«Ti pagano? - gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto - L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?»
Harry e la sua macchina fotografica erano praticamente un tutt'uno, ma mi ero sempre chiesta se lo facesse solo per hobby o se ci guadagnasse anche qualcosa.
Tuttavia quella che a me sembrava essere una domanda lecita era, ai suoi occhi, probabilmente stupida, poiché si lasciò scappare uno sbuffo divertito.
«No, non mi pagano.»
[...]
«Sono belle.» Dissi con sincerità, riferendomi alle fotografie.
Sollevai lo sguardo per osservarlo quando non rispose e, anche se non mi ringraziò, vidi comunque un sorriso compiaciuto combattere per spuntare sulle sue labbra piene.

Greg lo guardò spaventato, anzi no, diciamo proprio terrorizzato. "Tu non... non devi andare da lui, ti massacrerà di botte, lui... è pericoloso, Niall, lascia stare."
"Voglio sapere solo il suo nome" mentì, si immaginava già mentre lo prendeva a calci.
"Zayn Malik, si chiama Zayn Malik."

Tutto sembra sapere di lei, con quel suo odore che è un misto di cannella e bagnoschiuma alla vaniglia con un retrogusto leggero di fumo e quella strana punta fresca di limone.
Sembra una bambina, con quella camicia bianca che ti ha rubato, una bambina innocente e tremendamente sexy.

Louis crede di morire. Gli occhi di Harry non sono solo verdi, sono molto di più. Hanno tante sfumature di verde dentro, e ci sono delle pagliuzze dorate a migliorare il tutto.
In quel momento i suoi occhi sono tendenti al grigio e Louis paragona quel grigio alla preoccupazione che sta provando in quel momento o al riflesso della luce. Immagina che saranno tendenti all’azzurro, come i suoi ma molto più belli e luminosi, quando è felice; e verdi, verdi quando fa tutto ciò che gli piace, quando non ha pensieri.
Harry si guarda attorno aspettando che Louis dica qualcosa ma Louis sta in silenzio.
Il professore gli sorride e i suoi occhi sono verdi, verdi come quelli di Jake, come quelli di suo padre e improvvisamente si sente terrorizzato.

“Vieni a sederti sulle mie ginocchia e guardiamo la tv.”
"Cos’è quella cosa nei tuoi pantaloni?"
“Dolce, dolce Lolita.”
Questa storia è una traduzione, trovate la storia originale qui: http://www.wattpad.com/story/28453178-lolita-h-s

“Ci sono punti del corpo sui quali le labbra fanno un rumore adesivo, diverso, morbido. Io me li sentirei anche con le cuffie, certi baci.”
Ricordava di aver letto quella frase su qualche social network, su Twitter le sembrava di ricordare.
Ma non pensava che in una calda notte d’estate come quella si sarebbe ritrovata sul suo terrazzo, ad ascoltare - di nascosto come una ladra - quel dolce ed eccitante rumore di baci.
Quel cozzare incessante di labbra contro labbra. E non solo.
E né tanto meno si sarebbe mai immaginata di osservare come il corpo di un uomo potesse combaciare così perfettamente con quello di un altro uomo.
Specialmente se uno dei due uomini era il suo vicino.
Dal testo:
"Stava per montargli nuovamente sopra, ma Dylan con una semplice mossa invertì le posizioni, trovandosi lui a cavalcioni sull’altro.
Gli prese dalle mani il lubrificante e lo poggiò accanto a sé, non prima di essersene versato un po’ sul palmo della mano.[...]”.
[Tipo di coppia: Slash (M/M)]

-Ciao- replico io con la voce impastata di un’emozione che ho creduto non avrei potuto mai vivere. Andrea Molinari è il nome del dio greco davanti ai miei occhi.
-Ti ho notata da qualche tempo- inizia lui con un sorriso imbarazzato. Io sgrano gli occhi e sento le mie guance avvampare per l’imbarazzo –Mi chiedevo se ti andasse di uscire con me oggi pomeriggio, sempre che tu non abbia altri impegni-.
Non ci credo! Deve essere un sogno. Non è possibile che il ragazzo più bello della scuola e del paese voglia uscire con me. Una sfigata.
-C-certo mi va- balbetto stupita per quello che mi sta accadendo. Lui tende le labbra in un sorriso timido ed io credo che potrei svenire solo alla vista di quel sorriso che è solo per me.
-Bene. Ci vediamo oggi pomeriggio in piazza alle 16-.
Io annuisco, incapace di proferire qualsiasi parola.

"Devi supplicarmi, piccola."
"Ti prego, Harry..."
Una sculacciata. Sussultai e lasciai uscire un gemito dalle mie labbra.
"Papino.."
Sorrise al nomignolo dato.
"Brava bambina."
|| Il rapporto tra i tue protagonisti, nonostante la differenza di età, è consenziente! ||

Marta è una ragazza forte e vivace che da poco si è affacciata sul mondo del lavoro.
Stefano è un chirurgo bravo,arrogante e sicuro di sé.
Sono due ragazzi che non hanno niente in comune, ma dopo una notte di passione si troveranno catapultati in una realtà ben diversa da quella a cui erano abituati.
Insieme a loro ci saranno gli stravaganti amici e le chiassose famiglie.
Dovranno imparare a convivere, ad essere genitori, a mettere da parte l'astio e le differenze per cercare di essere felici. Ma soprattutto dovranno imparare ad amarsi.

Louis ha diciassette anni, è confuso sessualmente, ama i piercing e i tatuaggi quando tutta la sua vita viene stravolta.
Anastasia Tomlinson nasce nove mesi dopo e improvvisamente diventa il centro del suo mondo. 
Diventa una deliziosa bambina di cinque anni, eccentrica, con la fissa per le magliette punk del papà e un'empatia super sviluppata.
Zayn è il migliore amico di Louis, la sua spalla destra, studia all'università, si occupa di Anastasia e rincorre un amore un po' controverso e doloroso. 
Rincorre Niall che ama Zayn, eppure ha paura di accettare se stesso e quell'amore, malato agli occhi del padre.
Harry è una persona tranquilla, terribilmente altruista e bisognoso d'amore, mai ricambiato. Ha una storia familiare un po' triste alle spalle, che si porta dietro come un macigno sul petto.
Una foto, un paio di occhi, una chat, un paio di mani che si intrecciano e un paio di vite che collidono.
Mini-long. Larry/Ziall. Singlefather!Louis, Punk!louis, Punk-Nerd!Zayn.

[questa fanfiction è liberamente ispirata al libro 'Io prima di te' di Jojo Moyes, ma la trama potrebbe cambiare da un momento all'altro.. buona lettura]
A 27 anni Louis sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima e l'ha inchiodato su una sedia a rotelle gli ha tolto la voglia di vivere. Quello che invece ignora è che Harry sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sè un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
Nessuno dei due, comunque, sa che la propria vita sta per cambiare per sempre.

"cosa fareste se poteste essere una ragazza per 24 ore?", rispose con un "I'd do Niall"
[ONE SHOT NARREH] [NIALL+HARRY] [SCENE DI SESSO GAY ESPLICITE]

Harry è un kitten, quello di Louis per essere precisi. Harry è innamorato del suo padrone, che lo vede come qualcosa di troppo puro per essere toccato.
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Continuava a tornargli in mente la voce di Harry che gli urlava: “Allora fai sesso con me!”.
Sesso… non pensava neanche che una parola del genere sarebbe potuta uscire dalla bocca di Harry.

«Tu la ami?» gli chiese in tono innocente.
Vidi il ragazzo leccarsi le labbra e passarsi una mano tra i capelli, ma quando capì che non avrebbe potuto continuare a non rispondere, chiuse semplicemente gli occhi come se tutto ciò che aveva in testa lo stesse ferendo fin troppo. Li riaprì solo dopo diversi secondi per guardare nuovamente la bambina, ma questa volta la calma, arrendevolezza, sincerità e tristezza mischiate in quelle iridi verdi mi bloccarono il respiro.
«Si, la amo.» confessò infine, rivolgendole un piccolo sorriso che raggiunse gli occhi, illuminandoli e facendoli quasi brillare nella fioca luce del tardo pomeriggio.
«Così? - chiese ancora Anaya, distanziando le piccole manine di appena pochi centimetri - O così?»
Questa volta le distanziò il più possibile, allargando al massimo le braccia; Harry rise, in modo così sincero che il cuore sembrò scoppiarmi, poi rimosse la mano dalla schiena della bambina per allargare entrambe le lunghe braccia quanto più potesse.
«Così. - confermò, ed un brivido non tardò ad attraversarmi la schiena a quella dichiarazione indiretta - E anche di più.»
«E' tanto.» mormorò lei contro il suo petto.
Harry le sorrise ancora «Non può essere misurato.»

La speranza bussa alla nostra porta quando meno ce lo apettiamo.
Anche se siamo dei cattivi ragazzi.
Dal testo:
«Resta»
[...]
«Resto»