontrsa?
Ma soprattutto, cosa succederebbe se Will non fosse così brutto e Evanna fingesse di essere acida? Strane cose stanno per succedere nella perfetta vita di Evanna Dawson.

“Scommettiamo?” domandò, con uno strano ghigno sul volto.
“Tutto quello che vuoi.” esitai a parlare, ma solo all’idea di vincere e levare quel ghigno che tanto odiavo dal suo viso, mi faceva saltare di gioia.
Potei notare il suo sguardo sorpreso, ma si ricompose subito dopo avanzando di un passo verso di me.
“Se vinco,” afferrò una mia ciocca di capelli e se la rigirò tra le mani. “Dovrai passare ben due notti di fuoco, con il sottoscritto.” sussurrò con voce roca, deglutì rumorosamente e scacciai bruscamente la sua mano. “Come immaginavo, non hai fegato.” sghignazzò, passò la lingua fra le sue labbra carnose e mi sfidò l’ultima volta con lo sguardo prima di voltare le spalle e allontanarsi.
Chiusi gli occhi per qualche secondo e prima di pensare a ciò che stavo per dire, la mia bocca parlò da sola.
“Ci sto.” che cazzo avevo appena fatto?

Stupida, folle, illusa.
"Un giorno renderai un ragazzo molto felice, Kendall"
"Dimmi la verità, lui ti piace, non è vero?"
"Sarò sempre seconda"
"Se pensi che a lui possa piacere una come te, sei chiaramente un'illusa"
"Non arrabbiarti quando finalmente ti lascerà andare e finirà con qualcuno a cui importa veramente qualcosa di lei. Hai perso, fratello"
"Kendall, dove sei quando ho bisogno di te?"
Peccato che già qualcuno ha bisogno di lei, qualcuno di cui anche lei ha bisogno.
Sapete come si dice:
Non si dà mai il giusto valore alle persone, fin quando non vanno via.

Quella tiepida mattina di maggio compievo diciott'anni. Ma non ricevetti nessun regalo, per il mio compleanno. Ero io, il regalo. Destinata ad una coppia di Padroni benestanti,modificati geneticamente, perfetti. Venduta in cambio dell'annullamento delle tasse che mio padre non era riuscito a pagare.

Can you take my virginity ?.
-Puoi prendere la mia verginità?. La guardai stupito, anzi sorpreso, aveva fatto quella domanda così, senza pensare.
-Quindi tu vieni qui, nel posto più pericoloso di questa città a chiedere a uno sconosciuto di prendere la tua verginità?. Chiesi di soppiatto.
Fece spallucce.-Lily. E mi porse la mano.
Gliela strinsi.-Justin.

« Ti prego, parla. Dimmi qualcosa ».
Non ci riuscivo. Cos’avrei dovuto dire, oltretutto?
Il sipario iniziò a chiudersi. Justin scomparve lentamente, dietro alle tende scure.
« Resta con me, devi restare sveglia! ».
Poi il buio.
// ©sbabibubu

A nessuno piace essere tenuto prigioniero.
A nessuno piace essere imprigionato contro la proprio volontà.
A nessuno piace essere incatenato.
WARNING: se non vi piace il Justin malvagio, non leggete.

Era perfetto.
Aveva la carnagione così chiara che non riuscivo a capire come non si fosse abbronzato nemmeno un pochino durante le vacanze. Il naso piccolino e all’insù. Le labbra erano rosse e visibilmente carnose. ‘Secondo me sono morbidissime.’ Pensai.
Indossava dei jeans scoloriti a vita bassa. Quando si sedeva, come ora, uscivano tutti i boxer di fuori. Portava inutilmente una cinta scura che andava in contrasto con i boxer bianchi. Poi aveva una t-shirt grigia come il cappello e una giacchetta di pelle del colore della cintura. Ai piedi invece portava un paio di supra bianche che si abbinavano perfettamente con il suo intimo. ‘L’ha fatto a posta?’ Mi chiesi.
Sarebbe stato il ragazzo perfetto se non fosse stato per il suo brutto caratteraccio.
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Questo pezzo della storia è tratto dal primo capitolo. Che dire? Se volete saperne di più, leggete la mia storia!

Salve a tutti. Sono Lisa e un giorno mi è venuta voglia di scrivere a proposito di un rapporto che ha eccitato un po' tutti, si sa. La storia si sofferma su più personaggi, ma i principali sono due: un'alunna dell' Hills Road Sixth Form School, Alex, e il docente di Psicologia, Mr. Tompson.
Questo non vuol dire che sarà la solita solfa, assolutamente.
Dal settimo capitolo:
Il tipo dell'esteta è per Kierkegaard il seduttore, rappresentato dal personaggio di Don Giovanni, il leggendario cavaliere spagnolo prototipo del libertino. Don Giovanni non si lega a nessuna donna particolare perché vuole poter non scegliere: il seduttore è sciolto da ogni impegno o legame e vive nell'attimo, cercando unicamente la novità del piacere. Egli seduce migliaia di donne senza riuscire ad amarne davvero nemmeno una. E' la figura che incarna la sensualità, l’erotico.- Tutti quei termini, quegli aggettivi, non facevano altro che ricordarmi quanto fossi stata stupida, ingenua e irrazionale.
Il mio Don Giovanni era Mr. Tompson. Non l'avevo mai visto sotto quel punto di vista e ancora continuavo a farlo. Il problema sorgeva ogni volta che chiudevo gli occhi e sentivo il suo odore pervadermi. Miseriaccia!

Ad Ariel Mones, semplice ragazza italiana, viene proposto uno scambio culturale in una città americana, Mystic Falls - Virginia. Cosa accadrà quando, dopo aver saputo delle strane morti che avvengono in quella cittadina, dopo alcuni strani incontri, capirà che di "umano" e "normale" non vi è poi quasi nulla?
#Storia Ambientata Dopo La Seconda Stagione.Tuttavia, alcuni particolari riguardanti il finale di stagione sono stati cambiati#